Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: 98chrislena    25/04/2016    0 recensioni
Una ragazza di 27 anni alla presa con la sua vita, da sola, solo lei con se stessa.
L'unica cosa che le rimane di lui è la loro Roma.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Chiudo il primo album e ne prendo un altro.
Sia io che Chris ne avevamo realizzato uno con le foto di entrambi. Lui ha sempre amato farmi foto spontanee, anche nei momenti meno opportuni ma non era il tipo che le faceva vedere a tutti, le teneva tutte per sé.
Aveva una stanza nella quale stampava le migliori e le attaccava su questo album. Ne creò all’incirca 10 come il numero degli anni in cui siamo stati insieme.
Già, quando ci penso, fatico a crederci.
Era la mia persona e sono stata sempre felice di avere un uomo così al mio fianco. Era molto geloso e mi ricordo di quando fece a botte per me.
Era una sera d’estate, c’era questo ragazzo che mi stava sempre dietro e Christopher avendolo già visto, l’aveva messo in guardia ma nonostante ciò, lui continuò.
Quando questo ragazzo provò a toccarmi e gli tirai una sberla ma Chris corse verso di me ed iniziò a picchiarlo ma, purtroppo per noi, qualcuno chiamò la polizia e passammo tutta la notte in centrale dalla polizia per raccontare l’accaduto. Fortunatamente mio padre, essendo avvocato, riuscì a farlo uscire senza problemi.

Io però non volevo vedere questo album e così mi alzai e presi quello che realizzai per lui. Tre foto catturarono la mia attenzione.
La prima fu quella che scattai al suo 21esimo compleanno che passammo a New York con i nostri migliori amici, Giada e Justin.
Mi rimase impressa perché fu una delle notti migliori al mondo, una di quelle che è difficile da scordare.
Atterrammo alle tre del pomeriggio per poi andare in giro anche se nessuno di noi c’era mai stato.
«Finalmente passiamo un fine settimana insieme» mi disse Giada.
«Ho già controllato le mappe, ho trovato alcuni negozi vicino al nostro hotel per fare shopping.»
Si ferma e mi sorride.
«Lo sai che ti voglio bene, già lo sai!» urlò.
Giada è la mia migliore amica sin da quando mi trasferii a Roma. E’ una ragazza particolare, difficile da incontrare ai giorni d’oggi ma molto dolce e bella. Ci siamo sempre trovare bene l’una con l’altra, forse perché avevamo gli stessi gusti.
Comunque dopo essere arrivati all’hotel, ci dividemmo: femmine e maschi.
Io e Giada al centro della città mentre Chris e Justin si chiusero in qualche negozio di sport.
In quella stessa sera, per fare una sorpresa a Chris, prenotai un tavolo in un ristorante di lusso che dava sul centro della città. Chiesi a tutti di vestirsi eleganti, ci tenevo davvero tanto.
La cena mi ricordo fu, anche se in poche quantità, deliziosa ma come è solito fare nel nostro gruppo ci chiudemmo in una camera e mangiammo schifezze.
Erano oramai le cinque e mezza del mattino e, non riuscendo a prendere sonno, decisi di andare sulla terrazza per ammirare l’alba.
Poco dopo sentii un rumore, mi girai e vidi Chris che veniva verso di me. Mi abbracciò da dietro tenendo le sue braccia sui miei fianchi ed appoggiò la sua testa sulla mia spalla.
«Grazie di tutto, questa serata è stata magnifica tanto quanto te, non potevo chiedere di meglio e poi quest’alba è mozzafiato.» sussurrò. «Ti amo» aggiunse.
Iniziò a darmi baci lungo il collo e girandomi verso di lui, mi scattò alcune foto.
«Ti amo anch’io» mormorai.
Lo baciai e me lo ricordo molto bene, fu uno di quei baci che poteva entrare nella storia dei baci più belli al mondo.

La seconda foto più bella fu quella che scattò a Roma.
Eravamo usciti per mangiare fuori ma, come al solito, era tutto pieno e così decidemmo di andare a mangiare kebab nonostante io abbia proposto più di una volta la pizza.
C’era soltanto un posto e così prendemmo il kebab e andammo fuori.
«Reggi un attimo il mio» mi chiese e così feci.
«No, niente foto, lo sai che le odio mentre mangio.» dissi ma lui fece lo stesso di testa sua perché sì eravamo entrambi molto testardi ed alcune volte era davvero difficile tenere una conversazione quando la pensavamo diversamente.
Anche questa serata è sempre rimasta nella mia mente.
Chris non è mai uscito di casa senza la sua macchinetta, mai. Una volta tornammo indietro solo perché l’aveva dimenticata.
“Uscire di casa senza la mia macchinetta è come quando un fumatore dimentica a casa le sue sigarette” mi ripeteva sempre.
Come biasimarlo, io portavo con me la mia agenda, nella quale scrivevo sempre tutto ed inizialmente non volevo che Chris la leggesse perché non mi fidavo molto ma col passare del tempo, cominciai a cambiare idea.
In un certo senso era come se lo facessi entrare nel mio mondo e questo ammetto che mi faceva piacere perché non volevo segreti tra di noi.

Girai la pagina sapendo già le conseguenze di questa mia azione.
La proposta, quando Chris mi chiese di sposarlo a Roma, davanti al Colosseo, non sapendo che eravamo circondati da parenti ed amici.
Nello stesso giorno mi arrivò un pacco a casa di Ellie Saab, il mio stilista preferito, con un mazzo di rose rosse ed un biglietto.
“Indossa questo stasera, ti passo a prendere alle 19.31, ti amo.”
Mi uscirono diverse lacrime di gioia ed iniziai subito a pensare a come sistemarmi anche se continuavo a pensare all’orario scritto nel biglietto, lui sa che odio i numeri pari.
Così alle 17 incominciai a prepararmi; passai dal farmi la doccia, ai capelli e, quando cacciai fuori il vestito non riuscivo a credere ai miei occhi, di pizzo nero, il mio preferito e piansi nuovamente.
Alle 19.17 ero già pronta ed aspettavo il mio Chris.
Bussò alla mia porta e mi fece una foto, aveva catturato un mio sorriso mai visto prima.
«Sei bellissima ed io sono fin troppo fortunato.» mi disse.
«Sei bellissimo ed io sono fin troppo fortunata.» risposi.
Mi prese per mano e andammo in macchina.
«Dove mi porti?» chiesi.
«E’ una sorpresa» aggiunse.
Mi bendo gli occhi e non riuscivo a reggere quell’ansia.
Dopo pochi minuti sento la macchina fermarsi, lui scese e mi aprì lo sportello.
«Ti guido io, stai tranquilla, fidati di me.» e così feci.
Non sapevo dove fossi e quando mi tolse la benda, lo vidi in ginocchio davanti a me con un sorriso enorme. Mi portai le mani alla bocca e non riuscii a crederci.
Prese la scatolina dal taschino e schiarendo la voce, mi guardava dritto negli occhi.
«Sono 6 anni che sono al tuo fianco e posso dire di non essermi mai stancato di te, mai. Non ho mai avuto ripensamenti sul nostro rapporto, mai. Sei sempre stata il raggio di sole che illuminava le mie giornate ed è per questo che, Sophie Marie Lively, vuoi tu diventare non solo la mia compagna di viaggi ma mia moglie?» chiese.
Le mie lacrime scendevano impetuose e non riuscivo a fermarle.
«Sì. Sì oggi, sì domani, sì per sempre.» risposi.
Mi mise l’anello al dito, mi prese in braccio e ci baciammo.
Quando mi mise a terra, uscirono urlando tutti i nostri parenti e Giada venne da me abbracciandomi forte.
«Ti voglio troppo bene e sono contentissima per te!»
Ero al settimo cielo e l’unica cosa a cui pensavo in quel momento era lui. Il mio ed unico lui.

Mi alzai a prendere i fazzoletti, avevo la faccia rossa per il pianto e quasi singhiozzavo, sapevo che non avrei dovuto farlo ma la sua mancanza si faceva sentire sempre di più e non potevo farne a meno.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: 98chrislena