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Autore: bluemermaid1999    16/05/2016    1 recensioni
L'Istituto è quello di sempre: statuario e magnifico, con il suo via vai di Cacciatori da tutto il mondo. Ma cosa succederebbe se i ruoli fossero invertiti? Se Clary e Simon fossero i cacciatori e i Lightwood e Jace i mondani? Scopriamolo...
Buona lettura
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Jace Lightwood, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Casa Bane, 7 a.m.

 

Simon si stropicciò gli occhi sbadigliando. Ci mise un attimo a realizzare che era nella stanza di Clary. Si girò verso la ragazza, osservandola dormire. Era così bella. I capelli rossi si spargevano sul cuscino, la maglia leggermente spostata sulla spalla. Simon soffermò il suo sguardo sulla cicatrice che aveva in qual punto. 

Già cicatrice.

Erano riusciti a farlo credere a tutti, ma la realtà purtroppo era un’altra. Dopo che Jocelyn era scappata dalla magione in cui abitavano, portandosi dietro gli altri due bambini, Valentine era diventato ancora più crudele con Clary, aumentando le dosi di iniezioni. Quell’uomo era un sadico fuori di mente. Il suo sogno era quello di creare un esercito di Shadowhunters geneticamente modificati. Aveva capito che aggiungendo del sangue di demone superiore a quello già misto a sangue angelico la “cavia” avrebbe avuto maggior abilità di combattimento e potere. Ma tutti i suoi scagnozzi erano morti dopo i suoi esperimenti, mancava solo sua figlia. In fondo nel loro mondo le donne erano meno forti degli uomini e quindi anche se fosse morta non sarebbe stata una grossa perdita. E con lei aveva funzionato. I suoi capelli rossi avevano ancora di più preso le sembianze di una fiamma, il suo occhio destro era diventato nero. Il risultato era che Clarissa aveva delle doti straordinarie, poteri che solo stregoni avevano, come la possibilità di creare portali, e quel segno sulla spalla, che le era comparso come prova della sua parte oscura.

< Clary, dobbiamo alzarci >, disse il ragazzo accarezzandole il braccio.

< Che palle, non voglio incontrarli! >, disse lei mettendosi a sedere stropicciandosi gli occhi. 

< Lo so ma dobbiamo, quindi vai a lavarti, io scendo a preparare la colazione >. Simon scese dal letto e si diresse in cucina, mentre la rossa andava in bagno per prepararsi. 

< Vediamo cosa c’è nel frigo >, disse il ragazzo pensando ad alta voce. 

< Non ti disturbare, se no a cosa serve avere me come fratellone >, disse una voce alle sue spalle.

< Giorno Magnus, come mai già sveglio? >.

< Non avrai mica pensato che potessi perdermi il vostro primo giorno di scuola >. Magnus scioccò le dita e sulla tavola apparirono cereali al cioccolato,latte fumante e dei biscotti. 

< Magnus non me la dai a bere, non sei riuscito a dormire non è così >, disse Simon guardandolo con sguardo serio.

< Mi viene difficile vederla stare così male, ma nella storia non è mai stato riportato niente a proposito di un’ibrido come lei, quindi tutto quello che posso fare è solo momentaneo. Non hai idea di quanto tempo è passato dall’ultima volta che mi sono sentito così impotente >.

< Non è colpa tua, lo sai. Anzi non so cosa avremmo fatto senza di te, entrambi ti dobbiamo la vita >.

< Dai ora basta se no ci deprimiamo >, disse lo stregone sorridendo. In quel momento Clary entrò nella stanza. 

< Buongiorno ragazzi >, disse con faccia assonnata. 

Fecero colazione e poi Magnus preparò degli outfit per loro. Clary indossava dei jeans neri strappati, una maglia nera e rossa che le lasciava scoperta una spalla e all stars nere. Simon aveva una maglia nera aderente, pantaloni di jeans e scarpe nere. 

< Allora il piano è questo >, spiegò Magnus serio < Siete due fratelli adottati dalla mia famiglia quando avevate 12 anni. Vostro padre vi picchiava e vostra madre è scomparsa poco dopo la vostra nascita. Siete stati in orfanotrofio per due anni poi i miei genitori sono venuti ad adottarvi. Due anni fa, mentre eravamo in vacanza nella nostra villa al mare, due ladri hanno fatto irruzione e hanno sparato ai nostri genitori. Noi ci siamo nascosti e abbiamo chiamato il 911. Tu, Clary ,sei uscita dal nascondiglio cercando di proteggere nostra madre, ma ti hanno sparato. Ti hanno preso di striscio alla spalla, così almeno potremo spiegare la cicatrice. Il resto inventatevelo pure voi. Il nostro obiettivo principale è fare in modo che i Lightwood si invaghiscano di voi. Quindi anche se sono le persone che più non sopportate al momento, dovrete farle innamorare di voi. Moine, facce dolci, toccatine… ci sapete fare tanto. Ora, se è tutto chiaro, io torno a dormire. Clary pensaci tu al portale >, detto questo Magnus se ne tornò nella sua stanza. Svegliarsi alle 7 del mattino non era per niente nei suoi standard.

Clary aprì il portale, prese per mano Simon e sbucarono in un vicolo vicino alla scuola.

< Bene si va in scena >, disse Simon a Clary. I due entrarono.

         —————————————————————————————————————

Dopo aver passato la prima ora a compilare fogli, ai due ragazzi fu dato un pezzo di carta con scritto l’orario delle classi in cui erano. Magnus era riuscito ad ottenere che frequentassero sempre le stesse classi. La campanella della seconda ora suonò. 

Clary prese in mano il foglio. < Siamo in B5, scienze naturali >, disse la rossa. 

Trovarono quasi subito la classe e vi entrarono.

< Salve, scusate per l’interruzione, ma siamo nuovi e ci hanno detto di venire qui >, disse Clary con un sorriso angelico sul viso e una faccia che avrebbe fatto sciogliere anche il più cattivo dei modani. 

< Certo venite pure, ero stato informato della vostra presenza. Ragazzi questi sono due nuovi allievi. Trattateli bene mi raccomando. Ragazzi presentatevi alla classe >. 

< Ciao a tutti, io sono Simon e questa è Clarissa, ci siamo appena trasferiti >, disse Simon tagliando corto. 

< Okay, allora Simon tu vai vicino alla signorina Isabelle, vediamo se almeno lei riesce a distogliere il suo sguardo dal telefonino >, disse il prof cercando di attirare l’attenzione di Izzy, che non appena si accorse che si stava riferendo a lei divenne fucsia. 

< Clary tu puoi andare vicino al signor Jonathan >, disse indicando il posto libero vicino a Jace. Allora quello doveva essere il suo nome completo.

Clary e Simon si lanciarono una rapida occhiata. Perfetto erano proprio vicino ai diretti interessati. 

Le lezioni passarono tranquille. Tutti erano incuriositi e molti con la bava alla bocca. Ma era normale. Erano i giocattolini nuovi in fondo.

Alle tre le lezioni erano finite. Clary e Simon erano riusciti ad attirare l’interesse dei due. Non che ci fosse resistenza dall’altra parte comunque. Alec a quanto pare era più freddo e calcolatore quindi lì teneva un po a distanza. 

< Che ne dite di farci un giro >, propose Isabelle non appena uscirono da scuola. 

< Perché no >, disse Clary. Alla fine non uscivano mai, sarebbe stato bello svagarsi un po. 

< Io passo, devo occuparmi di faccende per mamma e papà, ci vediamo a casa divertitevi >, disse Alec allontanandosi.

< Dove volete andare? >, chiese Jace, riconcentrandosi su Clary e Simon.

< Beh dietro il nostro appartamento c’è un parco tranquillo, che ne dite di andare lì >.

Ci misero dieci minuti ad arrivare. Clare li condusse ad una parte del parco isolata, vicina a quella in cui Simon era stato trasformato. Almeno sarebbero stati soli. 

< Simon guarda che belli quei cigni, andiamo a vederli meglio >, disse Isabelle tirando per un braccio Simon e portandolo fuori dalla radura. Probabilmente voleva lasciare loro un po di privacy ed avere alo stesso tempo la possibilità di saltare addosso al ragazzo.

< E’ molto bello qui >, disse Jace a Clary, sdraiandosi sull’erba fresca. Clary fece lo stesso, stendendosi vicino a lui. 

< Si, quando non sto bene e voglio stare da sola, questo è il primo posto che mi viene in mente >, rispose la ragazza. 

< Allora com’è che vi siete trasferiti qui? >.

< Diciamo che non abbiamo avuto una vita facile tutti quanti e quindi qui a New York pensavamo di ricominciare >, disse Clary sul vago, attirando la sua curiosità.

< Beh, se parliamo di vite confusionarie ti posso capire. A te cos’è capitato? >, disse Jace serio. Clary rimase sorpresa. Vedendolo nell’ambiente scolastico si atteggiava da figo, da figlio di papà. Non le era mai sembrato un ragazzo con un lato serio.

< Io e Simon siamo stati maltrattati da quando ci ricordiamo. Nostra madre era scappata dopo la nostra nascita, anche se probabilmente era solo mia madre, e Simon era frutto di un’altra relazione. Comunque nostro padre era un’alcolizzato e ci hanno trovati solo quando avevamo dieci anni perché una sera una vicina aveva sentito degli schiamazzi e aveva chiamato la polizia. Da quello che sappiamo ci hanno trovato pieni di lividi e tagli >, Clary prese un bel respiro. Anche se la storia era diversa, non si allontanava tanto dalla sua infanzia: una madre assente e un padre violento.

Jace la vide con gli occhi lucidi e le mise una mano sul braccio, accarezzandole la pelle con il pollice. 

< Non devi dirmelo se non te la senti >, le disse con sguardo comprensivo. Lei lo guardò. I suoi occhi erano magnetici. Chiarissimi, quasi vitrei. 

< Ora direi che è il mio turno, poi al massimo ritorniamo a te ti va? >, continuò. Lei annuì con la testa. Effettivamente era curiosa di come mai abitasse con i Lightwood. Insomma, se non era loro figlio, come faceva ad avere la vista? 

< Ti starai chiedendo perché abito con Isabelle e Alec anche se non siamo fratelli >. Iniziò lui guardando verso un punto indefinito in alto. < Mio padre è morto quando mia madre era incinta di me. Ho un fratello, si chiama anche lui Jonathan, con molta fantasia da parte dei miei devo dire. E’ per questo che mi faccio chiamare da tutti Jace. Il mio nome per intero è Jonathan Cristopher, JC e quindi Jace. Mia mamma lavorava spesso per il paese insieme ad un suo collaboratore ed eravamo troppo piccoli per andare con lei, quindi ci lasciava dai Lightwood. Stavamo anche per mesi senza sapere niente. Due anni fa, a 16 anni, ci chiese se volevamo iniziare ad andare con lei. Mio fratello disse di sì, io ho deciso di restare qua con gli altri >. 

< La senti ancora? >, chiese Clary.

< Si ogni tanto, dovrebbe venirmi a trovare stasera. Si fermerà un paio di giorni >. 

< Beh è una bella notizia. >.

< Già sono contento  di rivedere lei e mio fratello. Ma tornando a te, te la senti di finire la storia? >, chiese Jace.

< Va bene. Allora dov’ero rimasta… Ah si. Quando ci hanno trovati ci hanno portato in un orfanotrofio. Ci siamo sempre guardarti le spalle l’uno con l’altra. Dopo due anni i genitori di Magnus ci sono venuti a prendere, eravamo scettici all’inizio, avevamo paura che ci facessero del male. Invece sono stati due angeli fin da subito. Cercavano sempre un modo per farci ridere e giocare. Erano di famiglia ricca, e ci hanno sempre fatto studiare da casa. Poi due anni fa mentre eravamo nella nostra casa al mare due ladri sono entrati. Noi ci siamo nascosti dentro un mobile. Abbiamo visto tutto. Nostro padre è stato freddato a prima vista con un colpo di revolver. Quando ho visto che stavano per fare la stessa cosa alla mamma sono uscita cercando di mettermi tra lei e il ladro. Mi ha sparato un colpo che fortunatamente mi ha preso solo di striscio ad una spalla e poi l’ha uccisa con me a 10 centimetri. Stava per finire con me quando ha sentito la volante della polizia avvicinarsi. Magnus era appena maggiorenne, e noi ci vedevamo portare via dei genitori di nuovo. Ci ha adottato lui. Per un po’ siamo rimasti nella nostra vecchia casa, ma tutto ci ricordava di loro. Così ci siamo trasferiti qui a New York. E noi abbiamo deciso di frequentare la scuola per vedere com’è. E questo è quanto. >. 

< Mi dispiace Clary… >, disse lui.

< Non devi, ora stiamo bene e abbiamo voltato pagina tutti quanti. Nuova città, nuova vita >, disse lei. In effetti era vero. Nuova vita.

Clary girò la testa di scatto sentendo un rumore di foglie e passi avvicinarsi. Ma poi sbucò la faccia di Izzy e Simon che se la ridevano di gusto. Probabilmente lui aveva usato un approccio meno sentimentale di lei, ma era andata bene ugualmente. 

< Clary noi dovremmo andare a casa, Magnus ci starà aspettando >, disse Simon a Clary.

< Hai ragione >, disse Clary annuendo.

< Tanto è tardi anche per noi >, disse Jace alzandosi in piedi e porgendo una mano a Clary per aiutarla ad alzarsi. Lei la prese e lui la tirò verso di sé. Sbattè sul suo petto e lui l’abbracciò. Simon e Isabelle erano già andati avanti.

< Beh andiamo anche noi >, disse Clary allontanandosi leggermente e iniziando a correre. < Chi arriva primo al cancello vince >, urlò correndo rincorsa da Jace, che rideva come un bambino.

   
 
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