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Autore: Lord Gyber    06/06/2016    5 recensioni
Dato che il primo Multiverse Match è stato così ben apprezzato, perché non creare un secondo capitolo?
Il torneo questa volta sembra essere privo di pericoli, ma non si può mai sapere cosa ci aspetta dietro l'angolo.
Nuovi personaggi. Nuovi combattimenti. Nuove sfide.
E chi lo sa...forse potresti vincere proprio tu!
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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« Qualcuno prenda la targa di quel missile...» Kishin si massaggiò le tempie. Un dolore fortissimo gli pervadeva la testa, che gli sembrava sul punto di scoppiare da un momento all'altro. Si accorse di essere sdraiato su una brandina e, data la scomodità, decise di mettersi in posizione seduta. La cosa non solo gli giovò sul mal di schiena ma anche su quello della testa.

Cosa era successo?

Fece una breve ricapitolazione: era salito sul ring, aveva combattuto al suo solito, poi Raven veniva spazzata via...« O porca troia, Raven! » « Uh, vedo che ti sei svegliato? Come stai? » la ragazza gli apparì alle spalle, prendendolo alla sprovvista.

Lui tirò un sospiro, aspettandosi di rivedere la sorella in un sacco per cadaveri « Meglio, ora. Pensavo che ti avessero uccisa. » « Nah, sono troppo coriacea. Tu piuttosto, hai preso una botta assurda. Quel Redkaiser! Giuro sulla mia falce che lo decapiterò! » « Redkaiser..?»

Un flash gli ricostruì la memoria.

Già, era stato quel maledetto figlio di buona donna rosso e nero a sconfiggerli, togliendoli la soddisfazione di fare fuori qualche altro partecipante.

Kishin digrignò i denti, furioso ed amareggiato, creando sgradevolissime note.

La prossima volta lo avrebbe fatto a pezzi senza sé e senza ma.

Era talmente concentrato sul pensiero di uccidere quel bastardo che non si accorse nemmeno dell'inizio del secondo round, che avrebbe visto scontrarsi un certo Dante ed un certo Alexander, annunciato da Krugster.

 

I due Nep-class se ne stavano immobili a fissarsi.

Dante era un uomo di 33 anni dal volto spigoloso e cattivo. Aveva degli occhi gialli particolarmente penetranti che ricordavano quelli di un falco nonostante fossero completamente umani. Aveva dei capelli neri lunghi fino alle spalle ma a modo che non gli coprissero gli occhi. Era molto alto, raggiungeva il metro e novantotto di altezza ma con le scarpe e il cappello superava certamente i due metri. Aveva un fisico muscoloso ma comunque snello. Una particolarità era quella di avere delle dita delle mani molto lunghe. Indossava dei pantaloni di pelle beige, dei guanti di pelle beige, degli stivali sempre beige, una camicia di colore bianco, e uno spolverino stile far west che toccava quasi in terra, rigorosamente beige.

Si vedevano due spade, attaccate al cinturone e posizionate al contrario, rispetto a come andrebbero tenute, ovvero con la parte tagliente verso il basso invece che verso l'alto, ed erano lunghe circa un metro ciascuna.

 

Alexander invece era piuttosto giovane. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri. Era alto 1,85 m e a prima vista sembrava pesare una novantina di kg. Anche lui era muscoloso ma snello. Indossava una giacca di pelle nera moderna, dei jeans blu e delle Vans nere. Agganciati alla cintura teneva i foderi per le sue due spada, di cui spiccava il manico avvolto di cuoio rosso. Indossava due anelli, uno completamente di diamante sull’anulare della mano destra e uno di acciaio sull’anulare della sinistra.

 

Il ragazzo biondo sorrise al suo avversario, che continuava a tenere il solito broncio.

« Pronti? » il ciclope di cristallo alzò il braccio « Iniziate! »

 

Il corpo di Alexander venne ricoperto di una crosta adamantina e scomparve dalla vista di tutti i presenti. Ricomparve un decimo di secondo dopo mollando un gancio nello stomaco di Dante. Un colpo del genere avrebbe spazzato via qualsiasi altro sfidante ma non l'uomo dai capelli corvini. L'attacco si limitò a spostarlo all'indietro di qualche centimetro nel terreno.

« Vedo che non perdi tempo. » commentò, mentre lo sfidante si allontanava con un balzo all'indietro « Come sempre. » rispose il ragazzo, che ricomponeva la sua mano stranamente incrinata « Mi dimentico sempre che il tuo apparato scheletrico è ricoperto di Graalite. Quello stupido metallo mi impedisce sempre di romperti le ossa. »

« Sei sempre il solito, stupido, ragazzino impulsivo. » mise le mani dietro la schiena estraendo qualcosa da due fondine nascoste dietro il suo soprabito « Sarà davvero un piacere sconfiggerti. » estrasse due enormi pistole, una nera ed una argentea, più grosse di una normale Colt 45 e dal grosso calibro « Comincia a pregare. »

Le pallottole cominciarono a piovere a secchiate, riempendo le orecchie di ogni spettatore di fischi e scoppiettii.

Alexander sbatté i pugni sul terreno, spaccandolo ed alzandone una crosta che usò per proteggersi dal fuoco nemico ma, data la raffica di colpi e l'intensità di essi, stava venendo bucherellata senza troppa difficoltà. Decise allora di impugnare la sua pistola, una specie di enorme revolver. Appena ci fu una pausa durante l'assedio, sbucò da dietro il suo scudo pronto a restituire tutti i colpi con qualcosa di più.

Dante però non era più davanti a lui.

« Vai a nanna ragazzino. » si voltò giusto in tempo di ricevere sul volto un pugno ricoperto di fiamme.

 

« Chissà come procede il combattimento? » Giuly era stata costretta ad assentarsi alla ricerca di vivande dato che Lucas, Gyber e Dz avevano sbafato giusto quei 800 kg di merendine che si erano portati dietro e l'ingrato compito di andare a procacciare, scelto tramite il lancio di una moneta, era toccato a lei, con il risultato che si stava perdendo un incontro davvero acceso « Giuro su Dio che me la faranno pagare. »

Una risatina le pervase le orecchie. Una risatina viscida ed acuta.

Si voltò in direzione opposta al lungo corridoio che aveva percorso ma vide soltanto il buio.

Sul punto di credere che fosse stata solo la sua immaginazione e di riprendere a camminare una seconda risata, più forte della precedente e con un tono decisamente più maligno la costrinse a fermarsi di nuovo.

Fece cadere le buste piene di dolcetti che stava portando ai suoi amici e prese in mano la padella, guardandosi intorno, nel mentre che il risolino continuava a procedere.

Ad un tratto questo si interruppe venendo sostituito da un sibilo.

Giuly, con un rapido movimento dell'utensile da cucina, bloccò il proiettile, che a contatto con il metallo della padella generò delle fastidiose vibrazioni, prima di cadere a terra. Seppur ancora con la guardia ben alzata, si sporse ad osservare ciò che le era stato lanciato.

Era un pezzo di metallo piegato ad U con un piccolo manico, grande complessivamente con una mano. Lei lo raccolse e lo osservò confusa « Un diapason? »

Ciò diede il tempo al suo aggressore di bloccarle il collo, incastrandolo nella parte concava dello strumento musicale, e conficcando le punte nel muro.

 

Un montante venne stampato sul volto di Dante, scaraventandolo indietro, pur mantenendo presa con il terreno. Alexander si scrocchiò le dita mentre la rigenerazione ricostruiva quelle poche incrinature nel suo volto « Ti conviene fare di più, il diamante non brucia tanto facilmente. » sfotté, in riferimento al fatto che un colpo di fuoco contro qualcuno che possedeva un corpo ricoperto del più duro materiale esistente era completamente inutile.

« Ora tocca a me. » rimosse la crosta adamantina. Pose un dito sopra il suo anello di metallo e questa volta fu proprio di questo materiale che venne ricoperto. Ciò gli conferì una minor resistenza del diamante ma una maggiore agilità.

Il corpo del ragazzo venne avvolto da un'aura gialla e, mettendo un piede davanti all'altro, sparì, senza lasciare traccia.

Per un secondo niente, poi Dante, con un rapido movimento, schivò un colpo di energia che si andò ad infrangere contro la barriera del ring. Non servì neanche aspettare che una sequenza di simili si andassero a scagliare contro di lui che riusciva, alla bene e meglio, a schivarli tutti.

All'ennesimo attacco andato a vuoto il nep-class decise di reagire. Il suo corpo venne pervaso da piccole scariche elettriche e, come il suo avversario, svanì nel nulla dopo aver fatto un passo.

 

Giuly vide un uomo avvicinarsi a lei.

Era un uomo alto almeno due metri, con un'età che a prima vista variava dai 20 ai 30 anni e lunghi capelli corvini. Indossava in un abito carbone, un paio di stivali in pelle da equitazione, una cravatta rossa annodata a fiocco e sopra un cappotto rosso con mantella. Portava inoltre un cappello rosso fodera a tesa larga un po' afflosciata. Attorno alla maglia un cinturone che normalmente avrebbe contenuto pallottole ma che conteneva diapason di varie dimensioni. Mostrava fiero un sorriso ricolmo di denti aguzzi e due occhi color rubino balenanti di pura malvagità.

Si mise di fronte alla tremante Giuly, che per qualche ragione sembrava aver perso tutte le forze presenti nel suo corpo nel mentre che il diapason intorno alla sua gola sembrava divenire più stretto, togliendoli così l'aria.

L'uomo le accarezzò la guancia con il dorso della sua mano « Hai paura? »

Le afferrò il volto nel mentre che la sua faccia si distorceva in una voragine di buio e zanne.

 

Dante si guardò attorno a sé.

In quel frangente si stava muovendo ad una velocità elevatissima, almeno sui 100000 Km/s. A quella velocità tutto intorno a lui sembrava non muoversi. Il mondo sembrava essersi fermato, come se stesse camminando in un fotogramma.

A quella velocità avrebbe facilmente sconfitto chiunque altro avversario.

Ma Alexander non era un chiunque avversario.

Sfoderò la sua spada, una katana lunga un metro, e tagliò a metà un ennesimo colpo di energia.

Tenne la guardia alzata, aspettandosi un secondo attacco.

Saettò giusto in tempo per bloccare che la spada nemica lo colpisse in pieno. Le due lame si scontrarono provocando scintille. Il corvino ebbe anche l'occasione di vedere il sorrisetto compiaciuto dello sfidante, che gli faceva venire una voglia di farlo morire male. Ma, con la stessa repentinità con cui era avvenuto l'attacco, esso cessò e Alexander scomparve di nuovo dalla vista di Dante.

L'uomo estrasse la seconda spada.

Le fece roteare entrambe.

Spezzò a metà il primo pugnale lucente con una mossa discendente con la spada nella sua destra, poi un secondo con uno ascendente con la spada sinistra.

Ma quelli erano solo i primi di una lunga serie.

 

Un colpo bastò affinché il mostro togliesse le zanne di dosso a Giuly.

Lelq ricaricò la pistola a pentagramma, pronto a sparare di nuovo contro il misterioso aggressore, che sembrava ormai aver posto tutta la sua attenzione e furia omicida su di lui, tanto che la presa magica del diapason si sciolse e Giuly ricadde potendo di nuovo respirare.

« Lurido stronzo! » sboccò il ragazzo, alzando l'arma e sparando una serie di pentagrammi contro l'uomo. Tuttavia quest'ultimo subiva tutti gli attacchi senza dare segno di cedimento.

« Crepa schifoso bastardo! » continuava il musicista, non accorgendosi dell'inutilità del suo attacco.

Il mostro riportò il suo volto alla forma umana e sorrise, noncurante degli attacchi, afferrando il più piccolo dei suoi diapason dal cinturone, grande quanto una noce, che afferrò con l'estremità del pollice e dell'indice.

Lelq provò anche a farglielo cadere di mano a colpi di pistola ma questo sembrava essere attaccato alla mano del proprietario. Rendendosi conto che tutto fosse inutile, estrasse il suo violino e la lama celata in esso pronto a farlo a pezzi.

L'uomo vestito di rosso avvicinò delicatamente la punta del dito indice della mano libera sullo strumento generando una quasi inudibile vibrazione.

Fu in quel frangente che tutte le ossa di Lelq si spezzarono.

 

 

 

 

Angolo Gyber:

Chiedo umilmente scusa per non aver pubblicato per così tanto ma ho avuto così tanti impegni che il tempo di scrivere proprio non sono riuscito a trovarlo.

Mi dispiace anche di essere riuscito a scrivere così poco ma mi sa che vi dovrete accontentare.

E chiedo scusa a Lelq per il fatto che ormai, in qualunque storia lui appaia, finisce sempre per buscarle. Scusa compare.

E quanto riguarda il misterioso aggressore...beh...è un oc che mi ha inviato una persona a cui voglio molto bene e a cui non potevo dire di no, era troppo figo ^^

Al prossimo capitolo!

  
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