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Autore: I love chocolate    15/06/2016    2 recensioni
In un mondo dove la magia è proibita e chiunque ne faccia utilizzo rischia il rogo per aver infranto le leggi umane e divine, il destino di un giovane mago, una volta catturato, sembra ormai segnato, ma sarà davvero così? E i suoi quattro carcerieri Athos, Porthos, Aramis e Rochefort lo condurranno davvero alla morte?
E' la prima volta che scrivo in questo fandom ma non per questogli chiedo di essere gentile ,se qualcuno volesse essere così coraggioso da lasciarmi una recensione, anzi...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aramis, Athos, D'Artagnan, Porthos, Rochefort
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La verità

 

Aramis camminava lentamente avanti e indietro per quella piccola stanza, rimuginando tra sé. Il moschettiere era ancora sconvolto dagli avvenimenti del giorno precedente . Non era stata tanto la battaglia in sé ciò che l'aveva colpito, quanto il momento in cui il ragazzo aveva sacrificato le sue poche energie per guarirlo, quel gesto aveva risvegliato dentro di lui una forza non definibile con parole umane, un potere che per anni aveva cercato di rinchiudere, di cacciare, di eliminare.
E credeva di esserci riuscito ma da quando aveva visto quel ragazzino incatenato, D'Artagnan, aveva detto di chiamarsi, qualcosa era cambiato, una parte,seppur piccola, di quell'energia,era tornata a chiamarlo sempre più forte, per poi imporsi prepotentemente, cercando di sfuggire a quella prigione mortale nel momento in cui era venuta in contatto con la magia del ragazzo.
Su tutto questo Aramis ragionava mentre percorreva l'angusta stanza per la centesima volta osservando quel corpo steso, sull'unico letto presente, incosciente e pallido al punto da sembrare parte della coperta stessa, se non fosse stato per i capelli che gli incorniciavano il viso lunghi e scuri come se volessero contrastare il più possibile con il resto del corpo. Tanto era assolto dai suoi pensieri da non rendersi nemmeno conto di quella mano che aveva iniziato a muovere leggermente le dita, oppure del respiro che diventava più pesante o di quelle palpebre che,con fatica,lottavano contro la pesante morsa del sonno per rendere la vista al proprio proprietario. Solo quando, infine, gli occhi cristallini furono completamente aperti e il ragazzo tentò senza successo di alzarsi Aramis si risvegliò dai suoi pensieri e gli fu immediatamente accanto , aiutandolo a sollevarsi abbastanza da potersi sedere e dandogli un bicchiere d'acqua. Il ragazzo, nel frattempo non smetteva di osservarlo intensamente senza, però, dire una parola; aveva già notato che il ragazzo era silenzioso e che non parlava se non interpellato o se necessario, ma solo in quel momento realizzò come questo silenzio fosse in realtà il frutto delle torture inumane che aveva subito e forse per questo quel silenzio allora gli parve più pesante di un macigno mentre osservava quelle labbra testardamente serrate contrapposte agli occhi che chiedevano insieme mille domande, e il povero moschettiere pregò silenziosamente che il ragazzo parlasse perché quel silenzio avrebbe potuto ucciderlo.
Alla fine fu Aramis a romperlo  impietosito dalla confusione del ragazzo.
<< Ragazzino non preoccuparti,non siamo arrivati a Parigi,né tu sei nei guai per ciò che hai fatto.Anzi,semmai ti devo i miei ringraziamenti! perché con il tuo gesto non solo hai salvato la vita a me ma anche ai miei compagni. Quindi ti prego calmati,hai l'espressione di un bambino scoperto dalla madre mentre ruba un biscotto!>> in fondo è poco più di un bambino pensò il moschettiere.Mentre il ragazzo si calmava a quelle parole pronunciate con un tono dolce che non sentiva da tempo, almeno rivolto a lui, ma ancora non parlava.
<< Lo sai che se hai domande non devi aver paura di chiedere a tutti noi, non posso nemmeno immaginare cosa ti abbiano fatto i tuoi precedenti carcerieri, ma giuro sul mio onore di gentiluomo che né io né i miei compagni alzeremo una mano contro di te per farti del male!>> un amaro sorriso comparve sul viso del ragazzo.
<< Non pensavo di sentire questo detto da uno degli uomini che hanno compito di scortarmi fino al rogo..>>
<< Non è detto che avrai la pena di morte, la sentenza non è ancora.. >> cominciò Aramis,come era solito dire in una situazione del genere ,ma si fermò allo sguardo del ragazzo, D'Artagnan era troppo intelligente per cadere in una così stupida bugia, e poi proprio Aramis lo sapeva benissimo che non c'era salvezza per i maghi,quindi sospirando,stavolta rispose onestamente
<< Nessuno di noi può cambiare il tuo destino,siamo moschettieri del re, il nostro dovere è eseguire qualunque ordine il nostro sovrano ci comandi, non abbiamo la facoltà di scegliere,al massimo,quella di ritardare il fatidico momento dell'arrivo e di rendere questi ultimi giorni quanto meno terribili possibile per te.>> questa volta dal volto del ragazzo scomparve l'ironia e ciò che Aramis vide,non era più un potente mago pronto ad affrontare una morte ingiusta,ma un ragazzino innocente, spaventato da un destino troppo grande e terribile,che pesava terribilmente sulle sue gracili spalle e quasi con un sussurro disse:

<< Lo so.>>

Il moschettiere sorrise gentilmente ma nei suoi occhi la tristezza era evidente per quel destino, e perché Aramis veramente capiva.Aramis sapeva che quella stessa sorte che,ora era di quel ragazzo,un giorno, presto o tardi,sarebbe stata la sua.
<< Che cosa mi volevi chiedere prima D'Artagnan? >>
<< Che cosa è successo dopo che sono svenuto?>> questa volta non ebbe timore di parlare.
<< Eri pallido da far paura, sembravi sul punto di morire prima che Porthos ti togliesse quelle maledette catene anche dalle caviglie,spiegandoci prima come rimuoverle,ti aveva ridonato colore e forza. Appena gli altri ritorneranno ci dovrai una spiegazione a riguardo. Comunque, benchè fossi meno pallido, non eri esattamente in forma e Athos ha insistito perché restassimo in una locanda finché non ti fossi completamente ristabilito.Ha anche,inoltre,preteso di essere lui stesso a portarti sul suo cavallo e non ti ha lasciato fino a quando non siamo arrivati in questa camera.Sai penso di non aver mai visto Athos affezionarsi così velocemente a qualcuno.>>
<< Athos? Non mi ha mai nemmeno rivolto la parola, come puoi dirlo? >> chiese il ragazzo meravigliato.
<< Perché conosco Athos.>>.
I due continuarono a parlare e persino in alcuni momenti scherzare,fino a quando non sentirono le voci degli altri che si avvicinavano, allora il ragazzo divenne di nuovo serio e prima che questi entrassero riuscì a pronunciare una sola frase.

<< Aramis, io so la verità, so che anche tu sei un mago.>>

















Note dell'autrice


Buonasera
Se c'è ancora qualcuno che ha intenzione di leggere questa storia mi scuso per tutto questo ritardo ma negli ultimi due mesi non ho avuto tempo per pubblicare, sono stata totalmente preso dallo studio.
Adesso che sono completamente libera prometto di pubblicare molto molto più spesso magari pubblico un altro capitolo questa settimana.
Tornando alla storia se qualcuno l'ha letto spero sinceramente che gli sia piaciuto questa rivelazione finale. Alla prossima( sperando che sia presto)
I love chocolate
  
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