Cap.4 l'inizio della rinascita.

Tornai a casa, e mi buttai sul letto come volevo fare da quando varcai la soglia di casa per uscire.
Leo stava sistemando la sua stanza, lo faceva raramente, ma quando lo faceva puliva bene ogni singolo angoletto della camera, io no, io lo facevo tutti i giorni, ero molto ordinato, e per questo ero quasi sempre io a dover pulire la casa.
La nostra casa era abbastanza grande,c'era una cucina molto spaziosa,che però era aperta sulla sala .La nostra casa era principalmente bianca e nera, non volevamo riempirla troppo di colori, ci siamo sbizzarriti solo sulle nostre stanze, comunque il salone era grande,avevamo uno di quei televisori di ultima generazione e passavamo ore ed ore a giocare alla “Play station” e a sfidarci come due ragazzini.
Le nostre camere erano discretamente grandi, ognuno di noi però aveva un grande computer in camera, si lo ammetto eravamo dipendenti completamente dalla tecnologia.
In casa nostra però, c'erano tre stanze da letto; quella in più decidemmo di utilizzarla come sgabuzzino, o ripostiglio, dove poter mettere le cose che non volevamo tra i piedi.
Fatto sta che ero stanchissimo,non avevo nemmeno la forza di alzarmi per prendere il telecomando che si trovava sul comodino affianco alla televisione,così mi misi a dormire.
Mi ricordai all'ultimo minuto di impostare la sveglia,dovevo alzarmi alle 19:15 per avere il tempo di prepararmi eccetera,dato che quella sera avrei dovuto incontrare la ragazza del centro commerciale.
La sveglia suonò,di solito la ritardo sempre di qualche minuto,ma quella volta no,quella volta dovevo alzarmi al primo richiamo per avere il tempo di essere perlomeno presentabile,dato che dovevo uscire con la ragazza più bella che avessi mai visto.
Mi alzai con fatica, e riuscì ad arrivare al bagno per farmi la doccia,non avevo mai usato tanto bagno schiuma in tutta la mia vita, uscì dalla doccia perfettamente pulito e profumato, mi sistemai i capelli,ci misi un po' per trovare il gel,visto che Leo ogni volta che lo usava,lo lasciava sempre da qualche parte,ovunque tranne che al suo posto.
Leo mi aiutò a scegliere i vestiti, dovevo essere elegante ma non troppo,quindi indossai una camicia bianca, con sotto un paio di jeans che avevo comprato da poco, ma che non avevo mai messo, mi spruzzai un po di profumo e uscì subito di casa,Leo mi augurò buona fortuna,come se dovessi andare a qualche colloquio di lavoro o che so io.
Misi in moto la macchina e partì,ci eravamo messi d'accordo per vederci alle 21 sotto casa sua,ed è molto strano, perché di solito le ragazze quando le devi passare a prendere, e tu sei già li con la macchina ti fanno aspettare secoli, ma lei no, lei era una ragazza molto puntuale,se aveva un appuntamento per una determinata ora, lei era lì, non le piaceva essere in ritardo, o non le piaceva far aspettare le persone,perché anche lei odiava aspettare.
Lei era lì, sotto casa che mi aspettava, era bellissima,indossava una maglietta tutta scintillante piena di strass e quelle cose lì, un paio di jeans molto attillati, che le stavano benissimo tra l'altro, e un paio di scarpe con un piccolo tacco.
Lei salì in macchina, e mi salutò, e con la sua graziosissima voce mi chiese:
«Allora,dove mi porti stasera?»
Io le risposi che saremmo andati in un piccolo pub al centro di Roma, non è mai molto affollato, e a me e ai miei amici piaceva molto andare lì, perché si potevano fare tranquillamente due chiacchiere senza essere disturbati dalla troppa musica.
Durante il tragitto non parlò molto, le piaceva ascoltare i cd in macchina, non parlava mai quando c'era una canzone che le piaceva, e ogni volta mi chiedeva di alzare il volume,così io non ci provavo nemmeno a parlare, per non dover abbassare il volume,e per farle ascoltare in pace le canzoni che le piacevano.
Non ci volle molto tempo per arrivare a destinazione,e una volta sul posto, parcheggiai la macchina e entrammo nel locale.
C'era una bella atmosfera, le luci erano abbastanza soffuse,e il clima era molto caldo e accogliente, ecco perché mi piaceva passare del tempo in quel posto.
Ci andammo a sedere e le chiesi cosa volesse prendere, era molto timida, forse un po' troppo, mi disse che non voleva nulla ma io insistevo per farle prendere qualcosa, e quando alla fine si decise mi disse che voleva solamente un succo di frutta all'arancia,era il suo gusto preferito, mi disse che i suoi gusti preferiti erano l'arancia e la menta, non capivo bene cosa centrasse la menta con i succhi di frutta, ma io non dissi nulla e andai a prendere quello che mi aveva chiesto.
Aveva un modo troppo carino di bere il succo,non so perché ma mi piaceva da impazzire perfino il suo modo di bere il succo,l'avevo conosciuta solamente quel pomeriggio, eppure ero già pazzo di lei.
In quel momento iniziammo a parlare,in quella sera scoprì molte cose di lei.