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Autore: Emmastory    06/05/2016    1 recensioni
La bianca lupa Runa, ora protetta dal suo branco e da un amore che non cesserà mai di esistere, continua il suo viaggio alla ricerca delle sue radici. Ne è completamente all'oscuro, ma gli umani, odiati dal suo intero branco, potranno un giorno rivelarsi la chiave del mistero che tenta di risolvere. Lei ha fiducia in loro, e muovendosi controcorrente, ignora i pregiudizi che circondano tali creature. (Seguito di Luna d'argento: Primordio notturno)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Luna d'argento'
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Capitolo XVII

Collera di lupo

Un ennesimo mese era passato, e dopo migliaia di tentativi e stratagemmi diversi, ero riuscita a convincere mia sorella e il resto dei miei congiunti a dividersi fra la nostra tana e il villaggio della mia amica Saskia, unica umana oltre ai suoi genitori di cui mi fidi. Ora come ora, le lancette del tempo non fanno che muoversi, e i cuccioli di Astral crescono velocemente. Proprio come me, anche lei ha avuto tre figli. Brutus, Nova e Delta. Questi i loro nomi, e in ognuno di loro una schiacciante somiglianza con il padre, il gelido e glaciale Chronos. Per pura sfortuna, pare che il lupo più importante nella vita di questi lupacchiotti non sarà presente. Difatti, ha lasciato Astral non appena ha saputo della nascita dei piccoli. In genere, un lupo tende a mostrare grande considerazione per una compagnia in attesa, ma qualcosa in lui era diverso. Ad essere sincera, mi aspettavo una reazione di questo genere. Guardandomi indietro, ricordo bene il giorno in cui i miei figli hanno fatto il loro ingresso in questo mondo. Non voleva vederli né averli intorno, e anche se il suo odio per loro ha finito per affievolirsi fino a scomparire, lo stesso discorso non è applicabile ai lupi che custodiscono nel loro sangue e nei loro geni parte delle sue caratteristiche. Tre cuccioli dal pelo color pece, ma gli occhi azzurri come quelli della madre, addolorata dopo la scomparsa di colui che amava e sapeva di amare. Rimasta sola, è comunque riuscita a metabolizzare e sopprimere il dolore, prendendo esempio dalla relazione di Truman e Saskia, miei grandi amici sin dal giorno in cui fuggendo, mi sono imbattuta nel villaggio dove vivevano. Una comunità unita e felice, ma ad ogni modo impegnata in una sorta di guerra contro il più cattivo dei lupi, ovvero Scar. Una lotta tristemente impari e sfortunatamente impossibile da vincere, dalla quale sarebbero quasi sicuramente usciti sconfitti. Ad ogni modo, i giorni continuano a passare, e svegliandomi, proprio oggi ho visto qualcosa che non avrei mai voluto vedere. Silver. Trascorreva gran parte del suo tempo accanto a mia sorella, forse volendo unicamente confortarla dopo quanto le era accaduto, prendendosi perfino cura dei suoi cuccioli come se gli appartenessero. Pur non gradendo la sua presenza, provavo a sopportarla, e seguendo i consigli del mio saggio nonno Titan e di mia nonna Athena, non reagivo. “Dalle tempo, e tutto tornerà com’era.” Ripetono, guardandomi negli occhi e mantenendo una calma a dir poco mostruosa. Abbassando il capo, sceglievo sempre di inchinarmi di fronte a loro, e accettando i loro consigli, agivo di conseguenza. I minuti scorrevano, e la mia pazienza non faceva che assottigliarsi. Rimanendo a debita distanza, continuavo a guardarli da lontano, e fu solo allora che lo vidi. Avvicinandosi a mia sorella, Silver scelse di baciarla, e vedendola ritrarsi, ringhiò sonoramente. In quel preciso istante, divenni cieca a causa della mia stessa rabbia. Correndo nella sua direzione, feci quanto era in mio potere per difenderla. “Lasciala stare!” ringhiai, mostrando i denti e ferendogli il muso con gli artigli. “Cosa vuoi, domestica? Lei è la mia metà!” rispose avvicinando il suo ancora sanguinante grugno al mio. Per nulla spaventata da quelle parole, continuai a ringhiargli contro, e con una seconda zampata, riuscii ad atterrarlo. Non ero certo crudele, ma la collera mi accecava, rendendomi incapace di controllare le mie azioni. “Smettetela!” gridò poi Astral, frapponendosi fra me e lo stesso Silver. “Io non sono la sua metà, e tu avevi ragione.” Mi disse, lasciando che il suo sguardo ora colmo d’ira di posasse su di me. Sbuffando, ci diede le spalle, venendo seguita dai suoi cuccioli, che zampettandole accanto, imitavano alla perfezione i suoi movimenti. Continuando a guardarla, la vidi tornare alla grotta e passare lì il resto della giornata, e trovando rifugio in casa di Saskia, mi addormentai accanto ad un fuoco acceso. Sognando, rividi per l’ennesima volta l’odioso Scar, e svegliandomi di soprassalto, ebbi l’impulso di ringhiare. Non lo credevo possibile, eppure un semplice sogno unito ad alcuni eventi all’interno della mia vita, aveva risvegliata la mia ormai sopita collera di lupo.
   
 
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