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Autore: Vanex23    25/04/2016    1 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Ventunesimo Capitolo.

Un anno prima.

Erano ormai passati diversi mesi da quando Luke si trovata a New York e aveva ormai trovato anche lì nuovi amici con cui poter frequentare le lezioni e con i quali poter uscire anche quando non si sapeva cosa fare, pur sapendo che non sarebbero mai stati come i suoi veri amici. Aveva fatto amicizia in fretta però e questo gli era subito piaciuto: erano stati tutti amichevoli e gentili con lui fin da subito, nessun sbruffone si era messo di mezzo per rovinargli questa nuova esperienza o ostacolarlo nel crearsi momentaneamente una "nuova" vita.
Tanto per cambiare, anche quella mattina del mese di febbraio stava arrivando tardi a scuola e come sempre, non aveva ancora preso l'abitudine di indossare vestiti più pesanti del solito, il clima di questo periodo a New York è totalmente diverso dalla sua Sidney in Australia, ma a Luke questo importava veramente poco.
Varcando la porta di ingresso della scuola, si diresse spedito verso il suo armadietto, prese i libri che gli servivano per le prime ore e andò subito in classe. Lì c'erano appunto i suoi nuovi amici ad aspettarlo come sempre, ma mentre nei giorni precedenti erano in rigoroso silenzio e col broncio, quella mattina erano molto festosi, allegri e con la voglia di urlare già alle otto. 
"Eccolo! Meno male che non c'è nessuno, altrimenti chi lo sentiva il professore blaterare sul tuo ennesimo ritardo." Si avvicinò un ragazzo al biondo. Era alto, biondino come Luke, un po' più pompato e capitano della squadra di pallanuoto della scuola.
"Grazie Peter, meno male che me lo hai ricordato." Si girò ridendo Luke, mentre andava al suo posto.
"Ehi? Ma dove stai andando?" Chiese un altro ragazzo stranito dal comportamento di Luke. Questi invece era completamente l'opposto del ragazzo precedente per certi versi. Era anche lui alto, forse quasi quanto Luke, ma aveva i capelli neri, gli occhi più chiari dell'azzurro che tempestava Luke e una mascella da far paura a chiunque. In più era sì muscoloso ma rimaneva lo stesso slanciato, senza sembrare troppo pompato o troppo pieno sulle spalle.
"A sedermi?" Chiese ironico Luke.
"Ma va, smettila idiota! Oggi mancano alcuni professori, tra cui anche matematica alla prima ora, andiamo in giro, vieni con noi." Lo prese Ian, il ragazzo con cui Luke stava appunto parlando.
I tre ragazzi, seguiti da tutti gli altri, si decisero quindi ad andare in giro per la scuola, ognuno comunque concentrato sulle cose da fare per le prossime ore e muovendosi comunque in rigoroso silenzio o quasi per non farsi sentire dalle altre classi che stavano svolgendo le proprie lezioni. 
Durante tutto il tragitto però Luke seguiva solamente i ragazzi, non sapeva dove stavano andando realmente, ammesso che fossero davvero diretti per una meta ben precisa. 
"Siamo arrivati." Esultò Ian sedendosi su una panchina, nel retro della scuola, mentre si apprestava a parlare con tutti gli altri.
Luke doveva riconoscerlo: non avrebbe mai potuto vedere tutta quella scuola intera, era immensa e ogni volta che usciva con i suoi compagni, scopriva posti nuovi che non si sarebbe mai neppue immaginato. In circa tre mesi era la seconda volta che andava in giro per la scuola e non aveva la benché minima idea di dove fosse, non sapendo realmente cosa fare.
Quello però, aveva pensato, doveva per forza essere il giardino della scuola, altrimenti non capiva l'utilità che avesse se gli alunni ci andavano anche di nascosto per imboscarsi a fumare o per le coppiette a baciarsi. 
Durate tutti questi pensieri ben architettati all'interno della sua testa, fu colpito improvvisamente da una figura avvicinarsi a loro.
Era la prima volta che la vedeva e non riusciva a credere ai suoi occhi: la figura che aveva puntato, ben nota come ragazza, stava appunto percorrendo la loro stessa direzione, avvicinandosi sempre di più al punto in cui si trovava anche lui, ma sapeva benissimo che non era indirizzata dalla sua parte. Ciò che lo aveva però abbastanza colpito e lasciato spiazzato, facendo iniziare anche a sudare, era la somiglianza più totale e assurda con un'altra ragazza a lui ben nota.
Era bionda, alta, slanciata, capelli lunghi, con una frangetta un po' sbarazzina, occhi castani e che lo facevano rimanere teso come una corda di violino. Era strano come in quel momento potesse provare mille sensazioni tutte diverse tra di loro e accumunarla a ciò che la sua mente stava proiettando su quella ragazza, sempre più vicina a lui e ai suoi amici.
"Keira?" Chiese molto sottovoce, nessuno difatti riuscì a sentirlo e si rassicurò del fatto che né Ian, né Peter si fossero girati a guardarlo, mentre continuavano a parlottare tra di loro per una certa partita di baseball. Doveva essere molto importante per come partecipavano attivamente alla discussione e Luke lo aveva notato, lasciandosi sfuggire un sorriso.
"Ciao ragazzi." Salutò la biondina, rivolgendo anche uno sguardo a Luke, che era rimasto un po' incantato a fissarla e ricambiando dopo pochi minuti il suo saluto un po' imbarazzato e impacciato.
"Ecco chi è arrivata!" Esclamò Ian, alzandosi e andando a prendere la bionda, stampandogli dopo un leggero bacio sulle labbra.
"Non in pubblico ragazzi, vi prego." Commentò sarcasticamente Peter, mentre faceva una smorfia di disgusto.
Luke era rimasto a fissare la scena un po' chiuso nei suoi pensieri: ciò gli ricordava quello che aveva visto per quasi sette mesi della sua vita a Sidney, quando si ritrovava tra Scott e Keira involontariamente, mentre i due si scambiavano occhiatine per intendersi, gesti fugaci o piccole tenerezze e una morsa allo stomaco si fece sentire.
"Beh comunque ti presento un mio carissimo amico, lui è Luke." Disse Ian, prendendo la ragazza per mano e avvicinandosi al biondo.
"Ciao Luke, piacere, Blake." Disse la ragazza sorridendogli e porgendo la mano.
"Luke." Rispose semplicemente lui, ricambiando il gesto della ragazza.
"Se ti stai chiedendo perché non l'hai vista in tre mesi è perché è appena tornata dal suo viaggio inter culturale, visto che la biondina è tutta scuola-casa, casa-scuola." Chiarì Ian, mentre continuava ad abbracciare la ragazza.
"Non è vero, è solo che ci tengo ai miei voti, tutto qui." Precisò la bionda, mentre seguiva il suo ragazzo sulla panchina.
Luke invece era rimasto in silenzio per tutto il tempo, mentre ripensava alla scena appena vissuta, era impossibile come quella ragazza somigliasse così dannatamente a Keira e come, a rivederla, pur sapendo che non era lei, gli avesse fatto riprovare tutte quelle emozioni che da un anno reprimeva dentro di sé e che cercava in tutti i modi di eliminare profondamente. Come poteva essere possibile? E soprattutto come avrebbe fatto adesso a non pensarci più?




_____



Un mese dopo.



"Hey biondo, allora vieni alla partita?" Domandò Peter, mentre cercava di sistemare i suoi libri nell'armadietto.
"Certo, a che ora è?" Chiese Luke, raggiungendo il ragazzo.
"Alle 9 pm, sempre solito orario." Rispose Peter, abbandonando completamente il suo armadietto disperato.
"Ci sarò!" Salutò Luke, uscendo fuori dalla scuola. 
Quel giorno si stava bene fuori, la felpa iniziava a non servire più, quindi Luke decise di appoggiarla su una spalla, anche per rimanere più comodo. Stava uscendo dai parcheggi della scuola in completa tranquillità quando ad un certo punto sentì due voci urlare l'una sopra l'altra che lo fecero girare verso i parcheggi e non suscitarono solamente la sua curiosità.
Poco dopo la folla che c'era lì intorno si disperse velocemente e in quel momentò capì che il ragazzo ad urlare era proprio Ian. Salì svelto sulla sua auto, più arrabbiato che mai e sfrecciò velocemente nella stradina opposta a quella della scuola.
Rimese altri due minuti lì ad aspettare, per capire se le sue intuizioni erano state giuste e in meno di un minuto, la sua tesi era stata confermata. Sempre dal parcheggio uscì con la sua bicicletta Blake, che sembrava tutto tranne che tranquilla e rilassata e ogni tanto sembrava addirittura stesse per sbandare.
Il ragazzo si rigirò alla svelta per non farsi vedere, non voleva che la ragazza pensasse che la stava aspettando o che addirittura avesse sentito tutto, così fece finta di prendere il telefono e iniziò a comporre sul tastierino senza però fare nulla di concreto.
Dopo pochi secondi però sentì un rumore dietro di sé, come se qualcuno fosse caduto e si girò di scatto per capire cosa fosse successo. Blake aveva frenato di botto con la bici e l'aveva fatta cadere appositamente per attirare l'attenzione del ragazzo, ma questo Luke non poteva saperlo.
"Almeno non sono invisibile per tutti." Disse semplicemente la ragazza, rimanendo in mezzo alla strada con le lacrime agli occhi. In quel momento in Luke ritornarono vivi alcuni ricordi che aveva, o pensava di aver, eliminato del tutto dalla sua mente fino a quel momento e quella sua assurda voglia di associare ancora Keira a Blake era tornata più forte di viva. Non aspettò alcun secondo ad avvicinarsi alla ragazza che era rimasta lì davanti a lui ancora a piangere e a chiedere - "Facciamo la strada insieme?"
I due ragazzi si incamminarono insieme verso la casa della bionda, ma nessuno dei due proferiva alcuna parola. Molto spesso Luke lanciava sguardi alla biondina, era impressionante quanto più la guardasse e più gli sembrava di essere con la ragazza che aveva lasciato a Sidney e che lo aveva anche aiutato ad andarsene lontano da lei. Scosse la testa un po' confuso e si passò una mano tra i capelli, cercando di concentrarsi su quel momento e di ricordarsi che lei che non era Keira ma Blake, la ragazza di un suo amico, uno dei pochi amici che aveva trovato a New York senza faticare.
"Che scena patetica." Mormorò la ragazza, asciugandosi una lacrima, riferendosi a quello che era successo prima.
"Cosa?" Chiese Luke.
"Non dirmi che non hai assistito alla mega lite che abbiamo avuto io e Ian nel parcheggio, prima, a scuola." Spiegò Blake, un po' scossa.
"A dire la verità no, ho solamente sentito della urla e basta. Non mi sono soffermato molto, sono uno che pensa a farsi principalmente i fatti suoi." Spiegò Luke guardando sempre davanti a sé e senza mai abbassare lo sguardo verso la ragazza.
"Posso farti una domanda?" Chiese Blake curiosa.
"Dimmi." Rispose lui.
"I ragazzi mi hanno detto che ti sei trasferito da Sidney per frequentare quest'anno di scuola qui, come mai?" Chiese Blake attendendo una risposta.
"Diciamo che ho avuto dei problemi che non erano possibili risolvere subito e quindi se non volevo perdere l'anno dovevo trovare una soluzione. Ed eccomi qui." - Spiegò in un primo momento, aprendo le braccia a mo' di sorpresa. - "Eh ma non sono un vandalo comunque."
"Sicuramente, con questa faccia angelica che hai indubbiamente non puoi essere un vandalo." Disse la ragazza ridendo.
"Hei!" Esclamò offeso il biondo.
"No, dico sul serio, ci credo che non sei un vandalo." Comunicò Blake, mostrando un sorriso sincero. E ancora una volta Luke si ritrò catapultato nei suoi ricordi più nascosti abbandonando per un momento con la mente il luogo in cui si trovava.
"Grazie?" Chiese un po' stupito.
"Comunque sono arrivata, grazie mille." Ringraziò la biondina mentre sorrideva, aprendo un cancello prima di arrivare dentro casa.
"Figurati." Rispose il biondo, ricambiando il sorriso della ragazza.
"Ciao Luke."




______




Due mesi dopo.







Luke e Blake avevano iniziato a vedersi di nascosto all'insaputa di tutti gli altri, pur essendo Blake ancora fidanzata con Ian. Ma a Luke non importava niente. Indubbiamente Blake era una bella ragazza e lo attraeva molto fisicamente, ma oltre quello, con lei non c'era assolutamente nulla. Ne aveva bisogno solo perché in quel momento a New York aveva ritrovato una parte di sé che mancava da fin troppo tempo e in più la bionda era senza dubbio un modo per tenere vivo ancora il ricordo di Keira dentro di lui. I giorni passavano sempre più velocemente e ad ottobre sarebbe ritornato sicuramente a Sidney, quindi ciò non gli impediva di poter continuare questa storia clandestinamente iniziata con Blake fino a quel momento. Sarebbe rimasta solamente un ricordo lontano, una volta tornato in Australia, dei bei momenti passati a New York.
Il loro era un rapporto che sicuramente con Keira non avrebbe mai avuto, perché con lei ciò andava oltre la sola attrazione fisica, lì c'era anche un trasporto emotivo e sentimentale che nessun'altra ragazza avrebbe mai saputo superare e abbattere completamente. Il rapporto con Blake era esclusivamente sesso, niente di più e a Luke andava anche bene, alla fine lui non cercava impegni e la ragazza era anche fidanzata con uno dei suoi amici. 
Quella sera erano rimasti entrambi da soli e non sapendo cosa fare, avevano entrambi optato per passare la serata come di solito la passavano quando si annoiavano: tra le lenzuola. Erano entrambi stesi sul letto, Luke a pancia in sù col lenzuolo che gli lasciava scoperto solamente il petto e Blake supina, che era completamente avvolta tra le sue lenzuola e che si sporgeva verso il ragazzo per baciarlo nuovamente, tenendosi ben salda sulle sua braccia.
"Allora.." Mormorò la bionda, soffiando sulle labbra del ragazzo.
"Sì?" Chiese lui, girando la testa sul cuscino per poterla vedere meglio.
"Io non ci credo che tu sia single, Luke, davvero. Cioè, non dopo tutto quello che mi hai fatto vedere." Rise un po' maliziosa, poggiando una mano sul petto del ragazzo, mentre saliva e scendeva col dito.
"Ebbene sì." Rispose sospirando il ragazzo, sorridendo amaramente.
"Ma scommetto che almeno una volta questo curiocino qui, abbia perso qualche battito per qualcuna." Disse seria Blake, mentre indicava proprio la parte sinistra del petto di Luke.
"Mh." Uscì quasi come un lamento la risposta di Luke.
"Chi è lei?" Chiese diretta Blake, aveva capito dallo sguardo un po' perso di Luke. In quel momento il ragazzo si era voltato di scatto verso la bionda, rimanendo un po' a fissarla senza rispondere. Ci stava davvero pensando, se ne valeva fino alla fine la pena, oppure no.
"Si chiama Keira. Tu non ci crederai, davvero, ma ti somiglia tantissimo. Stessi capelli, stessi occhi, anche stesso modo di sorridere e per quanto ne possa sapere avete anche lo stesso fisico.." Lasciò la frase in aria, riflettendo sulla figura di Keira.
"Però?" Domandò Blake, capendo anche questo.
"Però è troppo complicato da spiegare." Tagliò corto Luke, sospirando nuovamente.
"Siete mai stati insieme?" Chiese di nuovo la bionda.
"No. Eravamo amici, ma poi tutto ad un tratto la storia è cambiata e credo proprio per causa mia, ma non capisco dove ho sbagliato, né tanto meno se ho davvero sbagliato." Confessò il biondo, molto combattuto.
"Luke, si vede molto quanto tu tenga a questa ragazza e tranquillo, ti credo quando dici che mi somiglia. L'altra sera, mentre ti stavi facendo la doccia, ho sbirciato nel tuo telefono ed ho visto una foto con i tuoi amici e se credo di aver visto bene c'era anche questa Keira e devo essere sincera, mi somiglia davvero. Comunque, ritornando a noi, si vede quanto tu ci tenga a lei, ma ne sei innamorato?" Domandò molto più seria stavolta la ragazza.
"Non credo importi ormai, altrimenti la situazione tra me e lei sarebbe cambiata molto tempo prima." Borbottò Luke.
"Invece importa, sempre. Importa a te, importa anche a me." Spiegò Blake.
"Perché mai?" Domandò il biondo stranito.
"Perché se ne sei innamorato, scommetto che mentre lo fai con me, pensi a lei, scommetto che ogni volta che parli con me, pensi a lei, scommetto che ogni volta che mi guardi, rivedo lei e scommetto che in questo momento, anche se stai parlando con me, vorresti essere lì con lei. E scommetto tremendamente che ogni volta che ci pensi, che me ne parli, il tuo cuore perde non un battito, ma cento battiti solamente perché sei qui a disperarti non capendo cosa sia realmente successo tra voi due." Disse Blake, colpendo in pieno Luke. Quello che aveva detto era tutto vero, ma che figura ci avrebbe fatto lui in quel momento, se le avesse detto la verità?
"Io.." Cominciò Luke, ma Blake lo fermò.
"Io stessa ho provato queste sensazioni per un ragazzo che mi piaceva particolarmente, ma siccome non è mia natura aspettare per non avere nulla, ho deciso di frequentare Ian e sto ancora aspettando che quel ragazzo torni da me chiedendomi di stare insieme semplicemente perché tempo fa ha sbagliato comportamento nei miei confronti. Nonostante tutto ci spero ancora, ecco perché non mi importa di passare come la troia di turno mentre sto con Ian e scopo con te, perché non provo sentimenti autentici né per Ian e né per te. E se devo dirla tutta, neppure Ian, ma quello è un altro discorso. Il punto è che, ci sta che tu abbia accettato questa situazione con me, ci sta che tu sentimentalmente sia legato a quella ragazza e posso anche capire il suo comportamento in quanto so davvero quanto noi donne siamo complicate e snervati, davvero, ma se i tuoi sentimenti verso lei sono veri, devi difenderli contro tutto e tutti, sempre. Devi essere deciso, devi essere pronto ad agire, sempre, devi essere sincero e devi soprattutto lottare. Lottare sempre. Quindi Luke, te lo dico molto sinceramente per non far fare né a te né a Keira la mia stessa fine: lotta sempre, comunque vada e qualsiasi cosa accada." Disse molto seria Blake e quelle parole erano entrate nella testa di Luke come un uragano, senza trovare né posto, né pace.
"Ti ringrazio Blake, davvero." Mormorò semplicemente il biondo, non sapendo più cosa dire.
"Quindi, io spero per te che tu possa davvero farcela. Per me può finire anche qui adesso, Luke. Sei libero, non avremo più alcun tipo di rapporto noi due. Intento su questo letto." Disse Blake, baciando per l'ultima volta Luke e alzandosi dal letto.
Luke rimase a sedere sul quel letto per l'ultima volta, con la testa ancora più piena di ricordi e di attimi passati con Keira, deciso a voler ritornare il prima possibile a casa e a riconquistare ciò che era sempre stato suo dall'inizio.



_______




Una settimana prima.




Era ormai una settimana che Keira e Luke avevano questo rapporto un po' per loro e lontano dagli occhi indiscreti degli altri. Passavano più tempo insieme ma nessuno dei due avevano capito precisamente come avevano iniziato e da quando avevano iniziato ad accettare forse i propri sentimenti l'uno per l'altro. Era una sensazione nuova per entrambi, forse più per Keira che per Luke, ma li faceva sentire bene e tutto il resto a loro non importava più.
"C'è una cosa che devi promettermi però." Mormorò Keira, sulle labbra di Luke, mentre continuavano a baciarsi sul letto della ragazza.
"Ovvero?" Domandò prima di riprendere il volto della ragazza nelle sue mani e continuarla a baciarla.
"Lo sai che, non voglio in nessun modo che tu soffra a causa mia e cercherò in qualsiasi modo di impedirlo, ma c'è una cosa che devo chiederti urgentemente adesso." Spiegò Keira agitandosi un po'.
"Non ti mangio mica, puoi chiedermi tutto." Rispose sorridendo il biondo.
"Ecco, lo so che ti sto chiedendo tanto con questa cosa e sicuramente sarà anche un gesto egoistico e molto contorto da rispettare, ne prendo nota, però ti prego, semmai un giorno vorrai dirmi quelle due paroline magiche che vacillano molto spesso nella testa di una persona che vuole cominciare una relazione, ti prego Luke, non dirmele." Chiese tremendamente seria Keira.
"Quali sarebbero le due paroline magiche?" Chiese stranito Luke.
"Lo sai quali sono, e di certo io non le dirò adesso." Rispose Keira ridendo.
"Quindi questo vuol dire che prima o poi le dirai anche tu." Disse baffardo Luke, facendo sorridere nuovamente la bionda.
"S-sì, sicuramente, appunto di questo si tratta. Voglio evitare qualsiasi tipo di fraintendimento, voglio evitare di spezzarti il cuore e di vedere i tuoi occhi delusi e quindi ti sto chiedendo di aspettarmi Luke." Sussurrò la bionda, toccando col pollice il labbro del ragazzo, così morbido al tatto.
"Te lo prometto Keira, ti aspetterò sempre." Sussurrò anche lui, prima di riprendere a baciare le labbra morbide della ragazza come aveva fatto per i primi quindici minuti da quando era rimasto con lei in camera sua.
Ciò che non sapeva però Keira, era che Luke l'avrebbe davvero aspettata anche per sempre, nonostante tutto, perché anche se lei non lo sapeva, Luke aveva già saputo tutto dapprima di lei. La discussione con Blake di un anno prima aveva aperto gli occhi al ragazzo sul molte cose e quell'essere ritornato più deciso di prima a scoprire la verità non aveva fatto altro che aumentare la voglia matta di Luke di rimanere sempre affianco della bionda e di continuare a crescere con lei e far crescere anche il suo amore.





****



Adesso.





Quasi tutti i gruppi erano tornati più o meno insieme nella propria aula a riprendere gli zaini e i libri che avevano lasciato in classe, poiché dovevano occuparsi della sistemazione dell'edificio per la festa di sabato. Allison ed Ashton erano arrivati per primi, seguiti a ruota da Micheal e Martah. Evelin e Matt erano arrivati insieme, ma mentre da un lato c'era la freddezza e l'indifferenza più disarmanete del mondo da parte del biondino, dall'altro lato c'era ancora quella speranza mista a delusione negli occhi della mora che ancora una volta cerca di convincersi che non era tutto finito e che avrebbe ancora potuto provarci. Dietro di loro c'erano anche Scott e Steffy che notando la scena si lanciarono uno sguardo un po' contrariato e si divisero per andare ognuno al proprio posto e riprendere le cose.
"Dov'eri finita?" Chiese Allison, vedendo l'amica raggiungerla.
"Ero in giro, ho parlato con po' con Matt, giro, e ora qui." Spiegò sbrigativa la mora.
"Pensavo ti fossi imboscata con Calum." Rise Allison alla sua stessa affermazione.
"Che simpatica, davvero. Calum non lo vedo da stamattina sinceramente e se non mi sbaglio era nel gruppo con Keira e Luke." Rispose Steffy, enfatizzando soprattutto sull'ultimo pezzo della frase.
"Quei due non me la raccontano giusta." Disse dubbiosa Allison.
"Esatto, nemmeno a me. E comunque neanche tu ed Ashton me la raccontate tanto giusta, oggi mi sentivo come un terzo incomodo, me ne sono andata anche per questo." Sbuffò Steffy, facendo la finta offesa.
"Mannò dai, poteva rimanere tranquillamente, lo sai che io ed Ashton siamo semplicemente amici." Rispose Allison abbracciando l'amica.
Mentre loro due erano intente a parlare di questo tipo di argomento, furono distolte completamente dalle loro priorità, poiché Ashton e Micheal stavano letteralmente diventando irracondi.
"Segreteria telefonica? Stiamo scherzando? Dobbiamo essere in palestra tra 15 minuti!" Esclamò arrabbiato Micheal.
"Cosa sta succedendo qui?" Chiese Matt curioso, avvicinandosi ai due.
"Niente, Calum e Luke ancora non si vedono, le loro cose sono qui in classe e dobbiamo essere in palestra tra 15 minuti." Spiegò Ashton risolutivo.
"E allora? Staranno per arrivare, tranquilli ragazzi." Osservò Matt, guardando l'orologio che aveva al posto.
"Abbiamo fatto l'abbonamento ma non ci andiamo praticamente mai, avrei usato quei soldi per comprare altro cibo, non credi?" Chiese Micheal ad Ashton, mentre rimaneva seduto sul banco a sbuffare.
"Effettivamente neppure Keira ha ripreso le sue cose." Constatò Steffy, rivolgendo uno sguardo al suo zaino.
"Abbiamo finito tutti, non credo che loro vogliano fare la palestra in un giorno, visto quanto è grande." Disse Micheal.
"E allora perché non sono ancora qui?" Domandò Scott, infilandosi nella discussione.
"Non pensere mica che sia successo qualcosa?" Chiese Evelin, sentendo anche lei la discussione.
"Spero di no." Disse preoccupata Allison.
"Dobbiamo controllare." Disse Steffy, uscendo dalla classe.
"C'è solo un problema Lara Croft dei poveri: il cancello per accedere alla palestra dal resto è chiuso col lucchetto, come puoi ben notare anche dalla finestra della nostra classe, dobbiamo entrare dal piano di sopra e sperare che la porta della terrazza sia aperta." Spiegò Matt guardando Scott con fare intuitivo.
"Allora andiamo!" Esclamò Scott, correndo insieme a Steffy e Matt su per le scale, seguito dagli altri.
Nel frattempo i tre ragazzi erano dentro la palestra cercando di capire come poter uscire anche da soli, ma inutilmente.
"E' tutto chiuso comunque." Disse Calum scocciato.
"Dovremmo forzare la porta." Disse Luke, tenendo Keira tra le sue braccia. La ragazza non stava per niente bene. Subito dopo aver appreso di essere rimasta chiusa in palestra aveva iniziato a sentirsi poco bene. Ogni tanto tremava e sussultava, non riusciva a rimanere per niente tranquilla e l'unica cosa che la calmava era solamente stare il più vicino possibile a Luke.
"E' stato Joey." Brontolò Keira, tenendosi una tempia con la mano.
"O probabilmente ci hanno chiusi dentro quelli della scuola." Rispose Calum sedendosi accanto ai due.
"No, è impossibile. La porta è stata chiusa da fuori ma non abbiamo sentito alcun tipo di rumore di chiave o luchetti o serrature. Come me lo spieghi questo?" Chiese Keira risolutiva.
"Completa stronzaggine." Rispose Luke al posto di Calum.
"E chi meglio di Joey in questa scuola sa fare queste cose?" Domandò ancora una volta Keira.
"Joey." Rispose questa volta Calum.
"Bingo!" Esclamò Keira, stringendo di più i denti per il forte mal di testa che da qualche minuti aveva preso possesso di lei.
"Io non mi arrendo, continuo a provare." Si alzò vittorioso Calum, ritornando a compiere la sua impresa da salvatore.
Per un attimo sia Luke che Keira sorrisero, rimandendo a guardare l'amico mentre tentava in tutti i modi di aprire la porta ma senza riuscirci, risultando anche comico in alcuni momenti. Ma d'un tratto la ragazza cominciò a sussultare più di prima e a lamentarsi mentre cercava in tutti i modi la mano di Luke per stringerla alla sua, non riuscindosi. In quel momento il ragazzo venne subito in suo soccorso, prendendo lui l'iniziativa di prendere la sua mano e farle capire che comunque ci sarebbe stato sempre per lei.
"Non ce..." Sussurrò Keira non finendo la frase. I suoi occhi si erano leggermente gonfiati e stava iniziando a sudare freddo, il respiro si stava velocizzando sempre di più e non le permetteva di regolarizzarlo.
"Non chiudere gli occhi." Aveva sussurrato Luke, cercando di farla rimanere ancora presente.
"S-sì..." Mormorò la ragazza soffrendo ancora.
"Keira, guardami. Ti prego, guardami." Sussurrò Luke, prendendo il suo volto tra le mani.
"Luke.. Scusami, io.." Boccheggiò la ragazza, ma non ce la faceva proprio a parlare, continuava a tremare e tremare.
"Io non ti lascio, non ti lascio, capito?" Chiese il ragazzo, stringendo la mano della bionda che a sua volta ricambiava, ma debolmente.
"Lo so." Sussurrò solamente la ragazza.
In quel momento tutti e tre i ragazzi si girarono per un rumore forte che proveniva proprio da dietro una delle due porte della palestra, precisamente quella che stava al piano superiore. Erano rumori simili a quando qualcuno cercava di bussare e Calum fu il primo a partire verso quella porta.
"C'è qualcuno?" Chiese una voce maschile dietro quella porta.
"Sì, ci siamo io, Luke e Keira." Rispose Calum, dietro la porta, dalla parte interna.
"Ok Calum, sono Matt, cerca di metterti il più lontano possibile dalla porta, adesso cercherò di sfondarla." Spiegò Matt.
"Sfondarla? Ma sei impazzito? Ti romperai una spalla come minimo." Disse Micheal dietro di lui.
"Anche voi, fatevi indietro, di certo che non ho la chiave per aprire un lucchetto, non posso di certo usare parole magiche." Spiegò il biondino cercando di prendere la rincorsa.
"Fermo!" Urlò Steffy, bloccandolo.
"Cosa c'è?" Chiese ancora lui.
"Usa questa forcina, di solito funziona per tutto." Spiegò la mora, prendendo la forcina dai suoi capelli e passandola al ragazzo.
"Non siamo in un film, lo sai, vero?" Domandò lui quasi ridendo.
"Andiamo, faccio io!" Esclamò Scott spazientito.
"Se non funziona posso sempre sfondare la porta." Rispose ancora Matt convinto.
Scott armeggiò esattamente due minuti prima che il lucchetto si aprisse di scatto e piano piano cadesse a terra insieme alla catena che era stata legata attorno. Dietro la porta c'erano Calum, Luke e Keira, i due biondi rigorosamente abbracciati, poiché Keira non si sentiva molto bene che erano rimasti lì, ad aspettare.
"State bene?" Domandò Scott, soprattutto notando Keira.
"Sì, adesso sicuramente sì." Rispose la bionda, sorridendo.
"Che si fotta la palestra, oggi stavo per perdere i miei migliori amici, ragazzi, abbracciatemi che mi viene da piangere." Disse Micheal buttandosi addosso ai due.
"Calmo Micheal, siamo ancora vivi, hai visto?" Rispose Calum, scambiandosi uno sguardo d'intesa con Luke e ridendo.
"Ecco brutti stronzi perché la prossima volta in palestra ci vado anche senza di voi." Disse Micheal, facendo ridere tutti.












Angolo Autrice:


EEeeeeeccomi qua con un nuovo capitolo fresco fresco per voi! Come avete capito c'è un accenno alla vita di Luke a New York, so che sicuramente vi aspettavate tutta la storia del perché Luke è andato a studiare all'estero e tutte le vicende, ma tranquilli, arriveranno anche quelli, non preoccupatevi. 
Ad ogni modo qui comunque si stanno scoprendo nuove storie, ci sono già nuovi sospetti e soprattutto manca ancora una persona all'appello che viene nominata molto spesso ma di cui non si sa praticamente nulla. Ma tranquilla, saprete presto.
Ad ogni modo, adesso vi lascio che c'ho una torta buonissima al cioccolato che mi aspetta e mi sta chiamando ahahha quindi vi auguro buona lettura, spero che il capitolo vi sia anche piaciuto.
Noi ci vediamo alla prossima, xoxo, Vanex23



 

SPOILER:


[...]
"Sei proprio uno stronzo." Disse la ragazza, squadrandolo da capo a piedi.
"E tu sei proprio una psicopatica." Rispose in ragazzo, con un ghigno sulle labbra che avrebbe fatto sotterrare chiunque, tranne lei.
[...]
  
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