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Autore: zavarix    19/05/2016    3 recensioni
Ciao Gibbs,
se stai leggendo queste parole vuol dire che hai trovato il mio diario, che, come avrai notato, non ho nascosto.
Forse perché speravo tu lo leggessi?
Anche se, a dir la verità, penso che tu non lo troverai mai; perché è nascosto nell'unico posto in cui ti sia difficile trovarlo: in bella vista.
Ok, se proprio voglio essere sincera mi sento un filo emozionata al pensiero che tu leggerai i miei pensieri di anni...
Spero solo di non dover stare di fronte a te mentre lo farai...
O forse lo spero? Non ne sono sicura.
In ogni caso...
Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kelly Gibbs, Leroy Jethro Gibbs, Shannon Gibbs
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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28 dicembre 1976
Caro diario, rieccomi!
Sì, lo so, sono passati mesi e non posso neanche scusarmi in un qualche modo: ti ho dimenticato da Giusy. Gli ultimi giorni da lei sono stati così pieni che ti ho trascurato, e poi sei rimasto nel cassetto, Giù ti ha trovato dopo che me ne ero partita ormai. Per fortuna  quest'anno è riuscita a venire su anche qualche giorno per le vacanze di Natale e dunque eccoti qui.
Che dirti? Ci sarebbe tanto da raccontare in questi mesi! La scuola è iniziata, ma su questo niente da dire: soliti compagni e soliti professori. Una delle poche consolazioni è che quest'anno finisco!
Più interessante è ciò che ha provato a fare la mamma, ancora mi viene da ridere! Mi ha presentato questo tizio, viene da Benton ed è figlio di una delle sue migliori amiche. Ha la mia età e ho avuto la netta sensazione che mia madre volesse continuamente farmi notare quanto fosse carino e intelligente: un buon partito insomma!

 
“Ma guarda qua”, sussurrò Gibbs senza riuscire a trattenere un po' di insensata gelosia. Poi pensò a quanto poco lo considerasse la suocera inizialmente, in effetti a quel tempo non doveva sembrare una buona scelta per Shannon. Gli venne da ridere.
 
 
Ovviamente era tutt'altro che bello e l'intelligenza sembrava fermarsi ai buonissimi voti di scuola. Però mi sono divertita a far finta di prendere sul serio le sue avance. Poi la sera ho parlato con la mamma. Non so perché non le ho detto di Gibbs però... Pazienza, prima che abbia bisogno di parlarle di lui ne deve passare di acqua sotto i ponti!
 
Quindi Shan stava già pensando a lui! Si ritrovò a pensare Gibbs. Sì, è vero che quella estate si erano scambiati occhiate che volevano dire mille discorsi, ma... Sorrise al quel pensiero, ripensando a quanto indeciso si era sentito lui su cosa provasse Shan fino all'ultimo. Mark lo aveva preso in giro ed ora scopriva che aveva assolutamente ragione.
 
 
“Shannon! Vieni a tavola!”, Shannon, sentendo sua mamma che la chiamava scese velocemente, ben sapendo che se avesse tardato anche solo per lavarsi le mani sarebbero stati guai. Infatti arrivò in cucina e si scusò subito prima di scomparire nel bagno per lavarsele. Sua madre sbuffò, come se la figlia dovesse anticipare il momento della chiamata ed essere subito pronta in quel momento.
“Mi chiedo cosa hai da combinare tutto il giorno su nella tua stanza”, borbottò vedendola arrivare.
“Non sono sempre in camera!”, si lamentò la ragazza cercando con gli occhi l’aiuto del padre. Che non arrivò essendo quest’ultimo assorto nella lettura del giornale senza prestare attenzione alle due donne.
“Mac!”, esclamò la madre. “Metti via quel giornale!”, lo sgridò mentre lentamente il marito alzava gli occhi dalla pagina dello sport e Shannon, trovato comunque dell’aiuto, approfittava della pausa nella sfuriata della madre per sistemarsi al suo posto.
“I tuoi Warriors hanno battuto un altro record”, commentò Mac rivolgendosi alla figlia e appoggiando il giornale sulla mensola dietro di lui. Shannon sorrise soddisfatta. Suo padre era un gran tifoso dei Philadelphia 76ers, e allora lei, quasi per ripicca si era messa a tifare per una squadra della parte ovest,  probabilmente la più lontana a loro possibile.
“Voi e il vostro basket”, commentò la madre portando in tavola il pranzo, il tono si era però addolcito. Le sue sfuriate era quasi sempre così: violente ma passeggere come un temporale estivo.
“Ci prende sempre in giro, ma guai passare da casa dei tuoi nonni durante una partita di baseball e parlare altro che di quello”, commentò Mac strizzando l’occhio alla figlia. Fin da quando Shannon era piccola quella botta e risposta si ripeteva in continuazione, ed ogni volta la ragazza sorrideva genuinamente divertita. Le faceva sempre venire in mente i nonni materni, entrambi sfegatati di baseball che ogni volta che si vedevano cercavano di farla appassionare. Purtroppo per loro il suo cuore sportivo era già stato rapito dalla passione del padre e tutta la famiglia paterna.

Gibbs sorrise, Shannon era rimasta fedele alla sua squadra anche dopo che si erano sposati, per di più era riuscita a far appassionare anche Kelly. Si erano fatte promettere che sarebbero andati a vedere dal vivo i Golden State Warriors come regalo di compleanno di Kelly. Era l’ultimo viaggio che avevano fatto insieme. Non sentendosi improvvisamente più in grado di andare avanti Gibbs chiuse il libricino, ma lo mise esattamente dove l’aveva trovato, ormai sicuro che sarebbe andato stranamente avanti con la lettura.
  
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