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Autore: I_love_villains    05/06/2016    1 recensioni
Allora, intendo raccontare le avventure delle mie due Creepy preferite, anche se non mancheranno le altre. Ci saranno diversi episodi, avventurosi, divertenti, tristi, come nella vita. Indovinate a chi si deve il rating giallo? Beh, spero che ci divertiremo insieme.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kage Kao, Offenderman, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Becky aveva appena chiuso la porta del castello, quando sentì avvicinarsi delle voci.
Di chi saranno?” si chiese.
Le voci si fecero sempre più vicine. Jeff aprì la porta ed entrò, seguito da Kagekao.
“Eh? E voi chi siete?” domandò la Proxy, stupita. Da quando in qua la gente entrava così nel castello di Smexy?
“Chi sei tu?” domandò a sua volta Kage.
“Sarà la prossima vittima di Offender” rifletté Jeff.
“Chi diavolo siete voi?” ripeté Becky, mettendosi sulla difensiva.
“Sono Jeff the killer, ma non vivrai abbastanza a lungo per raccontare in giro di avermi visto.”
Jeff estrasse il suo fidato coltello, passandoselo da una mano all’altra. L’albina tirò fuori il suo bastone.
“Provaci” lo sfidò.
Per tutta risposta, il killer ghignò e partì all’attacco. Becky lo schivò agilmente, sfruttando poi lo slancio del ragazzo per farlo sbattere contro una porta. Kagekao scoppiò a ridere per la brutta figura di Jeff. Il killer si rialzò, vendicativo.
“Questa me la paghi” ringhiò.
“Certo, vieni a prendermi!” lo incoraggiò Becky con un ghigno stampato sul volto.
Jeff la accontentò: si avventò nuovamente su di lei, mancandola ancora una volta. La ragazza stava per usare il suo bastone, quando apparve Offenderman, che avvolse Jeff nei suoi tentacoli. Il killer si ritrovò appeso a testa in giù, a fissare il viso scocciato dello Slender.
“Che stavi facendo, Woods?” domandò quest’ultimo.
“N- niente …” balbettò Jeff.
“Mi ha attaccato!” lo accusò imbronciata l’albina.
“Volevo solo fermarla prima che scappasse!” si giustificò il ragazzo.
“Lei è la mia Proxy, Becky” spiegò Offenderman. Lasciò andare Jeff, che cadde di faccia a terra. “Becky, loro sono Kagekao e Jeff.”
“Kagekao e Jeff … quelli di cui mi avevi parlato?”
“Sì.”
“Sei sparito per un mese … non sapevamo dove bere …” lo rimproverò scherzosamente Kage.
“Avevo da fare, in Francia …”
Becky si lasciò sfuggire un sorriso colpevole. Le venne in mente da dove provenivano le sue nuove conoscenze.
“Ah! Ma voi conoscete Jack!” esclamò, contenta.
“Quale?” volle sapere Kagekao.
“Aspe'”, li interruppe Jeff, “ma se sei la sua Proxy, allora stupri gli uomini!”
“È … è normale che dica certe cose?” domando Becky, scioccata dall’uscita di Jeff.
“Sì, ignoralo” le consigliò Smexy.
“Ma è idiota?” sussurrò la Proxy al suo capo.
Ci pensò Kagekao a rispondere: “Jeff è un baka!”
“Ripetilo, talpa!”
“Ehm … do ragione a Kagekao” disse Becky.
“Ma se nemmeno mi conosci!” protestò il killer.
“Smettetela! Beviamo e basta!” ordinò Offenderman.
“Ci sto!” esclamò la ragazza.
Prese una bottiglia di bourbon, mentre Smexy distribuì vino e vodka. Per qualche minuto ci fu silenzio, essendo tutti occupati a bere.
“Di quale Jack parlavi?” domandò Kage dopo essersi scolato metà della prima bottiglia di vino.
“Di mio fratello.”
“Secondo te noi, che ti abbiamo appena conosciuta, sappiamo chi sono i tuoi famigliari?” intervenne Jeff.
“Ehm … no. Ma non conoscendo l’altro Jack … che poi c’è un altro Jack?”
Il killer si voltò verso Offenderman.
“L’hai presa per l’aspetto, vero?”
“Un’altra parola e ti butto fuori” replicò minaccioso lo Slender.
“Ma come sei gentile, Jeffrey” ghignò maligna Becky.
“Non chiamarmi così!”
“Perché no? È il tuo nome, no?”
“No, io mi chiamo Jeff!”
“È Jeffrey Woods, non Jeff, o sbaglio? Oh”, continuò l’albina dopo aver sorseggiato il bourbon, “e hai un fratello.”
“Quello era prima, ora sono Jeff the killer. E sì, ho un fratello. Adesso posso bere in pace?”
“No! È divertente infastidirti!”
“Vero!”, intervenne Kagekao, “Jeffrey è troppo buffo!”
“Vi manderei tutti a dormire …”
Becky rise piano, abbassando gli occhi sul bicchiere. Rimase a fissarlo con un sorriso malinconico.
“Che c’è?” bisbiglio Offender, mentre Kage e Jeff proseguivano a bere guardandola ogni tanto.
“Niente, mi è solo un po’ … familiare, diciamo” rispose la Proxy passandosi una mano sugli occhi, come per asciugarsi lacrime invisibili.
Kage ruppe il silenzio che seguì quelle parole: “Come vi siete conosciuti?”
Becky cominciò a ridere.
“In un certo senso ricorda il modo in cui ho conosciuto Satàna …” iniziò a raccontare Smexy.
“E chissà quante altre donne” commentò Jeff.
“Molte” fece Becky.
“Sì, solo che con lei non potevo … divertirmi, così … diciamo che mi sono interessato al suo caso e ho capito che poteva andare bene come Proxy.”
“Il mio caso” rise la ragazza. “Ma se eri tu che tornavi ogni giorno con una scusa che era palesemente falsa.”
“Che vuoi dire?”
“Che non sai inventarti le scuse! Sei peggio di Mario!”
Becky si bloccò.
“Mario? Ti sei ricordata qualcosa?” le chiese subito Smexy.
Jeff e Kage continuarono a bere, incuriositi da quel discorso.
“N- non lo so … mi è venuto così” gemette Becky, tenendosi il capo. “Mi fa male la testa.”
“Oltre che stupida è anche picchiata” disse Jeff.
“Chiudi la bocca!” intervenne prontamente Offenderman.
“… Jeff?” lo chiamò la Proxy.
Jeff la fissò.
“Vaffanculo! È da prima che volevo dirtelo.”
“Ma vacci te! Zalgo, quanto è antipatica!”
Il killer si alzò fra le loro risa, raccolse le bottiglie di vodka e andò a stendersi lontano da loro.
Stavolta fu Smexy a rompere il silenzio: “Come va con Sadie?”
“Alla grande. Con Sat?”
“Al solito.”
“Chi è Sadie?” volle sapere Becky.
“La mia ragazza” rispose Kagekao.
“Oooh! Sei fidanzato, eh?”
“Sì …”
“Beh, parlami un po’ di lei.”
Kage la accontentò, descrivendo Sadie e raccontando cosa facevano insieme alla magione. Ogni frase era intervallata da un sorso di vino.
“Sembra bello” commentò Becky, che lo aveva ascoltato con la testa appoggiata ad una mano.
“Lo è. Prima andavo in giro e dormivo dove capita, adesso ho una casa e degli amici.”
“Ti capisco” mormorò la ragazza, guardando dolcemente Smexy di sott’occhio.
“Anche tu eri in vacanza in Francia?” domandò Kage, che era curioso di lei quanto Becky lo era di lui.
L’albina sussultò.
“Beh … più o meno” rispose, sorridendo nervosa.
Offenderman, che li aveva osservati in silenzio, felice che andassero d’accordo, intervenne: “Perché non ci racconti cosa è successo durante la mia assenza, Kage?”
Becky ringraziò Smexy con un sorriso, poi ascoltò interessata la creatura.
“Niente di che, allora” constatò Offy quando Kagekao terminò il racconto.
“Solo Slendy ci ha proibito di ubriacarci a casa sua e nel bosco fa freddo … verremo qui più spesso.”
“Davvero? Sì! Portate anche qualcun altro? Mi piacerebbe molto conoscere nuove persone!” esclamò contenta la ragazza.
“Non intendo far diventare questo castello un albergo!” la frenò subito Smexy.
“Non intendevo quello … solo che sarebbe bello conoscere altre persone. Punto.”
“Domani io e il baka torniamo alla magione. Potresti venire con noi” la invitò Kage.
“Posso?” domandò eccitata Becky a Offender.
Lo Slender scrollò le spalle e disse, noncurante: “Prima o poi dovevo incontrare mio fratello … andiamoci domani.”
“Sì!” esultò l’albina.

Il giorno dopo i quattro si svegliarono tardi. Decisero di partire dopo la colazione. Becky era entusiasta. Presto avrebbe conosciuto i fratelli di Offenderman e avrebbe incontrato nuovi amici!
“Non capisco tutto questo entusiasmo ... è solo una casa con tanti rompiscatole” disse Jeff.
“Chiudi il becco!” ordinò Becky fulminandolo con un’occhiataccia.
“Vuoi riprendere da dove siamo stati interrotti?” la minacciò il killer mostrandole Colty.
“Mi piacerebbe molto, ma preferisco di più arrivare a casa tua.”
“Dì piuttosto che hai paura.”
“Pfft! Io? Paura di te? Certo … fai prima a buttarti dalla Tour Eiffel.”
“Eh?”
“Nessuno ha paura di te, baka” tradusse Kage.
“Questo è completamente rimbecillito” sospirò Becky.
“Nessuno ha chiesto il tuo parere, talpa!”
“Se avete finito possiamo partire. Immagino che nessuno voglia teletrasportarsi” li riprese Offenderman, stanco dei loro litigi.
“Ehi, Joker, perché non ti guardi un po’ allo specchio prima di insultare Kage? Sembri il fantasma formaggino! Oh, sì, è meglio. Andiamo” fece l’albina, cercando di rispondere ad entrambi gli interlocutori.
Smexy si incamminò, precedendo gli altri tre.
“Mi sono tagliato le palpebre apposta per guardarmi sempre! So di essere bellissimo!” si difese Jeff.
Kagekao e Becky scoppiarono a ridere. La discussione proseguì sino all’arrivo nella magione.
“Wow!” esclamò la Proxy fissando l’imponente dimora. “Perché non possiamo vivere anche noi in una casa così?!”
“Grazie, Becky, mi fa piacere sapere quanto stimi il mio castello” disse Offender, risentito.
“Oh, andiamo, il castello è bellissimo! Lo amo! Ma … ma questa casa è gigante!”
“Bentornato Jeff!” urlò Nina, che era stata di vedetta in attesa del ritorno del suo amato. Corse da lui e lo abbracciò, buttandolo a terra.
“Vado a parlare con Slender” avvisò Smexy.
“Eh?” fece Becky, distratta dalla scena fra i due killer. “Cosa? No, aspetta! Mi … lasci sola?”
“Ti lascio con Kage. Ci penserà lui a presentarti agli altri.”
“Ehm … ok.”
Offenderman entrò nella villa, Becky tornò tutta rossa da Kagekao.
“Perché sei rossa?” le domandò quest’ultimo.
Jeff riuscì a liberarsi da Nina dopo innumerevoli sforzi.
“Beh, è la prima volta che incontro altre persone e … non so come comportarmi” ammise l’albina.
“Prima volta? Quanti anni hai?”
“Nina, potresti dire a questi idioti che sono bello?”
“Jeff è il ragazzo più bello del mondo ed è solo mio!” esclamò subito la ragazza.
I due idioti li ignorarono.
“Io? Diciassette.”
“E in diciassette anni non hai mai incontrato nessuno?” chiese ancora la creatura, sempre più stupita.
“Beh … non me lo ricordo …” disse piano Becky.
“Stupida, picchiata e con l’Alzheimer …” la prese in giro Jeff.
L’albina lo guardò male, ma prima che potesse dire qualcosa Kage le prese il polso e corse nella magione per presentarle le Creepy. La ragazza lo seguiva a stento.
“Eh?” riuscì a biascicare.
“Iniziamo da Sadie!”
“Ok.”
Kage si fermò davanti alla sua ragazza, che si trovava in corridoio.
“Sadie, lei è Becky, la Proxy di Offenderman.”
“P- piacere” mormorò Sadie arrossendo.
“Piacere” ripeté Becky, altrettanto imbarazzata.
Kagekao riprese a correre, presentandola in tutta fretta ad alcune Creepy.
“Dobbiamo correre per forza …?” cominciò la Proxy, per poi bloccarsi.
“Per fare prima” le rispose Kage, che però la lasciò andare.
La ragazza non lo ascoltò.
“Jack!” gridò buttando le braccia attorno al collo di Eyeless Jack.
“Becky!” esclamò stupito Jack, ricambiando l’abbraccio.
“Da quanto tempo!”
“Troppo! Come sei finita con Offenderman?”
“Beh, è una lunga storia …”
La Proxy fu interrotta da Toby, che trascinava Masky e Hoody in salotto.
“Guardate! Quella è la ragazza di cui vi ho parlato!”
“Eh?! Ma tu sei lo stupido dell’altra volta!” urlò Becky.
“Non sono stupido!” gridò arrabbiato Toby.
Masky tossicchiò.
“Sì che lo sei!”
“Buhuuu, Natalie!”
Il Proxy corse via, desideroso delle coccole di Clockwork.
“Natalie?” ripeté confusa Becky.
Non fece in tempo a chiedere spiegazioni che nel salotto entrò Jane. L’albina la fissò in silenzio, poi: “Tu … tu … tu sei quella puttana dell’altra volta!”
“Come osi?!” si adirò subito Jane.
“Già vi conoscete?” domandò Kagekao.
“Io come oso? Come osi tu?” continuò Becky, ignorando Kage.
“Tu mi hai attaccata per uccidermi! La mia è stata pura autodifesa!” protestò Jane.
“Non me ne frega niente! Il mio è orgoglio!”
“Impara a perdere, mocciosa!”
“Chi hai chiamato mocciosa, puttana?”
Jane scosse la testa e abbandonò la stanza. Becky la guardò andar via, ringhiando.
“Ehm … cosa mi sono perso?” chiese E. J., imbarazzato.
“Niente …” rispose imbronciata la Proxy.
“Non sembrava niente …” notò timidamente Kage.
“Niente!” ripeté decisa la ragazza.
“Ok” risposero in fretta i due ragazzi, indietreggiando di un passo o due.
Becky abbassò la testa e fuggì in giardino. Jack e Kage si scambiarono uno sguardo prima di seguirla. Le altre Creepy tornarono ai loro affari. I due ragazzi trovarono Becky seduta con la testa sulle ginocchia e le braccia attorno alle gambe. E. J. si inginocchiò accanto a lei.
“Tutto bene?” domandò premuroso.
La ragazza lo abbracciò, singhiozzando sulla sua spalla. Jack la strinse, confortandola. Kagekao si voltò verso la magione, indeciso se restare. Becky se ne accorse.
“Kage … resta.”
La creatura si sedette vicino a lei. Becky si sciolse dall’abbraccio di E. J., che a sua volta si sedette sul prato.
“Allora” disse l’albina, asciugandosi le lacrime, “di solito che fate qui?”
“Beh, io gioco a survival horror con Ben, cerco di tenere calma Nina e poi dipende. A volte giochiamo tutti insieme” rispose Eyeless Jack.
“Io sto con Sadie, gioco spesso con Graffiti o con altri e faccio a botte con Jeff” fu la risposta di Kage.
“Graffiti?”
“È il Proxy blu e bianco … come te! Ehehe!”
Anche Becky rise.
“Me lo fate conoscere?” chiese.
“Ok, rientriamo” disse Jack.
I tre si rialzarono ed entrarono nella magione, in cerca del Proxy. Lo trovarono in cucina.
“Graffiti, lei è Becky, la Proxy di Smexy” li presentò Kagekao.
“Ciao” lo salutò timidamente Becky.
“Ciao. Credo che i nostri capi abbiano appena finito di parlare.”
“Sì? Beh, allora ci vediamo in giro. Ciao!”
La ragazza corse da Offenderman.
“Oh, allora questa è la tua Proxy?” chiese Slenderman, osservandola.
“Già. Ti sei divertita, Becky?”
“Sì, grazie.”
“Vuoi restare ancora?”
Becky si voltò leggermente verso Jack e Kage prima di rispondere: “Beh … se non è un problema …”
“No, altrimenti non te lo avrei chiesto.”
Becky sorrise radiosa e corse dai suoi amici.
Quella fu la prima di una serie di visite che coinvolsero gli abitanti del castello e alcuni della magione.



***Angolo Autrice***
Ecco un altro capitolo rolato.
Ci sono riferimenti a Le origini di Becky, che prima o poi Becky313 pubblicherà ... sono curiosa quanto voi!
Alla prossima!
   
 
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