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Autore: RedDisposition    25/04/2016    1 recensioni
-e perché l’hai fatto allora?-
Chiese tornando a sedersi al suo fianco, Jade abbassò lo sguardo e sorrise timidamente, pensò alla risposta più semplice da dare, ma non ce ne erano perché avrebbe dovuto dare una spiegazione, così sperò semplicemente che Jesy non gliela chiedesse.
-perché non riesco a nascondere quella parte umana davanti a quei due occhi blu, non riesco a fermare le parole quando mi fissa-
Sussurrò senza guardare la ragazza, Jesy spalancò la bocca e quasi ebbe l’istinto di portarsi una mano al petto, ma cercò di frenare il suo braccio, guardò Jade con lo sguardo meno stupito possibile.
#Jerrie
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
-Credo che Perrie sia già tornata, la nostra auto è parcheggiata nel viale-
Jesy si guardò intorno e sorridendo infilò le chiavi nella serratura, mentre con l’altra mano teneva quella di Leigh, la ragazza più scura le sorrise e con un braccio le cinse i fianchi abbracciandola in un dolce abbraccio amorevole.
-lo sa che io dormo da te in veste di, diciamo, non amica?-
Jesy fece spallucce aprendo la porta, sentì il braccio sui suoi fianchi allontanarsi e trascinò Lee in casa.
-se domani ti vedrà in reggiseno e mutande capirà, non credi?-
Leigh scoppiò a ridere e sciolse il contatto con la ragazza solo per sfilarsi il capotto, si avvicinò all’attaccapanni con Jesy che la seguiva silenziosa. Conosceva quella casa come fosse stata casa sua, spesso si era ritrovata a passarci la notte per poi andarsene presto per non farlo sapere ai suoi genitori. Aveva poggiato il suo cappotto accanto a quello che suppose fosse di Perrie, quando i suoi occhi caddero su una felpa a lei conosciuta.
-questa è di Jade-
Jesy sussultò e scattò in avanti prendendo la maglia fra le mani, non ricordava che Perrie avesse una felpa del genere, di solito non ne usava, era più una tipa da maglioncini. Ecco perché si guardò intorno e si passò una mano fra i capelli.
-che ci fa la felpa della tua migliore amica in casa mia?-
Chiese leggermente alterata, Leigh Anne si era avviata in cucina, stava passando per il soggiorno, quando Jesy aveva parlato con la voce abbastanza alta da farsi sentire nell’altra stanza. Lee non le rispose, così la ragazza si affrettò ad avviarsi in soggiorno per vedere cosa fosse successo. Camminò lentamente, con le mani in tasca e le collane che facevano rumore sbattendo contro il suo petto.
Quando vide Leigh ferma davanti al suo divano alzò un sopracciglio, le poggiò una mano su una spalla e quando vide il viso sorridente di Lee il suo sopracciglio quasi si stava staccando e stava per prendere una scala per andare più in alto.
-che succede?-
Chiese sentendo Leigh spostarsi, la ragazza fece un passo di lato, ritrovandosi spalla a spalla con Jesy. Quello che quel paio di occhi verdi videro le fecero dubitare della realtà, Jesy spalancò la bocca e quasi si diede un pizzicotto per sperare che fosse solo un suo incubo. La sua migliore amica stava sdraiata sul loro divano, in posizione fetale, con le palpebre rilassatamente chiuse e l’espressione serena, il jeans nero che teneva addosso le stringeva le gambe facendola sembrare ancora più magra, e la felpa si era alzata mostrando i fianchi canditi, i capelli biondi sparsi sul bracciolo del divano, un braccio cingeva la figura di una Jade infreddolita ed accucciata praticamente al corpo di Perrie, con il braccio della bionda a farle da cuscino. Jade teneva una mano sulla pancia, come per riscaldare la pelle scoperta, le gambe tirate al petto e l’altra mano si congiungeva con quella dell’altra, in un semplice abbraccio dalla stretta leggera, dal sorriso appena accennato di Jade, Jesy capì che qualcosa non era come credeva e sentì lo stesso in Leigh che si schiarì la voce nervosa.
-Jade sta dormendo fra le braccia di Perrie-
Sussurrò incredula Leigh Anne, la ragazza, che ancora sorrideva, fissò Jesy che invece del sorriso era leggermente imbronciata, con gli occhi chiusi in due fessure. Leigh Anne la guardò, come per chiedere cosa succedesse, Jesy sbuffò, prese una coperta e la posò addosso alle due ragazze. Poi si fece seguire in cucina dalla ragazza più scura.
 
-che diavolo succede fra quelle due?-
Leigh fece spallucce sedendosi sull’isola della cucina, vide Jesy andare avanti e dietro per la stanza e quasi un senso di nausea la invase, come il mal di mare.
-se ti fermi proviamo a capirlo-
Sbottò Lee, Jesy si fermò di botto fissando la ragazza, sospirò passandosi una mano fra i capelli e con poca eleganza si sedette a peso morto su una delle sedie del tavolo da lavoro.
-se la tua migliore amica fa qualcosa alla mia, io la uccido-
Jesy puntò il dito contro Leigh Anne, nella sua voce c’era una certa autorità, come una sorella maggiore, Lee alzò le mani in segno di innocenza e scese dal suo posto con un balzo.
-Jade non è così male, aspetta, non mi bloccare. Con te è pessima, ma se iniziassi a conoscerla e a non alzare gli occhi al cielo ogni volta che la vedi forse capirai che è diversa da quello che credi-
Jesy sbuffò alzando gli occhi al cielo, era un classico sentire Leigh Anne difendere Jade, anche se Jesy credeva che non c’era proprio nulla da difendere.
-stai parlando della stessa Jade che fece buttare nel cassonetto tutti i nostri compagni di classe fissati con Star Wars?-
Leigh Anne annuì veloce, con un sorriso di trionfo sul viso, convinta di aver convinto la ragazza.
-allora non c’è proprio niente da salvare in quella ragazza-
Jesy si passò una mano sul viso, sospirò ed iniziò già a pensare a tutti i modi per far allontanare le due, quando sentì la mano di Leigh Anne prenderle il mento ed alzarlo.
-Jes ascoltami-
Fece una breve pausa instaurando uno  di quei contatti visivi che le due erano abituate ad avere.
-io e Jade ci conosciamo da una vita, è un ghiacciolo, ma se capisci che è solo uno strato esterno dentro trovi il vetro, Jade è forse la persona più fragile del mondo e se la abbracci con più forza potrebbe rompersi e crollare quando ti allontani.-
Jesy chinò la testa di lato, si alzò superando di poco l’altra, sospirò togliendo un ricciolo ribelle dal viso di Leigh Anne.
-non riesco ad immaginarmela docile-
Leigh sorrise divertita, le accarezzò una guancia e vi depositò un bacio dolce ed innocente che fece quasi arrossire Jesy.
-prova a conoscerla-
Si limitò a dire prima di allontanarsi dalla ragazza  e risedersi sull’isola della cucina.
-forse hai ragione-
Ammise Jesy, si sedette accanto a lei e sospirò poggiando la testa sulla spalla della ragazza.
-anche se credo che dovremmo parlarle, è strano che Jade si lasci toccare in quel modo, ci deve essere qualcosa sotto-
Jesy la guardò con gli occhi semichiusi, in un espressione pensierosa, Leigh Anne quasi scoppiava a riderle in faccia, sembrava uno di quei monaci zen.
-potreste abbassare la voce? Jade dorme-
Jesy sussultò  e scese con un balzo dal ripiano, Perrie dietro di lei stava sbadigliando e si stava passando una mano fra i capelli scombinati.
-perché Jade sta da noi?-
Jesy le si avvicinò, mentre Leigh Anne restava in lontananza come per lasciare un po’ di privacy.
-non mi piace fare da terzo incomodo-
Jesy spalancò la bocca e guardò Leigh alle sue spalle, la ragazza mulatta alzò un sopracciglio non capendo cosa stesse succedendo.
-come..come fai a..?-
Perrie fece spallucce e sorrise, Jesy sembrò tranquillizzarsi a quel sorriso e lasciò andare un sospiro di sollievo.
-solo quello che non si fa non si sa-
Leigh alle loro spalle aveva sorriso sentendo quell’affermazione detta a voce leggermente alta.
-ora vado a chiamare Lauren, ci sentiamo dopo-
Jesy la salutò con il cenno della mano, mentre Leigh la fissava confusa.
-chi va a chiamare a quest’ora? Sono le tre e mezza-
Jesy sorrise facendo spallucce alla ragazza, afferrò il polso dell’altra e camminò fino alle scale per il piano superiore.
-a Londra sono le otto e mezza, Lauren è una sua vecchia amica-
Leigh Anne annuì e seguì Jesy fino in camera, appena aperta la porta si gettò sul letto stanca e sospirò inalando l’odore familiare dell’altra.
 
 
-Louise!-
Perrie sussultò quando sentì il tono sveglio della ragazza dall’altra parte della cornetta. Sorrise riconoscendo immediatamente il tono della ragazza che aveva conosciuto quando ancora era un feto.
-Mila che ci fai con il cellulare di Lauren?-
Chiese sorridendo e scuotendo la testa, si sedette sul bracciolo del divano, poco distante da Jade che dormiva ancora profondamente, con la sua coperta stretta fra le braccia.
-niente, abbiamo dormito insieme-
Sentì un lamento dal cellulare, riconobbe immediatamente la voce impastata dal sonno di Lauren e dovette trattenersi dallo scoppiare a ridere.
-dormito?-
Chiese leggermente evasiva, a quella domanda sentì un rumore dall’altro lato,come se il cellulare fosse caduto, dalle imprecazioni di Lauren dedusse che forse Camila aveva fatto prendere uno dei suoi voli al cellulare nuovo di zecca dell’altra ragazza.
-si Edwards, dormito-
Sbottò quella che ora Perrie riconobbe come Lauren, sorrise ricordando quanto la ragazza si innervosiva appena venivano fatte allusioni sul suo rapporto con Camila. Jade accanto a lei mugugnò leggermente infastidita e si passò una mano lungo il petto sentendo la mancanza del braccio di Perrie.
-Pez! Allora? Sei andata a quell’appuntamento? Com’era il tizio? Carino? Quanti te ne sei portati a casa nell’ultima settimana? Non sarai mica ancora vergine vero?-
La voce di Camila le urtò le pareti celebrali come una sirena, la voce squillante della ragazza a volte arrivava ad essere fastidiosa, soprattutto alle otto di mattina, ecco perché diede ragione a Lauren quando sbuffò rumorosamente.
-Camz-
Perrie sentì quel sussurro detto con pazienza, come una madre coscienziosa o una sorella protettiva.
-che c’è? Sembri uno zombie stamattina!-
Perrie scoppiò a ridere preparandosi al battibecco in diretta delle due, immaginava gli occhi cristallini di Lauren alzarsi e fissare il soffitto, mentre le labbra si stringevano in un’espressione scocciata, mentre Camila iniziava con i suoi monologhi tanto lunghi quanto estroversi. Sì quelle due le mancavano davvero troppo.
-tu non fai altro che parlare di, beh, quelle cose lì!-
Perrie sorrise ed immaginò le guance di Lauren colorarsi appena aveva fatto un’allusione al sesso. Ricordava quanto quelle due ragazze potessero essere l’opposto e quanto nonostante tutto fossero perfette insieme.
-intanto Perrie non mi ha ancora risposto-
La bionda sussultò sentendo invocare il suo nome, si era incantata a guardare Jade che aveva immerso la faccia nello schienale del divano, sorrise quando la coperta le cadde di dosso mostrando il fisico asciutto e coperto dai jeans della ragazza.
-si Mila, ci sono andata, il ragazzo non è niente di speciale. E sì sono ancora vergine-
Lo sbuffo di Camila le fece alzare gli occhi al cielo, si spostò dalla sua posizione sedendosi ai piedi di Jade, con la coperta le coprì le gambe e vide l’espressione scocciata schiacciata contro la stoffa trasformarsi in un’espressione serena e pacifica.
-e quando hai intenzione di fare questo grande passo?-
Perrie sbuffò, si sdraiò in avanti ritrovandosi con le spalle che sfioravano quelle di Jade. Appena la castana sentì il contatto caldo con la schiena della bionda si girò verso di lei e la strinse unendo di nuovo le loro mani. Perrie però non ritirò il contatto anzi sorrise come un ebete.
-Camila! La vuoi smettere!-
Le urla di Lauren ormai si sentivano anche al piano di sopra, dove Jesy e Leigh Anne ormai dovevano aver preso sonno. Perrie sentì le labbra di Jade sfiorare la sua nuca e sospirò sentendo uno strano movimento liberarsi nel petto.
-ma ha diciotto anni e non ha ancora fatto sesso!-
Perrie sbuffò alzando gli occhi al cielo, pronta per l’ennesimo battibecco che la riguardava, anche se non la lasciavano parlare.
-non c’entra l’età, deve farlo con chi se la sente, e si vede che non è ancora arrivato nessuno di speciale, sbaglio Pez?-
Perrie sorrise ed involontariamente i suoi occhi si fissarono sulla mano di Jade stretta alla sua, quando si rese conto di quello che aveva appena pensato sentì le gote riscaldarsi e strinse le gambe in un gesto spontaneo.
-da quanto sei così intelligente, Lauren?-
La voce di Camila a quell’affermazione era diventata dolce e si era abbassata di qualche tono, perdendo quella sfumatura squillante e quasi irritante.
-da quando abbiamo deciso di essere io la mente  e tu il braccio-
Perrie sorrise e sentì la risata di Camila riempirle le orecchie, il tono squillante tornò e questa volta fu tanto alto che Jade compose un mugolio, la sua mano si strinse più forte intorno alle dita di Perrie.
-ragazze! Potete farvi i complimenti dopo, non ora-
Perrie immaginò il viso di Lauren diventare un peperone e gli occhi di Camila spalancarsi, mentre si leccava un labbro secco dall’imbarazzo, com’era solita fare sin da bambina.
-sei egocentrica Pez, prima o poi troverai qualcuno di speciale-
Perrie annuì sospirando, si strinse verso Jade iniziando a sentire qualche brivido di freddo salirle lungo le gambe.
-forse l’ho già trovato-
Si lasciò scappare sovrappensiero, e quella fu la cosa peggiore che avesse detto in tutta la sua vita. Immediatamente Camila partì di quinta, sfilò il telefono da mano a Lauren, e la bionda sospirò preparandosi al peggio.
-Chi è? Oddio! Come si chiama? È un tuo compagno di classe?-
Perrie stava per rispondere, per dire che non era proprio un compagno, ma più una compagna, ma se lo avesse detto sarebbero iniziate le questioni sulla sua sessualità e a quell’ora, con Jade che la stringeva forte, proprio non le veniva. Come al solito Lauren salvò la situazione riportando tutto alla normalità richiamandola.
-Mila da quant’è che non vai a letto con qualcuno?-
Perrie parlò velocemente con la risata masticata fra i denti, sentì qualcuno toccarle una spalla e sussultò girandosi, vide gli occhi assonnati di Jade puntarsi nei suoi ed un sorriso si spalancò immediatamente davanti a tanta dolcezza. Jade sembrava una bambina dai capelli scombinati, le mancava un pupazzetto della disney per fare il completo della tenerezza.
-da circa tre ore-
Perrie spalancò la bocca quando sentì Lauren rispondere per Camila, dopo poco sentì di nuovo il rumore di cellulare rotto e scosse la testa sorridendo, si sentiva una sensitiva, sapeva da sempre che quelle due avevano qualcosa da nascondere.
-e meno male che eri tu quella intelligente, Lauren!-
L’urlo di Camila fece ridere la bionda che scoppiò a ridere, Jade dietro di lei iniziava a chiedersi cosa stesse combinando l’altra, non si era neanche resa conto di tenerla ancora per mano.
-Cosa vuoi da me! Mi è scappato!-
Perrie sospirò e scosse la testa sentendo Camila sbuffare per un altro paio di volte, si girò a guardare Jade che la fissava con sguardo sereno.
-buon svegliata-
Le mimò la bionda lasciandole un leggero bacio su una guancia, Perrie sentì l’odore dolce di Jade e sorrise sfiorando la pelle dell’altra con il sorriso.
-avete finito di litigare?-
Sbuffò parlando a telefono, dopo poco il ‘sì’ canoro di entrambe che la fece scoppiare a ridere di nuovo.
- dobbiamo andare a scuola, e se mia madre non ci vede scendere salirà in camera e non è normale dormire con un’amica con solo l’intimo addosso, quindi ci dobbiamo salutare Pez-
Perrie sorrise e scosse la testa, dopo un veloce saluto e qualche altra parola squillante di Camila, la bionda staccò la chiamata concentrandosi su Jade che la aspettava in silenzio. 
 
 
-chi era?-
Jade sbadigliò mettendosi seduta, Perrie sentì la sua mano diventare vuota appena la ragazza castana si allontanò, rimase a fissarla con un sorriso leggero sul viso, e nonostante gli occhi stanchi si trattenne dallo chiuderli per fissare quella meraviglia che aveva avanti. Jade si stava passando una mano fra i capelli castani, cercando di ravvivarli, gli occhi ancora assonnati erano più chiari alla luce del fuoco del caminetto, che Perrie aveva acceso appena chiusa la chiamata con Lauren. Le braccia minute di Jade erano tese verso l’alto per stiracchiarsi, mostrando i muscoli delle spalle, la maglia, già corta di suo, si era alzata andando a coprire solo il petto, mostrando il fisico asciutto dell’altra.
-una mia amica di Londra-
Jade cadde in avanti affondando il viso nel cuscino, lasciò andare un lamento assonnato e dopo poco sentì Perrie ridere, sorrise con il viso schiacciato nella stoffa, le mani aggrappate al bracciolo del divano non le diedero abbastanza forza per tornare seduta, così si limitò a mettersi di lato, con la testa poggiata sul dorso della mano e gli occhi fissi in quelli di Perrie.
-hai gli occhi assonnati-
Sussurrò la castana, giocherellò con una ciocca bionda di Perrie, sentì quanto quei capelli potessero essere morbidi al contatto con la sua pelle e sorrise senza rendersi conto che la bionda era arrossita per un semplice sguardo.
-credo che dovrei andare a dormire nel mio letto-
Perrie si alzò, tese una mano in avanti verso Jade, la quale sbuffò e scosse la testa schiacciandola di nuovo nel cuscino.
-non se ne parla che salgo le scale-
Sbottò la ragazza con la voce da bambina, Perrie rise scuotendo la testa, le afferrò un braccio e la tirò verso di sé. Jade sbuffò chiudendo gli occhi, con la mano libera cercò di liberarsi il braccio stringendo il polso di Perrie.
-andiamo Jadey! Non permetterò che tu dorma sul divano scomodo di Jesy-
Jade alzò un sopracciglio quando sentì Perrie usare quel nomignolo che a sua madre piaceva tanto usare, si mise seduta e la guardò con un sopracciglio alzato.
-come mi hai chiamata?-
Perrie la tirò di nuovo, questa volta riuscì a farla alzare, si ritrovò la ragazza davanti, le sorrise accarezzandole una guancia.
-Jadey, perché non ti piace? È una cosa dolce-
Jade storse la bocca in un espressione schifata, di certo non poteva essere associata ad una cosa dolce, insomma Jade sapeva di poter essere associata ad un temporale con delle saette, ma di certo non ad una torta con la panna.
-io odio le cose dolci-
Sbottò la ragazza, Perrie sorrise scuotendo la testa, tirò di nuovo la ragazza per un polso e si fece seguire verso le scale.
-tu sei una cosa dolce-
Sussurrò con gli occhi bassi sui gradini, Jade dietro di lei riuscì a sentirla, quel sussurrò detto con voce insicura le aveva provocato  un leggero sorriso, e neanche riusciva a spiegarselo, di solito alzava gli occhi al cielo o sbuffava quando qualcuno metteva in mostra quello che lei cercava di oscurare. Odiava chi dava luce alla sua umanità.
-è colpa tua Pez-
La bionda si girò a guardarla con un sopracciglio alzato, ma Jade non disse niente si limitò a farle un sorrisetto quasi triste e a continuare a seguire la ragazza fino alla sua camera.




Sono in ritardo, lo so, ma ho avuto impegni con la scuola.
Ho aggiunto le Camren perchè sono una delle mie ship preferite dopo le Jerrie, e niente, inizierò a complicare le cose fra poco.
Kisses, -M

 
  
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