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Autore: cricrifanficlover01    13/06/2016    5 recensioni
"Non mi sarei mai immaginata che una cosa simile sarebbe potuta accadere. Non avrei mai immaginato che Hiccup fosse una persona simile. Mi era sembrato un ragazzo così dolce, sensibile...lo conoscevo da quando avevo solo tre anni, eravamo cresciuti assieme. Eppure a quanto pare non lo conoscevo abbastanza bene, o forse una parte di lui, quella più oscura e nascosta, mi era ignota. È incredibile quante cose si scoprano vivendo.
Lui ha lasciato un deserto dentro di me."
[Hiccup OOC 100%]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

Scendo dall'albero, guardando l'orizzonte durante la discesa. Tra poco sarà l'alba. Sospiro, raccogliendo tutte le mie cose e camminando nella direzione dove secondo il mio istinto si trova la costa. Mentre attraverso il bosco, però, sento qualcosa alle mie spalle : è come se un grande branco di animali si stesse avvicinando alla carica.

–Cavolo! Ci mancava solo questa!– esclamo sbuffando. Subito dopo, consapevole di cosa succederà, mi metto a correre il più veloce possibile. Sento dei colpi. Dei versi gutturali, delle esplosioni. Mi giro, contemplando degli alberi in fiamme, intenti a bruciare velocemente. Penso subito si tratti di un gruppo di draghi, perciò ricomincio a correre, ma poi mi ricordo che Johann mi ha raccontato che sull'Isola deserta non ci sono draghi.

–Cosa sta succedendo?

Poi improvvisamente cala il silenzio, un silenzio così profondo che riesco persino a sentire i battiti del mio cuore. Riesco a riprendere fiato, poi dal bosco spunta fuori un drago interamente nero. Urlo per lo spavento, poi scuoto la testa, assumendo un'espressione arrabbiata. Cosa ci fa ancora qui? Basta, basta!

–Smettila di seguirmi! Vuoi per caso che te lo intagli da qualche parte con la lama di questo pugnale?– gli chiedo, stringendo i denti così forte che sento male alle mascelle.

–Vorrei solo che tu mi lasciassi parlare un attimo.– dice, balzando a terra in un modo così agile e svelto. Sembra un predatore alla ricerca della sua preda preferita. Rimango lì, perché voglio davvero sentire cos'ha da dire. Forse per farmi due risate, forse per dare una spiegazione al suo comportamento. Non dovrei sperarci troppo, certi ragazzi sono così naturalmente.

–Va bene. Avanti. Spara. Tutto quello che vuoi dirmi, è la tua unica occasione per farlo.

–Tu dici?– mi chiede, con un sorrisetto che mi fa venire voglia di spaccargli la faccia a pugni. Gli lancio un'occhiataccia.

Sembra proprio che debba preparare un discorso per bene : inizia a camminare su e giù davanti a me, con la mano sinistra posata sul mento. Dopo qualche secondo si ferma e mi guarda. Poi si avvicina, prendendomi le mani tra le sue. Rabbrividisco, ricordando cosa hanno saputo fare quelle mani, insieme alle sue labbra. –Scusa. Davvero, scusa. Non so, cosa posso fare per farmi perdonare?

Io lo guardo in modo accusatorio. –Farti perdonare? Mi dispiace, impossibile!

–Astrid, tu mi manchi. Mi manchi. Come mi manca la neve d'estate e invece il sole d'inverno. Mi sento vuoto, mi sento come se mancasse qualcosa in me. Vorrei sentire nelle vene la tua freddezza, perché d'altronde sei così, ma mi piaci così come sei. E mi manchi. Oh, quanto mi manchi.– scorgo i suoi occhi, lucidi, nonostante io sia girata dalla parte opposta.

–Ti manco io?– non riesco a credere che lo stia dicendo sul serio! Probabilmente l'ha detto a tutte le ragazze che ha conosciuto.

–Sì, tu. E non mi manca solo il tuo corpo, non mi manca il sesso. Sai bene che potrei benissimo farlo con un'altra ragazza se lo volessi. E se te lo stai chiedendo..no, tu non hai nulla di particolare fisicamente. È soltanto che...tu sei tu! Sei spettacolare, straordinaria. Ti prego, Astrid. Perdonami.

Non riesco a crederci che lo stia dicendo per davvero. Una parte di me vorrebbe dimenticare tutto e ricominciare da capo, l'altra invece è quella fredda, quella che non perdona e non dimentica mai.

–Perché dovrei perdonarti?

Capisco di aver colpito nel segno quando mi guarda come se tutto quanto che vorrebbe fuggisse da lui. Forse è davvero così, ma mi ostino a pensare che non posso essere ciò. Voglio parlare prima con Rikke. Non mi posso fidare di lui. Non ancora. Certo, teoricamente anche Rikke potrebbe mentirmi, ma perché dovrebbe? Ha già perso Hiccup, neanche l'avesse voluto con lei.

–Non lo so, Astrid. Siamo umani, possiamo sbagliare.

–Non tirare fuori queste vecchie scuse da quattro soldi. Non significano nulla, lo sai anche tu.

Dopo questa la mia fiducia inizia a disintegrarsi totalmente. Se mi volesse davvero allora avrebbe potuto pensare a una motivazione migliore, più credibile perlomeno. Forse è l'effetto della disperazione. Potrebbe essere disperato? No, non penso. Non lo sembra. Strattono via le mani dalle sue, distaccandomi di qualche centimetro. Potrebbe passare una persona tra di noi, adesso. I suoi occhi da lucidi sono ancora più belli.

–Dovrai fare ben altro che seguirmi per avermi.– gli dico, per terminare la conversazione il prima possibile. –E fidati...non mi hai mai avuta.

Detto ciò mi stacco totalmente da lui, ritornandomene per conto mio. So che mi seguirà ancora. So che continuerà a osservarmi da lontano per capire. Capire me, capire ciò che penso davvero.

Mi manca anche lui, in realtà. Il suo modo di agire come se non gliene fregasse niente, come se cercasse solo uno svago per riempire le sue giornate. Sembra che quella parte di lui sia scomparsa da quando gli sto alla larga, e ho paura che non tornerà più se continuo a comportarmi così. Però non voglio tornare troppo presto da lui. Non voglio essere sua.


Qualche giorno dopo ripassa Johann. Decido di ritornare a Berk, perlomeno per un viaggetto, per chiacchierare un po' con Rikke.

–Com'è andata sull'Isola deserta, cara Astrid l'audace?– Quel nomignolo mi fa ridere, non dovrei più meritare di essere chiamata così. Sto fuggendo da un ragazzo, santo Odino!

–Male. Non ho trovato cosa cercavo.

–Mi dispiace. Ma devo dire che su quell'isola non si trova molto. Ti ho mai raccontato di quella volta in cui ho passato due settimane per il mare per...– iniziò a chiedere Johann, interrotto da me.

–Si, Johann, me l'hai già raccontata. E comunque io cercavo solo tranquillità.

–Troppi cinghiali, eh?

–Già, troppi cinghiali.– risposi con un sorriso ammiccante. Paragonare Hiccup a un cinghiale mi diverte. È il minimo che potrei fare, in effetti.

Una volta arrivati a Berk, dopo un paio di tappe in altri villaggi, mi dirigo immediatamente verso la casa di Rikke. Busso tre volte sulla porta, come mio solito, ma non me la apre nessuno. Decido di entrare, seppur sena permesso. Non c'è nessuno al piano terra. I suoi genitori devono essere a svolgere qualche mansione al centro del villaggio. Chissà se Hiccup è tornato oppure no, se mi ha seguita o è ancora all'Isola deserta. Spero sia ancora là e ci rimanga per un po'.

–Rikke? Ci sei?– chiedo, salendo le scale. Arrivo davanti alla porta della sua camera e busso anche lì. Sento dei passi lì dietro. Mi sento improvvisamente a disagio. Sono entrata in casa sua senza il suo permesso.

–Astrid! Non eri andata all'Isola deserta?– mi chiede, con aria assonnata. Quand'è andata a dormire stanotte?

–Sì. Sono tornata soprattutto per parlare con te.

Lei mi fa segno di entrare in camera sedermi sul suo letto con lei. –Cosa volevi dirmi di tanto particolare?

–Ho bisogno di un consiglio. Tu conosci Hiccup meglio di me, più o meno. Se lui ti dicesse che tu gli manchi e ti chiedesse di perdonarlo, tu cosa faresti?

Lei mi guarda per qualche istante, poi si blocca a pensare. Io mi guardo in giro. Riconosco ogni minimo dettaglio della stanza di Rikke. Non è cambiato nulla.

–Non so di preciso cosa abbia fatto a te, ma se dovessi tenere in considerazione quello che ha fatto a me..non lo perdonerei. Davvero. Ci sono tanti ragazzi in giro Astrid. Lui non è l'unico. So che è forse il più bello del villaggio, ora come ora. Ma prova a ricordartelo a quattordic'anni, quando nessuna se lo filava. Basandoti su questa immagine di lui, forse puoi riuscire a dimenticarlo. Pensa a lui come uno che sta approfittando della sua fama. Solo per aver addestrato un drago prima di tutti, vuole avere tutte le ragazze?

Non è poco, devo ammettere. Forse Rikke questo non l'ha notato. O forse lei l'ha già dimenticato, e quindi sta solo cercando di aiutarmi sul serio.

–Ma lui mi manca almeno quanto io manco a lui.– ammetto, alquanto imbarazzata.

Lei mi guarda confusa, assottigliando gli occhi. –Non fidarti. Non permettere che lui diventi per te qualcosa che non puoi controllare. Divertiti, se vuoi. Ora puoi fare quello che vuoi con lui, puoi ferirlo per un po', fin quando ti dà corda.

I pensieri di Rikke sono così crudeli che quasi non la riconosco più. Eppure io lo farei, se fosse un qualsiasi altro ragazzo. Mi divertirei a prenderlo in giro come ho sempre fatto. Ma con lui non ci riesco. Non ne ho voglia.

–Grazie dei consigli, ma dubito li terrò a mente. Penso tu non possa capire, e ne sono lieta. Non augurerei mai a nessuno di trovarsi nella mia stessa situazione.

Mi alzo, salutando Rikke e scendendo lentamente le scale.




ANGOLO AUTRICEEEHH :

So many thoughts that I can't get out of my head

I try to live without you, everytime I do I feel dead

I know what's best for me, but I want you instead

I'll keep on wasting all my time


Hello, bella gente. Come vanno le vacanze? A me male, per ora. Ma dai che scherzo! ( magari )

Sappiate che una personcina carina mi ha dato un'idea in una recensione, quindi aspettatevi tanta roba. MUHAHAHAHAHAH. Abbiate paura. Ve lo consiglio, da brava consigliatrice, come Rikke.

Sto adorando scrivere questa fanfiction, sappiatelo. E abbiate ancora più paura.


Bene, detto questo volevo farvi una domanda : spesso io scrivo di tutto e di più nell'angola autrice, e non so, vi da fastidio codesta cosa? Perché se no, continuerei con la #cricridomanda.

Vorrei augurare buona fortuna a tutti quelli che hanno gli esami di terza media o di maturità. <3 Posso solo dire a quelli di terza che sono veramente una ca*ata, davvero. Io ho passato l'estate più bella di tutte in compagnia degli esami, perché come sapete, o forse no, mi sono divertita troppo a stare al parco giochi con i miei ex compagni e lanciare il cellulare nel prato XD

Per quelli della maturità non posso dire niente, dato che io non ci sono ancora arrivata. Però buona fortuna comunque. L'unica che mi viene in mente è camilove97, se non mi sbaglio. :)

Mi piace citare persone negli angoli autrice, mi sento potente. Della serie...scelgo te, camilove97!

Okay, questa faceva pena.

#cricridomanda ( mi piace farmi i cazzi degli altri ) : cosa farete quest'estate?

#cricririspostaallacricridomanda : probabilmente non farò nulla di particolare come al solito, ma voglio rivedere le mie migliori amiche ogni tanto :) Se ci riesco.

By cricrina01.


   
 
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