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Autore: sisterchris88    17/06/2016    0 recensioni
The Originals/AU/Klayley/no spoiler. Un anno dopo la nascita della figlia di Klaus le cose non stanno andando bene per la famiglia Mikaleson, hanno perso ogni cosa e Klaus ed Hayley hanno sognato un futuro che gli è stato strappato in una notte, è rimasto qualcosa da salvare?
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davina, Elijah, Esther, Hayley, Klaus, Klaus/Hayley, Marcel, Rebekah/Marcel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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è sempre emozionante riprendere in mano questa storia...buona lettura!


Blu Ceruleo - Capitolo 12

 
La stanza dove Hayley fu portata era molto piccola e in un area isolata il solo dottore amico di Padre Kieran entrava insieme a due infermiere. Camille non la lasciava mai sola e la giovane lupa sembrava stesse recuperando le forze per affrontare il parto.
“E’ comunque troppo presto.” Disse mentre cercava una posizione in cui avvertisse meno dolore. Cami la guardava sorridendo pensando se anche lei mai un giorno avrebbe potuto avere la stessa gioia: diventare madre.
“E’ presto ma il dottore dice che capita spesso nei gemelli potrebbe essere tutto molto più normale di quello che hai vissuto fin ora nella tua vita.” Hayley accennò a un sorriso, apprezzava che Cami cercasse di tenerle su il morale e di distrarla. Cami controllava il cellulare compulsivamente erano già alcune ore che non aveva notizie di nessun membro della famiglia Mikaelson. Hayley l’aveva notato.
“Tu sai che cosa ha in mente? Klaus non fa mai la prima mossa senza avere un piano.” Cami scrollò la testa decisa. Un'altra contrazione aiutò a distrarre Hayley. Strinse tra le sue mani le lenzuola del letto. “Non può esserci qualche aiuto per chi è anche un licantropo.” Cami rise a sua volta. In quel momento bussarono alla porta. Hayley vide entrare un uomo sulla cinquantina affascinante e con gli stessi occhi…di Klaus sembrava quasi di rivedere lui. Cami si mise fra lui ed Hayley, era diffidente e non capiva cosa ci facesse lì quando però vide entrare anche suo zio, Padre Kieran si tranquillizzò.
“Tu devi essere il guardiano mandato da Klaus.” Ansel rise alla definizione di Cami. Hayley continuava a fissarlo perplessa, il suo fiuto non la tradiva quell’uomo era un lupo ma avvertiva qualcos’altro.
“Ansel il mio nome è Ansel.” Fece qualche passo verso Hayley e le prese la mano. “Resterò qui, per aiutarti. Vi proteggerò finchè Klaus…” Ansel non fece in tempo a finire la frase. Hayley lanciò un urlo e poi capì che qualcosa stava accadendo sul suo letto c’era solo sangue. Tutti allarmati lasciarono passare il medico e le infermiere. Se fino a quel momento era stato un travaglio normale ora di certo qualcosa stava andando storto. Avrebbe voluto Klaus al suo fianco. Hayley non faceva che ripeterselo. Ma questa volta sarebbe stato tutto diverso mentre la portarono via capì che era sola, sola in questa battaglia, ma non poteva perdere. Pregò dentro di se che anche i suoi figli fossero dei combattenti perché nella loro famiglia era una qualità richiesta sin dal momento della nascita. “It’s time to fight, little wolf“ gli disse una volta Klaus e con quel pensiero chiuse gli occhi.
§
Erano ore che Klaus cercava di ripetere il piano a Rebekah, Elijah, Marcel e Davina all’inizio soprattutto Rebekah non era d’accordo era rischioso molto rischioso e la loro madre non era affatto una sprovveduta ma Klaus sembrava aver pensato a tutto. Davina aveva un ruolo molto importante e Klaus più volte le aveva chiesto che anche se il suo ruolo era fondamentale se voleva tirarsi indietro l’avrebbe capito. Rischiava molto ed era l’ultima cosa che voleva chiedergli. Elijah fu quello che parlò meno preoccupato per il piano. Ma soprattutto per come Niklaus stesse mettendo la sua vita nelle mani della loro madre. Mancava poco all’inizio di tutto. Ma Klaus aveva bisogno di una certezza prima di iniziare…doveva sapere che Hayley e i bambini stavano bene. Le erbe che sua madre gli aveva lanciato contro stavano smaltendo il loro effetto sentiva la sua forza tornare come prima, sia come vampiro che come lupo. Ma camminava nervosamente per la casa dei Labonair. L’attesa lo stava distruggendo. Cami aveva promesso di avvisarlo ma quando due ore prima gli scrisse che qualcosa non andava improvvisamente la minaccia della loro madre era diventata irrilevante. Una parte di lui si sarebbe precipitata a New Orleans da Hayley, ma doveva essere rapido nel suo piano. Sua madre doveva credere nella scelta che aveva fatto la sua vita in cambio di quella dei suoi figli. Doveva essere un passo avanti a lei.
Rebekah passò a Klaus un bicchiere di bourbon molto forte, lui lo buttò giù subito.
“Per quale motivo nessuno ci dice nulla? Dannazione.” Rebekah era nervosa e agitata. Posò una mano sulla spalla di Nik, in quel momento arrivò un messaggio sul cellulare di Klaus.
“Stanno bene. Tutti e tre.”
Klaus notò che la sua mano stava tremando. Rebekah lo abbracciò e poco dopo anche Elijah si unì.
“Niklaus potresti…” Elijah provò a incitarlo a raggiungerli.
“No tutto deve andare come vi ho detto. Tutto. Siete pronti?” Non c’era tempo per lasciarsi trasportare dalle emozioni. Era il momento di mettere i suoi figli davanti a tutto e tutti. E l’avrebbe fatto. Per tutti e tre. “Stanno bene.” Era la sola cosa che contava.
§
Hayley fu riportata in stanza e dormì a lungo esausta per il parto. Tutto però era andato nel migliore dei modi e i bambini stavano bene nonostante fossero nati alcune settimane prima. Quando lentamente iniziò ad aprire gli occhi gli sembrava di vedere delle figure sfuocate, li richiuse per riaprirli lentamente guardò a destra e a sinistra e fu allora che riuscì a mettere a fuoco la figura di Cami. Sorrideva estasiata stringendo tra le braccia un fagottino, quando si accorse che Hayley era sveglia le andò vicino porgendoglielo.
“E’ una bambina. E’ una meravigliosa bambina.” Hayley si chiese se fosse tutto reale stringeva tra le sue mani una bambina, una bambina perfetta, i cui occhioni appena aperti la fissavano, allungò appena le dita della sua manina sfiorando il viso di Hayley che tra le lacrime sorrise e le baciò la fronte. Era più che perfetta. Cercò di tirarsi su appena ma sentiva molto dolore, Cami l’aiutò sistemandole un paio di cuscini dietro la schiena.  Hayley riuscì a distogliere lo sguardo dalla sua bimba ma non c’era nessun altro nella stanza per un attimo si allarmò. Ma Camille capì subito.
“Sta bene. Hanno solo dovuto fare un piccolo controllo.” Hayley sentì che il suo cuore si era fermato per qualche secondo stava per chiedere a Camille dove fosse quando la porta si aprì e Ansel si avvicinò a lei con un bimbo tra le braccia. In un istante guardando il volto di quel lupo sconosciuto e poi il volto di suo figlio capì. Capì che Ansel era parte della famiglia. Della loro famiglia. I suoi stessi occhi erano pieni di lacrime proprio come quelli di Hayley. Sistemarono anche il piccolo nel bracciò libero di Hayley, ed era lì perfetto… il suo mini-Klaus. Si mise a piangere senza contenersi.
“Ehy piccolini…ciao…” Hayley sorrise vedendo il piccolo maschietto fare un profondo sbadiglio. Erano così piccoli molto più di Kayla ed Hayley fu assalita dai ricordi, non c’era Klaus al suo fianco. Non c’era. Eppure stringendo loro due tra le braccia non gli sembrava che fosse lontano. “Vi amiamo. Voi…voi siete tutto ciò che non pensavamo più di avere. Il nostro cuore è vostro. Respiriamo perché voi…siete qui.” La piccolina emise un piccolo verso ed Hayley si voltò verso di lei. “Si…proprio voi. I miei angeli.” Hayley li strinse al suo petto dolcemente e li cullò.  E nel suo cuore improvvisamente l’immagine della sua bambina. Kayla. Aveva così tanti angeli in un mondo soprannaturale pieno di dolore, sangue e morte a loro era stata donata speranza…e vita. Li guardava e rivedeva la bambina che aveva perduto. Le sue lacrime finirono per inondarle il viso. “Vi amo..tutti e tre.” Sussurrò. E per un breve istante le sembrò che anche la sua prima figlia fosse li con lei. In un battito però si ricordò di chi invece non era lì. Si alzò cercando di trattenere le lacrime. “Klaus?” Ansel commosso smise di guardare i bambini e si girò verso Camille. La giovane barista si stava asciugando le lacrime. “Devo chiamare Klaus.” Hayley cercava nei loro sguardi una risposta alla domanda che le stava stringendo il cuore in pugno. Nulla gli avrebbe impedito di incontrare i suoi figli. Lo aveva promesso. Ansel fece un lungo respiro sedendosi vicino a lei. Non era un buon segno – pensò Hayley. Non lo era affatto.
“No.” Disse Hayley con lacrime di dolore confuse tra quelle di gioia. “No.” Sussurrò trafiggendo con lo sguardo Ansel. “Sto stringendo tra le braccia i miei figli. E Klaus…” nominarlo le procurò un forte dolore.
“Hayley, lui ha provato a combattere Esther prima che i bambini…” Hayley lo guardò tremante. Non voleva sentire. Non poteva sentire. C’era gioia tra le sue braccia. C’era amore. C’era Klaus.  Uno dei due bambini iniziò a piangere. Hayley fu riportata alla realtà cullando la bambina.
“Dovremmo andare a casa.” Disse porgendo la bambina a Camille. Strinse al suo petto il mini-Klaus e cercò di trattenere le lacrime. “Noi andremo a casa. Klaus arriverà.” Camille si voltò per non far vedere le sue lacrime. Hayley ripeteva a se stessa, ad ogni fibra del suo corpo qualcosa che il suo cuore le stava urlando. Non poteva averlo perso non ora. Non era possibile.  Doveva uscire da quel dannato ospedale. E andare a casa. *Tornerò Hayley. Te l'ho promesso. Aspettami nella nostra nursery.* Le sue parole, la promessa di Klaus era la sola cosa che riuscisse a ripetersi.
Tornerò.
§
Il silenzio dell’ ex casa del governatore non era mai stato un problema per Hayley ma in quelle ore trascorse sembrava essere la sola cosa che riuscisse a sentire. E nel silenzio ogni sua paura la stava divorando. Era nella nursery da ore. Era notte e i bambini dormivano serenamente nelle culle che Klaus aveva intagliato per loro. La giovane mamma lupo stava bene, il suo sangue da licantropo l’aveva aiutata a riprendersi subito. E ora che non c’erano i bambini a farle compagnia l’assordante dolore del suo cuore stava bussando nella sua anima. Dove sei? E lo rivedeva nel suo mini- Klaus e nella sua piccola bambina…lo rivedeva ma aveva bisogno di lui non solo di una parte di lui, seppur la più preziosa. Voleva toccarlo, abbracciarlo, baciarlo, voleva far l’amore con lui aveva bisogno di sentirsi viva tra le sue braccia perché la vita le aveva già tolto una volta la sua anima non poteva rifarlo. Non ora che non erano più solo loro due. Dove sei? L’unico motivo di tutto ciò che era capitato negli ultimi due anni, tutto il dolore e le lacrime avevano avuto senso solo quando l’aveva ritrovato. Ogni parte distrutta di lei era stata rimessa insieme in qualche modo grazie al suo amore. Solo insieme potevano esistere. Perché dopo la morte di Kayla non potevano più sopravvivere l’uno senza l’altro. Due cuori spezzati…che insieme avevano ritrovato un battito di vita.
Mini-Klaus fece un piccolo verso ed Hayley si alzò per controllarlo.
Ora era il suo cuore spezzato che sentiva nel petto, era tornato più distrutto che mai. Non erano forse sufficienti quei milioni di piccoli pezzi che la morte di Kayla aveva creato? Poteva forse sopportare ancora dolore? Una lacrima le cadde dal viso.
Klaus. No. Lui era l’ibrido immortale. Tante delle persone che lei riteneva di famiglia si era avvicinate a lei nel tentativo di parlarle. Ma i loro occhi erano così trasparenti. Non voleva sentire quello che lei vedeva nel loro sguardo. Non voleva. Non poteva affrontarlo e non l’avrebbe fatto. Il suo cuore era diventato pesante e mentre l’aria iniziava a mancarle sentì dei passi alle sue spalle, si voltò e vide Elijah. Gli occhi di Elijah era umidi. La fissava in cerca di una frase, un gesto, una parola. Ma lei non aveva voluto sentire nessuno. Eppure gli occhi di Elijah gli dissero più di quanto avrebbe voluto.
“No.” Ripete sottovoce. Una parte di lei per non svegliare i suoi bambini ma l’altra non aveva la forza di urlare il suo dolore.
“Ha provato. Noi abbiamo provato ma lei…”
“Ho detto che non voglio saperlo.” Hayley si alzò in piedi andando quasi addosso ad Elijah. “Non voglio.” Elijah allungo una mano per afferrarla la strattonò e la fermo. Si accorse che Hayley piangeva a dirotto. La strinse forte a se. Fu un rumore quasi impercepibile eppure Elijah giurò di sentire il cuore di Hayley spezzarsi. Di nuovo. Si accasciò a terra e lui la strinse a sé. Senza volerlo con i suoi poteri di vampiro gli mostrò nella radura Klaus con sua madre di fronte. Lo vide scaraventato a terra e pugnalato. Con un pugnale di quercia bianca. Hayley iniziò a singhiozzare e l’aria sembro mancarle. Si staccò improvvisamente da Elijah odiandolo. Ma l’aria continuava a mancarle così Elijah le afferrò il viso tra le mani.
“Guardami Hayley, respira. Respira insieme a me.” Lentamente Elijah le fece riprendere il controllo. “Dobbiamo assicurarci che i bambini siano protetti. Dobbiamo consacrare i resti di Kayla e dobbiamo farlo subito.” Hayley lo guardò all’inizio incredula. Aveva appena visto morire la persona che l’aveva salvata dall’abisso e ora voleva che lei rivivesse la morte della sua bambina? Doveva essere uno scherzo. Non poteva farlo, non c’era un briciolo di energia nel suo corpo. Si asciugò le lacrime e si alzò di scatto.
“Esci.” La sua voce decisa ma ancora segnata dalle lacrime. “Ho detto esci. Fuori.” Gli indicò la porta della nursery. Elijah voleva aiutarla a capire ma non  c’era modo, era così accecata dal dolore che non vedeva altro che buio. Uscì. Lasciandola sola.
§
Quando la sua bambina morì più di un anno prima pensò che il freddo che la circondava, il dolore e le lacrime non potessero mai cessare. Poi come un raggio di luce, era tornato Klaus a dargli una mano nella sua oscurità. Si era aggrappato a lui e al suo amore come una barca alla deriva che improvvisamente trova un porto sicuro. E ora? L’aveva visto, o forse aveva smesso di vedere la visione di Elijah. Aveva un piano. Klaus aveva sempre un piano. Come poteva aver sottovalutato sua madre? Si avvicinò alla culla dei suoi bambini. Il piccolino dormiva la bambina aveva gli occhi spalancati, Hayley la prese e con lei si avvicinò alla finestra, c’era quasi la luna piena fuori. Hayley la cullò dolcemente. Pensò a Rebekah. Se Klaus era davvero…Anche Marcel apparteneva alla sua stirpe, forse per quello la vampira bionda non era ancora venuta da lei. O forse doveva ascoltare quella flebile speranza che sentiva nel suo cuore. Non l’avrebbe mai lasciata sola. “Non devi aver paura, ci sono io con te.” Sussurrò Hayley a sua figlia. Ci sono io con te.
§
Rebekah ed Elijah al piano di sotto stavano tentando di trovare un modo per smuovere Hayley.
“Non vuole. Non può farcela Rebekah. Il piano di Nik non è andato come lui voleva ora sta a noi. E la prima cosa da fare e mettere al sicuro i bambini.” Elijah si sedette sul divano guardando Rebekah.
“Dobbiamo dirle la verità. La stiamo distruggendo. Le diremo che Nik aveva un piano, che ha fallito e che non abbiamo idea di come riportarlo indietro.” Elijah scrollò la testa. “Davina ci sta lavorando ci riuscirà.”
“E se noi ora le diamo una speranza e poi….” Rebekah cercò di non piangere.
“Marcel è ancora qui, questo vuol dire che Klaus non è ancora del tutto…” Elijah si alzò per abbracciare sua sorella. “Lo riporteremo indietro. Nel suo corpo.” Si strinsero forte l’uno all’altra. “E ora andrò a parlare con Hayley.”
§
Hayley indossava un largo maglione di Klaus. La nursery lasciata con la porta aperta e lei in piena notte in giro per i corridoi a piedi nudi. Entrò nella stanza che era stata sua e di Klaus e si fermò quasi spaventata dal calpestare qualche ricordo. Strinse le braccia attorno a se. Poteva sentirlo. Era ancora in ogni angolo di quella camera. Aprì l’armadio e prese una sua maglia, la annusò e sentendo il suo profumo si ritrovò a piangere. Rebekah la vide così e restò all’ingresso della porta.
“Nik aveva un piano. C’aveva lavorato molto e noi gli abbiamo detto che era completamente pazzo. Voleva uccidere nostra madre prima che i suoi figli venissero al mondo. Voleva dargli un mondo migliore.” Hayley posò la maglia sul letto senza voltarsi dando le spalle a Rebekah. “Davina aveva preparato un incantesimo, doveva essere un illusione, una sorta di proiezione nostra madre doveva credere di ucciderlo ma in realtà non era così. Tutti dovevano crederlo morto.” Hayley fece un profondo respiro spaventata dalle parole di Rebekah. “Sapevamo che nostra madre aveva il pugnale di quercia bianca e che avrebbe tentato di ucciderlo. Era disposto a morire per i suoi figli e noi a tornare umani purchè i bambini…purchè lei non facesse a loro quello che fece a Kayla. Volevamo assecondare i suoi capricci. ” Hayley si sentì mancare si sedette sul bordo del letto, Rebekah le andò vicino inginocchiandosi davanti a lei. “Ma in qualche modo lei ha intuito che ciò che vedeva non era reale. E così non sappiamo che incantesimo ha lanciato su Klaus ma lui…per un attimo quando il pugnale ha trafitto la sua proiezione anche il suo petto ha preso fuoco. Ma poi ha smesso ma da quel momento lui non ha più dato segni di vita. Ma non è essiccato e Marcel e ogni vampiro della sua stirpe sono vivi…quindi…” Hayley si portò le mani sul volto incredula e sconvolta. Rebekah stava piangendo. Prese Hayley per le spalle costringendola a guardarla negli occhi. “Mio fratello è vivo. Non so in che modo o dove ma io so che è vivo come tu lo senti dentro di te.” Hayley annuì senza parlare. “Probabilmente nostra madre lo starà cercando in ogni dove…”
“Dov’è?” Hayley cercò di asciugarsi il viso con le lacrime. “Dov’è il suo…corpo?”
“Davina lo ha nascosto persino a me ed Elijah, teme che nostra madre possa entrare nelle nostre menti e chi potrebbe darle torto. Quella psicopatica di Esther è capace di tutto.”
“Ho bisogno di vederlo Rebekah. Ho bisogno di vederlo.” Lo ripetè quasi supplicandola.
“Lo so. Ma noi dobbiamo prima mettere al sicuro i bambini quanto tempo pensi che ci vorrà prima che mia madre venga per…eliminare la loro magia?” Hayley si alzò di scatto.
“Non li toccherà mai. Dovrà uccidermi per mettere le mani sui miei figli.”
“E dovrà uccidere anche noi.” Rebekah si alzò. “Ma tu sai che Klaus aveva trovato un modo. La prima cosa da fare è consacrare i resti di Kayla e passare la sua magia a uno dei tuoi figli.” Hayley si sentì di nuovo le guance bagnate. Una mano appoggiata sul suo cuore. E uno sguardo  al letto che aveva diviso con Klaus.
“Non posso farlo senza di lui. Non posso…” Rebekah andò ad abbracciarla.
“Puoi farlo. Klaus si vanta sempre della sua coraggiosa little wolf.” Hayley singhiozzò ancora tra le sue braccia. “E Davina ha l’aiuto di tutti. Forse troverà un modo…Ma tu sai che Klaus vorrebbe questo. Prima i vostri figli.” Hayley annuì.
“Ad una condizione.” Hayley si sistemò i capelli allontanandosi da Rebekah. “Tu ed Elijah dovete restare qui. So che c’è un incantesimo sulla casa e i bambini sono al sicuro ma non posso allontanarmi se voi non restate qui…” Rebekah stava per ribattere. “So che vorreste aiutare anche me. Ma voi dareste la vita per loro, e io posso farlo solo se i miei bambini sono al sicuro.” Rebekah annuì dietro di loro apparve Elijah che annuì guardandole.
“Nessuno li toccherà.” Disse Elijah guardando Hayley. “Chiamo padre Kieran.”
§
Hayley aveva indossato dei jeans, una maglia scura e il giubbotto di pelle. Andò nella stanza dei bambini e li prese entrambi in braccio baciandogli la fronte. “Tornerò presto. Lo prometto. Siate bravi con lo zio Elijah.” Cercò di sorridere guardando Elijah vicino alla finestra. Li adagiò nelle loro culle. Poi andò vicino ad Elijah. “Klaus sapeva…gli avete detto che i bambini…” Elijah le sorrise sfiorandole la guancia. “Ha aspettato di avere vostre notizie prima di iniziare col suo piano. Sapeva di avere due figli.” Hayley annuì, non disse nulla e uscì. Ogni passo che la avvicinava alla tomba di sua figlia si faceva più pesante e guidando verso quel punto del bayou non ci fu un solo istante che la sua mente non andò a Klaus. Voleva picchiarlo per la sua scelta, voleva abbracciarlo per avere la certezza che fosse ancora qui, ma più di tutto il non averlo vicino in questo momento le sembrava la cosa più difficile. Klaus era il solo motivo per cui non aveva lasciato tutto alla morte di sua figlia, e non era sicura di potercela fare.
§
In una vecchia baracca del bayou dove la magia non poteva essere avvertita Davina aveva finalmente capito cosa Esther avesse usato su Klaus. E con l’aiuto della sola persona che conosceva le sue arti magiche iniziò a preparare l’incantesimo per aiutarlo a tornare indietro.
§
Era già tardo pomeriggio quando Kieran ed Hayley si trovarono sulla tomba della piccola Kayla. Lunghi minuti di silenzio passarono prima che Kieran cercò di iniziare ma Hayley scrollò la testa. Si adagiò sfiorando la lapide fredda e grigia. Ours for all eternity. Iniziò a piangere rivivendo tutta la sua gravidanza, e la sua nascita. Quando l’avevano seppellita lei non c’era. Ma ora si. Quasi non si accorse di una mano calda e rassicurante che si appoggiò sulla sua spalla. Si voltò riconoscendo il suo respiro. Hayley abbracciò Klaus incredula, la sua maglia ancora sporca di sangue, le sue ferite, ma poteva stringerlo a se quindi sapeva che lui era li. Con lei.
“Può darci un momento, Padre?” Kieran si allontanò sorridendo a Klaus. Hayley era quasi interdetta non riusciva a parlare. L’aveva creduto morto, poi le avevano detto la verità ma il peso sul suo cuore non si era alleviato ed ora…
“Non abbiamo tempo, puoi urlarmi addosso dopo ma c’è qualcosa che devi sapere. Davina crede…” Klaus asciugò le lacrime di Hayley con il suo pollice. “le piccole visioni che abbiamo avuto di Kayla…potremmo non averle più dopo la consacrazione, potrebbe non essere più legata a questa città, a questa magia e…”
“Non potremo più vederla?” le chiese distrutta.
“E’ probabile.” Hayley iniziò a scrollare la testa incredula, si alzò e si allontanò da quel posto che le causava tanto dolore. Ma Klaus la fermò e la afferrò per il polso, la fece voltare e le prese il viso fra le mani.
“Possiamo farlo solo insieme. Non abbiamo scelta Hayley. Dobbiamo lasciarla andare per salvare…” Klaus si sentì emozionato al solo pensiero dei figli che ora avevano messo al mondo. Hayley sorrise tra le lacrime, dolore e gioia. Ma forse anche speranza di un diverso futuro.
“Hai un figlio e una figlia, Klaus Mikaelson.” La voce spezzata dalle lacrime. Klaus lasciò cadere una singola lacrima dai suoi occhi.
“No, little wolf. Noi abbiamo due figlie e un figlio.” Hayley si strinse forte al suo petto. Klaus fece un cenno da lontano a Kieran e mentre lui iniziò a recitare le parole della consacrazione Klaus ed  Hayley si strinsero l’uno all’altro, solo insieme poteva restare a galla nel loro momento più difficile. Mentre il padre parlava videro una luce vicino a loro Hayley si voltò e guardare Klaus e lui annuì era la prima volta che insieme potevano vederla.
Kayla si avvicinò a Klaus, sorrideva, il suo piccolo volto illuminava l’oscurità del dolore che avvolgeva Klaus ed Hayley. Prese il palmo della mano di suo padre nelle sue, e come spesso Klaus stesso aveva fatto ad altri fu trasportato in un ricordo. Un ricordo di Kayla. Lui era disteso sul letto al suo fianco Hayley che non riusciva a trovare una posizione per dormire a causa del suo pancione. Erano solo i primi giorni in cui finalmente i suoi genitori avevano scoperto una via per amarsi, e stare insieme. La mano di Klaus accarezzava il pancione di Hayley in modo molto lento e delicato. Disegnava dei piccoli cerchi. Klaus ricordava quel momento. Lo ricordava così bene che per un attimo penso di staccare la mano da quelle di sua figlia. Perché sentiva il suo cuore tremare?
“Lui ha appena…?” si fermò dal suo disegno e guardò Hayley. Lei annuì. Il bambino aveva scalciato.
“Si. Lei ha appena scalciato lo fa molto spesso ormai.” Hayley sottolineò le sue parole sulla possibilità che fosse femmina. Fino ad allora Klaus raramente aveva accarezzato il suo pancione, ed Hayley si accorse della gioia nei suoi occhi.
“Credi possa sentirmi?” Hayley lo guardò commossa senza rispondere. Klaus si voltò chinandosi sulla pancia.
“Hey…mia piccola lupetta…” posò questa volta in modo deciso e fermo la mano sulla pancia. “Sono tuo padre.” Il suo tono di voce fiero e dolce. Hayley si asciugò una lacrime. “Non vedo l’ora di conoscerti.”
Improvvisamente Klaus si sentì scivolare via da quel meraviglioso ricordo e si ritrovò in lacrime con di fronte la sua piccola Kayla. Le loro mani ancora unite.
“Tu ti ricordi?” chiese Klaus quasi incredulo. Dunque sentiva. Dunque sapeva che era stato così felice di averla fin da prima ancora di vederla e toccarla. Kayla annuì e si avvicinò dandogli un bacio sulla guancia.
“Sei il mio papà.” Klaus ricalcò con la sua mano i lineamenti di sua figlia. Come poteva lasciarla andare per sempre…di nuovo?
“Non ci sarà mai nessun universo o nessuna morte che ti strapperà via dal mio cuore. Sei sangue del mio sangue, sei stata la mia luce nell’oscurità. Hai guarito ciò che mille anni non hanno saputo lenire. Tu bambina mia, porti il mio cuore nel tuo. Sempre.” Hayley distrutta nel vedere e sentire queste parole si avvicinò a lui abbracciandolo e Kayla tra di loro. “Il nostro cuore è tuo.“ ripetè Hayley. “Noi viviamo perché tu hai vissuto seppur per poco.” La giovane mamma cercò di asciugarsi le lacrime. “Prima ancora che nascessi ti amavamo, e lo faremo  sempre....” Entrambi le diedero un bacio.
“E per sempre.” Rispose Kayla. Klaus le accarezzò il viso. I suoi genitori la guardarono a lungo quasi a volersi imprimere per sempre i lineamenti della loro bambina nel cuore. Hayley la strinse di nuovo a se incapace di lasciarla andare. “Il nostro angelo.” Le sussurrò.
Klaus si voltò cercando di rassicurare Hayley. Le baciò la fronte. Kayla iniziò ad allontanarsi da loro sorridente e felice. “Cercami nel cielo, mamma.” Saltellava felice, e lentamente sparì dai loro occhi.
Kieran aveva terminato e aveva assistito alla scena, sconvolto e commosso. Si allontanò senza farsi notare. Klaus sorreggeva Hayley insieme posarono le mani sulla lapide. “Qualsiasi mondo visiterai ora, il nostro amore ti avvolgerà e scalderà come un mantello, dolce bambina mia.” Klaus annuì dopo averle detto queste parole.   
Klaus si sedette per terra ed Hayley cercò rifugio nelle sue braccia, sfogò tutto il suo dolore tutto quello che da quella maledetta notte aveva tenuto dentro e non aveva potuto sfogare con nessuno, neanche con se stessa. E Klaus sperava che tutto il suo amore e quello dei loro figli sarebbe bastato per aiutarla a guarire. E a guarire anche lui.
§
Il sole era quasi tramontato nel bayou, e non c’erano state altre parole dopo le lacrime, quando Hayley si rialzò per tornare alla macchina Klaus la seguì lasciando qualche passo di distanza.
“Mia madre non ci metterà molto a trovarmi dobbiamo sbrigarci e portare i bambini da Davina.” Hayley si fermò e si voltò guardandolo con aria di sfida.
“Tu.” Gli si avventò contro prendendolo a pugni sul petto. Schiaffi e pugni. “Tu sei quasi morto. TU! E se tua madre ti avesse davvero ucciso! Avevi promesso che non avresti fatto niente di stupito. Tu sei un egoista…io ho creduto che eri morto! ERI MORTO! E volevi mentirmi! Volevi che tutti mi dicessero che eri morto e quando il tuo piano… giuro Klaus che…” continuava a prenderlo a pugni mentre urlava. Lui non reagiva sapeva che la sua rabbia sarebbe arrivata, e non poteva darle torto, in ogni caso lei avrebbe sofferto. Il piano però era poi precipitato. “Io ti… ti..ti odio!” coi pugni picchio sul suo petto. “Ti odio!” urlò.
“Lo so.” Sussurrò Klaus afferrandole i polsi e fermandola. I suoi occhi erano pieni di dolore.
“Ti odio.” Gli disse sussurrando. Klaus annuì. “Io…ti odio..” ripete Hayley quasi in lacrime e senza voce. E Klaus la baciò finalmente. Forse avrebbe dovuto farlo da subito ma solo ora sentiva che era giusto. La baciò con passione e trasporto, la trascinò con la sua velocità di vampiro contro un albero e la baciò sul collo, sulle labbra, esplorò il suo corpo riempendola di baci. Da quanto tempo non la stringeva così a se con tutti quei dannati incantesimi? Aveva bisogno di lei ogni fibra del corpo aveva bisogno di lei. Dovevano ritrovarsi, e amarsi. E così la spogliò velocemente perché doveva essere sua, e lei lo desiderava poteva vederlo nei suoi occhi.  Hayley si lasciò andare, e lui fu rapido ma non rude la prese in pochi attimi. “Perdonami.” Sussurrò Klaus ed Hayley non capì se lo avesse sentito davvero, ma non riuscì più a pensarci quando i loro corpi diventarono uno.
§
“Scappi via, little wolf?” Hayley sorrise ricordando le stesse parole che Klaus le disse dopo la loro prima notte insieme. La lupetta si stava rivestendo e Klaus col dito percorse la sua spina dorsale, sulla schiena nuda di Hayley poteva vedere i brividi sulla pelle.
“Io ti amo.” Hayley sussurrò per poi voltarsi a guardarlo. Gli accarezzo il viso con la mano. “Lo so.” Rispose lui sfoderando il suo inconfondibile sorriso, quello che ad Hayley faceva battere il cuore all’impazzata. “Ma tu eri morto, e per un attimo anche io.” Concluse Hayley guardandolo. Klaus si avvicinò appoggiando la sua fronte a quella di sua moglie. “Solo insieme possiamo esistere.” Hayley lo disse così semplicemente che Klaus quasi non poteva crederci. La guardò a lungo prima di rubarle un bacio.
“Io ti appartengo, Hayley. La mia vita è la tua vita. Sapevo che mi avresti ucciso con le tue mani se l’avessi saputo prima, ma io so che tu avresti fatto lo stesso al mio posto. Noi siamo uguali. E moriremmo per i nostri figli.” Non se la sentì Hayley di ribattere soprattutto perché sapeva che Klaus aveva ragione. L’avrebbe fatto anche lei probabilmente. Klaus prese la sua mano quella dove indossava la loro fede e la baciò.
“E io appartengo a te.” Hayley lo baciò e insieme si rialzarono andando verso la loro macchina. Il tempo non era dalla loro parte e ci sarebbe stato tempo per ogni cosa. Entrambi lo sapevano. Ma ora dovevano trasmettere la magia di Kayla e Davina ai loro gemelli per proteggerli per sempre dalle trame della loro assurda madre.
§
Rebekah stava cullando il piccolino tra le sue braccia, Elijah continuava a controllare che tutto fosse a posto. Davina era appena rientrata insieme a Marcel ed Ansel.
“Nik?” Davina sorrise subito a Rebekah.
“Abbiamo scoperto con quale pianta aveva avvelenato il pugnale e così con l’antidoto Klaus è riuscito a raggiungere Hayley.” Rebekah andò ad abbracciarla subito estasiata.
“Grazie piccolina, grazie.” Le baciò la fronte piena di gioia.
“Dovreste ringraziare lui.” Si voltò e indicò Ansel. “Lui ha capito quale trucco avesse usato Esther, la conosce da molto più tempo di tutti noi.” Rebekah si avvicinò ad Ansel e gli sorrise.
“Grazie per aver salvato la vita di mio fratello. E la nostra. ” Ansel guardò il suo piccolo nipotino tra le braccia di quella bionda vampira. Era affascinato dalla nuova realtà che stava vivendo. Anche Davina andò vicino alla culla dell’altra bambina e le tocco la mano dolcemente.  Arrivò un messaggio di Klaus ad Elijah.
“Stanno tornando possiamo iniziare a preparare l’incantesimo per i bambini.” Davina annuì.
“Pensi di farcela, D?” Marcel come sempre premuroso nei confronti di Davina le andò vicino. Ma lei era più che pronta.  Questa volta lei avrebbe salvato i figli di Klaus e forse finalmente la sua poteva diventare una vita…normale.
“Nik sta per arrivare.” Rebekah sussurrò al bambino che stringeva a se. “Così finalmente non sarai più mini-Klaus ma avrai un nome.” Elijah sorrise all’affermazione di sua sorella. Fuori da casa intanto sentirono arrivare un auto. E insieme a loro Elijah percepì qualcos’altro.
Klaus parcheggiò l’auto nel mezzo del cortile. Si fermò un istante.
“Pronto per conoscere i tuoi figli?” Hayley strinse la sua mano. E insieme scesero. Elijah era in piedi sul portico. Si accorsero solo dopo qualche istante di un fruscio. Klaus si voltò, ed Elijah apparve subito allarmato. Hayley non si era accorta di nulla e mentre correva verso casa, sentì un colpo sulla sua schiena. Si accasciò a terra mentre Klaus si voltò di nuovo verso di lei. Le andò incontro sorreggendola. Elijah si avvicinò a loro con la sua velocità di vampiro ma solo poco dopo vide apparire sua madre alle loro spalle. Mentre stringeva le mani sembrava torturare il cuore di Hayley. Lei si contorceva dal dolore mentre un piccola piccola freccia di legno le restava conficcato nella schiena.
“Hayley, Hayley!” ma lei non riusciva a parlare. Klaus la stringeva a se mentre i suoi occhi diventavano gialli di rabbia. Si voltò verso sua madre. “ORA!!!” si mise ad urlare. E in quel preciso momento 40 licantropi uscirono da ogni angolo del bosco circostante. Accerchiarono Esther. Tutti famelici in cerca di giustizia, per la loro regina.
“Dobbiamo portarla dentro Elijah. Dentro!” Klaus urlò furibondo. Quando entro col corpo di Hayley in braccio la adagiò sul divano non guardò neanche gli altri. “PORTATE I BAMBINI DI SOTTO! ADESSO! E FATE FINIRE A DAVINA QUELL’INCANTESIMO.” Rebekah sconvolta eseguì gli ordini e tornò di sopra. Insieme ad Elijah uscì fuori per aiutare i lupi di Jackson. La loro madre con la sua magia cercava di tenerli a bada ma non sempre i risultati erano dalla sua parte. 
Klaus si morsicò il polso e diede il suo sangue ad Hayley.
“Ti prego ti prego. Hayley?” Ma lei non rispondeva e non si muoveva. Klaus sentiva il suo debole cuore battere. Ansel, il padre di Klaus era li davanti a lui. Klaus lo guardò in lacrime.  Nel frattempo cercò di togliere ogni traccia della freccia dal cuore di Hayley con le sue mani. E le diede ancora sangue di vampiro. Da fuori i rumori erano assordanti la battaglia era appena iniziata.
 
siamo quasi arrivati alla fine....
   
 
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