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Autore: Flos Ignis    04/05/2016    3 recensioni
Una grande novità sta per sconvolgere la caotica quotidianità della gilda più forte di Fiore: due giovani maghe, Alchimiste della Luce e del Buio, chiedono di poter entrare a Fairy Tail. Il loro arrivo porterà una ventata di novità che creerà non poche situazioni piene di comicità, ma porterà anche alla luce sentimenti finora celati nel profondo dei cuori.
E proprio quando tutto sembra volgere al meglio per ognuno di loro, un evento riporterà l'antica tristezza nei cuori delle gemelle della luce e del buio; stavolta avranno i loro compagni a sostenerle nella loro battaglia personale contro l'odio, ma dovranno vincere in fretta.
Perchè c'è chi non aspetterà per sferrare il suo attacco contro la gilda che tanto l'ha ostacolato in passato. Il mago oscuro immortale è pronto a dare il via alla battaglia finale.
Ohayo minna! Un paio di appunti obbligatori: seguo la storia del manga fino al capitolo 417, dopodichè mi limito a prendere qualche spunto da quelli successivi per la mia storia.
Spero davvero di intrattenervi piacevolmente con le mie parole, che la mia storia possa trasmettervi i sentimenti che ho provato nello scriverla!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Addio, alle colpe del passato

 


 


 

Cosa le dava tanto coraggio?

Angie non lo sapeva. Qualcosa dentro di lei si era fieramente ribellato all’idea che sua sorella andasse da sola ad affrontare il padre, ed il suo corpo aveva preso l’iniziativa, affiancandosi ad Iris.

Era sempre stata la più debole tra le due, la più timida ed introversa, quella da proteggere da tutto e tutti, compresa se stessa. Guardava la sua gemella e non desiderava altro che essere come lei, coraggiosa e indipendente, dotata di tanta forza che aveva preso sulle sue piccole spalle la responsabilità di badare, oltre che a se stessa, anche a lei.

Ben prima di essere cacciate di casa si erano ritrovate sole al mondo; ricordavano a malapena la sensazione di avere un padre presente e affettuoso.

Il loro piccolo mondo era sempre stato composto solo da loro due: loro due e basta. Per molto tempo, questo era bastato per avere una parvenza di felicità nei loro cuori, una spalla ed un porto sicuro nelle tempestose notti che passavano sveglie, l’una a piangere di dolore e paura e l’altra a consolarla e medicarla.

La magia di Angie era sempre stata quella più instabile, quella che più spesso fuggiva al controllo della maga che l’ospitava, forse perché lei stessa ne aveva sempre avuto una paura ben più radicata rispetto alla sua gemella. Nonostante Iris fosse la più irrequieta ed attaccabrighe tra le due, per sua natura difficilmente lasciava al terrore potere sulla sua mente, e questo negli anni le aveva concesso un controllo maggiore sulla Luce. Le Ombre invece, non avevano fatto altro che inghiottirle l’anima giorno dopo giorno, provocando incidenti e problemi che erano culminati in quel terribile giorno, in cui molti giovani del loro paese erano finiti all’ospedale.

Erano nate troppo potenti: perché la loro mamma era dovuta morire? Perché erano nate con una magia del genere, che aveva portato via loro la persona che sarebbe dovuta essere la più importante della loro infanzia?

Se avessero domandato loro pochi mesi prima di cedere la loro magia, poco importava a chi, non avrebbero esitato, ne era certa.

Persino Iris, con tutto il suo orgoglio e la sua ostinazione, avrebbe dato via senza ripensamenti quel potere che aveva portato con sé un’infinità di dolore.

Eppure… no, ora non avrebbero rinunciato per nulla al mondo alla magia che era nata in loro ancora prima che aprissero gli occhi su quel mondo pieno di difetti e cattiveria, ma anche di meraviglie e sorrisi.

Forse era per quello che si sentiva tanto coraggiosa in quel momento.

Agitata, nervosa, ansiosa… ma non spaventata.

No, Angie aveva deciso che non avrebbe lasciato mai più il controllo alla paura che albergava in lei, perché aveva imparato ad amare le Ombre a cui sapeva dar vita.

L’incontro con suo padre l’aveva scossa nelle fibre più profonde del suo essere, ma a qualcosa era tornato utile: aveva avuto un lungo, sfibrante, faticoso incontro faccia a faccia con il volto della sua magia.

Se era riuscita a svegliarsi era stato merito della sua famiglia che non l’aveva abbandonata, ma si era salvata soprattutto perché aveva potuto vedere e sentire nella sua totalità la vera forma della magia che l’accompagnava da quando esisteva nel ventre di sua madre. E da quel momento, l’ultimo frammento di paura che ancora resisteva tenacemente nel suo cuore era andato in frantumi.

Sì, era pronta ad affrontare suo padre, perché ora non aveva più timore di nulla.

Una stretta di sua sorella la fece sorridere. Non c’era bisogno di parole, erano sempre state capaci di percepire i pensieri l’una dell’altra con uno sguardo o una stretta di mano.

I suoi passi si erano fatti più decisi ed i suoi sorrisi più luminosi e sinceri, e tutto questo perché a Fairy Tail era stata accolta a braccia aperte, trovando finalmente il suo posto nel mondo.

Quel mondo che prima per lei non andava oltre il volto di Iris, ora si era espanso a dismisura, inglobato nella caotica famiglia di quella gilda che aveva donato calore alla sua anima infreddolita e serenità all’animo inquieto di Iris.

Dovevano molto alla loro famiglia, ed era giunto il momento che ricambiassero.

Ancora pochi metri, e si ritrovarono di fronte alla cella che rinchiudeva da giorni quello che un tempo era stato il loro robusto padre, ma che ora sembrava solo il guscio vuoto di un piccolo e misero uomo.


 

-Perché siete qui?-

Cosa rispondere? Iris non aveva mai trovato tanto difficile riuscire a trovare le parole adatte. Inaspettatamente, fu Angie a parlare per prima. Sua sorella era davvero diventata forte…

-L’ultima volta che ci siamo visti non abbiamo avuto modo di parlare.-

-Parlare? E di cosa? Il mago oscuro Zeref mi ha dato dei poteri per rubare i vostri, questo è quanto.-

-Se noi avessimo ceduto la nostra magia… poi cosa sarebbe accaduto?-

-Stupida ragazzina, mi pare ovvio no? La magia è il male, toglie la vita alle persone, distrugge tutto e provoca sofferenza. Senza magia, il male in voi sarebbe stato estirpato. E io…-

Iris decise di aver sentito abbastanza. Se fosse stata un gatto, probabilmente avrebbe arruffato il pelo in quel momento tanto era arrabbiata.

-E tu cosa? Ci avresti fatte tornare a casa con te, magari fingendo di essere una bella famigliola felice, come se gli ultimi tredici anni non fossero mai trascorsi? Ma non prenderci in giro!-

Ormai era così vicina alle sbarre da respirarci attraverso. Anche suo padre si era avvicinato, abbandonando la sua pietosa posizione accasciata nell’angolo.

E questo non faceva altro che alimentare la furia di Iris.

-Non potremo mai dimenticare l’odio con cui ci fissavi, la noncuranza con cui ci hai trattate per anni, il tuo tono di voce spietato quando ci hai cacciate di casa! Sei tu lo stupido, se davvero credevi che avremmo accettato di tornare indietro!-

-Ragazzina, sono pur sempre tuo padre, perciò non osare parlarmi con questo tono!-

-Io non devo osare? Sei tu quello che non deve osare! In primo luogo non devi osare mai più attaccare Fairy Tail, in secondo non pensare nemmeno lontanamente di rubarci la magia, ed infine, ma non meno importante… NON OSARE MAI Più CONSIDERARTI NOSTRO PADRE!-

Se Angie non fosse stata più veloce di lei, in quel momento Iris sarebbe riuscita nell’intento di far scontrare il suo pugno con la faccia di …lui. Nemmeno nei suoi pensieri l’avrebbe più chiamato ‘padre’.

In un altro momento avrebbe concentrato i suoi pensieri sull’orgoglio che provava vedendo sua sorella così tanto più forte di appena pochi mesi prima, ma la sua mente non aveva altro spazio che il pensiero di voler sfregiare quel volto tanto odiato con una delle sue Zanne di Luce.

-Iris, calmati. Le sbarre annullano la magia, ricordi?-

Ah, giusto. L’aveva scordato.

Ma anche la sua gemella aveva qualcosa da dire, lo sentiva a pelle. Ora che si era sfogata, era arrivato il turno di Angie di buttare fuori qualche vecchio rospo amaro.


 

-Ho ascoltato ciò che avevi da dire, e ho pensato molto a quello che volevi fare. Sappi che non cederò mai la mia magia, fa parte di me, in un certo senso è la mia essenza. Non potrei mai rinunciare a ciò che fa di me quel che sono, nemmeno se in cambio riavrei indietro un padre.-

Prese un respiro profondo. Molte cose dovevano essere dette, così tante che non sapeva proprio da dove iniziare. Il rapporto, se di tale si poteva parlare, tra loro due e quell’uomo si basava esclusivamente sulla colpa.

La colpa di aver fatto morire la loro madre, di aver ferito innumerevoli persone, di aver causato problemi e sofferenza.

La colpa di aver odiato le proprie figlie, di averle abbandonate e disprezzate, incolpate della morte della moglie.

Colpe, colpe, sempre e solo colpe….

-Non credo tu potrai mai perdonarci per la morte di mamma… come noi forse non riusciremo mai a perdonare te per tutto il dolore che ci hai causato. Non mi aspetto più nulla da te. Se un giorno ti pentirai, sarò felice di sentire le tue scuse, ma per allora io ed Iris saremo andate avanti. Per la verità… siamo già andate avanti. Ci siamo lasciate te alle spalle, perché finalmente abbiamo trovato una vera famiglia. Non permetteremo a nessuno di far del male alle persone che hanno fatto tanto per noi, che ci hanno permesso di fare pace con le nostre colpe. Non a te, e nemmeno a Zeref.-

Si voltò per andarsene, con nel cuore la sensazione di aver vinto. Cosa avesse vinto esattamente non le era del tutto chiaro: forse solo una battaglia con se stessa, con quella colpa che l’avrebbe accompagnata fino alla morte, ma che ora poteva sopportare perché a portarne il peso non era più da sola.

-Sai… quella magia che mi scorre nelle vene, ormai l’ho accettata, ed ho persino iniziato ad apprezzarla. Passerò il resto della mia vita ad usarla per fare del bene, per aiutare gli altri. In questo modo, anche se la mia colpa non sarà mai cancellata, forse quando morirò la mamma non mi disprezzerà così tanto…-

Iris la aspettava sulla soglia della cella, con le braccia incrociate e l’espressione decisa. Gli occhi della sua gemella erano diventati color antrace, tanto erano cupi. Era ovvio quanto non fosse d’accordo con lei, sapeva che Iris non era ancora pronta a lasciar andare la rabbia e la sofferenza. Semplicemente la giovane Alchimista della Luce aveva deciso di lasciare indietro, in un angolo isolato e nascosto del suo cuore, tutto quello che aveva comportato essere figlie di Gerione.

Per quanto riguardava la sua gemella, lui era semplicemente un fantasma che non valeva la pena di considerare.

Angie invece aveva pensato alla storia di Lucy-nee, al suo rapporto con Jude Heartphilia, a come questo era migliorato solo quando lei aveva deciso di farsi coraggio e mettere a nudo i suoi sentimenti e la sua volontà di essere se stessa. Solo quando lei aveva deciso di essere coraggiosa, perdonando il padre.

Angie aveva preso a modello la maga degli spiriti, e aveva deciso che per essere serena doveva prima chiudere i conti con il passato.

Nonostante il difficile confronto però, la piccola Alchimista delle Ombre non si era mai sentita così forte.

-Andiamo, Iris. Qui abbiamo finito.-

-Va bene. Andiamo, gli altri saranno preoccupati per noi.-


 

Iris aveva solo un’ultima cosa da dire.

-La magia non è il male. Essa vive in noi e tutto intorno a noi, la terra la respira e dà forma al mondo. Sta nel cuore delle persone la malvagità. Tu non possiedi la magia, eppure hai fatto del male alle tue stesse figlie. E la ragazza che ti ha battuto l’altra volta, Lucy-nee, è una maga e si è presa cura di noi. È la persona più buona che conosciamo. Riflettici, tanto non avrai molto da fare qui in prigione.-

Si chiusero la porta alle spalle affiancandosi a Levy e Gajeel, certe che il loro passato non sarebbe più stato un freno, ma uno sprono a diventare maghe e persone di cui la loro numerosa famiglia avrebbe potuto essere fiera.


 


 


 


 

Note:

Ciaoooooooo a tutti!

Ehm… no, non sono morta hehe… E sì, questo capitolo è venuto un po' cortino… ma ehi le gemelle non si meritavano uno spazio tutto loro per liberarsi di diversi rosponi amari? E poi, se ci aggiungevo parte della battaglia, veniva lungo un'epopea senza fine e sarebbe stato troppo pesante… quindi con la battaglia ci vediamo al prossimo capitolo!

Sempre che gli esami non mi avranno uccisa… scherzo, non abbandonerei mai questa storia! A presto spero!

Flos Ignis

 

 

  
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