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Autore: Novelist Nemesi    07/04/2009    2 recensioni
Non è il sequel del sequel del sequel eccetera. Volevo che non sentiste troppo la mancanza di hayley! Questa è una storia abbastanza triste, all'inizio, e voglio tenervi ancora più sulle spine! La protagonista ha una particolarità, ovvero i capelli bianchi. Cosa succederà a questa americana indecifranile che incontra Light Yagami? Spero di deliziarvi e incuriosirvi col primo chappy! Nemesi is back!
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Misa Amane
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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ULTIMO CAPITOLO!

Immagino che siate curiosi, ora, o quantomeno vi starete chiedendo cosa sia successo.
Ebbene, eccomi qui, pronto a darvi risposte, o mettervi in testa ancora più domande.
Ho narrato capitolo per capitolo la sfortunata vicenda di Cassidy Marris, conclusasi con questo mio sfogo al capitolo 17, ironia della sorte.
Voglio prendermi questo sfizio e raccontavi ciò che sento io, e spiegarvi il perché ho voluto narrare questa triste vicenda.
Primo punto fondamentale: come faccio io a conoscere questi sfortunati eventi? Il narratore di solito è onnipresente e onnisciente, ma non in questo caso.
Ho avuto la fortuna di parlare con L, il quale mi ha raccontato tutto, senza preoccupazioni. Kira è stato sconfitto grazie al contributo di Cassidy Marris.
Il piano di L era inattuabile, certo, non si poteva rischiare di mettere in pericolo la vita di tutti i cittadini, oltre quella di Cassidy. O Shirahime. Sì, meglio ricordarla così: Shirahime.
Una donna sfortunata, che voleva tanto male al mondo. Eppure, ha lottato per un suo ideale: quello di avere un mondo perfetto, popolato da persone serie e di buon cuore. Un sogno che la accarezzava sin da piccola, che la teneva in vita.
Appoggiò Kira, convinta che grazie a lui il mondo perfetto si sarebbe realizzato.
Ma dopo essere stata abbandonata dal suo dio, dalla persona che lei aveva ritenuto amica, pensò che non bastava uccidere i malvagi per avere ciò che bramava: pensò invece che doveva sconfiggere l’origine del male, Kira stesso.
Per questo passò tutte quelle informazioni a L, per questo propose di uccidere lei stessa il dio della morte Rem, colei che più di tutti intralciava i piani di L.
Ha voluto fingere di scrivere il nome della complice di Kira, Misa Amane, sapendo benissimo di andare incontro alla morte.
Ha voluto morire da sola, senza i meriti di nessuno. Sola, come lo è sempre stata, o almeno così credeva.
Morta con la felicità nel cuore di aver mandato in galera l’origine del male. Guardando i poliziotti che arrestavano Misa Amane che, messa davanti ai fatti compiuti, non poté che confessare. Che davanti a Light Yagami, che non la guardava nemmeno in faccia, non resistette molto.
Misa Amane morì in prigione, dopo 10 giorni passati senza toccare cibo e nutrendosi di sola acqua. Morì nella disperazione di non essere amata da Kira, morì in modo miserabile come era destinato a essere che usava l’arma del delitto, ossia il quaderno della morte.
Death Note.
Light Yagami da quel momento cessò di esistere insieme a Kira. Messo in cella di isolamento, passava le sue giornate a guardare nel vuoto, scrivendo dei nomi sul muro. Scrivendo il suo nome sul muro.
Il suo dio della morte, Ryuk, era tornato nella sua dimora. Era annoiato, ha passato il tempo sfruttando noi miseri mortali come burattini, e tornandosene contento a casa.
Light Yagami, conosciuto come Kira, l’uomo che aveva sconvolto il mondo coi suoi omicidi a fin di bene, non era stato altro che una marionetta nelle mani di un dio della morte. Questo pensano i poliziotti.
Quello che i poliziotti non sanno, ma che sappiamo solo io e L, è che Light Yagami è riuscito a monopolizzare non uno, ma ben due dei della morte.
Un essere umano era riuscito a cambiare il mondo, con un semplice quaderno (semplice si fa per dire).
Cassidy Marris, cosa ne pensi ora di questo mondo? Dove sei ora? Stai osservando come gli umani non sono cambiati? Stai notando come il mondo non sia cambiato?
Cassidy Marris, quello che hai capito troppo tardi, forse, è che la nostra storia, di qualunque epoca si tratti, non è molto diversa da quella di Adamo ed Eva: il serpente ti ha porto il frutto proibito e dall’alto ti hanno punita per questo. Né più, né meno.
Cassidy Marris, di una cosa però sono certo: eri una persona che poteva dare molto a questo mondo.
Eri una persona che meritava di andare avanti e sorridere, malgrado il tuo atteggiamento cinico nei confronti del mondo.

Frank Lones

Questa dunque, è la conclusione.
Una storia triste, quella di Cassidy, che ai avrei pensato prendesse questa piega.
Immagino che la sua morte abbia causato scompiglio in voi: me ne rendo conto, ma non me ne dispaccio affatto.
Scrivo perché mi piace, e scrivo perché le mie storie vi appassionino e voi sogniate con me, cari lettori.
Cassidy è stata un personaggio strano, la sua stessa storia era strana.
Perché Death Note è così: non permette molte vie d’uscita se la situazione è davvero critica.
Perché non sempre c’è un lieto fine a tutto, e Cassidy è un esempio.

Eccoci qui, all’ultimo capitolo… Come sempre vi ringrazio, lettori, per il tempo che dedicate a leggere le mie storie…
E adesso? Vi state chiedendo questo? Sto già scribacchiando un’altra storia (stvolta non di Death Note), state tranquilli! Quindi, se avete voglia, restate sintonizzati e ogni tanto fate un salto da queste parti!
Vi saluto, per il momento, ringraziandovi di cuore…
Sempre vostra

Nemesi

  
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