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Autore: ClareDub09    02/05/2016    1 recensioni
Chiharu Hanabira, giovane ragazza di quattordici anni, dopo la morte dei genitori comincia ad isolarsi e a mostrare sempre meno le sue emozioni. Riuscirà a ritrovare l'allegria... Oppure il suo passato la renderà pericolosa?
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHIHARU POV 

Allungo il passo. Innervosita e confusa, guardo Jun allontanarsi insieme a Mizuki mentre si dirigono all'entrata di quel attempato castello avvolto dal mistero. In effetti é più grande di quanto immaginavo...ornato di eleganti, ma antiche finestrelle piuttosto trette. 
Li seguo lentamente, separandomi da Lua e dal resto dell'accademia, sentendo sulla mia liscia pelle la freschezza e il sapore del vento che si affaccia man mano che proseguo.  
Socchiudo dolcemente le palpebre mascheranti le iridi rosso amaranto, sentendo quasi lo scalpore e la risonanza di un tempo, il mio tempo...ormai dimenticato. Tutte le belle cose passate con il mio fratellone sembrano ripercorrersi su questa d'istesa di fitta erba, attraversando questo cammino accompagnato dalle foglie d'autunno variopinte e frantumandosi come lucidi cristalli limpidi e tersi. 
Che contengono ricordi preziosi quanto lui, il mio adorato Niichi. 
Anche se quei tempi felici...fanno contrasto a questi tristi giorni...
Non così tristi, dopotutto. 
Ma nemmeno tanto allegri... 
Semplicemente indifferenti. 
-Hanabira San!- 
Mi fermo, la soave e argentina voce di Satoru, simile ad una leggera melodia, mi ipnotizza sul momento...altrimenti avrei continuato a camminare. Da quanto tempo è che proseguivo totalmente incantata...? 
-Sì?- Osservo con la coda dell'occhio il biondino che si piazza di fronte a me, respirando affannosamente. 
-Perdonami se ti ho disturbata, ma volevo dirti che una parte del documento...- Sibila.
-Forse riguarda in qualche modo te...- 
-Sono una sfigata, perchè mai un importante fascicolo dovrebbe riguardarmi?- 
Mizuki ha sempre detto che sono una povera sfigata. Che non avrò mai nessun contatto con i ragazzi o comunque con gli altro. Che sono sempre stata sola come un cane e che lo resterò a vita. Che l'unico "affetto" che potevo avere era secondo loro quello di un morto, qualcuno che non può darti nessun sollievo, nessun conforto e nessun calore. Per cui dovevo restare sola. 
Me lo hanno detto talmente tante volte che sono finita quasi per crederci...
Faccio schifo, non merito nulla. 
-Hanabira San?- 
-Eh? Oh, scusa...ero sovrappensiero.- 
-Non ha importanza, ma ora andiamo!- 
-Andiamo dove?- 
-A cercare quei documenti insieme, chi se ne importa se non siamo nella stessa classe.-
Mi da una lieve pacca sulla spalla, tirandomi a sè per la manica della maglietta verdognola. 
-Posso andare da sola...- Mormoro imbarazzata. Il biondo mi sorride. Il suo sorriso è identico a quello di Jun...
-Non potrei mai lasciarti qui da sola, Chiharu- 
Eppure...sei così simile a Jun...

                                                                                               
                                                          "finchè ci sarai tu, potrei disubbidire a qualsiasi regola"


-Finalmente mi chiami per nome...- Noto -Comunque non è necessario...- 
Satoru continua ad insistere, sospiro prendendo il passo. 
Ci dirigiamo in fretta nel retro del castello, un luogo qualsiasi colmo d'erba vellutata dalla rugiada mattutina. 
-Vuoi entrare?- Mi chiede Fujiwara. Annuisco con un cenno del capo, entrando con il biondino all'interno dell'antica abitazione. 
Siamo in una delle tante stanze, probabilmente questa è una specie di cantina gigantesca. 
Ci sono un sacco di scatoloni impolverati quanto i lampadari spenti. L'unica fonte di luce proviene dalla porta rimasta aperta. Proprio in quel momento, vedo Satoru che la chiude lentamente per poi girarsi verso di me con sguardo serio. Non ne sono sicura, il suo volto è completamente celato dall'oscurità, riesco ad intravedere solo gli occhi color anice stellato che fanno contrasto con il buio della stanza. 
-Lo sai...- Inizia lui -Ho sentito dire che ci siano dei fantasmi qui- La parola "fantasmi" si sparge in tutta l'atmosfera, creando un eco graduale ed inquietante, come se quegli stessi spettri stessero in qualche modo cercando il modo più rapido per spaventarmi. 
Deglutisco rumorosamente, strizzo gli occhi sforzandomi di vedere qalcosa apparte la tanta polvere. Inizio a respirare in modo calmo e controllato, speranzosa di riuscire a tranquillizzarmi. Solo l'idea di trovarmi uno spirito o un morto vivente qui mi fa tremare di paura...
-Credo...di aver cambiato idea...- Sussurro, forse troppo piano. Sta di fatto che Satoru non mi sente e continua a guardarsi intorno. 
-Satoru...- 
-Cosa?- 
-Tu non...hai paura?- Tremo leggermente, per fortuna Fujiwara non riesce a vedermi, ma sicuramente avrà notato quanta paura abbia messo in quella frase. 
-No...e tu?- 



                                                                                S o r e l l o n a . . . C h i h a r u 



Strillo d'impulso scattando via dal biondo. Sbatto contro chissà che cosa, coprendomi il viso con le mani. 
-Cosa ti prende, Chiharu?!- Mi raggiunge Fujiwara, sedendosi vicino a me e tentando di calmarmi. 
-Ho appena...ho appena sentito qualcuno chiamarmi! Qualcuno mi sta chiamando!- 
-Ma cosa stai dicendo? Nessuno ha parlato!- 


                                                                                 V a i   V i a   D a   Q u i 



-Di nuovo! Saroru!- Inizio a piagnucolare come una bambina, ma io le sento davvero delle voci...sembrano delle voci giovanili...
Mi sento tremendamente ridicola, ma nello stesso tempo vorrei che il cuore smettesse di battere così forte. Deglutisco, accasciandomi lentamente sul gelido pavimento impolverato. 
-Va tutto bene, Chiharu...- Satoru mi accarezza delicatamente il capo, sento la sua vicinanza...ed è come quella del mio fratellone. Si avvicina, non ho ancra tirato su la testa...smette di giocare con le mie cicche corvine che scendono sul colletto del maglia mentre mi dimeno.
-Satoru...-
-Mh?- 
-Potresti fare finta di essere il mio Fratellone, solo per un po'?- Balbetto imbarazzata con voce roca a causa delle calde lacrime che mi rigano il viso, come le macchie di un quadro non ancora terminato.
-Se può aiutarti...- Risponde lui insicuro. 
-Grazie...fratellone...- 
-Chiharu...- Interrompe la conversazione. 
-Sì?- 
-Ora tu resterai qui, io andrò a cercare quei documenti, va bene?- Mi guarda affettuosamente, asciugandomi le lacrime proprio come farebbe il mio fratellone. 
-Sì...- 
Mi sento leggermente più tranquilla, continuo a mettermi in testa che Satoru, il mio fratellone tornerà presto. E poi andrò con lui a cercare Mizuki. 
Già, sono decisamente più calma. 


[Onee Chan...qui potresti incontrare Mizuki, non lo fare. Potrebbe intralciare anche i tuoi sentimenti e dovrai affrontare la cosa come riflessa in uno specchio, ma è quella persona  che vedrai.] 


-Ti ho fatto aspettare?- Dice Saroru tornando con un paio di fogli in mano. Sono rimasta ad aspettarlo per più di un'ora, il mio fratellone. 
-Ma figurati, Fratellone!- 
-Ecco qui. Non li ho letti, volevo guardare quel che c'è scritto insieme a te.- Mi porge un foglietto sbavato di inchiostro, sembra un foglio di giornale piuttosto malridotto. 
Lo sistemo e comincio a leggere...


"Assicurata la fama mondiale con questa incredibile macchina in grado di sdoppiare le proprie personalità! Si credeva impossibile, ma alcune ricerche da parte dell'accademia Kagaku ha reso possibile la cosa, soprattutto uno dei suoi migliori studenti ovvero    Ichirou Hanabira, che ha fabbricato tutto da solo questa scoperta rivoluzionaria, ma in quanto" 

Il resto del foglio è illeggibile...
Stringo tra le unghie il foglio. Ancora, ancora. 
Ho voglia di uccidere qualcuno~ 
Ma devo leggere quel che c'è scritto...
La macchina...Ichirou...
Il mio...fratellone...ha...costruito...anzi, lui ha frequentato l'accademia...
Non può essere...
Quest'altro foglio è di una settimana dopo...


"Spiacevole notizia nell'area di Kyoto. Il genio rivoluzionario Ichirou Hanabira è stato ritrovato morto per motivi ancora sconosciuti. Si è scoperto inoltre che i suoi genitori erano anch'essi morti qualche anno prima. Le uniche prove, forse certe che sono arrivate raccontano che il povero Hanabira sia stato assassinato dalla sua stessa sorella di sette anni. L'unica informazione che abbiamo su questa ragazzina è il suo nome : Chiharu Hanabira. Stiamo ancora indagando sul vero motivo del suo assassinio" 


      
                   


...no...è tutto sbagliato...
Non posso essere finita qui. Devono morire tutti. 
Basta...ancora...
Devo scoprire la verità...no, non devo farlo! 
Il mio fratellone è morto per una malattia...ne sono sicura...
Le lacrime iniziano a bagnarmi la pelle umida, ma la mia espressione resta vuota...
Mi alzo di scatto, posso dire solo questo. All'esterno. 
Ma all'interno del mio corpo stanno esplodendo migliaia di emozioni negative. Con infinite domande che si formano nella mia testa. 
Ma mi ero solamente alzata e me ne stavo solamente andando via. Lontana da Satoru che non è il mio fratellone. Lo odio, non deve azzardarsi a seguirmi. Lo odio, lo odio, lo odio...
Esco, entro in un'altra stanza del castello. Non c'è nessuno qui.
Meglio così. 
Peggio così. 
Devo uccidere qualcuno senza pietà. 
Devo nascondere quello che sono. 
Ormai non so nemmeno quello che dico...quello che devo fare. 
Devo uccidere e proteggere tutti. 
La mia iride rossa...una verde. 
Spalanco un'altra porta e...

-A...ru...Ar...u...- 

Riconoscerei questa dannata voce ovunque...
Mizuki con voce trozzata. 
Devo ucciderla. No. Devo capire perchè è qui...
-Chiharu?- Una voce maschile mi chiama. 
-Che stai facendo, Jun!?- 

Mizuki...Mizuki impiccata. Sta morendo, ma non per mano mia...
Jun la sta uccidendo. Quel cappio sembra così stretto...
Una macabra immagine che mi balena davanti agli occhi. I miei occhi.
Uno verde e uno rosso. 
Mizuki che muore di fronte a me, è viva, ma sta soffrendo. 
Si sta strozzando, tenta disperatamente di slegarsi la corda legata al soffitto. La sua faccia è sfigurata. Le guance sono terribilmente squarciate, il collo è tagliato a metà, facendo inclinare la testa sulla spalla. 
-Aru...A...- Chiama disperatamente il mio nome in un sussurro strozzato. Le mani sono attorcigliate alla corda e le iridi arancine fissano il soffitto. La lingua è tagliuzzata a metà, come la testa che pende incontrollata. Vedo qualcosa sotto i suoi piedi, sembra un organo...
Capisco subito che si tratta di una delle sue corde vocali. Izuki tenta ancora di slegarsi il cappio, ma ogni suo tentativo la soffoca ancora di più. Disperata, sputa sangue di fronte a me. 
Non sembra affatto che tutto questo sia opera di Jun. Possibile che lo abbia fatto per me...? 
Bene, finiamo la sua vita! 
Jun, che stai facendo? Ha due coltelli in mano, uno è schizzato di sangue mentre l'altro è ancora pulito. 
-Oh Chiharu! Avrei preferito portarti il suo cadavere, ma...- Dice allegramente. Ridacchia un po', avvicinandosi al collo della sua vittima lacerandole la gola con un altro taglio netto. 
-Che stai dicendo?!- Strillo. Le mie grida sono accompagnate da quelle di Hirano mentre è sul ciglio della morte. 
-Non è ovvio?- Mi porge quel coltello biancastro...sono confusa e non so cosa fare, avvicino la mano all'arma per poi ritirarla subito indietro. Fisso Ozawa spaesata e intimorita. Mizuki sa già che lui vuole ucciderla, sembra quasi che mi preghi con lo sguardo anche se la sua fine è vicina. Non so che fare, i miei ricordi sembrano annebbiarsi di colpo. La calma di Ozawa mi inquieta. 
Allungo di nuovo una mano al coltello che il castano tiene, per poi fermarmi di nuovo. 
Jun mi guarda impietosito in un 
-Allora? Non volevi ucciderla?- 


.Se vuoi che Chiharu uccida Mizuki...vai al capitolo 15 A 
.Se vuoi che Chiharu non la uccida...vai al capitolo 15 B 




   
 
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