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Autore: corvina5    06/05/2016    2 recensioni
Secondo capitolo della storia 'Ricordi di un sogno già vissuto'
Un nuovo criminale infesta le strade di Jump City. SI fa chiamare il Compratore e sta stramando una vendetta con i fiocchi. I Teen Titans gli danno la caccia ma scopriranno che l'uomo è molto più pericoloso di quanto si possa pensare. BB nasconde un segreto che neanche i Titans sanno, così inizia a condurre una seconda vita.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Revival of vengeance'
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Speranza
 
 
 
Quel piccolo pezzetto di terra sfrecciava nel cielo che iniziava a schiarirsi per l’arrivo del sole.
Robin sentiva le goccioline di sudore freddo scendergli sulle tempie mentre teneva entrambe le mani premute sul fianco destro dell’aliena dove il sangue non aveva cessato di fuoriuscire. BB era ancora privo di sensi, immobile tra le braccia di Cyborg mentre Brion giaceva immobile, in fin di vita.
-Stella! Resta con me!- disse Robin cercando di svegliare la ragazza, inutilmente.
-Dobbiamo portarla immediatamente alla torre!- gridò disperato a Terra.
-Non alla torre! All’ospedale!- disse Cyborg alla ragazza che si limitò ad annuire ed a virare leggermente a destra.
-Perché all’ospedale? Tu non sei in grado di guarirla?!- gli chiese lui.
-Non sono un dottore non riesco a fermare l’emorragia! Per quello c’era Corvina!-
Robin posò gli occhi su Stella; il cuore sembrò stringersi come in una morsa dolorosa vedendo la ragazza imbrattata di sangue rosso su tutto il corpo, contrastando il pallore della pelle.
Terra cercò di aumentare le velocità più che poté arrivando in breve tempo all’ospedale.
Cyborg e Robin scesero dalla zolla tenendo fra le braccia i feriti e correndo dentro la struttura.
-Io mi occupo di mio fratello!- disse lei alzandosi di nuovo in volo verso la torre.
 
Appena la zolla toccò l’isola, Terra trascinò con le sue ultime forze il corpo pesante di Brion sul prato, aspettando che guarisse. Il volto scarno e pallido del ragazzo venne  avvolto dai ciuffi d’erba verdi e rigogliosi che immediatamente si attaccarono alla sua pelle. Direttamente dai fili d’erba, passavano alle sue vene la loro linfa vitale. Terra osservò incuriosita i vasi sanguigni del fratello illuminarsi di verde per il passaggio della linfa mentre i ciuffi d’erba diventavano sempre più marroni, appassiti. Lentamente il colorito del ragazzo si fece più roseo e le ferite, un momento prima grondanti di sangue, si rimarginarono completamente senza lasciare cicatrici.
Terra si sdraiò al suo fianco continuando ad osservare il suo corpo guarire, con un filo di sollievo. Non distolse mai lo sguardo dal suo viso, aspettando che aprisse gli occhi o che emettesse almeno un gemito dandole un segno che fosse ancora vivo.
 
 
 
 
Cyborg e Robin sedevano immobili l’uno vicino all’altro su delle scomode sedie di acciaio freddo, in silenzio.
Appena entrati, un equipe medico aveva portato Stella in sala operatoria mentre BB era stato accolto da altri medici con massima urgenza.
I due rimasero lì per un tempo che parve infinito, sperando e pregando che le cose si risolvessero al meglio. Dopo circa un’ora un dottore entrò in sala d’aspetto, chiamando i due ragazzi fuori dalla sala.
-Il vostro amico sta bene- disse l’uomo.
I due tirarono un sospiro di sollievo.
-Possiamo vederlo?- gli chiese Cyborg.
Il dottore corrucciò la fronte rugosa, distogliendo lo sguardo.
-Secondo le regole del nostro ospedale no, ma per voi farò un eccezione- concesse.
Il dottore si incamminò per i bianchi corridoi immacolati, seguiti dai due.
-Dottore può dirci qualcosa su Stellarubia?- chiese Robin.
-La vostra amica è ancora in sala operatoria-
Robin abbassò lo sguardo.
-Ma appena saprò qualcosa verrò personalmente e riferirvelo- continuò lui  mettendogli una mano sulla spalla.
Robin sforzò un sorriso e continuò a camminare.
Il dottore si fermò davanti ad una stanza provvista di finestra dal quale si poteva osservare il paziente.
-Qui dentro si trova il vostro amico-
I ragazzi si avvicinarono alla finestra vedendo BB sdraiato supino sul letto, attaccato a delle macchine che controllavano costantemente i suoi parametri vitali. L’avambraccio destro era fasciato da delle garze e aveva inserito in vena una flebo.
-Come sta?- chiese Robin.
-Il vostro amico ha riscontrato parecchie lesioni superficiali ma niente che un po’ di ago e filo non possano sistemare. La scarica elettrica che il suo corpo ha subito è comparabile solo ad essere colpito da un fulmine-
I due sgranarono gli occhi.
-Ma il ragazzo è molto forte- continuò lui -non si è ancora svegliato ma lo farà presto, credetemi-
-Possiamo rimanere qui fuori?- chiese il mezzo robot.
-Non vedo il problema-
-Perfetto, grazie mille dottore- ringraziò Robin.
L’uomo si limitò a fare un cenno e se ne andò.
-Pensi che starà bene?- chiese Cyborg puntando sempre gli occhi oltre quella finestra.
-Hai sentito il dottore? Ha detto che si rimetterà-
-Intendevo quando scoprirà che Corvina è stata rapita-
Robin sospirò -Non lo so-
-E adesso cosa facciamo?- disse voltandosi verso Robin -Voglio dire abbiamo perso, di nuovo! E in più non sappiamo dove sia  Corvina e...-
-Io non lo so. Per adesso credo che dobbiamo solo aspettare che loro due stiano bene e sperare che Corvina non sia in condizioni peggiori-
Cyborg abbassò lo sguardo.
Dopo circa due ore di intervento lo stesso dottore si presentò ai ragazzi portandoli nella stanza di Stella.
Appena la vide, Robin si attaccò alla finestra della camera di lei reprimendo il forte istinto di entrare.
Robin guardò il dottore aprendo e chiudendo la bocca sforzandosi di parlare ma senza riuscirci.
-C-come sta?- chiese Cyborg.
-L’operazione è stata più dura del previsto: l’anatomia della ragazza era finora sconosciuta a noi ma siamo comunque riusciti a togliere tutti i frammenti di proiettile e fermare l’emorragia. L’abbiamo attaccata ad un respiratore perché aveva delle difficoltà ma anche lei è in via di guarigione-
Queste parole diedero solo un minimo di sollievo a Robin che rimase tuttavia preoccupato.
Cyborg gli mise una mano sulla spalla.
Il dottore senza dire nient’altro si allontanò col capo chino.
-Sono stato uno stupido- disse lui infine.
-Perché dici questo?-
-Perché è colpa mia! Quel proiettile era per me non per lei! Io glielo avevo detto di andarsene ma lei... ma lei...- disse sull’orlo del pianto.
-Non è colpa tua Rob-
-Si che lo è! Io avrei dovuto spingerla. Non dovevo permetterglielo!-
-No, non è colpa tua! E lei starà benone. Lo sai quanto è forte Stella! Di certo non sarà questo che la fermerà! Lei starà bene-
Robin abbracciò l’amico, confortato dalle sue parole.
-Io vado a vedere come sta BB. Se ci sono novità avvertimi-
-E tu fa lo stesso con me-
Cyborg fece un cenno e tornò indietro verso la stanza del ragazzo.
 
 
 
 
Un filo d’erba, mosso dal vento, gli solleticò il naso costringendolo a svegliarsi. Aprì lentamente gli occhi vedendo il volto di sua sorella, addormentata accanto a lui. Leggermente, posò una mano sul viso di lei scostandole i capelli. Nel periodo in cui era rimasto rinchiuso in quella cella, aveva avuto molte allucinazioni ma quel contatto lo rassicurò di ogni dubbio.
Terra aprì gli occhi, infastidita in un primo momento da quel contatto che l’aveva svegliata. Brion sorrise e la ragazza si lanciò sul fratello stringendolo a sé. A Brion scappò una risata di gioia ricambiando l’abbraccio.
-Ti ho cercato per così tanto tempo- sussurrò lei.
-Ed io da ancora più tempo-
Rimasero stretti nell’abbraccio a lungo.
-Ehi dove sono gli altri? Voglio ringraziarli- disse staccandosi.
Terra sussultò come se si fosse ricordata solo in quel momento che i ragazzi non erano ancora tornati dall’ospedale.
-Dobbiamo andare!- disse lei alzandosi in piedi.
-Dove?-
Le sue mani si contornarono di un’aurea gialla sollevando una zolla di terra e volando in direzione dell’ospedale.
 
 
 
 
 
 
 
Con l’autorizzazione di un dottore, Cyborg riuscì ad entrare nella stanza dell’amico sedendosi su una sedia accanto al suo letto.
-Ti hanno ridotto proprio bene eh?- disse sospirando - Il dottore ha detto che starai benone ed anche Stella si rimetterà-
Cyborg guardò il piccolo schermo dietro di sé, dove veniva trasmesso il battito cardiaco di BB.
Sospirò.
-Qui la situazione è molto dura sai, senza te ad alleggerirla facendo stupide battute...- sorrise.
 -Apparte tutto, ci manchi BB. E dopo... stanotte non sarebbe male ecco ricevere una buona notizia come il tuo risveglio- si prese la testa tra le mani, massaggiandosi le tempie.
-Amico, quando sei diventato così sentimentale?- parlò con voce roca.
Cyborg alzò la testa sorpreso e colmo di gioia.
-BB! Come ti senti amico?-
-Come se un camion mi fosse passato sopra... per tre volte!-
-Questo spiegherebbe il perché delle tue orrende battute-
BB sorrise.
-Credo di aver avuto un vuoto di memoria. Dove sono gli altri? Dov’è Corvina?-
-BB c’è qualcosa che devi sapere... Hanno sparato a Stellarubia-
-Cosa?! Sta bene?- lo interruppe lui.
-E’ stata appena operata, Robin è con lei. Il dottore dice che si rimetterà in fretta-
BB tirò un sospiro di sollievo -E dov’è Corvina?-
-Sai mi sono appena ricordato che non ho avvisato Robin che ti sei svegliato- disse il mezzo robot alzandosi -torno subito-
-Cyborg, tu non vai da nessuna parte. Dimmi dov’è lei!-
Cyborg congiunse le mani picchiettandosi con gli indici e abbassò il capo, nervoso.
La porta di quella stanza si spalancò con violenza, sbattendo contro la parete. BB uscì velocemente strappandosi via le fasciature che gli impedivano i movimenti seguito da Cyborg che cercava disperatamente di trattenerlo.
-BB! Ehi torna qui! BB!-
-No, no, no, no- ripeteva parlandogli sopra.
Cyborg si portò il braccio sinistro alla bocca, usando il comunicatore.
-Ehi Robin, BB si è svegliato-
Il ragazzo dall’altra parte del microfono riuscì a sentire BB.
-Lo ha saputo non è cosi?-
-Non l’ho potuto evitare-
-Arrivo-
Cyborg si voltò verso BB che intanto era stato accerchiato da dei medici che cercavano di riportarlo a letto.
-Lasciatemi! Lasciatemi!- disse divincolandosi.
Cyborg si piazzò davanti a lui fermandolo per le spalle.
-BB devi calmarti!-
-Come faccio a calmarmi sapendo che quello psicopatico ha Corvina!-
-Ehi!- cercò di interromperlo.
-Per quanto ne sappiamo potrebbe averla torturata o-o peggio!-
Cyborg lo strinse ancora di più e lo scosse con forza.
-Ti vorrei ricordare che Corvina è una mezzo demone. Ha dei poteri enormi e niente la può fermare, può anche darsi che sia già sulla strada di casa-
La porta della sala d’aspetto si spalancò all’improvviso. Per un attimo BB fu scosso da un senso di speranza e di sollievo per poi essere colto da un senso di sconforto vedendo che sulla soglia non c’era chi si aspettava.
-BB stai bene!- la bionda si fiondò al collo del ragazzo stringendolo.
Nonostante la delusione, BB ricambiò l’abbraccio con affetto.
Brion si avvicinò, stringendo la mano a Cyborg.
-Grazie per avermi aiutato e per esservi presi cura di mia sorella-
-Dovere- rispose lui.
-Non so davvero che cosa avrei fatto senza voi-
-Già e questo è il motivo per cui ci devi delle spiegazioni- disse Robin sbucando dalle loro spalle.
Brion e Terra si scambiarono degli sguardi telepatici.
-Che cosa vuoi sapere?- chiese lui.
-Perché non partiamo dal principio? Perché ti hanno rapito?-
Brion sospirò.
-Io e Tara proveniamo da Markovia. Era un piccolo regno in Europa governato da due meravigliosi sovrani, i nostri genitori. Ma ci fu un colpo di stato con lo scopo di uccidere la famiglia reale. I nostri genitori furono i primi a morire mentre noi riuscimmo a scappare ma purtroppo ci siamo separati. L’ho cercata in tutto il regno ma di lei non c’era più traccia. Fui costretto ad andarmene perché, in quanto principe, tutti conoscevano la mia faccia e tutti mi volevano morto. Girovagai in Europa da uno stato all’altro alla disperata ricerca ma senza risultati e più passava il tempo e più perdevo le speranze. Non avevo un posto dove andare, soldi per mangiare e quindi cominciai a fare qualche piccolo furto per guadagnarmi qualcosa per poi spenderli nei bar. Mentre stavo bevendo in un pub a Parigi, il proprietario accese la televisione sul telegiornale. La donna che stava parlando cominciò a parlare di strani terremoti che stavano scuotendo la costa degli Stati Uniti. I terremoti non erano casuali ma sembravano seguire un percorso. Quando Tara scoprì i suoi poteri, non era in grado di controllarli e spesso scatenava terremoti. Io non ci pensai due volte: raccolsi gli ultimi soldi che avevo e presi l’aereo per l’America ma quando arrivai i terremoti erano finiti. Quindi feci delle ricerche e ogni volta che si presentava un terremoto anche piccolo, io mi precipitavo sul luogo sperando di trovarla...-
-E come mai ti hanno rapito?-
-Beh questo non saprei...-
-Suppongo volessero qualcuno vicino a BB- s’intromise Terra
-Ma lui non era affatto vicino a me- replicò BB.
-Lui no ma io si-
-Volevano una talpa. Sapevano che avresti fatto di tutto per tuo fratello- disse Cyborg.
-E invece quando mi ricattarono io ero già fuori dal team-
-Dopo... Azarath?- chiese BB.
Terra si limitò a fare un cenno.
-C’è una cosa che non riesco a capire però- disse Robin -Come hanno fatto a rapirti? Voglio dire hai degli enormi poteri e da quanto ho capito, guarisci al contatto con il terreno-
-Esatto- rispose Brion.
-Allora cosa è successo?-
-Mi hanno teso una trappola. Ho incontrato Nicholas in una caffetteria e parlava con un altro uomo su degli strani terremoti e di una strana ragazza dai lunghi capelli biondi che girava nel suo quartiere. Stava parlando ad alta voce ed ora che ci penso era ovvio che voleva che ascoltassi. Ingenuamente mi avvicinai a lui e chiesi spiegazioni. Gli dissi che io potevo risolvere il suo problema e lui per ringraziarmi mi offri un caffè e dopo ricordo solo il buio-
-Droga nel caffè, tipico di lui- borbottò Terra.
-Mi devo essere risvegliato qualche giorno dopo perché avevo molta fame ed ero debole-
BB sentì un brivido percorrergli la schiena al pensiero che Corvina potesse subire lo stesso trattamento.
-Dobbiamo andare a salvarla- disse.
-Salvare chi?- chiese Brion.
-Quella che ti ha salvato le chiappe ecco chi-
-BB non sei in grado di affrontarlo- gli disse Terra.
-Se quello psicopatico mette le mani addosso a Corvina...-
-E’ ovvio che lo farà- la interruppe Robin piazzandosi davanti a BB -Lo farà perché è la sua unica arma contro di te. Dobbiamo essere più furbi di lui e non essere impulsivi. Qualsiasi errore può portare Corvina più vicina alla morte e nessuno di noi vuole questo-
-Ma...- cercò di interromperlo.
-Se agiamo come una squadra possiamo riuscire a fermarlo prima che succeda qualcosa di irrimediabile-
BB abbassò gli occhi.
-Per Corvina- disse Cyborg allungando una mano al centro.
-Per Corvina- ripeté Robin mettendo la sua mano sopra quella dell’amico.
-Per Corvina- disse Terra imitando il movimento seguita dal fratello.
Con le orecchie basse, BB allungò la mano poggiandola sopra le altre.
-Per Corvina- disse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELLA SCRITTRICE
MI SCUSO SUBITO CON TUTTI PER IL MIO IMMENSO RITARDO MA A MIA DISCOLPA HO TROVATO UN LAVORO E MI OCCUPA UN PO’ DEL MIO TEMPO CHE PRIMA DEDCAVO A SCRIVERE. MI SCUSO ANCORA UNA VOLT ANCHE SE SONO IMPERDONABILE.
IL CAPITOLO NON E’ MOLTO LUNGO LO SO MA PRESTO MI FARO’ PERDONARE ANCHE QUESTO. ALMENO ADESSO HO RISPOSTO AD ALCUNI INTERROGATIVI SU COME BRION FOSSE STATO RINCHIUSO.
SPERO COMUNQUE CHE VI SIA PIACIUTO, LASCIATE UNA RECENSIONE E FATEMI SAPERE!
BACI, CORVINA
   
 
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