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Autore: Mavimat    17/06/2016    1 recensioni
Non sempre sappiamo cosa ci può accadere. La maggior parte delle volte la vita cambia quando meno ce l'aspettiamo: quando stiamo camminando per strada, quando siamo ad una festa alla quale non volevamo andare, quando perdiamo un treno. O, semplicemente, quando siamo "solo una ragazza in un bar".
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Vause, Altri, Piper Chapman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era vero. Dovevo parlare con Stella, volevo chiederle perché si era comportata in quel modo con me, quando se n’era andata via, come se io non fossi nessuno, come se non avesse saputo che ci sarei rimasta male a sapere all’ultimo secondo che il giorno dopo sarebbe partita, come se io non fossi niente di più che una conoscente per lei. Se n’era andata su quella terrazza, girandomi le spalle e senza dire una parola. Le avevo lasciato una lettera quella notte, una lettera che avevo scritto tempo prima. Le avevo aperto il mio cuore. Avevo visto che la mattina seguente non c’era più il mio biglietto sulla sua porta, ma non sapevo se l’avesse effettivamente letto o se l’avesse buttato via ancor prima di rendersi conto che ero stata io a scriverlo. Non sapevo più nulla di lei da quel giorno. Nulla. Né un messaggio, né una chiamata, né una e-mail. Niente. Sembra quasi impossibile che ai giorni nostri si possa riuscire a non avere notizie di una persona.
Non andavo da Alex da quella sera in cui, dopo essere uscita, ero rincasata per prendere un po’ di cose e tornare nel mio appartamento. Avevo trovato Red e non ho resistito a rovesciarle addosso quello che mi era successo. Alex mi chiamava ogni giorno, ma nonostante i suoi inviti ad andare da lei, ho sempre rifiutato. Volevo stare, se non proprio da sola, in terra neutrale. Non volevo vedere i suoi occhi che mi guardavano, quasi a cercare su di me i segni di cose che le ho tenuto nascoste. Finalmente avevo anche parlato con Merida che non si dimostrò arrabbiata e, anzi, mi disse “Mi fido di te. So che saprai cosa fare”. Ovviamente non le ho detto che avevo intenzione di vedere Stella, ma semplicemente che avevo trovato un modo per sistemare le cose.
“E Alex?”, mi chiese.
“Con Alex parlerò quando sarò riuscita a sistemare tutto. Lei non c’entra con questa storia, come Stella non c’entra con Alex. Sono due mondi che non voglio che si incontrino, perché non hanno nulla da spartire”
“Sono d’accordo con te. Ma Alex non accetterà di essere messa da parte”
“Alex capirà”
“Lo spero”
Non avevo più il numero di Stella, l’avevo cancellato qualche mese dopo la sua partenza, spinta anche dall’insistenza di Merida (“Cosa pensi di fartene di quel numero? Cancellalo e anche alla svelta prima che lo faccia io!”), ma cercai un suo indirizzo e-mail tra quelli degli studenti dell’università. Le scrissi che avevo bisogno di parlarle e che volevo farlo nel posto in cui c’eravamo viste l’ultima volta, ossia sul terrazzo del mio palazzo. Volevo mettere fine a quella cosa dove era iniziata. Dopo pochi minuti dall’invio della mail, mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto.
“Non mi stupisco che tu non abbia più il mio numero. Dimmi quando vuoi che ci vediamo. Devo parlarti anch’io”. Le diedi appuntamento per la sera dopo, alle 21.
Il giorno dopo, verso le 9 meno dieci minuti di sera, il citofono squillò.
“Sono arrivata in anticipo”, mi disse quando risposi.
“Ti aspetto su”, e le aprii.
Salii le scale e la aspettai su in terrazza. La strada la sapeva sicuramente. Dopo cinque minuti, arrivò.
“Ciao”, mi disse venendo verso di me e tentando di darmi un abbraccio.
“Ciao”, le risposi, evitandola.
“Non siamo molto dell’umore adatto stasera?”
“Stella, voglio parlare”
“Anch’io, ma questo non mi impedisce di abbracciarti…”
“Senti ma mi vuoi dire perché ti comporti così?”
“Così come?”
“Ma, mi prendi in giro? Te ne sei andata da un anno senza dare notizie di te e adesso torni pretendendo che sia tutto come prima? Che io accetti il tuo comportamento nei miei confronti? Che mi bastino le tue parole in cui mi dici che non mi hai mai dimenticata per farmi dimenticare tutto il resto?”
“Piper…”
“Te ne sei andata, Stella e non ti sei nemmeno voltata indietro. Pensavi che sarei stata io a cercarti? Anche questa volta? Come tutte le altre volte in cui litigavamo ed ero io quella che tornava indietro a cercarti?”
“Puoi abbassare il tono della voce?”
“Io faccio quello che mi pare e se voglio urlare, urlo! Perché è da più di un anno che lo voglio fare!”
“Va bene, allora urla pure, ma stavolta lo farò anch’io, e non solo quello!”
“Cosa intendi dire?”
Non feci in tempo a fermarla, che mi prese per un braccio e mi baciò.
Piper, cosa stai facendo? Staccati, staccati!, pensavo, ma non ce la facevo. Quel bacio che avevo sognato per tanto tempo era arrivato nel momento più sbagliato. Sentivo le braccia di Stella che mi stringevano forte, mentre le mie erano immobili lungo i fianchi. Stella si staccò, ma tenendomi sempre tra le sue braccia, e mi guardò dritta negli occhi.
“Era da quando ho letto la tua lettera che volevo farlo. Volevo scendere da quell’aereo e venire a darti un bacio”
“La mia lettera? Allora l’hai letta”
“Certo che l’ho letta ed è stata quella lettera che mi ha fatto tornare”
“Ma sei tornata dopo un anno”
“Sì, credevo di sbagliarmi, ma ogni volta che la rileggevo la mia idea era sempre quella di tornare. Ho sbagliato a voler partire. Sono partita solo perché non avevo il coraggio di ammettere i miei sentimenti per te, ma ora sono qui. Sono tornata per te”
Tutte le parole che avrei voluto dirle si erano chiuse nel nodo che avevo in gola.
“Stella, non sono più quella Piper, sono cambiata e io non provo più gli stessi sentimenti che provavo per te…”
“Ah no?”
“No, ora c’è Alex”
“Non qui”
“Come?”
“Alex, non è qui”, e mi stampò un altro bacio dal quale io non mi liberai.
Dopo poco fu lei a staccarsi da me e sempre guardandomi negli occhi mi disse : “Dici che sei cambiata, che non provi più niente per me, che c’è Alex adesso. Ma allora perché te ne stai qui immobile a ricambiare i miei baci?”
Eh, bella domanda Stella. Davvero bella domanda.
“Ho sempre ottenuto quello che voglio, Piper. Lo sai bene. Con te ho sbagliato, è vero, me ne sono andata quando dovevo restare. Ma sono tornata e so che nel tuo cuore c’è ancora un piccolo cassetto dove ci sono chiusa io e farò tutto quello che posso per riprenderti. Non ho mai avuto con nessuno il rapporto che ho avuto con te. Ci capivamo al volo, senza bisogno di parlare, uno sguardo, un gesto bastavano per sapere quello che stavamo pensando. Aspetterò. Aspetterò tutto il tempo del mondo, ma so che nel tuo cuore ci sono sempre stata io, come nel mio ci sei sempre stata tu. Buonanotte Piper, a presto”, si voltò e se ne andò.
Io rimanevo sempre lì, immobile, in balia di quello che era appena successo. Se solo quelle parole Stella le avesse dette tempo prima.
Se Merida fosse stata lì, non avrebbe esitato dal gettarmi di sotto.
  
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