Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Luce_Della_Sera    08/06/2016    1 recensioni
(Sequel di “L’amore è sempre amore” e di “La vera essenza delle famiglie”)
Dal terzo capitolo: "L’amore per i figli è l’amore più grande: è infinito, così infinito che ti lascia senza fiato".
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 7: La finzione va avanti

“Quindi, fatemi capire bene: avete detto quella bugia a vostro padre perché pensate che così facendo lui possa cambiare idea sugli omosessuali?”.
La ricreazione era iniziata da pochi minuti, e Davide ne aveva approfittato per trovare Kevin e Vittoria e portarli in un angolo tranquillo del corridoio di fronte alla sua classe: voleva evitare il cortile, dopo quel che era successo il giorno precedente!
“Io in realtà gliel’ho detto di getto, perché sono stufo di come mi tratta: all’inizio non volevo proseguire la messa in scena”, spiegò Kevin, “Ma poi mi sono deciso: se lo meriterebbe, dopotutto. Vittoria all’inizio era contraria, ma adesso pare che pensi addirittura che questa bugia potrebbe servire a nostro padre per cambiare idea su quelli che lui attualmente chiama ‘pervertiti’. In pratica, anche lei vuole dargli una lezioncina nonostante abbia ventisette anni meno di lui, e anzi, sembra quasi più determinata di me!”.
“Beh, direi che ne ho diritto, non trovi?” si intromise la ragazza, lievemente risentita. “Non capisco perché tu debba usare quel tono, visto che sai come stanno le cose. Vivo con due donne, con loro sono sempre stata benissimo ma sono stufa di sentirlo chiedere se ho un ragazzo perché lui teme che subisca la loro influenza! Non dimenticatevi che dieci anni fa ha persino cercato di portarmi via dalla mia famiglia, solo perché non vivevo in un contesto eterosessuale”.
“Nessuno lo dimentica! Sto solo dicendo che sei troppo ottimista: papà non cambierà mai. Ma forse, questo mio piccolo imbroglio gli farà considerare cose che prima non aveva mai ritenuto degne della sua attenzione!”.
“Tipo te, per esempio?”.
“Anche. Comunque, a questo punto se siete tutti d’accordo a mandare avanti la cosa, direi che ci sono alcune cosette che dobbiamo definire …”.

 
 

Dario sospirò, sentendo la porta di casa chiudersi: ora che sua moglie era uscita per fare la spesa insieme ad Isabel, poteva avere campo libero.
Accese quindi il computer, pregustando quanto stava per fare …  e appena ebbe trovato quel che voleva, chiamò il figlio a gran voce.
“Kevin? Puoi venire un momento?”
Non ottenne risposta.
“KEVIN!”.
“Che vuoi? Che hai da urlare tanto, si può sapere?”.
Il ragazzo aveva fatto capolino dalla sua stanza, piuttosto irritato.
“Puoi venire nel mio studio, per favore? Devo farti vedere una cosa!”.
“E’ così urgente? Sto studiando!”.
“Lo studio può aspettare. Sbrigati!”.
“Arrivo!”.
Suo malgrado, il diciassettenne era curioso: da quando in qua per suo padre lo studio poteva aspettare?
“Eccomi”, disse, restando fermo sulla soglia.
“Ti puoi avvicinare, sai? Non mordo!”.
Il ragazzo obbedì, mentre l’adulto spostava il computer portatile nella sua direzione: e quello che vide lo lasciò senza fiato. Lo schermo era pieno di immagini di donne! Non erano tutte completamente nude, ma di certo non ce ne era una che fosse completamente vestita; ed erano tutte bellissime.
Mentre sentiva il suo corpo reagire a quell’inaspettata visione, Kevin capì le intenzioni di suo padre: quello era il suo primo tentativo di farlo guarire da quella che lui riteneva essere una malattia. Capiva tutta quell’urgenza: anche se sua madre era appena uscita e difficilmente sarebbe rientrata nel giro di breve tempo, quella era una cosa che andava fatta in fretta!
Sforzandosi in tutti i modi di non ridere e di assumere uno sguardo disinteressato, si fece sentire.
“Perché mi fai vedere queste cose?”.
“Non sono belle?” gli chiese suo padre per tutta risposta, contravvenendo ad una delle regole a cui lui stesso aveva sempre tenuto, ossia a quella secondo cui non si rispondeva ad una domanda con un’altra domanda.
Kevin si strinse nelle spalle, fingendo una indifferenza che non provava affatto.
“Se lo dici tu!”.
“Non ti piacciono?”.
“Non particolarmente”.
Dario guardò il figlio con disappunto. Come poteva restare indifferente davanti a tutte quelle bellezze? Per un attimo, si chiese se dovesse cercarne altre ancora più svestite, e magari colte in qualche posa particolare ma poi ci ripensò: suo figlio aveva comunque diciassette anni, e non sarebbe stato educativo da parte sua mostrargli cose che notoriamente erano per soli adulti.
Già così, aveva fatto troppo. Però forse poteva dargli qualche dritta, in modo che le vedesse da solo …
“Davvero? Ne sei sicuro? Se vuoi, puoi anche guardarle tutte completamente svestite: non sono male. Le donne sono delle vere e proprie meraviglie della natura, se le guardi bene te ne accorgerai!”.
Kevin fece del suo meglio per non scoppiare a ridere: la situazione, a suo parere, era davvero paradossale.
“Roba da non credere: dove si è visto mai un padre che consiglia al figlio minorenne di guardare delle donne nude? Non che mi dispiaccia, per carità, anzi: però è strano lo stesso”, pensò.
“Dici? A me non sembrano tutto questo granché, in realtà”, disse poi, sforzandosi di nuovo con tutto se stesso di apparire totalmente disinteressato.
“Però ci proverò … adesso scusami, ma devo continuare a studiare, perché domani ho una interrogazione!”.
Detto ciò, filò in camera sua alla velocità della luce; chiuse la porta a chiave, si buttò sul letto e mise la faccia sul cuscino, per soffocare le risate. Dopodiché, prese il cellulare e mandò un messaggio alla sorella.

 
 

“Ciao come va? Non immaginerai cosa è appena successo! Sto ancora ridendo … papà mi ha …”

Vittoria aggrottò la fronte, leggendo l’sms del fratello. Irene le aveva detto spesso che suo padre era parecchio omofobo e molto ristretto mentalmente riguardo a certi temi, ma non immaginava che lo fosse fino a quel punto! Scosse la testa: com’era possibile pensare che bastasse vedere qualche immagine più o meno provocante per cambiare orientamento sessuale?
 
Certo che ne ha di fantasia, scrisse. Perché non gli chiedi se vedendo foto di donne nude io rischio di diventare lesbica? Mi interesserebbe sapere che ne pensa!
 
Non volle specificare che stava scherzando, perché era sicura che Kevin l’avrebbe capito da solo; e infatti, ne ebbe la prova appena due minuti dopo.
 
Ma certo che puoi diventarlo, non lo sapevi? La lobby gay controlla tutto, vuole impossessarsi delle nostre menti e manda messaggi subliminali per convertirci! Stai attenta, mi raccomando.
 
Leggendo quella raccomandazione strampalata, la ragazza non poté fare a meno di ridere: dopo che si fu calmata, si decise a rispondere.
 
Oh, certo, starò attenta. A proposito di omosessualità, per quanto hai intenzione di mandare avanti la storia? Credo che papà si stia torturando abbastanza, e presto ti renderà la vita impossibile a forza di cercare di “guarirti”: sicuro che il gioco valga la candela?
 
In realtà, la sola cosa che le premeva davvero di sapere era una sola, perché in un certo senso la riguardava da vicino; ma non voleva prenderla di petto.
 
Credo che lo terrò sulla corda ancora per parecchio. E’ troppo divertente! E comunque, so perché non vedi l’ora che io la smetta. Ti da fastidio il fatto che userò Davide come mio falso fidanzato, vero?
 
“Vorrei ben vedere!”, pensò Vittoria punta sul vivo, scrivendo esattamente quelle parole sul suo cellulare. Kevin sapeva tutta la storia, quindi non ritenne di dover essere ancora più esplicita, e schiacciò il tasto invio …
 
Ah ah, lo immaginavo. Perché non gli parli, allora?
 
“Fosse facile”, si disse la ragazza. Molte volte aveva provato a convincersi a farlo, ma non c’era riuscita: e questo perché ogni volta che incontrava gli occhi di Davide si sentiva tremare, e a malapena riusciva a tirare fuori dalla bocca frasi di senso compiuto. Che figura avrebbe fatto, quindi, se avesse cercato di dirgli cosa sentiva esattamente per lui? E poi, lui l’avrebbe voluta? Ne dubitava: c’erano diverse quindicenni molto carine, quindi non vedeva perché doveva interessarsi ad una come lei!

Eh, è una parola! Perché non fai tu da paraninfo, dato che a quanto ho capito passerai molto tempo con Davide?.
 
Il messaggio aveva una venatura polemica, ma lei non poteva farci nulla: era parecchio gelosa.
 
Para … cosa? O.o Comunque, potrei accennarglielo, la prossima volta che lo vedo. Ora devo andare: dovrei ripassare, e credo di aver perso fin troppo tempo!
 
Vittoria fece uno squillo al fratello, per segnalargli che aveva capito. Dopotutto, anche lei doveva ripassare, quindi doveva mettersi all’opera! Era sola in casa, ma le sue due mamme sarebbero potute rientrare da un momento all’altro, e l’ultima cosa che voleva era farsi rimproverare perché non era sui libri. Prima di tuffarsi nel libro di letteratura latina, però, non poté fare a meno di pensare che, se la messa in scena del fratello fosse continuata più del dovuto, avrebbe dovuto fermarlo. A tutto c’era un limite, e comunque il fatto che lui si fosse appropriato del ragazzo che amava, seppure con la sua complicità, non le andava molto giù!

 
 
“Hai sentito Jasmine, oggi?” Sara guardò la moglie, abbassando leggermente il volume della televisione.
“No: credo che l’atmosfera a casa loro sia già parecchio tesa, perciò ho preferito evitare. La chiamerò tra qualche giorno, semmai”.
“Kevin avrà ancora problemi con Dario, secondo te?”
“Poco ma sicuro. Meno male che il mio ex ha solo quarantacinque anni, altrimenti avrei temuto che rendesse mia figlia orfana di padre facendosi scoppiare le coronarie per la bile”.
 “Addirittura? Forse. Ma magari cambia, no?”.
“Chi, lui? Ne dubito”.
“Vedremo, dai. Restando in tema di gusti sessuali, sbaglio o la nostra Vittoria ha problemi di cuore?”.
“Ho avuto anche io questa sensazione, però non te lo so dire con certezza. Ormai, non si confida più con me come una volta … e in ogni caso, da quando è entrata nell’adolescenza preferisce parlare più con te che con me!”.
“Forse è vero, ma in ogni caso a me non ha detto nulla. Chissà, magari si farà sentire tra qualche giorno! Intanto, che ne dici di alzarci dal divano, e andare in camera? Tanto i bambini di sicuro a quest’ora dormono già profondamente … sarà indimenticabile!”.
“Fammi pensare … ma sì, perché no? Potremmo andare!”.
Lanciandosi occhiate cariche di promesse, le due donne si alzarono e si avviarono verso la loro camera da letto.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Luce_Della_Sera