Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: hiimnotamuggle    19/05/2016    2 recensioni
Supernatural AU Normal World. Escort!Castiel, BountyHunter!Dean, BountyHunter!Sam
Dal testo:-Ti saresti potuto approfittare di me- aggiunse l'uomo.
-Non sono quel tipo di persona.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Riprese lentamente conoscenza. Prima ancora di aprire gli occhi, percepì il dolore pulsante alla testa. Cercò di mettersi a sedere, massaggiandosi le tempie, ma una voce roca lo fermò: «Io non lo farei, se fossi in te.» Si girò di scatto, ma se ne pentì immediatamente. Una scossa gli attraversò il cranio e, proprio quando pensava che non potesse andare peggio, fu colpito da una raffica di flashbacks. 

Guarda chi abbiamo qui... Ti è piaciuto il drink, Gabriel?  

 Non avrai pensato che fosse finita lì, vero?  

 Quello era solo il primo tempo...  

Improvvisamente, non gli importava più dell'emicrania. Voleva solo piangere. Cosa era successo? Cosa gli avevano fatto? Non poteva, non voleva neanche immaginarlo. Iniziò a singhiozzare. Sentì a stento il rumore di una sedia che si spostava e di una persona che si muoveva verso di lui. Si coprì il volto con le mani, cercando di darsi un contegno, ma poi un'idea lo colpì: e se quell'uomo fosse stato uno degli assalitori? Il panico prese il sopravvento. Scattò all'indietro, sbattendo la schiena contro la testata del letto. Venne colto da un attacco di tosse . «Ehi, rilassati... Hai dormito per un bel po', non strafare» Castiel sollevò lo sguardo, terrorizzato, e i suoi occhi lucidi incontrarono quelli verdi di un giovane uomo. Portava una giacca di cuoio che sembrava aver visto momenti migliori, e il suo volto esprimeva sincera preoccupazione. «Mi chiamo Dean Winchester» si presentò  «e sono un cacciatore di taglie. Il migliore» aggiunse, con un ghigno. Un cacciatore di taglie? Ma allora...

«Non so quanto ti ricordi di ieri sera, ma» si interruppe. L'altro aveva ricominciato a singhiozzare. D'istinto Dean si sedette sul bordo del letto e appoggiò una mano sulla spalla dell'uomo, che sussultò leggermente al contatto, ma continuò a piangere. «Tu sei Castiel, vero?»

Quelle parole sortirono senza dubbio un qualche effetto sull'interessato, perchè sollevò di nuovo il capo e guardò il suo interlocutore con aria interrogativa e sorpresa. «Come fai a...?» iniziò a chiedere. In futuro, ripensando a quel momento, Dean avrebbe ricordato particolarmente come la voce di Castiel fosse roca dal pianto e sexy. 

Molto sexy.

«Ho sbirciato nel tuo portafoglio» ammise Dean, grattandosi la nuca con un sorriso di scuse «ero curioso di conoscere il tuo nome». Grandioso, pensò Castiel. Beh, pazienza. Nel suo borsellino non aveva altro che i documenti personali, qualche moneta e... Oh no. Il suo biglietto da visita. Ne aveva sempre un paio di copie con sé, nel caso i clienti volessero il suo numero (non che succedesse spesso). Arrossì violentemente, sperando con tutto sé stesso che l'altro non l'avesse visto. 

I suoi pensieri furono interrotti, neanche a dirlo, da Dean, che riprese a parlare. La sua voce aveva preso un tono più serio. «Castiel, riguardo a ieri...» questa volta fu l'altro a interromperlo. «Non voglio parlarne.»  «Ma non c'è niente di cui parlare» insistè il cacciatore. «Quei bastardi non ti hanno toccato. Non ho lasciato loro il tempo» ghignò. Castiel spalancò gli occhi. Non osava sperare di aver capito bene. «Se questo è uno scherzo, io-» «No, non sto scherzando. Per fortuna sono arrivato in tempo, e li ho stesi prima che potessero- Castiel?» l'altro, d'istinto, lo aveva abbracciato, e ora stava riprendendo a piangere con il viso nascosto nel petto di Dean. «Ehi, occhio a non bagnarmi la camicia. Un semplice grazie basterebbe, sai?» scherzò questi.

Quando si rese conto di quello che stava facendo, Castiel si staccò da lui, imbarazzato, e lo guardò negli occhi. Il mare si mischiò all'erba. «Grazie infinite, Dean Winchester.»

 «Solo Dean va bene» replicò. 

Stava per aggiungere qualcosa, quando il suono di un'assolo di basso riempì la stanza. «Ah, è il mio» disse. «Pronto, Sam?» mentre il suo salvatore parlava al telefono, Castiel si guardò finalmente intorno. Si trovava in una stanza di un bed&breakfast. Non aveva nulla di speciale, anzi, era del tutto simile alle miriadi in cui aveva soggiornato, eppure si sentiva un po' come a casa. «...Okay, sì. Dammi quattro ore. Okay. A dopo, allora.» Dean chiuse la chiamata e si rivolse di nuovo a lui. «Devo andare. Mio fratello ha bisogno di una mano con un caso.» «E' un cacciatore di taglie anche lui?» «Già. E' una cosa di famiglia.» La sua bocca si piegò in un sorriso amaro, ma Castiel decise di non fare domande. «Beh, buona fortuna allora» disse, dirigendosi verso la porta «e riposati. La camera è pagata per un paio di giorni, quindi sfruttali, okay? Non ho convinto il proprietario a farti stare anche di giorno per niente.» Senza aggiungere una parola, aprì la porta e sparì nel mondo esterno.

 Castiel non aveva nemmeno avuto l'occasione di ringraziarlo un'ultima volta e salutarlo. Ripensò ai suoi occhi verdi e all'odore della sua giacca di pelle, e si lasciò cadere sul letto.

 

Intanto, Dean era arrivato al parcheggio. Infilò le mani in tasca per prendere le chiavi e insieme ad esse tirò fuori anche un biglietto. Lo guardò e sorrise. Avrebbe rivisto Castiel.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: hiimnotamuggle