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Autore: Caterina_98    28/05/2016    0 recensioni
Gli incubi di Draco non sono solo incubi, e questo lo distrugge, lo lacera.
Harry non cela rimorsi o vendette, i Grifondoro sanno che il coraggio sta anche nell'aiutare e come Silente sostiene, se la felicità la si può trovare in tutte le situazioni tenebrose, la luce di cui Dracio ha bisogno, sarà proprio Harry.
Aspetto tanti commenti, buona lettura!
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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                                        NIGHTMARES
 
Dormiva, il ragazzo dagli occhi di ghiaccio e i capelli chiari, era steso sulla schiena e la pelle pallida risaltava alla luce della luna appena visibile tra le nuvole rendendo il suo volto angelico.
Non era un sonno tranquillo, si agitava continuamente e lamenti indecifrabili uscivano dalle sue labbra sottili. Si alzò di scatto, con la fronte imperlata di freddo sudore, il respiro affannato e un senso di nausea che gli attanagliava lo stomaco.
Nella sua mente era ancora impresso il bagliore di luce verde e accecante di un incantesimo che lo aveva fatto svegliare, si alzò e si osservò nello specchio: gli occhi cerchiati da profonde occhiaie scure, il volto scarno e bianco, il fisico sempre più esile.
Peggiore di un incubo c’è solo la consapevolezza di svegliarsi per apprendere che è tutta la verità, nient’altro che la verità che ti piomba addosso incurvandoti le spalle e schiacciandoti il petto.
 
Fuggire, voleva andarsene per non tornare più.
Soffrire, per eliminare i pensieri.
Morire, per abbandonare il suo corpo.
O forse solo essere amato, per poter tornare ad amare.
 
Quella notte, l’orgoglioso e freddo Draco pianse. Pianse tutte le lacrime che da mesi tratteneva e nascondeva dietro maschere di indifferenza, pianse tutti i dolori, tutte le debolezze, tutte le paure che celava da tempo.
Non avrebbe dato a nessuno la soddisfazione di vederlo crollare, soprattutto a quell’ odioso ed egocentrico Potter. Anche se, doveva ammetterlo, era irrazionalmente attratto da quei profondi occhi verde smeraldo.
 
Sentì la necessità di rifugiarsi in un posto sicuro, cosi, senza far rumore sgattaiolò fuori dai dormitori e si diresse verso la torre dell’ orologio, che piccola e polverosa aveva offerto a Draco  riparo e conforto in molte altre occasioni.
Quando vi entrò fu colto da un improvviso senso di smarrimento, vi era una lanterna accesa e due occhi verdi e tanto amati che lo fissavano sorpresi.
 
«Potter, perché sei qui? » chiese con una punta di irritazione nella voce
«potrei farti la stessa domanda» gli rispose il moro con voce sottile.
I loro sguardi si incrociarono e per qualche secondo i due ragazzi sembrarono leggersi nel profondo.
Draco, che non voleva discutere in quella già difficile nottata si sedette accanto ad Harry, sospirò e con un sussurro ammise: «stavo solo fuggendo da un incubo» non sentendo alcuna risposta da parte del compagno continuò «ma la realtà si è mostrata più difficile da sopportare rispetto ai sogni, non ho potuto scegliere, non toccava a me. Ci sono cose che non puoi capire, tu dal momento in cui i tuoi genitori sono morti sei il salvatore del mondo magico. Lodato, fiero, coraggioso. E ora che l’oscuro signore è tornato, hai sulle spalle il compito di liberarci di lui per sempre. Non lo hai scelto, ma ti sei mai chiesto se noi altri abbiamo avuto la possibilità di farlo? ».
Un silenzio carico di tensione che fu ancora il biondo a rompere, si afferrò un braccio, sollevò la manica del maglione svelando un simbolo inciso sulla pelle chiara;  infilò le unghie nella carne «MI ODIO» urlò con voce rotta. Raccolse da terra un calcinaccio appuntito e gridando di rabbia e di dolore si ferì il braccio.
 
Harry era immobile, fissò prima il marchio nero lucido e terrificante e poi il sangue che colava dalle ferite che il biondo si stava procurando.
Non pensò ai suoi genitori, non pensò a ciò che avrebbe potuto dire la gente, non pensò al reciproco odio tra lui e Draco. Vide un ragazzo, spaventato e indifeso. Un obbligo impostogli dalla famiglia, una promessa da mantenere, un peso troppo grande per chiunque.  
 
Il moro si alzò di scatto «Draco, fermati, ti prego»  poi bloccò le braccia del biondo sporcandosi di sangue caldo e denso, prese il coccio dalla sue mani e cercò di fermare il flusso rosso e costante tamponando con un angolo del mantello. L’altro tremante e pallido si accasciò a terra, il volto di Draco ricominciò ad inumidirsi di lacrime salate che scendevano sempre più copiose, sentì un braccio forte e saldo stringerlo in un abbraccio e il suo corpo fu scosso da piccoli singhiozzi.
 
Harry si avvicinò ad un orecchio del biondo “sono qui con te ora, ti proteggerò” sussurrò dolcemente con la voce rotta.
Draco non potè fare a meno di sorridere e rintanarsi ancora di più nelle braccia accoglienti di Harry.
Come prima, pianse i propri dolori e le paure, ma questa volta gli sembrarono meno pesanti, condivisi con qualcuno che finalmente lo aveva capito.
 
   
 
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