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Autore: bluemermaid1999    23/05/2016    3 recensioni
L'Istituto è quello di sempre: statuario e magnifico, con il suo via vai di Cacciatori da tutto il mondo. Ma cosa succederebbe se i ruoli fossero invertiti? Se Clary e Simon fossero i cacciatori e i Lightwood e Jace i mondani? Scopriamolo...
Buona lettura
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Jace Lightwood, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Clary si buttò sul letto. Troppo emozioni in una volta. Alla fine si era accorta che la scuola non era neanche tanto pesante come pensavano. I professori li lasciavano stare anche se non erano attenti in classe. Probabilmente Magnus aveva calcato molto il fatto dell’essere orfani eccetera, quindi li vedevano come ragazzi problematici. Meglio.

A cena avevano raccontato a Magnus dei loro progressi. Ne era rimasto piacevolmente sorpreso. Simon alla fine era stato arpionato ad un albero da Isabelle, ma aveva resistito e questo le aveva fatto ancora più provare il fremito della caccia. Ormai lo desiderava, più la teneva a distanza più lei era richiamata da lui. Simon era bravo tanto quanto lei a rendersi desiderabile. 

Dopo era andata in camera per mettersi a letto. Era stanca morta. E la lente iniziava a bruciarle. Quando la mattina non aveva voglia di usare la magia la metteva. Aveva deciso che avere gli occhi verdi era una cosa migliore, visto che Magnus quando l’aveva trovata e si era reso conto della sua diversità aveva deciso di mascherarle l’occhio scuro. Da quello che aveva capito lei in realtà era nata con i capelli color mogano e gli occhi verdi di sua madre. Ormai era abituata alla sua dualità. Talvolta aveva i suoi vantaggi. Bastava solo controllarla. Quando doveva essere normale sprigionava il potere del suo sangue angelico, durante le battaglie o gli interrogatori, come quelli in casa Lightwood, veniva fuori il suo spirito demoniaco.

Sprofondò in un sonno profondo senza sogni.

DRIIIIIIN DRIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIN

Che palle la sveglia, pensò Clary allungando la mano verso il comodino per spegnerla. Non che fosse una levataccia, ma non aveva davvero voglia di andare a scuola. Strano solo che Simon non fosse andato a chiamarla. Si alzò dal letto e andò verso la camera di Simon. La aprì lentamente. Non era possibile stava ancora dormendo! Gli avrebbe fatto uno scherzo. Se c’era una cosa che quel ragazzo non sopportava era il solletico. Si avvicinò piano e gli saltò addosso.

< Clary che fai piantala non resisto >, disse Simon sobbalzando sul letto. Le prese i fianchi  e la fece volare in aria per poi riacchiapparla al volo.

< Su dormiglione dobbiamo svegliarci >,disse lei dandogli dei leggeri buffetti sulle guance. 

< Perché dovremmo? >, chiese lui con faccia sorpresa.

< Ti facevo tonto Simon ma non così tanto. Dobbiamo andare a scuola >,disse lei divertita.

< Veramente la tonta sei tu, oggi è sabato, non si va a scuola stordita! >, disse sul scoppiando a ridere. Clary diventò rossa come i suoi capelli. Com’era potuta essere così stordita.

Simon scoppiò a ridere guardandola. 

< Non fa niente >,disse < Ormai siamo svegli che ne dici di andare a fare colazione al bar a questo punto? >. 

< Ci sto, vado a mettermi qualcosa addosso. So che hanno aperto un bar nuovo in via Kennedy, possiamo andare lì >, disse la Rossa.

< Da quando ti interessi dei posti mondani? >, la prese in giro Simon.

< Purtroppo a scuola devo sorbirmi i pettegolezzi delle ragazze, dai preparati e vieni nella mia stanza >.

Clary tornò nella sua stanza e andò in bagno a prepararsi. Si mise la lente a contatto perché di prima mattina era possibile che la sua magia facesse cilecca. Un po di eyeliner e di mascara ed il trucco era a posto. Dopo di che si mise davanti all’armadio per vedere che cosa mettersi. Fuori era una bella giornata quindi optò per una maglietta nera che le arrivava poco più in su dell’ombelico, pantaloncini bianchi con dei collant neri con i buchi e delle sneakers nere. Mentre si stava legando le scarpe Simon entrò nella stanza.

< Sono pronta >, disse lei alzando lo sguardo.

< Andiamo a piedi >, propose Simon.

< Non voglio fare la pigra della situazione, ma tu sei un vampiro in parte quindi non ti pesa di certo fare due isolati ma a me di sabato mattina si. Che ne dici se prendiamo le moto? Magnus le ha messe in cortile >. 

< Ci sto, quella truccata è mia però >,disse Simon facendo un sorrisetto.

< Andata >.

Uscirono di casa dopo aver preso chiavi e cellulare.

Ci misero si e no 15 minuti con le moto. C’era meno traffico del solito nella Grande Mela, ma meglio per loro.

Parcheggiarono davanti al locale. Non sembrava male come posto. Forse un po’ pieno di nascosti, ma finchè non provavano a fare nulla di male, ai due cacciatori non interessava molto. Non erano i classici Shadowhunters bigotti che ritenevano di essere superiori a tutto e a tutti e pensavano di dover sterminare a vista ogni nascosto che gli capitava davanti. In più essendo un trio peculiare era normale. Insomma, Clary era un misto tra angelo e demone, Magnus era uno degli stregoni più conosciuti nel mondo e Simon era un mezzosangue. 

Quando aprirono la porta un’ondata di profumo di dolci appena sfornati li avvolse. Dentro era un posticino accogliente. Il pavimento era di parquet color mogano e le pareti erano bianco panna. Dei tavolini neri circolari erano circondati da sedie rosse. Più avanti il bancone con le vetrate era ben fornito di croissant, bomboloni, brownies e torte. Dietro al banco c’era una donna sulla cinquantina con un gran sorriso sul volto. Le doveva piacere proprio il suo lavoro. Era una mondana, niente segni di occhi grandi come le fairy, niente pelle colorata e niente auree da shadowhunters o demoni. Una semplice innocua umana senza vista. 

Clary e Simon si accomodarono a un tavolino vicino a una vetrata laterale che dava su un giardino interno ben curato. Poco dopo una ragazzina con l’uniforme da lavoro si avvicinò per chiedere le ordinazioni. Simon ordinò un caffè nero e un brownie e Clary un cappuccino e un croissant alla crema, che arrivarono a tempo di record. 

Mentre sorseggiavano le loro bevande si sentì il rumore della porta che si apriva. Clarissa dava le spalle alla porta, ma Simon vide bene chi era entrato. Non fece in tempo a dirlo a Clary che quest’ultima si sentì toccare la spalla. 

< Ciao ragazzi come state? >,disse una voce che Clary riconobbe subito. Jace.

< Noi bene, tu? >, rispose la ragazza.

< Niente di cui lamentarmi >. Clary notò che non era solo. Dietro di lui c’era un ragazzo dagli occhi neri come la pece e i capelli chiarissimi, quasi albini. 

< Non mi presenti ai tuoi amici, fratellino? Soprattutto ad una ragazza così carina >, disse quest’ultimo ammiccando verso la ragazza, con grande rabbia da parte di Simon. Odiava quando i ragazzi facevano gli spavaldi, soprattutto con Clary.

< Come sono sbadato. Clary, Simon, lui è mio fratello Jonathan. Jonathan questi sono Clary e Simon >, disse il biondo presentandoli.

< E’ un piacere Jonathan, tuo fratello mi ha raccontato molto di te >,disse Clary alzandosi, seguita da Simon. 

< Ci piacerebbe molto rimanere ma abbiamo delle commissioni urgenti da fare. Ci becchiamo in giro >, disse Simon. 

< Già ve ne andate, che peccato. Che ne dite di vederci stasera allora. Potremmo uscire tutti quanti insieme, portate anche Magnus. Sicuramente Alec sarà contento di rivederlo >, disse Jace facendo un occhiolino ai ragazzi.

< Ed ovviamente non si accetta un NO come risposta. A casa Lightwood stasera alle 9 >, continuò Jonathan.

< Come dirvi di no… Va bene ci saremo >,disse Clary. Simon annuì non molto convinto.

< A stasera allora >, disse il mezzosangue uscendo con Clary.

 I due salirono sulle loro moto e si diressero a casa. Si allenarono tutta il pomeriggio. Visto che i Lightwood ormai sapevano chi erano,si dovevano aspettare di tutto… 

MA IN REALTA’ QUELLO CHE DOVEVA SUCCEDERE ERA L’ULTIMA COSA CHE CHIUNQUE SI SAREBBE ASPETTATO

 
   
 
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