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Autore: Mavimat    18/05/2016    2 recensioni
Non sempre sappiamo cosa ci può accadere. La maggior parte delle volte la vita cambia quando meno ce l'aspettiamo: quando stiamo camminando per strada, quando siamo ad una festa alla quale non volevamo andare, quando perdiamo un treno. O, semplicemente, quando siamo "solo una ragazza in un bar".
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Vause, Altri, Piper Chapman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Piper e Stella da quel giorno sulla terrazza avevano cominciato a passare molto tempo insieme, anzi, potrei quasi affermare che non facevano nulla da sole. Erano sempre insieme quelle due. Si trovavano per studiare insieme, cenavano insieme, passavano dei pomeriggi insieme, Stella era andata a casa di Piper, aveva conosciuto i suoi e viceversa. Sembravano una coppia. Davvero, non sto scherzando. Io e gli altri ci eravamo accorti che Piper non stava più molto con noi: se andavamo da Pitt lei non poteva perché doveva studiare, ma magari la sera dopo, se glielo chiedeva Stella, usciva senza fare tante storie. Sembrava… innamorata, ecco, sembrava innamorata e nessuno di noi riusciva a capire come fosse possibile, dal momento che si era lasciata da poco con Steven e stava sempre insieme a Stella. Li conosci quelli del nostro gruppo, no? Non sono molto svegli e soprattutto non sono in grado di cogliere certe sfumature, ma io conoscevo troppo bene Piper per non accorgermene. Un giorno decisi che l’avrei affrontata, le avrei chiesto cosa stava succedendo e, anche se forse non riusciva ad ammetterlo a sé stessa, le avrei fatto dire quello che io credevo le stesse succedendo.
“Piper, ti devo parlare”, le dissi.
“Cosa c’è Mer?”
“Stasera, da Pitt. Io e te. Alle 23”, e me ne andai.
Alla sera, al bar cominciai a farle una serie di domande che riguardavano lei e Stella, alle quali lei si limitava a rispondere con “No, non ho niente” oppure “Siamo molto amiche”. Devo ammettere che mi stavo stancando alquanto.
“Senti Piper, puoi darla a bere a tutti, ma non a me. Provi qualcosa per Stella? Qualcosa che va al di là dell’amicizia?”
Piper mi fissò, sul suo viso era disegnata un’espressione di sorpresa. Poi distolse lo sguardo da me.
“Sì”, ammise.
“E allora? Qual è il problema?”
“Mer, non mi è mai capitata una cosa così. Non ho mai provato per nessuno quello che io provo per lei”
“E lei?”
“Lei cosa?”
“Ti ricambia?”
“Non lo so, non gliene ho parlato”
“E cosa aspetti?”
“Mer ma sei impazzita? Con che coraggio inizio il discorso?”
“Forse non sai come iniziare il discorso perché non sai nemmeno come dirlo a te stessa?”
Il suo sguardo si fece cupo ed anche un po’ triste. Avevo capito quale fosse il problema di Piper. Ammettere di provare qualcosa per una donna. Non avrei insistito con quel discorso. La riaccompagnai a casa e l’abbracciai prima di andarmene.
Nei giorni che seguirono, Piper non menzionò mai l’argomento del quale avevamo parlato ed io di certo non avevo intenzione di parlarne ancora. Volevo che fosse lei a farsi avanti questa volta. Un pomeriggio di Aprile arrivò in biblioteca, tutta sorridente.
“Stella sa tutto”, disse.
“Prego? Tutto cosa?”
“Tutto”, ripeté guardandomi negli occhi.
Andammo fuori, in cortile, e mi spiegò che il pomeriggio del giorno prima, Stella aveva voluto parlarle perché si era accorta di un minimo atteggiamento di gelosia da parte di Piper quando le aveva parlato di un ragazzo che le girava intorno in facoltà. Così aveva portato Piper a fare una passeggiata e, non so in che modo, era riuscita a farla parlare e a farsi dire quello che Piper provava nei suoi confronti.
“Così le ho raccontato tutto, tra una lacrima e l’altra”
“E lei? Prova le stesse cose per te?”
“No”, mi disse in un sorriso.
“No?”
“No, mi ha detto che mi vede come una grande amica ma nulla di più. Mi ha chiesto perché non le avessi parlato prima di questa cosa e quando le ho detto che avevo paura della sua reazione, che mi allontanasse da lei, lei mi ha abbracciato e mi ha detto che mi vorrà ancora più bene adesso e che le cose tra di noi non sarebbero cambiate”
“E…a te va bene così? Cioè, non stai dando di matto o cosa?”
“No, devo dire che mi sento più rilassata e anche se lei non ricambia i miei sentimenti, sono contenta lo stesso”
“L’importante è che tu stia bene”
“Già. Adesso vado che mi devo trovare con lei, che andiamo in libreria insieme”, prese la sua borsa e se ne andò.
“Piper”
“Dimmi”
“Lo sai che te la devi dimenticare, vero? Devi cominciare a vederla come ti vede anche lei, solo come un’amica”
“Certo, lo farò”, mi sorrise e se ne andò.
Nei mesi che seguirono non successe nulla di strano. Piper usciva sia con noi che con Stella. Andarono anche in vacanza insieme qualche giorno. Un viaggio “molto bello” mi disse Piper al loro ritorno, ma niente di più. Era ormai iniziato il secondo anno e Stella usciva con noi qualche volta, perché ormai la conoscevamo tutti e si era davvero integrata molto nel gruppo. Era intelligente, bella, aveva sempre qualcosa di cui parlare ed era impossibile annoiarsi in sua compagnia. A volte mostrava degli atteggiamenti di una persona molto, forse troppo, sicura di sé e in quei momenti non la sopportavo, però nessuno è perfetto e quindi me ne stavo zitta. Ogni volta che guardavo Piper mentre Stella era con noi, vedevo nei suoi occhi sempre una strana luce, quella luce che hai quando vedi una persona che ti piace, una persona per cui provi qualcosa. Così una sera mentre Stella era uscita un attimo per fare una telefonata, chiesi a Piper se sapeva quello che stava facendo e lei mi rispose con un secco “sì”. Non ne ero convinta per niente, perché quello non era di certo l’atteggiamento di una persona che sta cercando di dimenticarne un’altra, ma Piper era grande abbastanza e l’avrei lasciata fare.
Questa atmosfera felice svanì a fine Gennaio, quando Piper si presentò a casa mia una sera, completamente ubriaca.
“Piper che cazzo hai fatto?”
“Mer, avevi ragione”
“Su cosa?”
“Sul fatto di dimenticarla”
Avevo capito che era successo qualcosa con Stella. Quella sera, sotto l’effetto dell’alcol, Piper mi raccontò ogni cosa. Stella le aveva detto che non provava gli stessi sentimenti, ma si comportava in un modo totalmente opposto alle sue parole. Si scambiavano lettere, biglietti, pezzi di canzoni. Spesso quando erano insieme le loro mani si toccavano e finivano per intrecciarsi le une nelle altre. Ma il momento che più aveva mandato in crisi Piper era stato quando una sera, poco dopo Capodanno, lei e Stella, in camera sua - di Piper – stavano parlando e ad un tratto calò il silenzio perché si erano accorte che le loro labbra erano a pochi centimetri le une dalle altre. Si guardarono ma nessuna delle due aveva il coraggio di fare qualcosa. “Sorrideva Mer, lei sorrideva, mentre io ero tutta un brivido”, mi disse. Piper decise di non fare niente e finirono semplicemente l’una nelle braccia dell’altra, in un forte abbraccio. Il giorno dopo quel fatto, Piper mi disse che il comportamento di Stella non cambiò, anzi, le aveva lasciato un biglietto con scritto “Quello che ho sentito ieri sera nell’aria è stato un qualcosa di bello, forte e impossibile” e nient’altro. Tutto era filato liscio, fino a quella sera. Piper mi disse che qualche ora prima Stella aveva voluto vederla, sulla terrazza del loro palazzo.
“Mer, mi ha detto che parte, va in Giappone”
“In Giappone? A far che?”
“Un dottorato, un qualcosa del genere, non ho prestato molta attenzione e se l’ho prestata è stata ormai cancellata da tutta la sambuca che ho bevuto”
“Vabbè e allora? Mica muori se va in Giappone, vi sentirete comunque”
“No”
“No?”
“No. Mi ha detto che va in Giappone e che non sa quanto ci rimane, o se me l’ha detto non ricordo. Aspetta, forse ha detto per un anno o qualcosa del genere. Parte fra un mese”
“Un mese? E non ti ha detto niente fino adesso?”
“No. E qui arriva il bello. Quando le ho chiesto perché non mi avesse detto niente, mi ha detto che l’ha fatto per proteggermi, perché si è accorta che sono troppo legata a lei e sapeva che ci sarei rimasta male. Così le ho detto, Mer senti la mia perla, le ho detto che ero innamorata di lei e che non era certo quello il modo di proteggermi e che in realtà sapevo che anche lei provava qualcosa per me, dal suo comportamento, dalle sue parole, dalle sue lettere e dopo quel bacio che non ci siamo date ne avevo avuto la conferma, ma lei non voleva ammetterlo”
“Piper ma che cazzo…”
“Così sai cos’ha fatto lei? E’ diventata fredda. Ha detto che lei non ha mai provato le cose che provavo io nei suoi confronti, mi ha detto che le lettere che mi aveva scritto erano normali lettere e che non sapeva nemmeno di quale bacio non dato io stessi parlando. Mi ha detto che aveva fatto domanda di dottorato in Giappone qualche giorno dopo aver saputo i miei sentimenti verso di lei. “Ci aiuterà Piper, così ti passerà”. “Mi passerà? Cosa vuoi che mi passi? Io mica mi innamoro delle persone così a caso!” le ho urlato e lei mi ha guardato e mi ha detto “E’ meglio se non ci sentiamo più”. Poi ha girato le spalle e se n’è andata. Fine”
“E tu?”
“Io sono scesa in casa, ho preso il portafoglio, sono uscita, sono andata nel primo supermercato che ho trovato e ho comprato una bottiglia di Sambuca. Me la sono scolata e adesso sono qui”
“Piper…”
“Sono una merda Merida. Dovevo ascoltarti, dovevo dimenticarla. Ma si comportava come se…come se tra di noi ci fosse qualcosa di più”, e scoppiò a piangere.
Diventò schiva, rimaneva in casa o in biblioteca a studiare fino a tardi. Usciva il minimo indispensabile con gli amici e solo se c’ero anch’io. Non vide più Stella e Stella non le scrisse più, ovviamente. Rimase in questo stato di trance triste anche dopo che Stella partì. Cominciò a risollevarsi verso Giugno e a Luglio tornò quasi in sé. Ogni tanto le facevano domande su Stella e lei si limitava a rispondere che non la sentiva più. Furono dei mesi davvero duri per lei. Dimenticare Stella e tutto quello che c’era stato. Ora capisci perché non volevo che Piper sapesse che Stella fosse tornata?”
Pensavo a questa storia che mi aveva raccontato Merida, la sera che avevo conosciuto Stella la prima volta, mentre la stavo accompagnando a casa dopo la serata da Pitt, dopo che Piper aveva incontrato Stella.
“Mer sei preoccupata?”
“Sì, Kieran. Sì”
“Pensi che Piper possa tornare sui suoi passi? Con Stella dico…”
“Non dirlo nemmeno per scherzo. Solo io so quanto stesse male Piper quando Stella è partita. Da quella volta mi ero ripromessa di fare in modo che non stesse mai più così male. E Alex non sa niente di tutta questa storia…”
“Non lo sa?”
“No. Piper mi aveva chiesto se avrebbe dovuto raccontargliela e le avevo detto di no. Anche perché in realtà non c’è stato nulla di concreto tra di loro. Solo che Piper era innamorata persa”
“Capisco…”
Finimmo quella passeggiata in silenzio. Quando arrivai davanti casa di Merida la salutai con un abbraccio e le dissi di stare tranquilla. Piper se la sarebbe cavata, con l’aiuto di Alex e con il suo. Non sapevo che le cose si sarebbero complicate ancora di più.
  
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