Lady Tinley
A varcare la
soglia della stanza non fu altro che Lady Tinley giunta lì per non so quale
arcano motivo. Per quello che sapevo il cronografo era in un’altra stanza.
“Miss Shepherd
,Mister De Villiers. So che vi trovate qui!”
Come diavolo
sapeva che eravamo in quella stanza e pensare che era quella meno affollata, ma
non in quel giorno. Volevo essere prudente anche se sapevo che l’antenata di
Gwen era nostra alleata, ma la mia ragazza come sempre non seguiva le mie
direttive.
“Buongiorno
Lady Tinley, come fa sapere che noi eravamo proprio qui?” disse Gwen quindi
decisi di uscire dal nascondiglio.
“Sei stata
proprio te a dirmelo qualche giorno fa. Mi avevi chiesto un incontro proprio
oggi e in questo luogo. Dicevi che dovevi parlarmi e che mister De Villiers è
una persona fidata”
“Forse ha
incontrato una me stessa del futuro? Non mi ricordo di aver fatto questa
conversazione!” rispose Gwen
“Mi scuso
per come mi sono comportato l’ultima volta che ci siamo incontrati, ma erano
circostanze diverse!” decisi d’intervenire prima che succedesse qualcosa.
“Giovanotto,
lei non sì è comportato bene con me però sono d’accordo con lei che erano altre
circostanze quindi è meglio sorvolare e raggiungere il nocciolo della questione”
“Come?” Disse Gwen.
“Gwendolyn ,non ha idea perché mi ha chiesto
un incontro proprio qui?” chiese la trisnonna della mia ragazza.
“Non ne ho
idea, ma… vedi in questi giorni sono successi un sacco di fatti” disse Gwen.
Dovevo intervenire prima che commettesse qualche errore.
“Lady Tinley volevo dirle che da quando ci
siamo incontrati sono cambiati dei fatti che mi hanno aperto gli occhi. Vorrei
chiederle se dal suo punto di vista il mio incontro con Paul nel 1783 sia già
avvenuto?”
“Giovanotto,
perché glielo dovrei dire? Fino a qualche giorno fa sì fidava cecamente delle
direttive del conte, come mai ora sembra aver cambiato idea? Però devo
ammettere che il vostro incontro con Paul De Villiers è già avvenuto però non
so ora dove alloggia!”
“Come sta
Paul, papà?” intervenne la mia ragazza che come sempre mi prendeva contropiede.
“Da quando
lo sapete?” ci chiese una Lady Tinley basita.
“Da poco
fa!” rispondemmo entrambi.
“Mi
ricordate tanto Lucy e Paul. Solo che voi rischiate di più di loro. Paul, tuo
padre, sta meglio grazie a questo giovanotto. Quindi signorino ha letto le memorie del conte?”
“Si, ma ci
sono ulteriori sviluppi ed essendoci qui nel 1912 pensavo di farvi visita con
Gwenny per poter parlare con Lucy e Paul. Abbiamo davvero bisogno di un
chiarimento solo che ho fatto male i calcoli quando ho trascinato miss Gwendolyn
con me. Abbiamo perso tempo ed ora non ne abbiamo a sufficienza per poter
conversare con Lucy e Paul. Inoltre, non credo che la loggia ci permetterà di
utilizzare l’unico cronografo a disposizione.”
“Ehm Gideon
c’è ancora una possibilità per incontrare i miei genitori…”
“Come?” le
chiesi sbigottito
“Ragazzi.
Cosa succede? Sono molto sorpresa da lei. Non accade spesso di ascoltare uno di
voi di ammettere d’aver sbagliato. Credo che dovreste chiarirvi. Inoltre,
ritengo opportuno fissare un incontro con Lucy e Paul. Penso che per domani
alle 17.00 del 20 aprile 1912 possa andare bene?”
“Si, ma
vorrei chiederle dove?” intervenni prima che Gwen combinasse qualche pasticcio
“ Signor De
Villiers sì fidi di Gewndoly credo che avrà delle piacevoli sorprese!”
“Ma?”
Solo che
Lady Tinley se ne era già andata.
“Cosa le
prende?” chiesi rivolto alla mia ragazza.
“Non ti ho
raccontato tutta la verità. Vedi Lucy e Paul hanno nascosto il cronografo
rubato e io insieme a Leslie l’abbiamo trovato. Per questo sono riuscita a
incontrare il mio nonno nel passato…”
“Solo che
nel cronografo per farlo funzionare serve il tuo sangue. In quello che hanno
rubato i tuoi genitori non c’era e quando sono spariti eri troppo piccola per
poter farlo funzionare…” poi riuscì a fare i miei calcoli
“Ad inserire
il sangue è stato mio nonno Lucas…”
E lì capi
tutto. Un paio di giorni fa avevo notato una ferita al polso di Gwen ,ma lei mi
aveva rassicurato che non era niente di grave. Ancora una volta mi aveva
dimostrato che non aveva fiducia in me, ma ora la potevo capire. Lei credeva
che non l’amassi, lei credeva che le avessi sempre mentito sui miei sentimenti
per quello non me ne aveva parlato nonostante le avevo ripetuto più volte di
fidarsi con me come buoni amici che pirla ero stato.
Gwendolyn non ebbe il tempo di continuare la frase che salto nella nostra epoca e per me fu lo stesso da lì a breve.
Angolino tutto mio. Sono ritornata con un capitolo
strimizito e dopo un po' di tempo. Sono imperdonabile. Credo che fra
due capitoli questa storia avrà il suo termine. Spero che vi
piacerà