Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Alessiatobia44    04/05/2016    1 recensioni
"Scorpius Malfoy aveva lasciato il mondo terrestre con un paio di forbici tra le mani e dell'acqua color sangue a circondarlo."
Be', un po' di Rose/Scorpius c'è.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
TI FA MALE, SCORPIUS ? 




 
 
Scorpius Malfoy aveva lasciato il mondo terrestre con un paio di forbici tra le mani e dell'acqua color sangue a circondarlo.
 
Ci aveva già provato, a mollare tutto, ma era stato sempre troppo codardo per riuscire ad abbandonare quella sua vita poco vissuta. Si fermava sempre con la punta sulla vena, giusto per risentire il liquido viscoso bruciare sulle ferite non ancora cicatrizzate, ma non affondava mai troppo la lama (era un vigliacco e lo sapeva), anche se tentato. 
 
Poteva vantare di avere una vita a dir poco perfetta, seduto sempre sull'altalena nel giardino del Manor.Dondolava con grande concentrazione ogni volta, per sentire il vento freddo - come la sua pelle diafana - sfiorargli leggero i capelli biondi, profumato di gigli e sottobosco, quercia e foglie morte.
Aveva imparato a mantenere il controllo dinanzi agli odori della natura, arrampicandosi per le corde dell'altalena che suo padre - sta attento, Scorpius - gli aveva legato ad un robusto ramo di un grande albero.
Premeva le dita fredde su quei fili ingialliti dal tempo, ma non si faceva mai del tutto del male.
Per questo, quando Albus Potter gli chiedeva - un gesto muto ed un sopracciglio alzato - cosa ci trovasse di così gratificante nel dondolare su una vecchia altalena, lui rispondeva sempre che non era il movimento a farlo sentire vivo, bensì il dolore fisico delle corde strette tra le mani.
Ma, nonostante la piacevole sensazione che questa piccola sofferenza gli donava, non stringeva mai troppo la presa, troppo spaventato per poterlo fare.
 
Non affondava mai troppo la lama (era un vigliacco e lo sapeva).
 
Quando a scuola non sapeva cosa fare, premeva le dita fredde e affusolate su uno dei grandi tomi che prendeva dagli alti scaffali della biblioteca.
Lo apriva con estrema lentezza, assaporando quell'odore di vecchio - cosa provi quando lo senti, Scorpius ? - che caratterizzava la maggior parte di quei libri ammuffiti dal tempo e poi ne sfogliava con accurata attenzione le pagine ingiallite. Spesso, sentendone il bisogno fisico, lasciava che il dito indice della mano destra strusciasse velocemente per un lato del foglio.
Ripeteva lo stesso gesto - gli occhi ridotti a fessure e i sopraccigli corrucciati - più e più volte, finché non sentiva il dito bruciare e qualche goccia color rosso cadeva leggera su una delle sue pergamene nuove.
Quando Mike Zabini - lo sguardo preoccupato e un cerotto tra le dita - gli diceva di non farlo più, perché lui era più grande e sapeva, Scorpius gli rispondeva sempre che il dolore era l'unica cosa che gli dava la conferma di essere ancora nel mondo dei vivi.
Ma, nonostante questa garanzia, non si spingeva mai oltre : lasciava cadere poche gocce di sangue, guardandole una ad una prendere posto in tutto quel bianco, poi si alzava lentamente e camminava verso la stanza di suo cugino Mike, sapendo di potervi trovare l'aiuto che cercava.
 
Non affondava mai troppo la lama (era un vigliacco e lo sapeva).
 
Stringeva sempre con fermezza la collana argentata che sua nonna Narcissa gli aveva regalato pochi giorni prima la sua morte, come se avesse avuto il timore - di cosa hai paura, Scorpius ? - che qualcuno gliel'avrebbe potuta portar via dalle mani. La teneva attorcigliata al polso, in modo da poter stringere il ciondolo pungente nel palmo chiuso.
Stringeva meccanicamente ogni volta di più, finché non sentiva il dolore farsi insopportabile e mollava la presa con cauta lentezza.
Quando Rose Weasley - i sopraccigli alti e la testa piegata da un lato - gli chiedeva perché tenesse la collana in mano, piuttosto che attorno al collo, Scorpius rispondeva prontamente che lui, attorno alla gola, non si metteva proprio nulla.
Quel tipo di dolore, il soffocamento, non faceva per lui.
Lei allora lo guardava sempre, cercando di leggergli dentro, non sapendo che per tutti i ragazzi come lui, con l'infelicità che scorreva nelle vene, c'era sempre un finale del genere.
Un finale fatto di sangue e lacrime represse troppo a lungo.
Lui non la degnava di uno sguardo, quando Rose faceva così, perché se lei fosse riuscita ad appropriarsi anche delle sue ossa, Scorpius si sarebbe fatto una vacanza nell'oblio, circondato solo da eterna pace.
Non sarebbe mai riuscito a distinguere la vita dalla morte.
Per questo, quando incrociava il suo sguardo in uno di quegli attimi in cui lei provava a leggergli l'anima, stringeva sempre con forza il ciondolo nella mano, facendosi bucherellare il palmo dalle punte aguzze del vecchio medaglione.
Nonostante tutto ciò, non oltrepassava mai la barriera malinconica che aveva tracciato nella sua mente.
 
Non affondava mai troppo la lama (era un vigliacco e lo sapeva).
 
 
 
Quando, con venticinque anni di esperienza e il dolore ormai conficcato nelle vene, si era guardato allo specchio un'ultima volta, aveva visto il riflesso di quel bambino che era stato e aveva capito che salvarsi sarebbe stato totalmente inutile.
Aveva dato l'ultimo bacio - perché non baci mai nessuno, Scorpius ? - a sua moglie, cogliendola di sorpresa dal dietro, scusandosi per non averle mai permesso di entrare in lui e leggergli l'anima del tutto perduta.
L'aveva sentita rispondere al bacio con passione e l'aveva vista sorridere divertita : «Perché mai ti stai scusando, Scorp ?».
Ma lui l'aveva baciata di nuovo, perché lei avrebbe capito da sola ogni cosa, e, quando lui non ci sarebbe stato più, avrebbe pianto ogni notte su pagine dal colore rosso sangue.
Così, si era allontanato da lei che sorrideva con la testa piegata da un lato, ed era corso su per le scale, iniziando il suo conto alla rovescia. «Ti mancherò, Rose ?».
 
L'acqua nella vasca arrivava fino all'orlo e, con la muta preghiera di lasciare il mondo terrestre senza nemmeno accorgersene, Scorpius si era immerso con calma estenuante.
Aveva preso le forbici della cucina, quelle grandi che sua madre - ti farai male, Scorpius - non gli permetteva di utilizzare, e aveva iniziato ad affondare una delle due lame, quella più appuntita, nella carne fresca e pallida.
Aveva trattenuto il primo urlo, guardando con ammirazione il sangue sgorgare dalla ferita che si era causato.
Il secondo era stato un gemito lieve e l'acqua che circondava il giovane si era fatta sempre più scura.
Il terzo, forse per il taglio troppo netto o forse per la fretta della Signora con la Falce di portarsi via la sua vita, non era arrivato, né si era mostrato con smorfie di dolore.
Il corpo di Scorpius era solamente rimasto lì, nella vasca sporca di sangue, immobile come solo il corpo di un morto avrebbe saputo fare.
 
Aveva affondato troppo la lama.
 
La voce e i pianti di Rose riecheggiavano per tutto il bagno dell'appartamento, mentre la ragazza tentava inutilmente di far svegliare suo marito da quel sonno tanto profondo - perché te ne sei andato, Scorpius ? -  che di più profondi non ce ne sono.






Nda :
È strano, essere qui. Fino ad ora sono sempre stata una muta lettrice accanita di queste ff, e trovarmi dall'altro lato mi rende particolarmente nervosa.
Premetto che questa "storia" non mi piaccia granché, ma - purtroppo - era l'unica abbastanza decente che io potessi pubblicare.
Mi scuso per come risulta il testo scritto, ma ho avuto un sacco di problemi nel modificarlo ecc... T.T
Ewww ^ω^ amo alla follia il personaggio di Scorpius Malfoy e non potevo non fare il mio esordio con un capitolo dedicato a lui.
Sì, finisce un po' maluccio, ma questi sono solo futili dettagli.
Io avrei finito, sì, ma sto letteralmente tremando dalla paura : non pensavo che pubblicare per la prima volta qualcosa di mio su questo sito mi rendesse così ansiosa.
Be', probabilmente dovrei darmi alla fuga, cambiare identità e trasferirmi in Burundi.
Quindi, grazie a chiunque abbia letto questa pseudo one-shot e... arrivederci ^-^ 
P.S.:Lo so, il titolo è... diciamo, sì. Capito, no ?

 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Alessiatobia44