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Autore: Matte Goldenside    12/05/2016    4 recensioni
Tanto tempo fa, in uno dei tanti universi che esistono si trovava un pianeta: Humantronica. Inizialmente il pianeta era abitato da due speci differenti: gli Humantronici e le Belve. Le Belve erano forti e presenti in maggior quantità, ma gli Humantronici erano furbi e intelligenti, quindi riuscirono a uccidere tutte le Belve, senza lasciarne neanche una in vita. La razza si evolse nel tempo, creò città molto grandi e dominava pacificamente sul pianeta, le guerre neanche esistevano, la vita procedeva per il meglio.
Una minaccia incombe sugli Humantronici, Asorah il distruttore ha cercato di sottomettere la razza, fallendo, questo però ha scatenato fin troppi problemi, anche troppo grossi per lo stesso Asorah. Gli Humantronici periranno oppure riusciranno a sopravvivere?
Genere: Azione, Dark, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Story of Humantronics'
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Cap n°20: Vita da campo
 
 
Cayde e Eris continuano a guardare l’immensa struttura davanti a loro, mentre i soldati che li avevano accompagnati durante il breve viaggio cominciano a inginocchiarsi a terra, a sbattere la testa e i pugni e piangere, ma come dargli torto: in un modo o nell’altro, tutti gli Humantronici ancora in vita… che per giunta non sono così tanti, circa diecimila, molti ragazzi si sono arruolati nell’esercito appena è cominciata la guerra e le cose di certo non hanno fatto bene alla situazione demografica. Pure Cayde comincia a dare segni di disperazione, mentre Eris, nonostante l’evidente angoscia, non fa vedere ciò che prova, deve cercare di una sorella maggiore coraggiosa e in grado di riportare la speranza per suo fratello.

Poco dopo, due Brute scendono dalla nave e con modi ben poco pacati fanno rialzare tutti gli Humantronici da terra e li conducono dentro al campo. Appena i soldati entrano, notano subito altri Humantronici che, con dei picconi e altri oggetti, stanno scavando fosse di uso dubbio e dietro di loro, dove si trova la ciminiera della fabbrica, continua a uscire del fumo più nero della pece. L’attenzione degli Humantronici viene però catturata dal suono di un colpo di blaster, uscito dal fucile di un soldato Brute in lontananza. Tutti gli Humantronici smettono per un attimo di lavorare e guardano la scena: un Brute ha appena sparato ad un povero Humantronico, giustiziandolo lì davanti a tutti e un “prigioniero” commenta la scena << Ahh… povero ragazzo, non aveva le forze e questa è stata la sua fine, ma forse… è meglio così, almeno ora può riposare in pace… >> dice il prigioniero a voce bassa ad un altro prigioniero che annuisce sentendo le parole del compagno.

Nel frattempo, i soldati Humantronici sono stati portati in una casupola in cui i Brute gli tolgono malamente le armature da battaglia e gli danno dei vestiti blu e rossi << Cambiatevi… ora! >> dice un Brute in modo frustrato e ringhiando successivamente. Circa dieci minuti dopo, un Cabal a quattro braccia entra nella casupola e comincia a squadrare con lo sguardo ogni singolo Humantronico, per poi cominciare a parlare << Io sono il tenente Xiong! Sarò vostro supervisore in questo campo, ma comincio subito col dirvi che ci sono tre regole in questo campo: numero uno, se si contesta la decisione di un supervisore, si verrà giustiziati sul posto; numero due, se non si avrà forza sufficiente per svolgere i lavori, si verrà giustiziati; numero tre, chiunque provi a evadere dal campo, verrà giudicato dal tribunale supremo e Lord Chagarot impiegherà qualsiasi mezzo pur di farvi soffrire e uccidervi… detto questo, se rispetterete le regole non ci sarà alcun problema e credetemi, posso assicurarvi che sono un uomo di parola.

Il Cabal esce, lasciando gli Humantronici sbigottiti e spaventati: da quello che si era sentito, c’era stata una purga di soldati Cabal, ma i militari di grado maggiore e gli scienziati sono stati lasciati in vita stranamente, forse perché difficilmente rimpiazzabili. Dopo l’uscita dalla casupola di Xiong, tre Brute entrano nella struttura, portando con se una cesta piena di picconi. Gli Humantronici ne prendono uno a testa e escono dalla casupola, avvicinandosi agli altri prigionieri e cominciando a scavare delle buche. Cayde, curioso del fine che può avere quel lavoro, parla con un altro prigioniero, lo stesso che prima aveva commentato la morte del ragazzo << Ehi… perché scaviamo delle buche? >> << Tsk, potessero essere semplici buche… queste sono le fosse comuni ragazzo, i cadaveri vengono bruciati dentro quella fabbrica e ciò che rimane, buttato in questi sudici buchi di merda, senza neanche dare una degna sepoltura >> dice il prigioniero ad un Cayde sempre più spaventato.

*Più tardi, quella sera*

Tutti i soldati rientrano nelle loro “case”, il lavoro li ha sfiniti, scavare buche è di sicuro stato più faticoso del previsto. Xiong entra nella casupola e spegne le luci, lasciando quella casa nel più totale buio. Gli Humantronici si rimboccano le coperte e cominciano dormire sui letti… che è già tanto chiamarli tali, dato che sono duri come una pietra. I prigionieri comunque si addormentano, cadendo nei più profondi sogni… o incubi.


<< AHHHH! >> un urlo agghiacciante sveglia tutti gli Humantronici, che trovano uno di loro sdraiato in posizione fetale sul pavimento. Un prigioniero si avvicina a quest’ultimo e con un accendino gli illumina la faccia << Ancora tu?! >> esclama lo Humantronico nel vedere il prigioniero per terra << Chi è? >> chiede Cayde << Bah, nessuno, solo un pazzo che fa incubi e li ritiene reali >> << S-s-s-s-sono reali! >> dice lo Humantronico di cominciare a piangere << L-l-lui… mi vede! Mi osserva! Sa chi sono, come mi chiamo! Sa tutto! >> << Smettila rimbambito! >> dice uno Humantronico << Ma no… voi un giorno però vi odierete per non avermi ascoltato >> dice lo Humantronico sempre più terrorizzato << L-L-Lui… si, Lui ci farà a pezzi >> << Chi è Lui? >> chiede Cayde al prigioniero << Chi è lui? Oh… lui è B-B-B… >> << Parla! >> << B-B-B… BEN! Lui è Ben! >> dice lo Humantronico prima di scoppiare in un profondo pianto << Ben… Ben… Ben Genocide! >> urla il prigioniero.

*Nel frattempo, in un altro pianeta*

Stan è da poco arrivato su quel pianeta e già davanti a se vede l’enorme campo che sorge su una piana innevata. Il lupo è confuso, poco prima ha visto partire i suoi amici che probabilmente non avrebbe mai più rivisto. Dei Brute conducono lui e altri Humantronici in una casupola e il resto della giornata per Stan passa allo stesso modo di Eris e Cayde. Alla fine della giornata però, il lupo viene fatto avvicinare da qualche soldato Brute << C-cosa volete farmi? >> il Brute grugnisce e lo scorta dentro la fabbrica: la struttura è di un metallo molto resistente. Stan viene portato in una piccola stanza e legato ad una sedia; poco dopo, un Cabal a quattro braccia entra nella piccola stanza << Ahhh… vedo che abbiamo un nuovo arrivato >> dice il Cabal prima di mettersi dei guanti e prendere delle pinze da una vaschetta lì vicino << Sarò breve: dimmi i piani dell’alleanza >> Stan rimane zitto, non rivelerebbe mai i piani fra Humantronici e Cabal ribelli << Nulla? Va bene… forse però riuscirò a farti dire qualcosa >> dice il Cabal prima di cominciare a ridere e mettere un dito di Stan nella pinza, per poi romperlo con essa. Lo Humantronico urla dal dolore << Dimmi i piani! >> << Mai! >> risponde Stan prima di sputare sulle scarpe del Cabal << Bene bene… siamo solo all’inizio allora AHAHAHAHA! >> dice lo scienziato prima di cominciare a rompere una ad una le dita di Stan.

 
Commento dell’autore

 
Cosa? Due capitoli in due giorni?
E sì, i miracoli esistono XD
Comunque, alla fine i nostri protagonisti sono finiti in un campo in cui abbiamo: fosse, forni crematori, pazzi che sognano robe e torturatori, evviva! :D
Di certo Stan non se la sta cavando bene però :\
Stan: ti odio -_-
Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto e a presto ;)
   
 
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