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Autore: Rory Drakon    08/05/2016    4 recensioni
Alucard ha alle sue spalle un passato oscuro e doloroso, che l'ha profondamente segnato nel cuore e nell'animo, per tutti gli anni che ha passato al servizio dell'Organizzazione Hellsing.
Che cosa accadrebbe se nella sua vita entrasse qualcuno in grado di penetrare la corazza che ha costruito tra sé e la sua umanità perduta, i suoi sentimenti più profondi?
Anche i mostri hanno un cuore e sono capaci di amare.
Anche il Re Immortale, il Conte.
(ST0RIA SOSPESA)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Nuovo Personaggio, Seras Victoria
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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«CHE COSA!? RORY È STATA RAPITA!? COME!? QUANDO!?» urlò Alucard a Subaru e Christ.
«Aion…» singhiozzò Christ. «È stato Aion…»
Gli occhi di Alucard arsero come fiamme infernali. «Quel bastardo infame… lo impalerò con le mie stesse mani! Dobbiamo andare a salvare Rory!»
«Chi cacchio è questo Aion!?» domandò Luke.
«Un esagitato col pallino della creazione del suo mondo ideale» rispose Alucard, cupamente.
«Aspetta… santo Jimi Hendrix! Mica è quello psicopatico con cui tu eri alleato molti anni or sono!?»
Seras, Christ e Alyssa fissarono Luke a bocca aperta, poi volsero lo sguardo verso Alucard. «Cheeeee!?»
«È accaduto che ero ancora un umano» sospirò Alucard. «Un umano sciocco e pieno di ambizioni, troppo cieco per accorgersi che stavo seguendo un illuso, malvagio e depravato. Ora non ha importanza, dobbiamo andare a salvare Rory, SUBITO. E non ditele niente…»
«Alucard… eri alleato di Aion?» domandò Christ, incredula. «Cos’è che non dobbiamo dirle?»
«Esattamente questo. Non deve saperlo» tagliò corto Alucard.
«Ci stai nascondendo qualcos’altro» dichiarò Alyssa.
«Taci, ragazzina».
«Alucard, io credo che tu debba dirlo, soprattutto a Christ» disse Sebastian. «Non puoi continuare a nasconderlo per l’eternità, sarà molto peggio se lo scopre da sola».
«Fate capire qualcosa anche a noi!?» borbottò Luke.
«Dirmi che cosa!? Di che cosa state parlando!? Non fate come se non ci fossi!» protestò Christ.
Alucard fece un respiro profondo. «Quel demone… Quello che ha ucciso te e ha tentato di fare lo stesso con Rory… Era lui. Era Aion».
Un silenzio tombale pervase l’aria.
Christ sgranò gli occhi dall’orrore di quella rivelazione e vacillò, sorretta da Subaru.
«Mio Dio!!!» esclamò Seras.
«No… non è vero…» mormorò Joshua, più per rassicurare se stesso, che per accusare il Conte.
«È verissimo, moccioso» sibilò Alucard. «E adesso andiamo, prima che quel rifiuto faccia qualcosa di cui potrebbe pentirsi molto amaramente…»
«Lo sapevate!» urlò Subaru, fissando Alucard con un volto tra l’attonito e l’adirato. «Voi l’avete sempre saputo che era quel maiale e non ce lo avete mai detto!»
«Abbassa i toni, ragazzo. Muovetevi piuttosto!» ordinò il Conte agli altri, girando i tacchi.
«BASTARDO!!!»
Tutti ammutolirono, terrificati, fissando Christ, che ansimava in preda alla rabbia.

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«Oh, merda…» mormorò Luke, in dialetto americano.
Alucard si fermò, di spalle. Fremeva di rabbia. «Ringrazia che sei la migliore amica di Rory e che hai ricevuto la protezione della mia padrona, perché, fosse stato per me, ti avrei già impalata e costretta ad una morte lenta e agonizzante. Sei troppo impertinente, superba e impulsiva, senza contare che stavi con il nemico e hai funto da sua spia per tutto questo tempo! Se non fosse stato per te, Rory non sarebbe stata rapita!»
«STAI ZITTO!!!» gli strillò in faccia Christ. «MOSTRO!!! CANE!!! LO SAPEVI!!! SAPEVI CHI ERA IL MIO ASSASSINO E NON ME L’HAI DETTO!!! FORSE NON SEI COSÌ DIVERSO DA AION, FORSE NON SEI COSÌ DIVERSO DA COME TI DIPINGEVA LUI!!!»
«Christ, calmati…» cercò di dire Alyssa, con il fiato mozzo dalla paura.
Alucard si voltò, furioso, fissando Christ con occhi di brace. «Adesso BASTA» intimò.

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«VAI ALL’INFERNO!!!» gli urlò la vampira in risposta.
In un attimo si ritrovò puntata la canna di Jackall sulla fronte.
«Ally, NO!» urlò Luke.
«Coraggio, ripetilo, mocciosa» sibilò Alucard a Christ, pungolandole la fronte con la canna della pistola. Christ lo fissava con gli occhi sbarrati.
«Mio Signore!!!» gridò Seras.
«Ally, fermati, non farlo!!!» Luke afferrò il braccio di Alucard tentando di abbassarglielo a forza.
«Non – chiamarmi – Ally! – Levami – le mani – di dosso!»
Luke per poco non se la fece addosso alla vista dello sguardo assassino che il vampiro gli lanciò, ma nonostante questo non mollò la presa.
«Non costringermi a farti a pezzi, Luke. La-scia-mi.»
«Così puoi ammazzare meglio Christ!? Ti sei del tutto rincoglionito!?»
«Ti faccio a pezzi se solo osi sfiorarla!» urlò Subaru, spingendo via Christ e portandosi al suo posto, la Jackall puntata sulla sua fronte.
«Subaru, no!» gridò la vampira.
«Tremo di paura…» sibilò Alucard, togliendo la sicura.
«Alucard, non farlo!» intervenne Alyssa.
«Dammi una buona ragione…»
«Basta!» gridò Joshua. «Ma non capite!? Stiamo facendo esattamente il gioco di Aion! Lui vuole che ci distruggiamo a vicenda, così non gli possiamo essere di alcun intralcio!»
Quelle parole sembrarono riscuotere Alucard. «Aion… Rory!»
Il Conte ritrasse la pistola e si voltò, cominciando a sparire nel terreno.
«Alucard!» lo chiamò Sebastian.
«Dove cazzo vai!?» gli gridò Christ. «Non sai nemmeno dove l’ha portata!»
«Non mi interessa, quel verme non può nascondersi da me. Lo troverò, ovunque egli sia!»
«Ally, ma sei scemo!?» sbottò Luke. «Vai senza di noi!?»
«Rory è nostra amica, non la lasceremo mai al suo destino!» affermò Seras.
«Rassegnati, noi veniamo con te» puntualizzò Alyssa.
«E se cerchi di fermarci te ne pentirai amaramente!» rincarò la dose Christ.
«Ne sarei tentato…» ghignò Alucard. «Ma potreste farmi comodo come scudi umani…»
«Prego, Alucard, ricordati che io non sono umano» sorrise ironico Sebastian.
«In tal caso ti userei come scudo demoniaco. Ma adesso andiamo, abbiamo perso anche troppo tempo…»
«Hai intenzione di continuare a mentire anche a Rory, quando la salveremo?» sibilò Christ, senza riuscire a trattenersi.
«Se sarà necessario, sì» dichiarò Alucard in tono piatto. «E non tollero che tu faccia qualcosa…»
«Smettetela, per favore!» esclamò Seras. «Litigare non ci servirà, ci renderà solo più deboli!»
«Se nessuno di voi dice niente a Rory, non c’è motivo di litigare» puntualizzò Alucard. «Ora andiamo…»
«Sai almeno da che parte cominciare?» sbottò Christ.
«Visto che sei tanto brava, perché non ce lo dici tu da dove iniziare? Coraggio…»
«Rifletti bene!» esclamò Christ. «Come hai detto tu, sono stata dalla parte del nemico, anche se inconsapevolmente! Io so dove si trova il nascondiglio di Aion e dei suoi seguaci, vi ci posso portare, ed è quello che farò!». Sulla sua schiena comparvero le nere ali piumate. «Sbrighiamoci, non c’è tempo da perdere! Volando arriveremo più in fretta!»
A quelle parole anche Joshua ed Alyssa evocarono le proprie ali d’angelo.
«Bella idea, solo che noialtri non sappiamo volare!» borbottò Luke.
«Prego?». Gli occhi di Alucard si accesero di rosso. In un battito di ciglia, il Conte cambiò forma, trasformandosi in un gigantesco pipistrello dagli occhi rossi e dalle grandi zanne acuminate.
«Cavolo!!!» esclamarono Alyssa, Christ, Seras e Joshua all’unisono.
«Minchia, che figata!» esclamò Luke. «Ecco a voi Bat Alucard!»
«Taci, Luke, o ti stacco la testa» borbottò il pipistrello, muovendo la bocca e parlando con la voce di Alucard.
«È veramente inquietante…» commentò Joshua.
«Davvero mirabolante. Ora tocca a me» disse Sebastian. Il demone chiuse gli occhi e poi li riaprì; le iridi erano diventate di una colorazione rosee e le pupille serpentine erano molto evidenti.

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Poi Sebastian tese i muscoli, e nella sua schiena spuntarono degli strani affari neri, non ben definite. Infine, con uno scatto, uscirono fuori. Erano enormi.
Sebastian aprì le braccia di scatto e le due enormi cose nere sulla schiena seguirono il movimento e si spalacarono. Due ali… non c’erano piume. Era più simili a quelle di un pipistrello.
Due ali nere da demone.
«Wow…» mormorò Alyssa.
«Perfetto» disse Alucard pipistrello, poi lanciò un’occhiata a Seras. «E tu cosa stai aspettando, poliziotta?»
«Cosa?»
Il pipistrello alzò gli occhi al cielo. «Che aspetti a trasformarti anche tu in una pipistrella?»
«Cheeee?» fece Seras. «Io… io posso…?»
«… trasformarti in un pipistrello? Certo che puoi, sciocca ed ingenua ragazza, sei una Nosferatu, anche se sei di un livello ancora pateticamente inferiore puoi farlo, quindi che cosa stai aspettando, un invito ufficiale?»
«M-Ma, mio Signore, non so come si fa» balbettò Seras, imbarazzatissima.
«Immagina di poter modificare il tuo corpo a tuo piacimento nella creatura in questione» rispose Alucard.
Seras ci provò. Chiuse gli occhi, e cercò di immaginare il suo corpo che mutava: i capelli che sparivano, la testa che si rimpiccioliva e le orecchie che crescevano, il suo corpo rimpicciolirsi, le sue braccia munirsi di ali, le gambe mutarsi in zampe…
«Bravissima, Seras! Ce l’hai fatta!» esclamò Joshua, quando la draculina si trasformò infine in un pipistrello molto simile ad Alucard, però di qualche dimensione più piccola e con le ciglia sugli occhi rossi come il sangue.
«Che palle! Perché sono sempre io lo sfigato della situazione?» si lamentò Luke. «Io non ho nessun potere figo con cui spaccare culi, ho solo delle fottute pistole! E per di più non so neppure volare! Che grandissima rottura di palle…»
«Non sai quanto ti sbagli, Luke» mormorò Alucard.
Luke alzò lo sguardo fissando l’amico con sguardo interrogativo, ma il pipistrello non aggiunse altro.
«Mi secca ammettere che nemmeno io sono in grado di volare. Che cosa facciamo?» chiese Subaru.
«Due di noi dovranno portarvi, non c’è altra soluzione» rispose Alyssa.
«A Subaru ci penso io» si offrì subito Christ, arrossendo. «Dopotutto non pesa, no? Perlomeno non per me…»
«Sì, sì, abbiamo capito piccioncini, dai…» sghignazzò Luke.
Christ, arrossendo come un peperone, afferrò Subaru da sotto le spalle, agitò le ali e si sollevò in volo. «Spicciatevi a seguirci!»
A quelle parole, Seras pipistrello, Alyssa, Joshua e Sebastian spalancarono ognuno le proprie ali e la seguirono.
«Okay, a me chi mi po…?»
Ma prima che Luke potesse solo terminare la frase, si sentì all’improvviso senza peso e il terreno mancargli sotto i piedi. Zampe artigliate gli cingevano le braccia e lo tenevano sollevato in aria, quasi fosse privo di peso.
Luke alzò lo sguardo e vide sopra di sé il pipistrello Alucard che lo trasportava.
«Per la barba di Odino, amico!» sbottò. «Mi hai fatto prendere un colpo! Non potevi avvisarmi semplicemente con un “Ti porto io, Luke”?»
«Ragazzo, sei petulante» sbuffò il pipistrello.
«Vabbé. Ally, che volevi dire prima con la frase “Non sai quanti ti sbagli”?»
«Non ti serve saperlo».
Il pipistrello guardò davanti a sé, cercando di seguire con lo sguardo Christ che volava alcuni metri davanti a loro.
“Rory” pensò.
Luke intuì cosa gli passasse per la testa, e tacque.


***


“Rory”.
La voce di Alucard che pronunciava il suo nome le risuonò nella testa, ma Rory non lo sentì. O forse non voleva sentirlo.
Cacciò l’ennesimo urlo disperato, mentre le lacrime le inondavano il viso a fiumi.
«Controllati. Stai piagnucolando come allora» sghignazzò Aion, gustandosi la scena.
«MALEDETTO!!! BASTARDO!!!» urlò lei tra le lacrime, scagliandoglisi contro e prendendolo a pugni con tutto l’odio che aveva. «HAI UCCISO LA MIA FAMIGLIA!!! LA MIA MIGLIORE AMICA!!! IL MIO POPOLO!!! CHE TU SIA MALEDETTO!!! CHE TU SIA MALEDETTO!!!»
Aion rise e le bloccò i polsi con entrambe le mani in una morsa ferrea. «E che cosa farai? Dimmi, mi ucciderai? È questo desiderio di vendetta che ti ha tenuta in vita, no?»
Rory singhiozzò con veemenza, stringendo i pugni con forza, tentando di liberarsi.
«Mi piace la tua espressione disperata. Mi dà i brividi» sghignazzò Aion.
«Io ti ucciderò…» ringhiò Rory, il sangue che ribolliva di odio.
«Davvero? Interessante. E come farai?»
Aion la schiacciò contro la parte del muro con violenza, bloccandole i polsi ai lati della testa.
«LASCIAMI!!!» urlò Rory con tutto il fiato che aveva in gola.
«Rassegnati, non puoi fare nulla, ora sei in mio potere…»
«Bastardo, io ti ammazzo!!! Lasciami andare!!! LASCIAMI!!!» strillò Rory, mentre si dimenava.
«Sta’ ferma, è inutile che opponi resistenza, sono molto più forte, e tu sei sola, mio piccolo Apostolo, nemmeno il tuo amato Alucard ora può salvarti». Aion le si avvicinò, sfiorandole un orecchio con le labbra. «In fondo, quanto puoi contare davvero per lui, se ti ha abbandonata qui e ti ha mentito per tutto questo tempo riguardo a me?»
Fu come se Aion le avesse conficcato un pugnale dritto nello stomaco. Le lacrime le rigavano le guance, incessanti. Non rispose, guardò fisso per terra. Si sentiva quasi stordita.
Aion ridacchiò. «Ti hanno mai detto che sei ancora più bella… quando piangi?»
Rory fece appena in tempo a sollevare lo sguardo che le labbra di Aion erano già sulle sue.
La parte ancora razionale del cervello di Rory cercò di sottrarsi a quel bacio. Mugugnò a più non posso, si divincolò, tentò di muovere le braccia e di sgusciare via da quella presa, ma inutilmente.
Aion avvicinò di più il corpo a quello di lei, premette le labbra con più forza nelle sue, non lasciandola quasi respirare. Era come se il suo bacio le stesse rubando le energie, si sentiva sempre più debole, le gambe la sostenevano a stento.
Poi il demone si allontanò, e Rory ansimò e sputacchiò.
«Che sapore… divino…» commentò Aion, passandosi la lingua sulle labbra.
«Verme… cane…» mormorò Rory, barcollando. «Crepa…»
Il solo articolare una frase le costava fatica. Riusciva a reggersi in piedi a malapena; ad un certo punto cedette e fu costretta ad appoggiarsi al petto del demone, che subito le cinse con forza i fianchi con le mani.
«Povera piccola Rory Drakon» ridacchiò Aion, sussurrandole all’orecchio. «Hai fatto tutto quello che potevi, ma adesso sei rimasta sola, come sempre. Ora niente e nessuno può salvarti…»
Rory sentì la gamba del demone insinuarsi in mezzo alle sue gambe, premendo con forza. Lanciò un gemito acuto, stringendo gli occhi per il dolore.
«Puoi anche pregare il tuo Dio, se vuoi, ma ho la sensazione che non ti ascolterà... non l’ha fatto quando hai perso la tua famiglia, né quando ho ucciso Christ… Lui non ascolta mai nessuno…»
In un attimo le labbra di Aion furono di nuovo sulle sue, mentre le mani delle demone facevano scivolare giù le spalline dell’abito ceruleo.
Rory cercò di opporsi con tutte le sole forze che le rimanevano. Invano.
“Alucard…”


   
 
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