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Autore: Kano_chan    06/05/2016    3 recensioni
Dal trentaquattresimo capitolo:
Fine
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8.L'albero degli impiccati


-    Secondo me, ballare il Boogie Woogie ti piacerebbe –

Bucky aveva appena finito di raccontare (con molto trasporto) il panorama musicale Americano ad Emelie, mentre la ragazza si dedicava alla solita fasciatura.

-    Trovo che tutto abbia preso un ritmo decisamente frenetico negli ultimi tempi – commentò lei toccandogli delicatamente la sutura con le dita.
-    Immagino che la frenesia impedisca alla gente di fermarsi a pensare a quello che sta succedendo – rispose il ragazzo, riferendosi al conflitto che imperversava ovunque.
-    Penso che tu abbia ragione. Quando sono stata rinchiusa qui dentro
la guerra era appena scoppiata, quindi ne so ben poco – concordò Emelie, per poi farsi scura in volto.
-    Cosa succede?  Problemi con la ferita? – domandò il ragazzo seguendo lo sguardo di lei.
-    No, per l'appunto.. – fu la risposta della giovane mentre gliela bendava – Può praticamente dirsi guarita e a breve sarà necessario toglierti i punti. Ormai la pelle si è rimarginata – spiegò.
-    Dovrebbe essere una buona cosa, ma non lo è.. vero? –

Emelie alzò gli occhi su di lui. Era inutile negargli l’evidenza, anche se questa la spaventava a morte.

-    Non… non ho idea di cosa decideranno di fare in seguito – mormorò, fermando la garza con una clip di metallo – Non sono riuscita a sapere nulla da Schmidt – aggiunse cupamente.

Bucky non volle neppure pensare a ciò che la ragazza doveva aver fatto per scucirgli tali informazioni; ogni volta che il pensiero lo sfiorava, il sangue gli ribolliva nelle vene come lava.
Fino ad allora si era crogiolato in quei momenti passati con lei; momenti che gli facevano dimenticare la sua situazione e che permettevano anche a Emelie di fuggire per un po’ dalla sua prigionia. Ma in quell'istante tutti i pensieri che avevano accantonato erano tornati a galla, e il loro tempo assieme stava drammaticamente per esaurirsi.
Il ragazzo guardò Emelie tormentarsi l’unghia del pollice; era incredibile come la preoccupazione potesse scavarle ancora di più il viso e renderla ancora più pallida. 

-    Per sapere se il Boogie Woogie può piacerti, non ci resta che provarlo! – disse d’un tratto, alzandosi in piedi e trascinandola con lui.
-    Cosa?! – esclamò Emelie presa in contro piede.
-    Forza, dammi una mano… Così, ottimo – la guidò – E ora fai come me –

Il ragazzo prese a muovere le gambe accennando un motivetto con la bocca.

-    James! – protestò Emelie divertita.
-    Oh, avanti! Muovi quelle gambe! – la esortò facendola girare su sé stessa.

Emelie si mise a ridere. James aveva quel potere su di lei: quello di farla ridere di gusto.
Non che avesse mai sperimentato prima la compagnia di altri ragazzi, ma avrebbe potuto giurare che se ci fosse stato chiunque altro con lei in quel momento, non sarebbe stato lo stesso.

Bucky le fece fare un altro paio di piroette e, quando gli fu chiaro che se avesse continuato sarebbe crollata per terra, la attirò a sè, sostenendola in modo che il capogiro le passasse. Emelie si aggrappò alle sue spalle, ancora scossa dalle risate e con le gambe malferme.
La ragazza ne approfittò per godersi quel senso di calore e di benessere che il giovane le trasmetteva; poi quando lui allentò la presa, si sedette sul letto. 

-    Sei un pazzo James Buchanan – decretò lei con il fiato ancora corto mentre lui si accomodava al suo fianco – e io temo di non essere portata per il ballo -  aggiunse.
-    Ti ci vuole solo un po’ di pratica – replicò lui prendendola per mano.
-    Già, certo – rispose Emelie arricciando il naso e appoggiando il capo sulla sua spalla.

Bucky posò lo sguardo sulla mano della ragazza stretta nella sua; ed eccolo lì a contornarle il polso... quel segno rosso, un pò più vivido del giorno precedente. Sapeva che ne aveva uno uguale anche dall’altra parte, li aveva già notati molte altre volte, così come aveva notato i segni di bruciature che, nonostante lei cercasse di nascondere con i capelli, risaltavano sulla pelle chiara delle tempie.
Ne aveva visti di analoghi sui prigionieri di guerra che avevano liberato durante le loro campagne. L’elettroshock era una pratica molto usata negli interrogatori Nazisti. Solo che lei non era una prigioniera di guerra ed era chiaramente Tedesca…
Mentre pensava a quelle cose, distrattamente le passò il pollice sulla parte di pelle arrossata ed Emelie si irrigidì immediatamente. 
La mano della ragazza si contrasse nella sua, ma non fece nulla per sottrarsi a quel contatto.


-    Perché ti tengono qui Elie? Cosa cercano? – le chiese in un sussurro.

Era una domanda che gli era sempre sorta spontaneamente, ma che fino ad allora non aveva mai espresso a voce alta.
Emelie non parlava mai di sé stessa, nemmeno di cosa avesse fatto in quella Berlino che aveva detto di amare prima di finire lì. Sembrava non aver mai avuto una vita.
Questa sua reticenza lo aveva quindi sempre indotto a non indagare, ma in quel momento aveva dovuto chiedere.


-    Preferirei non parlarne James… - sospirò lei stringendogli delicatamente le dita - e non perché non mi fidi di te, ma perchè sei l’unica persona in questo posto con cui posso essere normale – continuò con tono pacato – Se ti raccontassi degli esperimenti a cui sono soggetta, smetterei di essere solo Elie e diventerei la cavia che si chiama così... e io non voglio questo. Voglio solo essere Elie e basta nella tua testa. Non desidero che tu associ il mio viso alle sofferenze alle quali sono sottoposta  – gli spiegò.

Mentre gli diceva quelle cose, la ragazza aveva afferrato la mano di Bucky e si era appoggiata l’ampio palmo del militare sulla guancia. Il giovane si stupì ancora una volta di come la pelle di lei fosse sempre fresca, come appena rientrata dall’aria autunnale.
Gli occhi di lei lo sondavano, sperando di non averlo offeso nel non volergli rivelare ciò che le aveva chiesto. La sua era solo paura, paura che lui cominciasse a vederla con occhi diversi, di leggergli in viso la pietà e la compassione, o persino il disgusto; ma James questo non lo avrebbe mai pensato.

-    Non potrei mai cambiare opinione sul tuo conto, ma capisco ciò che vuoi dirmi e non insisterò oltre – le disse infatti, rasserenandosi un poco nel vedere il volto della ragazza aprirsi in un gran sorriso.


In quei momenti Bucky aveva sempre una gran voglia di baciarla, ma era un’altra di quelle cose che non aveva mai fatto. Aveva paura di spaventarla, o peggio di ricordarle momenti spiacevoli…

-    Perdonami… però puoi chiedermi qualsiasi altra cosa – rispose lei, lanciandosi a sua insaputa nelle fauci del leone.
-    Qualsiasi dici? – ripetè lui con un ghigno.

Emelie cambiò repentinamente espressione, assumendone una decisamente preoccupata.

-    Tranquilla! – scoppiò a ridere lui, guadagnandosi un buffetto sul braccio e una sbuffata da parte della ragazza – Vorrei solo che mi cantassi qualcosa, se possibile; la musica mi manca molto – ammise lui.

Emelie fu presa alla sprovvista. Onestamente non si sarebbe mai aspettata una simile richiesta… ma anche se non avesse mai cantato in vita sua, James aveva un’aria così speranzosa nell'esprimergli quel desiderio, che non sarebbe comunque stata capace di dirgli di no.

-    Conosco solo una canzone in inglese e non è molto allegra – rispose leggermente imbarazzata, ma al ragazzo sembrò non importare, perché i suoi occhi si illuminarono.
-    Va bene qualsiasi cosa – replicò.

Quanto potevano essere azzurre quelle iridi?
Emelie se lo domandò per l’ennesima volta, così come si chiese come potesse essere così contagioso il suo sorriso e il suo buon umore.

-    Allora va bene – gli concesse.

Bucky la ascoltò iniziare a cantare sommessamente; la sua non si poteva dire una voce da cantante professionista, ma era gradevole ed era intonata. La canzone per il ragazzo era sconosciuta; raccontava la storia di due innamorati che si davano appuntamento davanti ad un albero alla mezzanotte. Se in un primo momento poteva sembrare una canzone romantica, in realtà il testo era molto più complesso..
L’albero in questione, era infatti usato per le impiccagioni e lì, con tutta probabilità, era stato giustiziato proprio uno dei due innamorati.

Per l'ironia della sorte, Bucky pensò che quelle parole si adattassero molto bene alla situazione nella quale si trovavano...
Quando l'ultima nota si spense nell'aria, restarono entrambi in silenzio per alcuni istanti.


-    Scusami… Non avrei dovuto cantarla, ti ha solo rattristato – disse Emelie all'improvviso, alzandosi di scatto e dirigendosi verso la porta.

James, rapido, la afferrò per un braccio prima che la raggiungesse e quando lei si voltò, le lacrime adornavano le sue ciglia come piccoli ghiaccioli.

-    Elie…- mormorò Bucky poggiandole la mano sul collo.

La ragazza la afferrò, tenendola stretta nella sua quasi spasmodicamente.

-    Bucky… Io….- la frase della giovane venne brutalmente interrotta, ancora una volta, dai soliti colpi alla porta.

Emelie scosse la testa come se fosse combattuta su qualcosa; poi si voltò per andarsene, ma il ragazzo la trattenne ancora.

-    Ti amo – le disse di getto.

La ragazza lo guardò con gli occhi spalancati, dai quali cadde qualche altra lacrima.
Il sergente la vide aprire la bocca per dirgli qualcosa, ma alla fine sembrò ripensarci e se ne andò; lasciandolo solo
.



Head room:

Buongiorno a tutti e no, non sono ancora andata a vedere Civil War xD
Conto di andarci questo fine settimana e magari per il prossimo capitolo vi dico quello che penso ;) Per intanto, ieri ho fatto un giro con mio nipote al Disney store; lui ne è uscito con un peluche di Pluto e io con una maglietta di Captain America, due bambini felici xD ma passiamo al capitolo!

Ebbene sì, il nostro James si è dichiarato! So che può sembrare un pò prestino... ma, secondo i miei pensieri, è già passato diverso tempo da quando lui è arrivato al laboratorio e ha avuto quindi modo di rendersi conto di che persona sia Emelie durante tutti i loro incontri giornalieri. Poi al cuor non si comanda..
Restano comunque diverse incognite... Cosa succederà ora che James è quasi guarito? In cosa consistono gli eperimenti condotti su Emelie e cosa lei sembra sempre volergli confessare? Chissà voi cosa avete immaginato!
Se al nostro caro sergente piacesse la musica, non ne ho la minima idea! Ma mi sembrava un ragazzo che apprezzasse il ballo e le feste soprattutto ;) La canzone che viene cantata da Emelie (probabilmente l'avete già riconosciuta), si intitola "The Hanging tree" ed è tratta dal film "Hunger Games". Vi lascio qui la traduzione se volete leggerla e/o ascoltarla: The hanging tree

Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono fermati a leggermi anche questa volta, a tutti coloro che mi hanno recensito (in particolare la new entry LadyBones) e a tutti coloro che mi hanno aggiunta tra le storie preferite (MsBieber_98), ricordate e seguite (Ferins, Oberyn_92 e LadyBones).

Con affetto,
Marta

  
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