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Autore: xxlollipamxx    05/05/2016    3 recensioni
La dolce SoYoung sogna un amore come quello che vede tra i suoi genitori e tutti credono che la persona che possa darglielo sia YoungBae, il migliore amico di suo fratello Christian che conosce da sempre. Lei non ci crede, o forse non vuole farlo non sa definire la loro relazione, ma è convinta che non abbia a che fare con l'amore. Come se non bastasse, lui è preso dal suo debutto come rapper e non può permettersi di preoccuparsi di sentimenti, ma ha fatto una promessa a Christian: la terrà d'occhio ora che lui non può farlo come vorrebbe perché impegnato con l'università.
Questa storia è la seconda stagione di "Be my star", il mio primo lungo esperimento che ho portato a termine. Potete leggerla qui su efp se volete, ma potete anche non farlo perché questa storia si regge benissimo da sola.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Be my star 2

14

 

Sono in macchina con mamma, andiamo verso casa e il mio cellulare ha suonato già un paio di volte prima di tornare silenzioso come sempre. Quando arriviamo a casa, quasi corro per chiudermi nella mia stanza, ho il cuore in gola e muoio dalla curiosità di sapere cosa mi ha scritto. Sono sicura che sia lui, che sia YoungBae, perché non posso sbagliarmi quando si parla di lui. In realtà posso. Non capisco più niente del suo comportamento, ma non in questo caso, so per certo che sia lui. Sfilo il cellulare dalla tasca dei jeans e sblocco lo schermo col sorriso sulle labbra, un sorriso che si spegne appena leggo un nome diverso da quello di YoungBae. Ero così sicura, così pronta a metterci la mano sul fuoco e invece mi sono sbagliata. So che dovrei leggere questo messaggio con più dolcezza, ma è passato troppo tempo da quando ho visto l'ultima volta HyunSeung e di lui ormai non mi è rimasto nulla, se non il rimpianto di averlo baciato davanti a YoungBae, anche se qualcosa mi dice che lui non mi avrebbe baciato se non gli avessi fatto questa specie di affronto, come se avessi ferito il suo orgoglio. -Hey SoYoung, è tanto che non ci vediamo. Sei sparita. Ti va di vederci nel fine settimana?- mi scrive e la risposta è qualcosa che non è da me, io non dico mai di no, sono sempre dolce e accomodante, ma ultimamente proprio non ci riesco e invento mille scuse per evitare l'uscita con HyunSeung. Lui sembra non aver capito che non sono altro che una bugiarda e, al suo invito per la prossima settimana, rispondo con un vago -Ci risentiamo.-. Torno indietro distrattamente, ma la luce blu di notifica del mio cellulare non vuole smetterla di accendersi e spegnersi con quella ripetizione che spesso mi da ai nervi. Cos'altro può aver risposto HyunSeung? Controllo e sento un tonfo all'altezza del petto nel leggere il suo nome... il suo messaggio c'era davvero! Sulle mie labbra spunta un sorriso che raramente ho visto da diverso tempo a questa parte. -Domani torniamo a casa insieme. Mamma già ha in mente di preparare il tuo piatto preferito.- dice solamente nel suo messaggio. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso, o forse un po' in realtà ci speravo; questo però è proprio il nulla, come se fosse tutto normale, anche se in realtà normale non è perché, se tutto fosse come prima, non avrebbe neanche avuto il bisogno di dire nulla, sarei andata da lui come tutti i giorni e zia B non avrebbe dovuto cucinare il mio piatto preferito come se fosse un evento. Non rispondo, il suo messaggio non presuppone una risposta diversa dall'accettazione di qualcosa che è già stato organizzato senza chiedere e, anche volendo, un “ok” non è di certo quello che voglio dirgli. Ho talmente tanto da dire che due lettere sarebbero davvero riduttive.

 

Dormire non è mai stato così difficile da che io ricordi: il pensare di dover fare il viaggio di ritorno insieme a lui e il restare nella sua stessa casa per diverse ore mi hanno reso troppo nervosa anche solo per pensare di dormire.

Esco di casa di corsa, in un vergognoso ritardo, dato che non avendo dormito stamattina ero troppo stanca per riuscire ad alzarmi dal letto, e mi ritrovo davanti il motivo del mio mancato sonno.

YoungBae è bello, ma meno raggiante del solito, la luce vedo ogni volta e che mi sembra nasca da dietro le sue spalle oggi non c'è, oggi è un comune mortale, non una specie di divinità come lo fa sembrare la mia testa, o il mio squilibrio mentale se così lo vogliamo chiamare. Mi guarda, ma riesco a restare lucida. Gli do il buongiorno e continuo a correre prendendo d'istinto la sua mano per trascinarlo via con me, senza neanche fermarmi un attimo a pensare che forse poteva essere venuto per mio fratello o chissà per quale altro motivo. Non ci vuole molto perché lui mi superi e, quindi, per essere io quella che viene tirata, ma riusciamo ad arrivare in fermata appena in tempo per l'arrivo del bus. Siamo seduti vicini, non succede quasi mai e proprio per nostro volere, o meglio per il suo, e dalla sua borsa con la coda dell'occhio lo vedo tirare fuori un pacchetto che mette sopra la borsa che ho sulle gambe. Mi volto verso il mio compagno di seduta che guarda davanti a sé con disinteresse. Mi ha mollato questa busta e ora mi ignora? Busso sul suo braccio e con un'espressione interrogativa cerco di capire il contenuto del pacchetto e perché l'abbia dato a me senza aggiungere nulla.

<< Sono passato a fare colazione prima di venire a casa tua e l'ho preso. Era ancora caldo quando sono arrivato da te. >> dice e io apro il sacchetto trovando dentro un cornetto che al tatto sembra non del tutto freddo. Quel leggero calore riscalda un po' anche il mio cuore, ma dura poco perché non sarebbe YoungBae se non mi riportasse coi piedi per terra subito dopo. << JiHoon non è ritardatario come te, il suo l'ha mangiato che era ancora fumante. >> aggiunge. Per un attimo mi ha lasciato credere che avesse fatto qualcosa per me e ora mi rendo conto che non era in fondo niente di speciale o comunque non esclusivamente destinato a me. Spero ogni giorno di essere importante per lui e non quell'importanza che può avere una persona con cui sei cresciuta o una con cui puoi avere una qualche affinità di qualsiasi tipo... vorrei che, come me, lui non vedesse l'ora di vedermi, che non riuscisse a dormire per un mio comportamento che non si sa spiegare, o forse più semplicemente che sentisse il cuore battere forte nel suo petto quando sono con lui. Mangio con foga, cercando di trasferire il mio nervosismo a quel povero cornetto che non ha fatto niente di male.

A scuola, come al solito, si allontana accennando un “a dopo” a voce più bassa del solito. Ora che gli è vietato avere una ragazza, credo che i nostri scambi in pubblico saranno limitati a qualche cenno del capo e parole dette di sfuggita, più di quanto già non fosse.

SeRi mi sbatte in faccia la sua felicità e mi ricorda il suo diabolico piano di accoppiamento, mentre MinJee si avvicina a noi per raccontarci di come vuole riprendersi quel ragazzo che ha smesso di cercarla e di volerla vedere. Noi sappiamo che parla di YoungBae, ma né io né SeRi facciamo domande sul tizio: inizialmente avevamo anche provato a capire chi fosse, ma ora fingiamo di accettare la sua scelta di non dirlo per evitare di venire coinvolte... e poi SeRi dice “Se non sai che è lui, non potrà dirti che sei una stronza per averle rubato il ragazzo... e poi, diciamocelo, YoungBae è sempre stato tuo”. Le sue parole mi fanno sorridere, ma in fondo anche quelle ragazze che mi hanno picchiata un paio di mesi fa credevano che io e lui fossimo una coppia. Rabbrividisco a ripensare all'accaduto. A volte fingo di non pensarci, poi quel ricordo mi torna prepotentemente in testa e quasi credo di sentire ancora il mio corpo dolorante. Il viso di YoungBae sotto quel gazebo al parco alla vista dei miei lividi credo che non lo scorderò mai. Era così preoccupato, così arrabbiato e credo di essermi innamorata di lui in quel momento, nel vedere come aveva reagito a sapere che qualcuno mi avesse fatto del male, anche se ero convinta che lo facesse per una promessa fatta a mio fratello, cosa che penso ancora. Il solo pensare, però, che era il mio stare male a farlo soffrire, mi faceva sentire importante per lui. Ecco, vorrei essere sempre così importante per lui.

 

Zia B mi stritola quando mi vede entrare in casa. << Non ti azzardare più a sparire per tutto questo tempo! YeRin è troppo occupata a studiare per darmi retta e tua madre è sempre chiusa nel suo studio a dipingere. Senza la mia figlioccia mi sento sola. >> le sue parole mi sanno di rimprovero, anche se inizio a pensare che voglia stare con me solo perché sono tutti spariti, compreso mio fratello Christian che chissà quando rivedremo.

Mangiamo in fretta e chiedo a zia B se posso usare il suo pc per fare una ricerca di storia. Ancora prima che lei possa rispondere, YoungBae si mette in mezzo dicendomi di usare il suo che tanto non gli serve. << Ma si, usa il suo, almeno qualcuno ogni tanto lo usa per fare qualcosa di serio e non solo per guardare porcherie! >> urla zia B mentre siamo sulle scale e, non vorrei insistere, ma potrei giurare di averlo visto sgranare lo sguardo come colto in flagrante, chissà cosa combina con quel pc.

Entro in camera sua e il letto sfatto è perfettamente in tono con il resto della stanza dove sembra regnare il caos: vestiti sparsi dovunque, fogli su ogni superficie e diversi attrezzi della palestra che hanno nel seminterrato disposti a caso nella stanza. Credo che zia B non metta piede in questa stanza da diversi giorni e YoungBae non è il tipo che sistema con piacere, o almeno non più. Quando eravamo piccoli lui era il perfettino, quasi quanto mio fratello, poi col tempo è diventato questo, quello che riduce una stanza in questo modo. Mi addentro con circospezione, scansando con una scarpa un paio di mutande che trovo davanti ai miei occhi. YoungBae si accuccia visibilmente imbarazzato e lancia le mutande a casaccio, facendole arrivare proprio sullo schermo del pc. Non riesco a non ridere e per un attimo ritrovo il mio amico un po' goffo, tanto che mi aspetto che tra poco si metta a grattarsi il sedere o a odorarsi le ascelle, ma non lo fa... in fondo è cresciuto. Cammino verso il suo pc cercando di evitare quante cose possibili, mentre lui raccata più cose possibili e le lancia in modo confuso dentro l'armadio, che non voglio neanche immaginare come abbia combinato. Prendo una matita sulla sua scrivania e infilo la punta in una delle pieghe che hanno formato le mutande sul pc cercando di liberare lo schermo e mi volto verso di lui sventolando quella specie di cimelio.

<< Secondo te quanto potrei farci vendendole? >> domando e lo vedo alzare di colpo lo sguardo e correre, poi, verso di me e strapparmele dalle mani insieme alla matita.

<< Non ci provare nemmeno! Non voglio che le mie mutande finiscano nelle mani di qualche pazza. >> replica inorridito lanciando le mutande nel bagno.

<< Prima o poi la smetterai di lanciare le cose per aria? Come fai a vivere in questo porcile? >> continuo a fargli una domanda dopo l'altra e finisco per imbarazzarlo ancora di più. Porta una mano sulla testa che inizia a grattare nervosamente mentre si guarda intorno. Sbuffo portandomi le mani sui fianchi e decido, complice il sentimento che provo nei suoi confronti che non mi permette di lasciarlo in queste condizioni. Apro le finestre per far cambiare un po' l'aria.

<< Che fai? >> chiede lui ancora in piedi nella sua stessa stanza, come se non la sentisse sua o più probabilmente perché in tutto quel casino non sa dove sedersi.

<< Sistemo, non si vede? E non restare lì in piedi a non fare niente, dividi i vestiti puliti da quelli sporchi o butto tutto nella cesta! >> urlo sembrando probabilmente una mammina irritante. Lui sorride e, uno dopo l'altro, mette nella cesta i panni sporchi che poi chiude e ripone nel bagno mentre io rifaccio il suo letto. << Meglio, no? >> e non è una domanda, ma solo un modo per far si che sia consapevole che è come dico io.

Si lancia sul letto sospirando come se avesse fatto chissà quale lavoro faticoso e stancante, poi si allunga e mi tira sul letto con sé. Non ci vuole molto perché il cuore inizi a battere all'impazzata. Guardo il soffitto perché so che, girandomi verso di lui, non riuscirei a restare lucida, non che ora io lo sia. << Allora? >> dice e credo di essermi persa qualcosa cercando di calmare il mio cuore. Si sporge su di me ed ecco che tutti i miei tentativi di sembrare quantomeno stabile vacillano. Il viso di YoungBae è sempre più vicino, mentre io sono come congelata. Il mio sguardo passa dai suoi occhi alle sue labbra a ripetizione e sono certa che lui se ne sia accorto perché sorride leggermente prima di azzerare la distanza tra le nostre labbra. L'ennesimo bacio. L'ennesimo bacio che non so cosa significa per lui, però sono sicura di quello che significa per me. YoungBae ha il mio cuore e chissà se lo ha capito.

 

 

 

 

 

Sera!! Sono tornata e non troppo in ritardo dai... 
Inizialmente avevo pensato a un piccolo regalino come finale di questa parte, ma poi ho deciso di iniziare il prossimo con la "sorpresa" quindi ci sarà da aspettare ancora circa una settimana. Beh sperò che intanto questo vi piaccia. Non che sia successo chissà cosa, YoungBae continua con la sua sorta di tira e molla e SoYoung è strana sempre, in ogni occasione, perché io non ce la faccio a creare un personaggio femminile mentalmente stabile, è più forte di me. Scusatemi e capitemi, se potete.. ahahah 
Al prossimo capitolo! ^^ 

 

 

 

 

  
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