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Autore: Hypnotic Poison    19/05/2016    5 recensioni
Raccolta totalmente random di fanfic che non hanno superato la prova del nove per diventare OS a sé.
Kishinto, Ryochigo, Paitasu, tipologie varie, chi più ne ha più ne metta :)
25) Perfect, part II: « "Ehi," lei si sedette a fianco a lui, appoggiando le braccia alle ginocchia, attentissima a non sporcarsi il vestito nuovo, "Che fai?"
"What does it look like I'm doing, ginger?" »
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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One more moment

 

 

 

 

 

 

 

Ci vuole fiato a dirti addio.
C’è fumo e odore caldo qui
Di dolci e di caffè

 

 
 
Non riusciva a capire da dove provenisse tutta quella polvere.
Gli stava facendo bruciare gli occhi, gli pizzicava il naso, copriva l’aroma familiare dell’ambiente.
Era sicuro che fosse colpa sua, delle enormi valigie che continuava a trascinarsi dietro, gli disturbavano la vista. Come se non fosse già abbastanza di cattivo umore.
Possibile che per lei fosse così facile?
Non riusciva nemmeno a prendere fiato, lui. Figurarsi parlare.
«Il tuo silenzio non aiuta, sai.»
Aveva pure la faccia tosta di fare la simpatica.
«Ho già detto tutto quello che dovevo.»
Non fu difficile riconoscere l’espressione di tristezza sul volto di Ichigo.
Avrebbe potuto riprodurlo anche al buio, tanto l’aveva studiato. Tanto l’aveva amato.
«Allora… vado. Non vorrei perdere l’aereo.»
Lui annuì, continuando ad ignorare il suo sguardo, seguendo la sua sagoma solo quando gli diede le spalle, dirigendosi in cucina per salutare Keiichiro.
Ryo respirò a fondo, cercando conforto nell’odore del caffè che copriva quello di lei. Se lo ricordava ancora, appoggiato al suo cuscino, riflesso nei suoi capelli, che persisteva tra le pareti.
Alzò la testa. La sensazione che non l’avrebbe mai più rivista lo colse all’improvviso, stringendogli il cuore in una morsa ghiacciata.
La stava davvero lasciando andare?
«Fai buon viaggio,» udì il suo amico esclamare, il tintinnio del campanello sopra la porta.
Si sentiva come se il suo corpo fosse una statua di sale, incapace di muoversi.
Solo un altro secondo.
«Ichigo?» chiamò, all’improvviso.
La vide fermarsi sull’uscio, prendere un respiro. S’illuse che avrebbe potuto fermarla. S’illuse di poter sospendere il tempo, di poter guadagnare solamente un altro momento di lei.
S’illuse che, forse, avrebbe mai potuto funzionare.
Avrebbe avuto tante cose da dirle.
«Addio. Have a nice life

 

 

 

 

Dammi solo un minuto
Un soffio di fiato
Un attimo ancora

 

 

 

 

 
Dovutissima spiegazione!!!!!
Erano probabilmente le 23:15, ed ero (ovviamente) in chat con i Moschettieri. Intanto, presa dalla noia, ascolto canzoni tristi italiane su Youtube. Arrivo a Dammi solo un minuto, dei Pooh (che è l’unica canzone loro che mi piaccia, lo ammetto, è bellissima). La metto a ripetizione. Ria s’è pure salvata un video Snapchat di me stessa, rapita dalla noia, che la canto (perché mi fido di lei e so che non lo divulgherà MAI, vero?), e che le ha provocato tipo cinque minuti di riso.
Poi alla venticinquesima ripetizione, nasce questa. Forse con la canzone sotto ha più senso, non so, però CIAO RYO AFFLITTO MI MANCAVI <3
Ed era da tanto che non pubblicavo :3
Non odiatemi <3

 

 

   
 
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