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Autore: monsieur Bordeaux    30/05/2016    1 recensioni
[Crossover]
Seguito della saga di "Mediaset occupata", serie originale creata da me incentrata sul mondo degli anime.
I due giornalisti impegnati tra le malefatte Mediaset stavolta hanno deciso di prendersi una meritata vacanza, in una tradizionale albergo giapponese con centro termale annesso. Ma purtroppo per loro il posto è frequentato da molti personaggi presenti in anime e non solo! E ciò potrebbe mettere a durissima prova la loro vacanza...
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 - Pericoli spirituali e dettagli per nulla sfuggenti!


La mattina seguente nel centro termale Shizukana tutto era tornato alla normalità, ma nell'ufficio della proprietaria la situazione era tutt'altro che tranquilla: in seguito alla confusione della notte precedente, Nicola ed Enrico erano stati richiamati dalla signora Shizukana, che li rimproverò pesantemente per il loro comportamento. Ovviamente il più intraprendente dei due, cioè Nicola, contestò a gran voce tutte le "accuse" a carico suo e di Enrico, ma la signora si dimostrò irremovibile e li avvisò che avrebbe preso dei seri provvedimenti, in caso di ulteriori problemi con gli altri clienti o col personale.
Quando finalmente i due turisti uscirono dall'ufficio, come se fossero appena stati interrogati per omicidio multiplo, la prima persona che incontrarono fu la cameriera Saeko, che si fermò appena notò i loro volti così scuri.
«E' successo qualcosa di brutto?»
Temendo una risposta brusca da parte del suo socio, Enrico provò a zittire Nicola, ma fu tutto inutile: «Lascia stare, per carità! Non ne posso più!»
«Meno male che si è contenuto» mormorò Enrico a bassa voce. Si aspettava qualcosa di più volgare da Nicola, ma forse la gentilezza di Saeko lo aveva un po' calmato.
«E' tutto assurdo!» continuò il socio di Enrico, in chiave polemica. «Noi eravamo belli tranquilli nei nostri letti, poi sentiamo un casino fuori nel corridoio e andiamo a controllare... e poi la colpa ce l'hanno data a noi! E' folle, non sta né in cielo, né in terra!»
«Forse c'è stato un malinteso...» commentò Enrico.
«Ma non diciamo stronzate! E' da quando che siamo arrivati che quella lì ci tiene d'occhio! Lo puoi confermare, vero Saeko?»
«Ecco, diciamo che... no comment!» rispose la cameriera, sorridendo per nascondere l'imbarazzo.
«Ah, capisco. Non si parla mai male della proprietaria, soprattutto con la porta dell'ufficio aperta!»
«Ci siamo intesi! Scusate, ma ora devo scappare, arrivano clienti nuovi!»

Pochi secondi dopo, sul ciglio della porta d'entrata, comparve davanti alla cameriera un ragazzo dai capelli neri, che attirò immediatamente l'attenzione di Nicola.
«Come mai così pensieroso?» chiese Enrico, rivolgendosi al suo socio.
«Io quella faccia l'ho già vista da qualche parte...»
«Sicuro? Io francamente non me lo ricordo.»
Subito dopo dalla porta entrò, uno alla volta, il resto del gruppo e lentamente i due turisti iniziarono a ricordare l'identità dei nuovi arrivati. Il secondo che si presentò alla cameriera fu un ragazzo alto, dai capelli marroni e con l'aria un po' da scemo, che parlò a lungo con il capogruppo. Tutto il contrario era il terzo ragazzo che superò il ciglio della porta: era un tipo silenzioso, dallo sguardo serio, completamente vestito di nero e di altezza medio-bassa. Gli ultimi due ad entrare furono due ragazze, ma Nicola, a differenza di Enrico, capì al volo che in realtà l'ultimo arrivato era un ragazzo, solo con i capelli molto lunghi.
«Ma guarda chi mi ritrovo davanti!» esclamò il più intraprendente dei due italiani. «Yusuke Urameshi!»
«E tu chi... ah, sei tu!» si corresse il capogruppo.
«Vi conoscete?» domandò Kuwabara, il secondo arrivato.
«Ovvio! Una con la sua fama non passa mica inosservato!» commentò Nicola.
«Vedo con piacere che le tue imprese, o per meglio dire scazzottate, sono diventate famose anche all'estero!»
«Ma piantala, Kuwabara!» rimproverò Yusuke all'amico.
«Tu invece devi essere Hiei! Non sei cambiato di una virgola!»
«Salve» rispose il ragazzo vestito di nero. Vedendoli da fuori, sembrava quasi che i due si scambiassero un'occhiata di stima.
«Piacere di rivedervi!» salutò Enrico. «Tra l'altro Hiei potrebbe aiutarci con una delle nostre teorie per il libro che stiamo scrivendo, giusto Nicola?»
«Non ci avevo pensato! E' proprio vero che ogni tanto ti viene un'idea brillante!»
«Di cosa state parlando voi due?» intervenne Hiei un po' infastidito.
«Ah, si tratta di alcune ricerche per il nostro libro... stiamo raccogliendo informazioni su persone che hanno la cosiddetta "Sindrome di pochezza centimetrica", di cui sei, volente o dolente, un noto portatore!»
«Non me ne parlare...»
E dopo quelle parole, Kuwabara a stento si trattenne dal ridere. «Scusate... ma questa è veramente una genialata! Ora so come chiamarlo da adesso in poi al posto di nanetto!»
«Tsk...» esclamò Hiei, con faccia schifata.
«Tornando alle presentazioni, non si è ancora presentata la ragazza del vostro gruppo» commentò Nicola, che poi aggiunse: «E ovviamente non parlo di Kurama! La prima volta ci sono cascato, ma la seconda no!»
«Questa è Botan» spiegò Yusuke. «E' una chiacchierona, ma alla fine è simpatica.»
«Che bella presentazione...» lamentò la ragazza dai lunghi capelli azzurri. Per non dare troppo nell'occhio quella volta, al posto del suo solito kimono rosa, indossava una tuta verde.
«Credo che tutte le ragazze siano delle chiacchierone» affermò Nicola sorridendo. «Potrebbero andare avanti delle ore, se nessuno le richiama!»
«Io non l'avrei detto proprio così, ma diciamo che il concetto è quello!» intervenne Enrico.
«Però adesso basta parlare, godiamoci questa vacanza!» commentò Yusuke tutto contento. «Mi ero proprio rotto di sentire le prediche della vecchia Genkai o del piccolo Enma!»
«Non vedo l'ora di entrare in acqua!» aggiunse Kuwabara, che però nel frattempo notò lo sguardo preoccupato di Kurama. «Ehi, che ti prende adesso?»
«Non so come spiegarlo...» accennò il ragazzo dai capelli lunghi. «Ma percepisco una strana presenza proprio in questo edificio, ma non riesco a capire la sua origine.»
«Anch'io, entrando qui dentro, avevo sentito qualcosa del genere» affermò Hiei con sguardo attento.
«E la cosa che mi inquieta di più è che l'energia percepita è simile alla mia!»
«Volete dire che qui dentro c'è un altro spirito di volpe? Non sarà pericoloso, vero?» domandò Botan spaventata. Davanti a tutto ciò, la reazione di Nicola fu immediata.
«Perfetto! Ci mancava uno scontro tra demoni volpe!»
«Chissà che casino ne verrebbe fuori!» commentò Enrico agitato.
«Ma perché deve esserci sempre qualcuno che rovina i momenti di relax? Perché?»
«A chi lo dici!» confermò Yusuke.

Con una nuova missione da compiere, nonostante le prolungate lamentele di Urameshi che voleva dimenticare tutta la faccenda, i nuovi arrivati salutano i due italiani e andarono nelle loro camere, per organizzarsi nel caso di uno scontro. Nel frattempo Nicola ed Enrico rimasero nella zona della reception, per cercare gli orari delle terme, che avrebbero frequentato dopo pranzo. Ma non trovando un cameriere nei paraggi, i due si divisero e Nicola rimase da solo davanti al bancone vuoto per qualche secondo, finché qualcosa non lo prese alla sprovvista.
Qualcuno, con passo leggero e quasi impercettibile, attraversò di corsa l'atrio del centro termale e passò alle spalle di Nicola, che percepì solamente un leggero spostamento d'aria. Il ragazzo ebbe giusto il tempo di voltarsi, ma quello che vide fu solamente un'ombra sparire dietro l'angolo. La sorpresa per Nicola fu tale che per diversi secondi rimase senza parole, un evento che capitava di rado ad uno come lui!
«Ma... cos'è successo? Chi è stato?»
«Hai trovato qualcuno?» domandò Enrico, sentendo le parole del socio mentre si trovava in un corridoio. «Guarda che siamo a posto, ho trovato un cartello con gli orari!»
«No, Enrico! Ma qui è successo qualcosa di strano!»
«Cioè?»
«Ero qui da solo e all'improvviso è apparso qualcuno ed è sparito allo stesso modo! Era veloce come il vento!»
«Questa storia non mi piace» commentò Enrico, raggiungendo l'amico. «C'è troppo mistero per i miei gusti!»
«Stavolta devo darti ragione! E ciò è veramente strano, Enrico!»
«Ma non hai notato proprio niente?»
«Non ho visto granché, ero di spalle. Forse era una figura femminile, capelli marroni lunghi, un paio di tette niente male...»
«Per averla vista solo un secondo, noto che certi dettagli li hai visti benissimo!!!»
«Inevitabile, socio!»
Con la sensazione che quel mistero era tutt'altro che finito, i due lasciarono l'atrio e risalirono nella loro camera, giusto il tempo di sistemarsi e scendere nuovamente per andare al ristorante del centro termale, pochi minuti prima del pranzo. Come commentò Nicola a tavola, dopo il rimprovero della proprietaria la giornata aveva preso una svolta piuttosto interessante.


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