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Autore: Tsuki 96    18/05/2016    1 recensioni
Mary non solo non ha ancora trovato pace al suo animo travagliato da eventi passati e un posto a cui sentire di appartenere: Laito è impazzito e se inizialmente era riuscita a moderare la sua preoccupazione, dopo più di tre mesi di coma da parte del vampiro non sa più che pesci pigliare; e i fratelli non sono altro che insensibili scansafatiche.
Yui fa del suo meglio per rallegrarla e aiutarla, ma non sa che sotto lo sguardo pensieroso e ansioso della nuova amica si cela ancora quello spirito che non si arrende di fronte a nulla.
Mary infatti nutre ancora speranza, non si dà per vinta; ma i problemi non finiscono lì: altri avvenimenti stanno per accadere, e c'entrano quattro vampiri già incontrati mesi prima.
E incubi, fantasmi del passato non le danno tregua, continuando a torturarla nel profondo.
(NdA: Presenza di personaggi appartenenti al seguito del videogioco, Diabolik Lovers More Blood.)
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
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Chapter 33

 

- Ki-kun?

Ruki sobbalzò sul posto e, dal cespuglio di rosmarino ricoperto di brina su cui si era soffermato distrattamente, voltò lo sguardo verso colei che lo aveva chiamato, sgranando gli occhi.

- Kachiku… - mormorò appena.

Si fissarono qualche senza proferir parola, lei inizialmente sorpresa e poi inquieta, lui dapprima soprappensiero e in seguito amareggiato.

- Hai sentito tutto ieri, vero…? All’ospedale.

Il vampiro spalancò gli occhi, sconcertato che la mezza strega si fosse accorta della sua presenza il giorno prima; quindi, certamente, sapeva anche che avesse sentito tutto fino all’arrivo di Shuu e che di conseguenza lui fosse consapevole di quella possibilità. I due si sentirono ancora più a disagio a pensarci; proprio in quel momento la sorridente Signora di Vetro uscì di casa, respirando profondamente l’aria fresca e pulita di quella mattina, per poi rilasciare un sospiro seccato e adocchiarli, avvicinandosi a loro.

- Suppongo che tu abbia appena ricevuto cattive notizie, mamma…? – le chiese la figlia, inclinando la testa preoccupata; la donna annuì, appoggiando le dita sotto il mento e spostando lo sguardo dall’una all’altro.

- Karl mi ha detto che probabilmente i demoni stanno organizzando un attacco per creare disordini nel Regno dei Demoni, ma anche qui – spiegò, lasciandosi sfuggire un altro sospiro e aggiungendo che tutta quella situazione la stesse stancando più del processo di Izanami; guardò Mary, dolcemente, e le accarezzò la guancia – Mio fior di lavanda, fai attenzione durante la mia assenza. Temo si presenteranno presto infelici eventi…

La Signora di Vetro voltò gli occhi verso Ruki:

- Spero non ti dispiaccia se ti chiedo di proteggere Mary, Ruki-kun. E questo favore è rivolto, possibilmente, a tutti. Aiutatevi a vicenda.

Il vampiro ammutolì inizialmente, apparentemente concentrato su qualche sua riflessione, per poi chinare la testa rispettosamente, facendo spalancare gli occhi alla fanciulla per la sorpresa mista a shock.

- Certamente, Signora di Vetro.

La donna sorrise e salutò i due giovani, prima di dirigersi verso il cancello e incamminarsi lungo il sentiero diretto verso la foresta.

Il silenzio calò nuovamente, entrambi scambiandosi delle occhiate piene di emozioni: lei lo squadrava con rimprovero, lui con determinazione; dopotutto, era suo dovere proteggerla sia in quanto Izanami, e quindi per rimanere fedele al piano di Karlheinz, sia in quanto la ragazza che amava.

Se non poteva averla, avrebbe dato la sua stessa vita pur di salvarla.

 

 

Azusa, Kou e Ruki vennero accompagnati da Mark in direzione della città; Yuuma rimase in compagnia del signor Flyer, il quale gli aveva proposto di passare la mattinata con lui in giardino, aiutandolo a svolgere alcuni lavori di pulizia e di manutenzione: ovviamente, il gigante non ci aveva pensato due volte prima di accettare.

All’inizio, forse perché entrambi imbarazzati per essere soli, si erano solamente limitati il mago a dare istruzioni (e a osservare intensamente quello spiritello a forma di criceto che gironzolava scacciando piccoli esseri maligni) e il vampiro a porre domande di curiosità e per verificare che avesse eseguito correttamente i compiti assegnati; pian piano, avevano cominciato a scambiarsi qualche dettaglio sulla loro vita, l’uomo curioso di sapere del legame con i tre fratelli adottivi, il ragazzo interessato a come avesse conosciuto la Signora di Vetro e cosa avesse provato fino a quel momento ad avere una famiglia.

Il signor Flyer aveva percepito che le domande di Yuuma fossero particolarmente incentrate su quell’argomento per via del proprio passato; certamente il gigante aveva un’idea di cosa fosse una famiglia grazie ai tre fratelli, ma sicuramente sentiva nel profondo del proprio animo il richiamo dei ricordi che non sarebbero più riaffiorati, memori di quei tempi in cui era cresciuto con i genitori e i fratelli ormai sconosciuti.

- Hah? La paffuta una volta è rimasta impigliata con i capelli al cancello per tre ore?

- Già. Da quel giorno ha tenuto sempre i capelli non più lunghi della base del collo. Se fossi tornato a casa prima… - sospirò l’uomo, massaggiandosi la fronte.

Yuuma intanto sghignazzava, intento a riempire di foglie morte e ramoscelli un sacco, mentre Freckle inseguiva un altro spirito dispettoso, cercando di assumere l’espressione più aggressiva che poteva.

 

 

- Non va bene!

Ari camminò avanti e indietro freneticamente, ravviandosi i capelli con la mano in un gesto stizzito; Elena si mordicchiava l’unghia del pollice, frustrata a causa dell’ennesimo fallimento dell’ultimo delle decine di esperimenti che stavano conducendo dalle cinque di mattina, in quel laboratorio privato dell’ospedale.

- Non faremo in tempo a rimpiazzare il polmone… - mormorò la donna, cercando di sopprimere la forte crisi nevrotica che la stava per assalire.

- Quanto le rimane? – chiese lui, osservandole gli occhi velati di ansia e tormento.

- È questione di giorni… e se, come ci ha detto la Signora di Vetro, dovessero presentarsi eventuali disgrazie, il probabile stress che Mary-chan soffrirà potrebbe peggiorare le sue condizioni… è allora le rimarrebbero due giorni, circa…

Elena si lasciò cadere sulla sedia, poggiando i gomiti sulle cosce e nascondendo il volto nelle mani, cominciando a tremare e singhiozzare, sconfortata.

L’uomo fissò la sua figura, stringendo i pugni: tra l’insopportabile impotenza, il desiderio di consolare la donna che amava e l’urgenza di salvare la sua allieva, non sapeva quale lo avrebbe portato per prima a un esaurimento mentale.

 

 

Anna stava bollendo d’irritazione e la sua pazienza stava giungendo al limite; oltretutto, più quella fastidiosa presenza alle spalle la stuzzicava, più lei perdeva della preziosa concentrazione sulle domande di fisica del compito in classe.

Maledetta Claire, ruggì nella sua testa, pensando che le avrebbe fatto comodo se fosse stato legale portare delle armi all’interno della scuola; avrebbe sicuramente adoperato la sua katana per amputare le mani alla sua “amica” e porre fine a quel suo fastidioso punzecchiare sulla propria schiena.

- Annaaa~ Non so cosa rispondere alla domanda quindici~! – sussurrò a bassissima voce la rossa, questa volta utilizzando la penna per toccarle la spalla.

Invece di fare porcate con quel porcone, potevi studiare!, pensò con un verso pulsante sulla fronte la strega dalla lunga treccia bionda, quasi spezzando a metà la biro impugnata.

Nel frattempo, dopo aver risposto rapidamente a tutte le domande con estrema facilità, Finn rilesse le risposte date con uno sguardo soddisfatto e, come sempre per prima, si alzò in piedi per trotterellare verso la scrivania del professore, consegnando i fogli del compito; certamente la senpai sarebbe stata molto orgogliosa di lei e dei suoi risultati!

In un’aula al piano inferiore, intanto, la lezione di storia proseguiva lenta e soporifera per gli alunni della decima classe; Isa, nonostante si sforzasse di ascoltare con attenzione e di prendere appunti, aveva ormai numerose date che le giravano a spirale negli occhi, e le sue povere orecchie fumavano a causa di impietosi fatti storici che si susseguivano l’uno dopo l’altro; quanto invidiava Michaela-chan e Lucy-chan, le sorelle minori di Anna-senpai, che frequentavano ancora la sesta e la nona classe!

Quanto rimpiangeva quegli anni felici, dove tutto le sembrava più semplice…

 

 

- Da quando hai il permesso di unirti alle pattuglie di ispezione, Theo? – chiese Mary, mentre scendeva prudentemente lungo la ripida discesa verso il mare che bagnava l’isola a ovest; la mezza strega indossa la divisa con la fascia gialla, quella vecchia uniforme che aveva lasciato nell’armadio più di un anno prima e che aveva personalizzato lei stessa, mantenendo uguali i pantaloni e la camicia e modificando il soprabito a mo’ di mantellina.

- Da quando spesso hanno avuto a che fare con marchingegni malfunzionanti~ - canticchiò Theo, allargando le braccia per inspirare l’aria purissima del mare, gustandosi l’odore di salsedine e la brezza gelida che gli procurava quella tanto familiare pelle d’oca – Cho-hime, pare che ci siano dei membri che lo fanno apposta…

La ragazza tacque un momento, tirando fuori il binocolo e osservando in lontananza la distesa d’acqua e girandosi per ispezionare la parte di costa visibile del Giappone; quando spostò l’arnese dagli occhi, questi si erano illuminati di un cupo argento e le sopracciglia si erano piegate in una smorfia astiosa.

- Dei voltagabbana traditori, in parole povere – sibilò, digrignando i denti.

- Mh… - gli occhi verdi dell’amico si persero nella volta celeste, sorridendo pieno di amarezza, ma anche di rabbia.

Rabbia per colei di cui tutti si erano fidati, ma di cui non si sarebbero dovuti fidare.

Udirono Angela chiamarli dalla scogliera più avanti.

- Morten-kun ha mandato un messaggio dal quartiere generale…! – urlò la maggiore delle cinque sorelle bionde.

Il ragazzo ridacchiò nervosamente, mormorando che non promettesse nulla di buono e che prevedesse grandine e fulmini; Mary sospirò, e aggiunse che, da quanto le stava dicendo Mark telepaticamente, avrebbero anche potuto tenere in considerazione l’arrivo di un diluvio universale.

L’aria stessa è impaurita. Le voci delle nuvole sono ansiose.

Ti dispiace più che altro perché hanno interrotto il tuo dolce momento con Ellen-senpai, dì la verità.

Da qualche parte, Mark stava arricciando le labbra imbronciato e rosso come un pomodoro, mentre la seconda sorella maggiore di Anna riceveva altre comunicazioni alla radiolina, il viso serissimo e preoccupato.

 

 

Martha indicava diverse tipologie di dolci a Kanato, desideroso di assaggiare tutte quelle leccornie messe in esposizione dalla pasticceria dove la vampira l’aveva portato per tenerlo tranquillo, a causa delle continue provocazioni di Ayato, rimproverato da una Yui che stava acquisendo sempre più potere su di lui (grazie alle tattiche femminili adoperate dalle donne per controllare i propri compagni), e di Laito, che infine si era distratto con Ryan a parlare delle loro esperienze ed è superfluo spiegare in che ambito.

Osservando contrariato il comportamento disdicevole dei propri fratelli, Reiji era rimasto in disparte con Lily, con la quale aveva finalmente deciso di scambiare qualche parola in merito al dubbio che gli era sorto da quando aveva conosciuto quelle due sorelle; sembrava quasi, anzi, che la maggiore se lo fosse aspettato, dato che lo interruppe scusandosi prima ancora che iniziasse a parlare.

- Sono a conoscenza di cosa volete interrogarmi; ebbene, mia madre era una vampira purosangue, ma di basso rango, mentre nostro padre è quell’uomo che voi conoscete come Richter… vostro zio, se non erro – Lily gli rivolse un intenso sguardo d’intesa da dietro le lenti dei suoi occhiali a mezzaluna, attenta a non alzare troppo la voce affinché Martha non si rendesse conto di cosa stessero discutendo, in quanto si trattava di un argomento molto delicato soprattutto nei suoi confronti.

Reiji abbozzò un sorriso compiaciuto.

- Come immaginavo… Non vorrei essere indiscreto, tuttavia mi lascia alquanto perplesso questo fatto. Pensavo che nostro zio avesse follemente – qui un po’ involontariamente assunse un tono sarcastico – perso la testa per… un’altra donna.

Lily tacque un secondo.

- Forse aveva delle urgenze da soddisfare… perdonate la volgarità – sibilò, trattenendo a fatica l’odio trapelato da quelle parole.

Il vampiro la guardò pensieroso, prima di richiamare i trigemini che stavano per litigare con il commesso della pasticceria.

 

 

Beatamente sdraiato su una panchina, totalmente incurante del gelo e delle occhiate perplesse dei passanti, Shuu dormiva rilassato, ascoltando musica classica e godendosi la brezza fresca che gli baciava le gote, immaginandosele più tiepide e nella sua mente immaginò le labbra di Mary…

Aneki, mi fa sempre paura sentire per sbaglio i pensieri di Shuu-san.

Ah, ti capisco, Aniki.

 

 

Subaru camminava tra le viuzze di un piccolo borgo, curiosando dalle vetrine di negozi di antiquariato e dalle porte aperte delle locande dove gruppetti di amici giocavano a scacchi o si riposavano dal primo turno di lavoro, chiacchierando del più o del meno; non l’avrebbe mai apertamente ammesso, ma provava un po’ d’invidia a vedere quei giovani così allegri, così socievoli… e anche se in alcuni momenti due individui cominciavano a litigare e per poco non passavano alle mani, questi facevano la pace e cercavano di parlarne insieme, imbarazzati, o forse ancora infastiditi.

Sicuramente, l’atmosfera era ben diversa da quella che aveva sempre percepito nella sua “famiglia”; erano più una famiglia quei quattro Mukami…

- Suuubaru-kuuun~!

L’albino accelerò il passo, ignorando quella voce che preannunciava l’arrivo della sua dannazione; qualche paio di metri più indietro, infatti, Kou sbuffò, arrestando il passo.

- Uffa, perché fugge sempre…! – borbottò, mentre Ruki mormorava che l’ultimogenito della famiglia Sakamaki non avesse tutti i torti a reagire in quel modo.

- Kou… perché non… lo segui…? – propose Azusa al fratello che, senza farselo ripetere due volte, fece un balzo sul posto e iniziò la caccia all’albino, rincorrendolo allegramente e con entusiasmo, affibbiandoli i più bizzarri nomignoli che si potessero inventare e ricevendo in risposta dei grugniti o degli insulti.

Il fratello maggiore dei Mukami si ravviò i capelli in quel suo gesto così tipico, di esasperazione, e guardò Azusa con occhi severi:

- L’hai fatto apposta, vero.

- Hehe… così… se Subaru-san si arrabbia… potrà sfogarsi… su di me…  hehe… - ridacchiò Azusa, soddisfatto dal suo piano geniale; dopotutto Finn non era lì con lui, quindi doveva trovare altri modi per procurarsi dolore.

Ruki si massaggiò la fronte, sospirando di nuovo, e pensò a come evitare la certa esplosione di rabbia da parte di Subaru a causa di Kou; avvicinandosi ai due che si erano fermati a litigare, il primo stizzito e il secondo imbronciato, aprì la bocca per cercare di placare le acque, ma venne subito interrotto.

 

 

Un improvviso boato scosse l’intera città.

Tremarono i vetri, merli e passeri si levarono in cielo spaventati; gli studenti si alzarono dopo qualche secondo di rigida confusione, affacciandosi alle finestre e guardando l’esterno alla ricerca della possibile fonte da cui era provenuto quel frastuono.

I più adulti avevano assunto delle espressioni gravi, consapevoli di ciò che li attendeva.

 

 

Yuuma guardò confuso il signor Flyer mormorare qualcosa d’incomprensibile, alzandosi in piedi e rivolgendo gli occhi al cielo.

 

 

Subaru e Kou si guardarono intorno, bofonchiando che diamine stesse succedendo, mentre Ruki aggrottava la fronte e Azusa si mordicchiava il dito.

 

 

Shuu si era miracolosamente messo a sedere, colto da un brutto presentimento.

 

 

Lily, Martha e Reiji percepirono subito l’anomalia nell’aria; Yui, inquieta, e i trigemini adocchiavano perplessi gli abitanti della città, la maggior parte di loro che borbottavano irrequieti.

Ryan era scomparso improvvisamente, scusandosi che avesse una mansione da svolgere.

 

 

Ari ed Elena erano usciti in fretta e furia dall’ospedale per informarsi rapidamente di quello che stava accadendo e riflettere sul da farsi, messi alle strette anche dal tempo e dalla situazione.

 

 

Anna ripeteva agitata che quel clamore non le avesse suggerito nulla di buono, e Claire era uscita di classe per raggiungere Isa, la quale aveva sentito urlare due piani più in basso; Finn sedeva al proprio banco silenziosa, rigirando tra le mani il braccialetto che Morten le aveva regalato.

 

 

I compagni l’aveva accerchiata, preoccupati e tentando di confortarla; ma ormai la fanciulla singhiozzava incontrollabilmente e la sua voce strozzata cercava di formulare qualche frase sensata.

Claire, giunta con un fulmine in classe, si fece largo tra gli studenti e si accovacciò accanto all’amica, stringendole le spalle.

- Isa? Isa! Cos’hai?! – le chiese, prendendole il viso rigato di lacrime tra le mani, cercando di non lasciarsi condizionare dalla disperazione negli occhi ambrati di lei.

- La… scuola… - asserì tra un singulto e l’altro la ragazza – lei

La mezza demone s’irrigidì, per poi alzarsi e avvicinarsi alla finestra tra gli sguardi amareggiati e impauriti degli altri giovani; spalancò gli occhi, incredula a quello aveva appena notato.

 

 

- La vecchia scuola… è completamente… - bisbigliò Theo, sconcertato.

- Distrutta – concluse Angela, stringendo l’impugnatura della spada.

Mary fissò con occhi vitrei il fantasma di quella mezzaluna che erano stati i resti del vecchio edificio scolastico.

In quel momento, però, più nulla esisteva.

È tutto crollato improvvisamente… sente le loro voci… e la sua

Rose.

 



Hello everyone~

Spero possiate perdonarmi il ritardo, ma tra studiare i vecchi libri di scienze, leggere, disegnare, affrontare le notizie dal mondo (per lo più tutte, ma tutte, cattive, almeno dal mio punto di vista), cercare di sconfiggere la pigrizia e soprattutto LA DANNATA ISPIRAZIONE CHE VA E VIENE, proprio la mia testa non riusciva a figurare nulla per continuare questo capitolo (sappiate le idee ci sono, devo solo arricchire X°D).

Spero il capitolo sia stato di vostro gradimento e che stiate passando dei giorni felici... e nel caso siate stanche per la scuola... beh, sono orgogliosa di voi, perché vuol dire che vi state impegnando! U_U

A prestooo~♥

 

 

 

  
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