Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: BlueWisteria    22/04/2016    6 recensioni
Storia lenta di come una situazione banale può diventare speciale per qualcuno. Se poi di mezzo ci sono i Bts, niente è scontato. In un giorno qualunque Jungkook scopre uno strano bar e...
Dalla storia:
-Ti va di sederti?- gli uscì talmente spontanea che si meravigliò lui stesso.
La ragazza fece una buffa smorfia e, mentre si sedeva di fronte a lui, lo guardò ironica.
-Grazie per avermi invitato ad accomodarmi nel mio bar- (Capitolo 1)
-Giuro che non siamo sempre così- cercò di spiegare Jungkook, arrossendo e mordendosi il labbro.
All'occhiata scettica che gli lanciarono Yoongi e Jimin, Vivian non ce la fece più e fu costretta a girarsi, cercando talmente tanto di non ridere che le tremarono le spalle. (Capitolo 2)
Ci fu un attimo di silenzio e poi Taehyung balzò in piedi all'improvviso, brandendo il cucchiaino e facendo quasi rischiare un infarto a Hoseok e Jin che gli stavano accanto.
-Expelliarmus!- gridò, sembrando serio. (Capitolo 3)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti! ^^
Sarò superveloce. So che volete solo leggere il capitolo XD
Ringrazio tutti i lettori, siete tantissimi e mi fa davvero piacere.

Uno speciale ringraziamento a _Ele_Luce_ Vivien3450 e Whalien, ve lo meritate per la costanza nelle rensioni  <3
Un avvertimento: sono 15 pagine di Word. Prendetevi del tempo libero. Meglio da soli, è sempre meglio sclerare quando non c'è nessuno nei paraggi v.v
Buona lettura!






 


- Origami: facciamo finta che... -





Vivian e Taehyung si erano sentiti la sera stessa in cui si erano scambiati il numero di telefono. Si erano messi d'accordo nei primi cinque minuti di conversazione di vedersi il mercoledì successivo. Poi, per i venti minuti seguenti, avevano parlato di tutt'altro.
Inutile dire come aveva passato i due giorni seguenti Vivian. Hyerin era stata talmente disgustata da quel tutto buonumore, che era arrivata a ripararsi gli occhi ogni volta che Vivian sorrideva, urlandole contro di smetterla di abbagliare la gente.
Ovviamente scherzava.
E ovviamente era stata la prima persona che Vivian aveva chiamato, dopo che Taehyung le aveva annunciato, la sera prima del loro appuntamento, che c'era stato un imprevisto e che in quel momento si trovavano tutti in aeroporto diretti ad Abu Dhabi.
Sulle prime, la ragazza l'aveva presa anche bene.
Diciamo non troppo male.
Aveva rassicurato Taehyung, che stava urlando scuse a raffica, che sapeva a cosa andava incontro ad uscire con lui. Dopotutto era un idol, e sapeva bene che ci sarebbero stati periodi in cui non si sarebbero visti spesso.
Certo è che non si aspettava tutto quello già dal primo appuntamento, spiegò quando Hyerin arrivò di corsa a casa sua dopo una chiamata talmente depressiva che aveva fatto intristire pure il gatto.
L'amica aveva prontamente maledetto il poster di Taehyung, quello che Soo-Min le aveva passato in sordina domenica, attaccato nell'anta interna dell'armadio, sia mai chi entrasse.
Vivian si era calmata guardando Hyerin agitare le mani e mulinando i capelli, convinta mentre urlava contro il pezzo di carta. Avevano passato la serata sfornando dolci e il bar era stato eccezionalmente aperto di mercoledì. Se non avesse avuto niente da fare si sarebbe depressa ancor di più.
Mercoledì sera era tornata sorprendentemente di buonumore. Buonumore che era durato esattamente tre giorni, nei quali Taehyung non l'aveva chiamata nemmeno per sbaglio.
Sulle prime Vivian si era preoccupata. Poi le erano arrivati i messaggi di Jungkook e Jimin e pure la foto di un piatto che Jin aveva assaggiato e che voleva condividere con lei.
Quindi si era stizzita. Aveva preso in mano il cellulare, pronta a chiamarlo per farsi dire che cosa voleva esattamente da lei. E poi lo aveva rimesso giù.
Col cavolo, stavolta toccava a lui. Si era lamentato che avrebbe dovuto chiederle lui di uscire? Bene, adesso poteva farlo.
A dispetto della sua ferma decisione, passò il quarto giorno di silenzio guardando il cellulare con trepidazione.
A intervalli di circa dieci minuti.
Cosa che le causò il sequestro del suddetto da parte di Shin, con l'approvazione silenziosa della banda.
Il quinto giorno, finalmente, Taehyung chiamò.
Il ragazzo aveva esordito con un "Scusa, so di essere un cretino", cosa che aveva fatto decidere alla ragazza di ascoltarlo, prima di sbattergli il telefono in faccia. Grazie al cielo Vivian era sempre stata di natura poco irascibile, perciò era capitolata quando lui aveva dichiarato che stavolta si sarebbe preso tutti gli schiaffi senza fiatare. Aveva scoperto così che sarebbero tornati solo alla fine di marzo e avevano deciso per il due aprile, un sabato. Taehyung le aveva promesso che non ci sarebbero stati ulteriori imprevisti e che gli altri membri erano d'accordo nel caso fosse stato necessario coprirlo e fargli prendere un aereo in sordina. Vivian aveva riso e gli aveva creduto. Che altro poteva fare?
Da quel momento Taehyung le aveva scritto ogni giorno. Il 31 aveva ricevuto una sua foto dall'aeroporto, mentre indicava l'enorme cartello dietro di lui che riportava "Seoul" a caratteri cubitali. Vivian era rimasta a fissare la foto per cinque minuti buoni, prima di azzardarsi a salvarla come sfondo.
L'appuntamento era stato fissato per le due, cosa che aveva fatto intendere alla ragazza che non sarebbero andati a pranzo. Quella era l'unica cosa certa, perché il ragazzo non aveva voluto dirle altro.
Grazie a quello c'era stato un mezzo dramma quando aveva dovuto vestirsi.
Per lei, a dire il vero, non sarebbe stato un grosso problema. Certo, si sarebbe vestita in modo più carino, ma non totalmente diverso dal solito. Taehyung voleva uscire con lei, mica con la sua versione fiocchetti e vestitini. Se mai ne fosse esistita una.
Perciò c'era stato un mezzo litigio con Hyerin, arrivata in anticipo per il turno giusto per l'occasione, placato prontamente da Miyon, presente grazie alla perspicace intuizione di Shin.
Alla fine, non si sa come, erano arrivate a un punto di incontro. Jeans chiari e stretti, sandali in cuoio con un minimo di zeppa, (Vivian non l'avrebbe mai ammesso ma le piaceva non essere troppo alta per poter sprofondare negli abbracci di Taehyung), e una blusa verde intenso con maniche a tre quarti e scollo rotondo, con un piccolo colletto e tre finti bottoni in madreperla. Aveva un leggero cardigan nel suo zainetto in cuoio, per evenienza, ma la giornata si preannunciava piuttosto calda.
L'unica cosa su cui Hyerin non aveva ceduto erano state le lenti a contatto. Vivian, per far contenta l'amica, aveva evitato di dirle che erano già nei suoi piani, affidandosi a lei anche per l'acconciatura. Niente di diverso dalla sua solita treccia alla francese, ma chissà perché quella della sua amica era nettamente più ordinata.
Si sistemò nervosamente le cinghie dello zainetto per l'ennesima volta, mentre aspettava Taehyung nella piazzetta dove si erano dati appuntamento, a metà strada tra il bar e il dormitorio.
Era il tipo che arrivava sempre con cinque minuti di anticipo, ma forse stavolta aveva esagerato, pensò mentre controllava il cellulare. Mezz'ora era troppo persino per lei.
Mezz'ora che passò anche troppo lentamente. Quando arrivarono finalmente le due, la ragazza prese a guardarsi intorno, ma niente.
Ok, nessun problema, si disse. Di certo non pretendeva che spaccasse il secondo.
Le due e cinque. C'era una sua amica che non sopportava neanche due minuti di ritardo, che esagerata. Cinque minuti cosa vuoi che fossero?
Le due e dieci. Va bene, poteva cominciare a preoccuparsi, giusto? Insomma, poteva almeno mandarle un messaggio.
...non è che stava per darle buca, vero?
Alle due e un quarto, in mezzo alla folla di gente che si era radunata, doveva essere un punto di incontro comune, vide arrivare Taehyung.
Di corsa.
Lo vide schivare per un pelo una coppietta, quasi inciampare e poi tornare a correre verso di lei.
Vivian non sapeva se andargli incontro o restare ferma ad aspettare. Nah, si disse, meglio restare ferma, poteva permettersi una piccola rivincita.
E poi poteva squadrarlo senza fare la figura della cretina. Sorrise compiaciuta quando vide che indossava anche lui jeans chiari, per una volta senza strappi. La maglietta di cotone nera a girocollo era semplice, le maniche tirate su a scoprire gli avambracci. In mano quella che aveva tutta l'aria di essere una felpa, sballottata qua e là mentre correva.
Le arrivò di fronte pochi secondi più tardi, piegandosi sulle ginocchia e mettendo una mano avanti, riprendendo fiato.
-Scusa...è che non...trovavo- balbettò sconclusionato, facendo sbattere gli occhi perplessa a Vivian.
-Tae, non te la sarai fatta davvero tutta di corsa?- domandò, sperando in una risposta negativa.
-Certo- rispose ovvio il ragazzo, raddrizzando la schiena e guardandola fisso.
-Potevi mandarmi un messaggio!- ribatté Vivian, ora preoccupata, controllando se fosse sudato o meno. Va bene che era caldo, ma si sarebbe preso comunque un malanno. Prese dallo zainetto una bottiglietta d'acqua e gliela porse.
-Bevi, almeno-
Taehyung fissò prima lei e poi la bottiglietta, incerto. Poi, sotto il suo sguardo deciso se ne scolò almeno un terzo.
-C'è un motivo se sono in ritardo- disse, ridandogliela.
-Tranquillo- lo rassicurò lei. In fondo era un quarto d'ora di ritardo e si era fatto la strada di corsa, poteva perdonarlo, giusto?
-No, è importante- ribatté serio il ragazzo. La guardò e sembrò realizzare solo in quel momento che non indossava gli occhiali. Sgranò gli occhi, squadrandola per bene. Deglutì e si leccò nervosamente le labbra, riprendendosi.
-Volevo portarti un fiore- iniziò a spiegare, tornando a guardarla in faccia. -Beh, all'inizio volevo prenderti un mazzo di fiori, ma ho pensato sarebbe stato scomodo da portare in giro. Così ho deciso per un fiore. Solo che il fioraio vicino il dormitorio era chiuso- si interruppe, facendo una smorfia imbronciata e Vivian si intromise, intenerita.
-Fa niente, di fiori me ne hai già regalati tanti-
-Ma questo era importante!- protestò Taehyung deciso, cosa che fece sorridere imbarazzata la ragazza.
-Stavo cercando un altro fioraio quando ho visto delle bambine al parco che stavano facendo origami. Così me ne sono fatto fare uno, solo che ci ho messo un pò per convincerle-
Sotto lo sguardo stupito di Vivian, il ragazzo tirò fuori dalla tasca della felpa un piccolo fiore di carta, a metà tra il grigio e l'azzurro ghiaccio.
-Non è come il fiore che ti volevo regalare, ma la bambina sapeva fare solo questo- farfugliò incerto, non sapendo cosa aspettarsi dal silenzio della ragazza.
Vivian era sinceramente commossa. Oh, stava anche per scoppiare a ridere, certo, perché immaginarsi la scena era qualcosa di davvero esilarante. Ma il pensiero che Taehyung ci tenesse così tanto, la commuoveva.
Sorrise, prendendo delicatamente il piccolo fiore, notando come avesse del fil di ferro legato alla base.
-Va bene così- rispose, guardando il ragazzo con gratitudine.
Taehyung le sorrise di rimando, strizzando gli occhi.
-Ci hanno messo il fil di ferro, così hanno detto che si poteva legare- spiegò, prendendoglielo dalle mani e agganciandolo alla coda della treccia.
-Facciamo...possiamo far finta che sia un ibisco?- chiese esitante, le mani ancora sui capelli di lei.
-Un ibisco?- ripeté la ragazza meravigliata.
-Mh-
Vivian non riuscì a trattenere il gigantesco sorriso che le spuntò sul viso. Annuì semplicemente, arrossendo.
-Quindi, cosa avevi in mente?- domandò, schiarendosi la voce.
Taehyung sembrò riprendersi con un sobbalzo. Si diede velocemente un'occhiata intorno e poi tornò con gli occhi alla ragazza, sorridendo storto.
-Ti dispiace se prendiamo la metropolitana? Sono giusto un paio di fermate- disse, indicando la fermata dall'altra parte della strada.
-Va bene- rispose Vivian sbattendo gli occhi perplessa. O più che perplessa, incuriosita, perché non le aveva ancora risposto. Lo seguì in silenzio per qualche passo, occhieggiandolo.
-Dove stiamo andando?- ritentò, mordendosi le labbra.
-Hai già mangiato vero?-
-Sì, ma Tae...- non finì la frase che venne interrotta dalla voce squillante del ragazzo.
-Menomale. Non volevo portarti in qualche bar, perché sai, ci lavori e ho pensato sarebbe stato noioso-
-Ok, Tae, quindi dove...- Vivian ci riprovò, alzando gli occhi al cielo.
-E il cinema non mi piace. Come facciamo poi a parlare?- farfugliò velocemente Taehyung, agitato.
-Tae!- esclamò allora Vivian, proprio mentre scendevano per prendere la metro.
-All'acquario!- sbottò lui di rimando, fissandola ad occhi sgranati, sorprendendola. Poi deglutì e riprese a parlare a raffica.
-Cioè, sempre che ti vada bene. Magari ci sei stata un sacco di volte. O non ti piacciono i pesci. O magari...-
-Davvero mi porti all'acquario?- lo interruppe Vivian, lo sguardo illuminato e un sorriso gioioso sul volto.
-S-sì?- Taehyung arrischiò un timido sorriso. -Quindi è ok?-
La ragazza annuì energicamente, facendo un mezzo saltello mentre passavano i tornelli.
-Adoro l'acquario! Quello di Seoul poi è così grande!-
-Ah, ci sei già stata- mormorò Taehyung, il sorriso che pian piano gli si spegneva.
Vivian non ci fece caso, troppo presa dalla meta. Lo guardò con ancora il sorriso sul volto, mentre aspettavano l'arrivo della metro.
-Sì, mi ci ha portato nonno la prima volta che ho passato l'estate qui-
Taehyung la guardò esitante, come indeciso se chiedere di più o cambiare argomento. La verità è che lo incuriosiva da morire la famiglia di Vivian, però forse era troppo scortese chiedere.
La ragazza sembrò intuire i suoi pensieri, perché sorrise con nostalgia, grattandosi il naso imbarazzata.
-Di solito venivano loro in Italia per le vacanze, o passavo qui al massimo un mese. Quando avevo dieci anni però mamma decise che potevo decidere se passare l'intera estate con loro o meno. Due giorni dopo il mio arrivo il nonno mi portò all'acquario per festeggiare- spiegò, lanciando un'occhiata al ragazzo, gli occhi illuminati di divertimento.
-Eravamo solo noi due perché nonna ha sempre avuto un gran paura del mare. Il nonno e il signor Kim la prendevano sempre in giro per questo, così ne approfittavano per andare a pesca da soli-
Taehyung al suo fianco sghignazzò, immaginando la scena. Sapeva pochissimo della nonna di Vivian, solo quello che gli aveva raccontato Kookie, ma se l'era sempre immaginata come una distinta signora d'alta classe.
-Tuo nonno e il signor Kim si conoscevano da molto tempo?- chiese, sperando di scoprire qualcos'altro.
Vivian annuì, a suo agio. Era sempre un pò malinconica quando raccontava di suo nonno (e ora anche di sua nonna), ma le faceva anche pensare a tutti i bei momenti passati assieme.
-Hanno fatto la leva insieme. E sono stati i rispettivi testimoni di nozze ai loro matrimoni. La signora Kim in realtà è anche la madrina di mamma- rivelò, salendo sulla metro seguita dal ragazzo.
La conversazione si fermò per qualche minuto, mentre cercavano posto. Non che dovessero fare molte fermate, in verità. Se Vivian non ricordava male, erano quattro o cinque. Comunque non trovarono posto, il sabato pomeriggio era davvero affollato, perciò si misero in un angolo, con Taehyung che si teneva per la sbarra in alto e Vivian appoggiata per metà contro di lui e contro la parete del vagone.
Cercò di non pensare a quanto fossero vicini, perché oh, era una scena così da drama! E non sarebbe dovuto esserci imbarazzo, non dopo che avevano dormito insieme sul divano.
Ok, così peggiorava solo la situazione, perché si ricordava esattamente a cosa fosse arrivata a pensare quella notte.
Per sua fortuna c'era Taehyung che, ignaro dei suoi drammi mentali, la distrasse.
-Ti dispiace?-
-Mh?- fece Vivian, tornando in sé. Vide il ragazzo fissarla incerto, agitando la felpa nell'altra mano.
-Se mi metto la felpa- spiegò, mordendosi il labbro. -Vorrei evitare di dare troppo nell'occhio. Poi all'acquario me la tolgo-
-Per me puoi anche tenerla- rispose Vivian perplessa, non capendo quale fosse il problema. Lo vide infilarsi distrattamente la felpa nera con zip e lacci bianchi, cercando di non colpire nessuno.
-È che...- iniziò tirandosi su il cappuccio. -Volevo vestirmi bene. Sai, per l'appuntamento. Però c'è sempre il rischio che mi riconoscano-
-Tae, non c'è problema. E non hai bisogno di vestirti bene per attirare l'attenzione-
Un attimo.
Che aveva appena detto?
Aprì la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma Taehyung l'anticipò.
-Grazie- Sorrise, gli occhi illuminati. E no, non erano le luci al neon del vagone.
-Comunque è meglio se tieni il cappuccio. Con quei capelli sei facilmente riconoscibile- buttò fuori, conscia di essere arrossita. Fortunatamente non aveva ereditato la carnagione pallida di sua madre, benedetti i suoi geni latini.
-Ti piacciono?- domandò il ragazzo, prendendosi una ciocca tra le dita e alzando gli occhi a guardarla, facendo così una smorfia buffissima che fece ridere Vivian.
-Non credo di averti mai visto con un colore che non ti stesse bene- rispose. E di nuovo, perché diceva certe cose senza pensare?
-Sì, ma ti piacciono? O stavo meglio prima?- insistette Taehyung, sporgendosi verso di lei, facendola così indietreggiare. Non andò tanto in là, a meno che non avesse avuto il superpotere di fondersi con la parete. Tutti che volevano poteri fighi. A lei sarebbe bastata una scappatoia in caso di necessità.
-Mh...- mugugnò indecisa. Non poteva certo dire che stesse male. Quando mai. Solo che quel biondo non era tra le sue tonalità preferite. Ecco, era molto neutrale pure nella sua testa.
-Sinceramente-
Taehyung doveva avere un radar, non c'era altra spiegazione.
-Mi...piacevano color cioccolata- ammise Vivian, sussultando quando il vagone frenò per la fermata. Afferrò il braccio del ragazzo e diede una pacca alla parete dietro di sé per mantenere l'equilibrio. Taehyung non fece una piega, continuando a fissarla, in attesa che riprendesse a parlare.
-Neanche arancioni ti stavano male, ma color cioccolata mi piacevano davvero tanto- finì a bassa voce. E a quel punto neanche la sua carnagione latina poté nascondere il rossore. Si vergognava a ricevere complimenti, figurarsi a farli.
-Hanno detto che li terremo così per poco. Anche se non so quale sarà il prossimo colore- disse il ragazzo, pensieroso.
-Menomale!- esclamò Vivian. Poi, allo sguardo stupito di Taehyung, si affrettò a spiegare.
-Non per te! Per Yoongi. C'è speranza che ritorni verde menta?-
Taehyung ridacchiò.
-Non credo- rispose, causando un verso deluso da parte della ragazza. -Certo che ti piace davvero quel colore-
-È verde menta!- esclamò convinta, non capendo come potesse non piacere. Di solito non le piacevano i colori troppo accesi, ma quello era l'eccezione.
-A me i tuoi capelli piacciono- disse di punto in bianco Taehyung, fissandole il capo.
-Sono castani, però quando c'è il sole...- piegò la testa di lato, osservandola meglio. -sono biondi?-
Vivian decise di non soffermarsi troppo sul complimento, o sarebbe morta per autocombustione. Era un appuntamento, doveva abituarcisi, no?
No, affatto. Il suo ultimo (primo) ragazzo era stato totalmente diverso, perciò era impreparata
-Color caramello, ereditati da nonna. In effetti, dicono tutti che sono la sua copia sputata di quando era giovane-
-E tua madre? A lei non assomigli?- chiese Taehyung sorpreso.
-Ah no, lì i geni coreani hanno avuto il sopravvento. Ha capelli scuri e occhi decisamente più a mandorla dei miei. Ci assomigliamo un pò nei lineamenti-
-Buffo. Dovete essere una famiglia strana- commentò il ragazzo, facendola ridere di gusto.
-Già. Immagina poi mio padre, pelle olivastra, alto e ben piazzato, vicino a noi due basse e mingherline. Sospetto che la gente creda sia stata adottata- ribatté ghignando, facendo scoppiare a ridere Taehyung in una risata rumorosa.
Stavano entrambi ancora ridendo quando scesero dal vagone.
In vista dell'acquario, un enorme edificio con vetri a specchio e la statua di una balena all'ingresso, Vivian si animò nuovamente.
-Dici che li vendono ancora i cappelli a pinguino?- chiese eccitata, rivolgendo un'occhiata luminosa a un confuso Taehyung.
-Cappelli a pinguino?-
-Sì, di quelli con la visiera, con il cappello che fa da testa di pinguino- spiegò la ragazza agitando le mani, nel tentativo di fargli capire cosa intendeva. -Quando sono venuta con il nonno ne ho preso uno rosa!-
-Un pinguino rosa- ripeté Taehyung, sopprimendo una risata, beccandosi una gomitata da parte di Vivian.
-Beh, ero lo stereotipo della bambina a cui piaceva il rosa- ribatté lei alzando le spalle con noncuranza.
Se proprio doveva essere sincera non era del tutto colpa sua. Sua madre e sua nonna avevano adorato vestirla con quei vestitini tutti pizzi e merletti. Poi grazie al cielo era cresciuta e si era fatta una propria opinione sul come vestire. Il rosa le piaceva, ma solo se era pallido e veniva usato con cautela.
Taehyung sghignazzò, immaginando una piccola Vivian che scorrazzava eccitata con il suo cappello rosa.
-Non so se li vendono ancora, però hanno aperto una galleria ad acquario-
-Scherzi, vero?- rispose Vivian ad occhi sgranati.
Il ragazzo scosse la testa. -No, c'è un lungo corridoio tutto circondato dal vetro, dove si arrivano a piccole salette completamente circondate d'acqua-
Avvicinandosi all'ingresso, notarono come per fortuna non sembrassero esserci troppo persone. Vivian deviò a destra, verso la biglietteria, quando Taehyung la prese delicatamente per un polso.
-Che fai?-
Lei lo guardò sbattendo piano le palpebre, perplessa.
-I biglietti?- rispose con un accenno di sarcasmo.
-Non servono- disse il ragazzo, tirando fuori dalla tasca dei jeans due biglietti. Vivian aprì la bocca, richiudendola di scatto sorpresa.
-Ok- disse meravigliata. -Quanto ti devo?-
Taehyung per tutta risposta fece un sorriso storto. -Ah, Kookie l'aveva detto-
-Cosa?- fece perplessa lei. In tutto quello non notò come il ragazzo la stesse ancora trattenendo per il polso.
-Che avresti voluto pagare- rispose lui alzando le spalle. -Secondo te perché li ho presi in anticipo?-
-Ma non è giusto!- ribatté decisa Vivian.
-È un appuntamento-
-Sì, e quindi?-
Taehyung sembrò per un attimo esitante, ma si riprese subito.
-Non si fa così?-
Vivian non aveva davvero una risposta a questa domanda. Se fossero stati in un film non sarebbe sembrato strano, ma quella era la realtà (e il ventunesimo secolo). Pagava ancora il ragazzo al giorno d'oggi?
-Non lo so, credo che ormai si divida a metà- rispose la ragazza dubbiosa.
-Dato che ti ho invitato io, pago io-
-Veramente ti ho invitato io- puntualizzò la ragazza, con un sorriso divertito. Taehyung sbuffò, lasciandole andare il polso e facendo un gesto noncurante con la mano.
-Però ho deciso io di andare all'acquario-
-Va bene- si arrese con un sospiro la ragazza. -Però dopo il gelato lo pago io!- esclamò decisa, puntandogli giocosamente un dito contro.
-Quale gelato?- domandò Taehyung cadendo dalle nuvole.
-Quello che prenderemo quando usciremo da qua- rispose Vivian con un sorriso sornione sul volto.
Taehyung sorrise come un bambino, aprendo la bocca per rispondere, quando vennero interrotti da un uomo che, a giudicare dalla divisa, lavorava all'acquario.
-Ragazzi, entrate o no?- chiese perplesso, una mano tesa in avanti, aspettando i biglietti.
Solo in quel momento i due ragazzi si accorsero che durante la conversazione, si erano avvicinati al portone d'ingresso. Dietro di loro, una famigliola li fissava, i genitori palesemente divertiti.
Con un mezzo borbottio imbarazzato, Taehyung allungò i biglietti all'impiegato, mentre Vivian si copriva la bocca con una mano, nel tentativo di non ridere.
-Senti- iniziò lei quando furono dentro, le labbra che ancora le tremavano. -Come facevi ad avere i biglietti se siete tornati l'altro ieri?-
-Li ho prenotati su internet e me li sono fatti spedire in dormitorio- rispose semplicemente lui. Poi si bloccò di colpo, facendo fermare anche la ragazza, che lo guardò perplessa.
-Cappelli a pinguino!- esclamò Taehyung, indicando a bocca aperta il negozio di souvenir alla loro sinistra.
Vivian seguì il suo sguardo e batté le mani euforica, fissandolo poi speranzosa.
-Ne prendo uno!-
-Lo voglio anch'io!- esclamò lui, poi la fissò ad occhi spalancati. -Non rosa però-
La ragazza rise, spintonandolo fintamente indignata.
-Avevo dieci anni!- ribatté con una smorfia, mentre entravano nel negozio.
Li accolse una vecchia signora con un improbabile cardigan arancione. Probabilmente Taehyung rideva per quello, pensò Vivian. O forse rideva ancora per il suo vecchio cappello.
La signora li squadrò per bene quando le porsero due cappelli a pinguino neri, stavolta erano stati sul classico.
-Lo sapete che c'è una promozione sugli articoli di abbigliamento?- domandò loro con una voce sorprendentemente acuta. Vedendo le loro facce confuse, continuò, gesticolando con le dita ossute.
-Se siete una coppia di fratelli o fidanzati, c'è il prendi due paghi uno-
Vivian aprì la bocca per rispondere, ma fu preceduta da Taehyung.
-Non siamo fratello e sorella- disse quasi sconvolto, l'espressione neutra.
La ragazza dapprima spalancò la bocca, per poi scoppiare a ridere incontrollabilmente. Dovette girarsi, dando le spalle a Taehyung, quando questi si girò verso di lei con la chiara espressione di chi non aveva capito che cosa avesse detto di così tanto divertente.
La signora borbottò qualcosa accigliata, prima di far pagare loro un solo cappello.
Uscendo, Vivian vide che il ragazzo la guardava ancora confuso.
-Secondo te qualcuno può credere che siamo imparentati?- spiegò lei, l'ombra del sorriso ancora sul volto.
-Beh- rispose Taehyung. -Potresti essere stata adottata-
Lei ridacchiò, prima di fermarsi e guardarlo accigliata.
-Aspetta, perché dovrei essere io quella adottata?-
-Perché siamo in Corea- rispose prontamente Taehyung, alzando le spalle.
La ragazza ci pensò per qualche istante e poi dovette ammettere che aveva senso. Sbuffò divertita, guardandolo con un sorriso.
Lo seguì passiva, mentre si dirigeva verso la grande mappa appesa alla parete, che mostrava le varie sale. Lo vide borbottare tra sé e sé, indicando dei punti, non riuscendo a fare a meno di guardarlo.
Era la prima volta che parlavano così tanto ed era sorprendentemente facile. Aveva pensato che ci sarebbe stato dell'imbarazzo iniziale, e c'era stato, anche se era dovuto più a lei e alla sua timidezza, ma non era stata così ottimista.
Invece, a sorpresa, si trovava totalmente a suo agio. Certo, c'erano stati parecchi momenti o frasi bizzarre, ma era Taehyung. E anche lei certe volte ci metteva del suo.
-Quindi?- chiese all'improvviso Taehyung, facendola sussultare. Lo mise a fuoco, e lo vide fissarla con la testa leggermente piegata, la bocca aperta, in attesa.
-Ehm, mi sono persa- balbettò lei, sperando non si fosse accorto del suo imbambolamento.
Il ragazzo fece il suo caratteristico sorriso quadrato, prima di indicarle un punto sulla mappa.
-Guardiamo prima i pesci tropicali? Sono i più vicini-
-Oh, ok- annuì Vivian velocemente. Poi gonfiò le guance, guardando la mappa.
-Il tunnel dov'è?-
Non ricevendo risposta si voltò, trovando Taehyung intento a guardarla. Si grattò il collo imbarazzata, muovendo la testa come a chiedergli cosa non andasse.
Il ragazzo si riscosse di colpo, scuotendo un paio di volte la testa con decisione, prima di indicarle un punto sulla mappa, che Vivian guardò distrattamente, troppo presa nel cercare di capire il suo comportamento.
Forse, dopotutto, non era l'unica a imbambolarsi.
La sala dedicata ai pesci tropicali, neanche a dirlo, era una delle più affollate. Principalmente erano bambini, ma c'erano anche parecchie ragazze, con rispettivi fidanzati o gruppi di amiche.
Taehyung deglutì, sistemandosi bene il cappuccio in testa, scusandosi con lo sguardo. Finirono col girare la sala in incognito e fu più divertente del previsto. Ogni volta che vedeva una ragazza avvicinarsi, Taehyung reagiva fin troppo esageratamente, facendo scoppiare a ridere Vivian ogni volta.
Ad un certo punto il ragazzo prese a girare rasente alle pareti di vetro, muovendosi di lato come un gambero. Vivian a quella scena rise così tanto che le vennero le lacrime agli occhi. Almeno stavolta non le era venuto il singhiozzo.
-Tae, se fai così è peggio- gli disse quando lo raggiunse, afferrandolo per una manica.8
-Ssshh- fece lui cospiratorio.  -Non chiamarmi per nome- continuò, bisbigliando quando due ragazze gli passarono accanto.
La ragazza alzò gli occhi al cielo, trattenendo una risata.
-Hai idea di quanti Tae esistano? Non è nemmeno il tuo nome completo-
-Trova un soprannome- rispose il ragazzo, il volto ora rasente il vetro. Un pesce spuntò all'improvviso, facendogli fare un balzo indietro, portandolo a scontrarsi con un signore, che lo incenerì con lo sguardo.
-Scusi- disse lui, occhi spalancati.
In qualche modo sopravvissero a quella sala. Vivian praticamente lo trascinò via quando si rese conto di non avere più fiato a causa del troppo ridere.
Girarono per qualche altra sala con discreta calma, finché non finirono in un punto dove c'erano delle vasche basse.
-Oh, qui è dove puoi toccare le razze!- esclamò Taehyung leggendo un cartello, del tutto dimentico di dover stare in incognito.
Si avvicinarono meravigliati alla vasca più vicina, dove un paio di ragazzini si stavano divertendo a toccare a turno una razza, lanciando urla divertite. Quando si accorsero di loro, occhieggiarono Vivian con aria stupita, forse sorpresi di trovarsi davanti un'occidentale.
-Volete provare?- chiese uno dei due, rivolto a Taehyung, che guardò Vivian come per chiedere il suo parere.
-Possiamo aspettare- rispose lei, sorridendo dolcemente ai due ragazzini, che spalancarono la bocca meravigliati, nel sentirla rispondere in coreano.
-Figo- si lasciò scappare uno, per poi chiudere di scatto la bocca, guardandola imbarazzato.
-Com'è?- domandò Taehyung, indicando la razza con un sorriso infantile. I due ragazzini ridacchiarono, muovendo le mani in acqua.
-Pizzica!- esclamò uno. Poco dopo gli fecero posto e Taehyung mise subito una mano in acqua. Vivian fu più titubante perché insomma, le cose viscide non è che le piacessero proprio. Inaspettatamente però, aveva la pelle leggermente ruvida e a tratti pizzicava, proprio come avevano detto i due ragazzini.
-Dovresti vedere la tua faccia!- esclamò Taehyung, pizzicandole poi una guancia con la mano libera, cosa che gli fece guadagnare uno schizzo d'acqua.
-Ci fate una foto?- chiese poi ai due ragazzini che li osservavano, allungandogli il cellulare.
-Certo hyung!-
Incredibile, pensò Vivian. La loro prima foto insieme e c'era di mezzo una razza. Ridacchiò divertita. Era decisamente fuori dagli schemi come loro.
Si misero in posa, ridendo divertiti, con le spalle che si toccavano. Giocarono ancora un pò con la razza, prima di salutare i ragazzini e andare alla vasca successiva.
-No, le anguille mi rifiuto!-
-Ma non sono proprio anguille- ribatté Taehyung ridendo dell'espressione schifata della ragazza.
-Sembrano serpenti, sono viscide. Per me è no- protestò lei, decidendo in quel momento di giocarsi la carta degli occhi dolci. Per evitare quella tortura avrebbe messo da parte pure l'imbarazzo.
Il ragazzo si bloccò, deglutendo. Poi, con un sospiro esagerato annuì cauto.
-Va bene. Andiamo a vedere le foche?-
Lo sguardo di Vivian si illuminò.
-Ci sono anche le foche? E i pinguini? Gli orsi polari? Oddio, hanno gli orsi?-
Vivian perse il conto di quante foto fece.
Agli animali.
In realtà ne fece una anche a Taehyung, perché non aveva resistito quando l'aveva visto sporgersi verso la ringhiera, sbattendo le mani per richiamare una foca. Quando la foca aveva risposto, era scoppiato a ridere e quel momento era immortalato nel cellulare della ragazza.
Nella sala dei pinguini ci fu un momento tragicomico. Mentre stavano facendo foto ai pinguini, una bambina si avvicinò timida a Vivian, tirandole piano la blusa, attirando la sua attenzione. Sotto lo sguardo stupito della ragazza, le chiese se poteva fare una foto con lei.
-Mi piacciono i tuoi occhi!- esclamò in risposta quando le chiese il perché. La madre venne a scusarsi, cercando di staccare la figlia, che si era però arpionata alla gamba di Vivian.
-Non c'è problema- rispose la ragazza e, sotto lo sguardò stupito della madre prese la bambina in braccio.
-Tae, ci fai una foto?-
Taehyung guardò intenerito la scena, borbottando qualcosa sui ruoli invertiti. Scattò la foto e si inginocchiò vicino la bambina.
-Sai- disse a bassa voce, con tono cospiratorio. -Anche a me piacciono i suoi occhi-
La bambina sgranò gli occhi.
-Oppa, vuoi una foto anche tu?- chiese con la sua vocina sottile, facendo scoppiare a ridere Taehyung che annuì.
-Dai, non possiamo deludere la bambina- fece poi rivolto a Vivian che lo guardava a bocca aperta, rossa in volto.
-Almeno non ci sono razze stavolta- riuscì a borbottare, facendo sghignazzare senza ritegno il ragazzo.
Fu la loro vera prima foto ufficiale, perché Vivian si rifiutava di considerare quella con la razza. Anche se era stata divertente.
Taehyung le circondò le spalle con un braccio e Vivian poggiò timidamente la testa sulla sua spalla. Rimasero fermi, senza respirare, Vivian poté sentirlo, mentre la bambina contava fino a tre e scattava.
La foto risultò sorprendentemente dolce, con i loro cappellini e dei piccoli sorrisi, non enormi, ma appena accennati.
-Oppa e unni stanno insieme? Avete lo stesso cappello- chiese la bambina mentre ridava il cellulare al ragazzo. Vivian si morse le labbra imbarazzata, perché si era scordata questo dettaglio fondamentale. Si accucciò accanto alla bambina, sorridendole dolce.
-Ti piacciono?- le domandò picchiettandosi il cappello.
La bambina annuì energicamente.
-Sì! I pinguini sono il mio animale preferito! Volevo anch'io il cappello, però mamma aveva già preso il gelato a me e a mio fratello- concluse guardando con aria triste il cappello.
La ragazza lanciò uno sguardo a Taehyung, che si limitò a fissarla confuso. Poi, sotto lo sguardo sorpreso dei presenti, si tolse il cappello, stringendolo e mettendolo sul capo della bambina.
-Che ne dici, ti va di prendere il mio?-
-Ma così unni non ha più il cappello come oppa!- esclamò questa, le mani sulla testa a tastare il cappello.
Vivian le sorrise. -Non ti preoccupare, ne compro un altro all'uscita-
Quando, pochi minuti più tardi uscirono (dopo che la bambina l'aveva abbracciata più volte e aveva preteso un'altra foto con lei), Taehyung la fermò per un braccio, facendola voltare verso di lui.
La ragazza piegò la testa in una muta domanda a cui lui rispose con uno sguardo serio.
-Adoravi quel cappello- disse lui a voce bassa.
Vivian abbassò gli occhi imbarazzata e scrollò le spalle.
-Come ho detto, posso prenderne un altro all'uscita. E se non lo prendo oggi, posso sempre tornare. Magari non lascio passare altri dieci anni- cercò di scherzare, con una mezza smorfia sul viso.
La verità è che si era rivista per un attimo in quella bambina. Lei era adulta ora, ma capiva l'importanza di crearsi dei bei ricordi. E se con un semplice cappello poteva aiutare, tanto meglio.
Sentì sospirare pesantemente il ragazzo, ma continuò a tenere lo sguardo basso.
-Dovevo davvero invitarti io- lo sentì dire, prima che qualcosa le si poggiasse sul capo.
Alzò di scatto gli occhi, scoprendo che Taehyung si era tolto il cappello e lo aveva messo sulla sua testa.
-Tae- mormorò sorpresa, gli occhi sgranati.
Il ragazzo alzò le spalle, sorridendole teneramente.
-So perché glielo hai regalato. È lo stesso motivo per cui lo sto dando a te- rispose alla sua tacita domanda.
Vivian sorrise, piano, riconoscente. Allungò le mani per sistemargli i capelli e il cappuccio che gli era ricaduto sbilenco.
-Ma allora è un vizio- scherzò il ragazzo ridacchiando, lasciandola fare soddisfatto.
-Mi piacciono i tuoi capelli- rispose semplicemente lei. E non era certamente il complimento più bello del mondo, Vivian ne era consapevole, ma era quello che voleva dire in quel momento. E al diavolo le paranoie e l'imbarazzo. Era il loro primo appuntamento e paranoie ed imbarazzo erano quasi d'obbligo. Capì solo in quel momento che doveva fregarsene e prendere tutto come veniva, con semplicità. Perché Taehyung aveva accettato di uscire con lei, lui stesso avrebbe voluto chiederglielo. E l'aveva portata all'acquario. Le aveva regalato un fiore di carta. E aveva capito quanto stupido e allo stesso tempo importante fosse quel cappello per lei.
Quindi poteva permettersi di essere sdolcinata e imbarazzante quanto voleva. Infondo lei era così, perché nasconderlo?
-Anche se non sono color cioccolato?- lo sentì chiedere, un sorriso furbo sul volto. Vivian gli tirò piano una ciocca, per poi guardarlo con aria saputa.
-Sbaglio o ti ho detto che mi piaci in tutti i modi?-
-Mh, non avevi proprio detto così- ribatté lui, gli occhi illuminati da una scintilla.
La ragazza finì di aggiustargli il cappuccio, alzando le spalle con noncuranza.
-Ora andiamo al tunnel, vero?- chiese, piegando la testa di lato, con un sorriso da bambina, a cui Taehyung rispose con uno identico.
Il tunnel era molto più tranquillo del resto dell'acquario. C'erano pochi bambini e, quasi tutte le persone presenti, erano formate da coppiette. Come aveva detto Taehyung, c'era una lunga galleria, che pian piano curvava. A intervalli regolari, si aprivano piccole stanze completamente circondate d'acqua, anche sotto il pavimento.
I due girarono un pò alla ricerca di una saletta libera. Quella dei delfini era, neanche a dirlo, occupata. Stessa cosa per quella dei leoni marini e degli orsi polari. Proprio mentre arrivavano in fondo al tunnel, una balenottera passò sopra di loro, come un'ombra.
Vivian allargò le braccia, alzando la testa e guardandola passare con aria meravigliata. Sentì lo scatto di una macchina fotografica e si girò, trovando Taehyung che la fissava colpevole.
-Hai fatto la foto alla balenottera, vero?- indagò lei.
Il ragazzo spostò lo sguardo, fingendo indifferenza.
-Anche- borbottò sorpassandola, entrando nell'ultima saletta.
-Ehi! È libera!- esclamò poi, sbucando con la testa e facendole un cenno.
Vivian si illuminò, seguendolo. Scoprirono, con un sobbalzo quando due ombre passarono velocemente al loro fianco, che l'ultima saletta era quella dedicata agli squali.
-Dici che dovremmo ritentare con i delfini?- propose Taehyung, guardandosi intorno comunque affascinato.
-Perché?- ribatté Vivian, ugualmente affascinata. -Quando mai ti ricapita di vederli così da vicino?-
Rimasero così per un pò, in piedi, a fissare gli quali che inseguivano banchi di pesci o nuotavano pigramente, del tutto indifferenti a loro.
Il cellulare di Taehyung a un certo punto emise un suono. Il ragazzo controllò velocemente, per poi sbuffare, borbottando qualcosa che Vivian non capì.
-Niente di importante- disse rispondendo al sua occhiata incuriosita.
Neanche il tempo di iniziare un altro discorso, che fu il cellulare della ragazza a suonare.
-Tae...-  cominciò lei con un sorriso divertito che pian piano le si allargava sul volto. -Perché Jimin dice di dirti di rispondere al messaggio?-
-Io lo uccido- borbottò il ragazzo ritirando fuori il suo cellulare.
-Che ti ha scritto?- domandò Vivian, cercando di sbirciare lo schermo.
Taehyung sbuffò, arrendendosi e sedendosi sulla piccola panca al centro della saletta.
-Vuole sapere come va e vuole i dettagli. Impiccione- disse contro il cellulare, come se l'amico potesse sentirlo.
-Pensavo che anche Hyerin ti avrebbe scritto- aggiunse poi verso la ragazza, seduta ora affianco a lui.
-Shin le ha sequestrato il cellulare- rispose ridacchiando Vivian al ricordo della lotta che si era scatenata. Doveva a Shin un grosso favore. Non osava neanche immaginare quanti messaggi avrebbe potuto mandarle altrimenti.
-Avrei dovuto chiedere a Namjoon di fare lo stesso- bofonchiò il ragazzo. -Ora che gli scrivo?-
-E se gli mandassimo una foto? Almeno li rassicuriamo sul fatto che non siamo stati mangiati dagli squali- scherzò la ragazza, proprio mentre uno dei suddetti animali passava sopra di loro.
Taehyung si illuminò.
-Buona idea- Trafficò un pò con il cellulare, mentre Vivian gli si avvicinava. Ci misero qualche istante a trovare l'angolatura giusta, con tutte quelle luci era difficile.
-Imposto il timer. Pronta?- domandò il ragazzo, ricevendo un cenno affermativo in risposta.
3.
Si avvicinarono, cercando di entrare entrambi nell'inquadratura.
2.
La ragazza vide Taehyung lanciarle un'occhiata e si morse un labbro, improvvisamente incerta. E se...
1.
Vivian decise di seguire l'impulso del momento e, con una luce birichina negli occhi si sporse verso il ragazzo, baciandolo velocemente su una guancia proprio mentre veniva scattata la foto.
Taehyung rimase con il cellulare sospeso per aria, ma neanche se ne accorse, troppo preso a fissare la ragazza che si era scostata appena, giusto la distanza che serviva per guardarlo.
Il silenzio che seguì fece scomparire lentamente il sorriso della ragazza.
-Io...- provò a scusarsi Vivian, pensando di aver superato il limite.
-Perché mi anticipi sempre?- la interruppe Taehyung, con voce roca, non smettendo neanche per un istante di fissarla.
Vivian sgranò gli occhi, rielaborando ciò che aveva appena detto.
-S-scusa- balbettò con voce incerta, prima di ripensarci e aggrottare le sopracciglia.
-No, aspetta. Ma io che ne potevo sapere?!- esclamò allora, imbronciata. -Se vuoi baciarmi, baciami, non dare la colpa a me se io...-
Non finì la frase.
Taehyung si sporse verso di lei, zittendola con un bacio. Una mano le si appoggiò dietro il collo, massaggiandoglielo piano con movimenti circolari con il pollice.
Vivian rimase ferma giusto il tempo di capire se stesse succedendo davvero o se fosse tutto un sogno perverso della sua mente. Quando capì che no, Taehyung la stava davvero baciando, e non uno di quei ridicoli baci da drama, rispose piegando leggermente la testa e portandosi più vicina, i loro corpi che ora si toccavano. Rimasero così per un pò, i respiri uniti, una mano di Vivian appoggiata sul petto del ragazzo e quella di lui che continuava lento a massaggiarle il collo.
Ci fu un tonfo improvviso e i due si separarono con uno scatto spaventato, la ragazza che a momenti scivolava all'indietro e Taehyung che quasi fece cadere il cellulare.
Osservarono allibiti lo squalo che aveva sbattuto violentemente contro il vetro, riprendersi come se nulla fosse, proseguendo poi per la sua strada.
Vivian arrischiò un'occhiata al ragazzo, che stava facendo la stessa identica cosa. Aprì e chiuse la bocca un paio di volte, incerta su cosa potesse dire. Insomma, non capitava tutti i giorni che uno squalo interrompesse il tuo primo bacio con il ragazzo di cui eri persa.
E che bacio, le ricordò la sua mente. Non che servisse ricordarglielo, sentiva ancora il sapore di Taehyung sulle labbra. E quella lingua...ok, no. Qua bisognava prendere in mano la situazione.
-Che...stavamo dicendo?- farfugliò, cercando di riprendersi. Quel dannato squalo le aveva fatto prendere un colpo.
-Ci stavamo baciando- rispose lapidario il ragazzo, fissandola immobile. O meglio, fissando le sue labbra. Vivian deglutì, leccandosele inconsciamente in un gesto nervoso. Vide Taehyung inspirare bruscamente, guardandola poi negli occhi, mordendosi con forza le labbra in un'espressione esitante.
-Sì...ecco. Prima di quello?- chiese lei, chiudendo per un istante gli occhi, cercando di schiarirsi le idee. Erano nel bel mezzo del primo appuntamento. Era solo il primo appuntamento.
Lo squillo del cellulare di Taehyung fece ricordare a entrambi come fossero finiti in quella situazione. Il ragazzo lesse il messaggio deglutendo, umettandosi le labbra nervosamente. Poi si accigliò, voltandosi verso la ragazza con una buffa smorfia sul viso.
-È Yoongi. Dice che non dobbiamo più preoccuparci di Jimin-
Vivian sgranò gli occhi allarmata.
-L'avrà mica ucciso?- Scosse la testa, rendendosi conto dell'assurdità della sua stessa domanda.
-Trattandosi di Yoongi...- Taehyung non finì la frase. Si guardarono, entrambi con la stessa espressione rassegnata e scoppiarono a ridere.
Per il resto del tempo non tornarono più sull'argomento "bacio", facendo finta che non fosse successo nulla. Cioè, sapevano entrambi che era successo, ma decisero di comune accordo di comportarsi normalmente, per evitare di tornare a quell'imbarazzo iniziale. Dovevano fare passi avanti, mica tornare al punto di partenza. Girarono per l'acquario ancora per un'oretta. Videro finalmente i delfini e, mentre uscivano dalla galleria, due orsi polari passarono sopra di loro, giocando. Vivian, ridendo, fece una foto a Taehyung mentre questo si spiaccicava contro il vetro dove c'era uno degli orsi, che lo fissava nuotando pigramente nell'acqua.
Quando uscirono dall'acquario, si accorsero sorpresi che erano passate tre ore buone, ed erano quasi le sei.
-Ancora convinta del gelato? Forse dovrei riaccompagnarti a casa- le disse il ragazzo, guardando il cielo. Il sole non era ancora tramontato, ma cominciava a non essere più così caldo.
-Uhm, no. È ancora presto- rispose Vivian, tirando fuori dallo zainetto il cardigan color panna.
-Se non ricordo male là dovrebbe esserci un parchetto dove c'è un chiosco che vende gelati- continuò, indicando un punto alla loro sinistra.
Taehyung la fissò per qualche istante, prima di scuotere la testa divertito.
-Che c'è?- chiese lei sorridendo, non sapendo neanche lei il perché. Di solito era una persona abbastanza positiva e sorrideva spesso, ma ripensando al pomeriggio appena passato, non riusciva a non pensare che non avesse smesso un attimo di sorridere. Era così che doveva essere, giusto? Significava che stava andando tutto bene, che Taehyung era esattamente il tipo che aveva creduto che fosse, che non si era sbagliata.
-Continuo a scordarmi che conosci la città bene quasi quanto me- rispose il ragazzo, alzando le spalle. Vivian ridacchiò, fissandolo poi con aria fintamente indignata.
-È perché sono occidentale, vero? Beh, sappi che dai miei dieci anni ho passato ogni singola estate qui-
-No- rispose Taehyung scuotendo la testa. -È che trovo strano il fatto che non ci siamo mai incontrati nemmeno per sbaglio-
-Beh- disse la ragazza, pensandoci un attimo su. -Magari ci siamo incrociati ma non ci siamo riconosciuti. Insomma, eravamo ragazzini, il nostro aspetto era diverso-
Accennò a qualche passo in direzione del parco. Taehyung la seguì, intrecciando una mano nella sua quasi senza pensarci, fissando un punto davanti a sé.
-Non credo. Non sarei riuscito a scordarmi dei tuoi occhi-
Vivian arrossì, un pò per la frase, un pò per le loro mani intrecciate. Va bene, si erano baciati, ora riusciva a pensarlo anche senza farsi venire una sincope ogni volta, ma tenersi per mano sembrava qualcosa di più significativo. Forse perché erano in pubblico e non in una saletta isolata. Il fatto poi che adorasse stare mano nella mano con qualcuno perché significava che doveva essere vicino a quella persona, era un altro paio di maniche.
Arrivati al parco, la ragazza si girò verso di lui, puntandogli minacciosamente un dito contro.
-Sì, sì. Paghi tu- la anticipò lui, per niente turbato dallo sguardo, afferrandole il dito e scuotendoglielo dolcemente.
Finirono così su una panchina, qualche minuto più tardi, con in mano una coppetta di gelato ciascuno, commentando i gusti.
-Lampone e limone?- esordì la ragazza, ancora scandalizzata dalla scelta del ragazzo.
-Beh?- rispose lui saccente, prendendo un'enorme cucchiaiata con sguardo di sfida.
-Ugh, deve essere acidissimo- commentò lei, leccando piano il suo, cioccolato e fragola.
-Io invece mi aspettavo prendessi menta- ribatté Taehyung, con un sorriso birichino. Vivian per tutta risposta gli fece una linguaccia, tirando su con il naso indignata.
-Me lo rinfaccerai per sempre, vero?-
-Lo spero- rispose serafico lui, facendo ammutolire la ragazza.
Come se ne poteva uscire con frasi del genere, si chiese Vivian deglutendo, continuando a mangiare il gelato come se Taehyung non le avesse appena fatto una mezza dichiarazione. Era così...spiazzante. E tranquillo. A volte non sembrava neanche rendersi conto di quello che diceva. O come lo diceva. Era senza filtri.
Rimasero in un silenzio tranquillo, gustandosi ognuno il proprio gelato. Almeno finché Taehyung non provò a farle qualche altra domanda.
-Così però non vale!- esclamò la ragazza, buttando la coppetta nel cestino vicino la panchina. -Finisce che parlo solo io-
-È perché ti voglio conoscere- ribatté imbronciato lui, aggrottando le sopracciglia.
-E io no?- domandò meravigliata Vivian.
-Ma tu mi conosci di più! Con le interviste e tutto il resto...-
-Posso conoscere V- lo interruppe lei, capendo il fraintendimento. -E comunque, le interviste che ho visto su di voi si possono contare sulle dita di una mano-
Taehyung si voltò a fissarla stupito, con la bocca spalancata.
-Perché?- fu tutto quello che riuscì a dire, dopo qualche attimo di silenzio.
Vivian sospirò rassegnata. Aish, questi ragazzi. Proprio non ci arrivavano, vero? Era lo stesso discorso che aveva fatto con Jungkook e Jimin. E ora sembrava che lo stesse per fare anche a Taehyung.
-Tae- iniziò piano, sorridendogli dolcemente. -Vi conosco, vi considero miei amici-
Si interruppe, mordendosi velocemente le labbra. -Beh, considero gli altri miei amici- precisò con un sorrisino.
-Il punto è...che senso avrebbe guardare le interviste per conoscervi quando posso farlo di persona?-
La prima volta che aveva guardato una loro intervista si era persino sentita un pò in colpa. Dopotutto, ciò che dicevano poteva benissimo domandarglielo di persona. Certo poi, aveva visto un paio di video dove avevamo fatto giochi stupidi, ma dire di poterli conoscere dopo quelli era veramente troppo. In più non si poteva mai sapere se la loro faccia da idol corrispondesse realmente al loro io. Con i Bts doveva però essere sincera: erano praticamente tutti senza filtri. Taehyung per primo.
Vide il ragazzo rimuginare su quello che aveva detto, mentre buttava anche lui la coppetta. Poi sembrò aver preso una decisione, perché si girò verso di lei, annuendo.
-Hai ragione. Chiedimi quello che vuoi- disse, prendendola un pò alla sprovvista. Non pensava avrebbe ceduto subito. Per spiegare quel concetto a Jimin ci aveva impiegato almeno venti minuti, nei quali il ragazzo aveva continuato a sparare a raffica domande.
Come aveva già detto, Taehyung riusciva sempre a sorprenderla.
Aprì la bocca per rispondere, quando si accorse che effettivamente non le veniva in mente nulla. Doveva chiedergli qualcosa sulla sua famiglia? O doveva andare più sul generico. Il fatto è che c'erano talmente tante cose che voleva sapere che non riusciva a decidersi.
-Non...mi viene in mente niente- ammise con sconcerto, facendo scoppiare a ridere il ragazzo.
-Quindi tocca a me?- domandò con un sorriso furbo lui.
-No!- esclamò Vivian, prendendosi la testa tra le mani. -Adesso mi viene in mente qualcosa- continuò convinta.
-Uhm, il mio colore preferito?- provò a suggerire il ragazzo, che si stava divertendo un mondo in quella situazione.  Vedeva la ragazza borbottare, le sopracciglia aggrottate in un'espressione imbronciata. Ogni tanto scuoteva la testa, come se stesse avendo un dialogo mentale.
-Il bianco- rispose Vivian senza prestare troppa attenzione, nel tentativo di trovare una domanda che andasse bene. Il silenzio che seguì, le fece però alzare gli occhi sul ragazzo, che la fissava di rimando stupito, a bocca aperta.
-Non dovevo rispondere io? No, aspetta. Come fai a sapere che è il bianco?-
-Beh, non è il bianco?- chiese lei confusa. Taehyung fece una buffa smorfia, annuendo concitato.
-Sì! Ma come fai a saperlo?-
Vivian aprì la bocca per rispondere, quando si accorse che non aveva una vera e propria risposta. L'aveva intuito e basta? Qualcosa però doveva pur dirgli.
-Uhm, indossi spesso il bianco, anche nei video- iniziò dapprima incerta, stringendo gli occhi come per ricordae meglio. -E poi non so, con il carattere che ti ritrovi, rumoroso e fuori dagli schemi, mi sembra impossibile associarti a un vero e proprio colore. Perciò mi resta il bianco- La spiegazione nella sua testa aveva un senso, ma detta ad alta voce risultava forse un pò ridicola. Taehyung però sembrava la stesse prendendo sul serio in considerazione.
-Voleva essere un complimento?- Fu la prima cosa che disse, dopo averci pensato su, con quel suo strano sorriso.
-Sto uscendo con te, tu che dici?- ribatté scherzosa lei, giusto un filo imbarazzata. Doveva prenderci ancora l'abitudine a quelle frasi dirette.
-Il tuo è il blu!- esclamò poco dopo Taehyung, deciso, puntandole contro un dito.
Vivian ridacchiò, esasperata.
-Cos'é, una gara?- domandò, afferrandogli il dito e facendolo dondolare come aveva fatto prima lui. Solo che poi non lo lasciò, incrociando l'indice con il suo e lasciandoli cadere nel poco spazio in mezzo a loro.
-Comunque non è proprio il blu- precisò con una smorfia soddisfatta al suo sguardo stupito. -Mi piacciono quasi tutte le sfumature del blu. E il lilla, specialmente il lilla. Però non ho davvero un colore preferito-
La cosa non finì lì.
Su quella scia, continuarono a fare domande su domande, dopo che Vivian ebbe specificato che per ogni domanda fatta, entrambi avrebbero dovuto rispondere. Taehyung la prese così seriamente (dopo essersi lagnato che non poteva fare domande imbarazzanti), che prese una biro e si segnò sul braccio "una domanda e due risposte", facendo firmare una ridente Vivian, che scuoteva la testa incredula.
Scoprì così che gli piacevano i cibi acidi, anche se poi nelle bevande metteva una quantità tale di zucchero che Vivian si preoccupò per un attimo dell'economia mondiale. Forse per quello era così esagitato.
Per contro lei gli rivelò che preferiva il salato al dolce, anche se andava matta per le meringhe, i dolci a base di ricotta e la cioccolata calda. Non necessariamente in quest'ordine.
Promise a Taehyung che gli avrebbe fatto una vera cioccolata calda, con cacao vero, latte e tutto il resto, non quegli inutili intrugli in bustina. Sì, erano ormai ad aprile, ma a entrambi non sembrava strano.
Taehyung parlò un pò della sua famiglia, di cui Vivian non sapeva assolutamente nulla. Fu stupita quando seppe che aveva un fratello e una sorella e finì per bombardarlo di domande, curiosa di sapere quanto si assomigliassero. Rise talmente tanto nell'immaginare una versione femminile di Taehyung, che le venne un'altra volta il singhiozzo, facendo sghignazzare bellamente il ragazzo, che provò a farle una foto.
A quel punto, dopo che Taehyung le raccontò per almeno dieci minuti del suo cane, con annessa galleria fotografica, fu il turno di Vivian di presentare la sua famiglia.
Cosa che richiese parecchio tempo, un pezzo di carta e una biro, data la quantità abnorme di cugini che si ritrovava.
Solo quando cominciò a tirare un pò d'aria, si accorsero che era quasi ora di cena. Taehyung si scusò per averle fatto fare così tardi, proponendole di prendere qualcosa per strada se le fosse venuta fame. Vivian lo rassicurò, intenerita, rispondendogli che il gelato le era bastato.
Il ritorno in metropolitana fu decisamente meno imbarazzante dell'andata. Stavolta trovarono posto, il vagone era praticamente deserto, e Taehyung si arrischiò a tirarsi giù il cappuccio. Continuarono a parlare, la testa di Vivian appoggiata sulla sua spalla e le mani intrecciate, il pollice del ragazzo che la accarezzava piano.
L'accompagnò fino all'entrata del bar, che stava chiudendo. Vivian sbirciò all'interno, notando che i suoi due amici non si erano accorti del loro arrivo.
Non propose a Taehyung di entrare e lui non glielo chiese. Si guardarono, incerti su come dovessero lasciarsi. Entrambi seppero a cosa l'altro stava pensando. Taehyung si schiarì la voce, imbarazzato, fissando con aria nervosa la tettoia. La ragazza si toccò incerta la treccia, ricordandosi solo in quel momento del fiore e carezzandolo piano, con un timido sorriso sul volto.
-Quindi...- tergiversò lei, non sapendo esattamente cosa dire. Grazie al cielo, Taehyung sembrava aver preso coraggio. O comunque una decisione.
-È andato bene, giusto?- chiese, con una punta di nervosismo evidente nella voce.
-Sì- rispose confusa la ragazza. Si riferiva all'appuntamento, giusto?
-Quindi se ti chiedessi di uscire nuovamente insieme, accetteresti?-
Sembrava così incerto della risposta che Vivian boccheggiò. Come avrebbe anche solo potuto rifiutare? Avrebbe risposto di sì anche se non si fossero baciati. Anche se non le avesse dato il suo cappello. Anche se non si fossero messi a discutere sui gusti del gelato come due bambini.
-Sì, però se devi far passare altre due settimane avvertimi prima-
Si lasciarono così, senza più baci, solo con un sorriso.
Anche se poi Taehyung le messaggiò per tutto il viaggio di ritorno, e Vivian dovette spiegare ai suoi amici perché era piegata in due dal ridere, mentre tentava di raccontare loro com'era andato l'appuntamento.

 

 

















- Spazio autrice –
“Dannati squali”. Questo è stato il commento della mia parabatai.
Avrei parecchie cose da dire, ma visto che vi voglio lasciare sclerare in pace, sarò breve.
L’ibisco viene regalato per corteggiare.
La bambina è chiaramente una fangirl della coppia…cresci bene, bambina. Aggiungerei pure i due ragazzini, so che nel profondo sono dei fanboy.  v.v
Non mi toccate il cappello pinguino, è bellissimo v.v
Jimin in qualche modo deve centrare sempre. No, tranquilli, Yoongi non l’ha ucciso. E no, non fate i maliziosi XD
Ultima cosa molto importante: volendo essere il più realistica possibile, ho voluto inserire programmi o novità reali  riguardanti i Bts, solo che per questioni temporali le ho sfasate o mischiate. Perciò sì, i Bts sono andati veramente ad Abu Dhabi, solo non in quei giorni precisi. Sarà così per tutta la storia.

Spero stavolta riusciremo a superare la barriera delle tre recensioni. Più che altro perché vorrei davvero sapere cosa ne pensate. Non servono poemi, basta anche un “ho sclerato quanto te a scriverlo” XD
Alla prossima
Un abbraccio ^^







 

   
 
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