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Autore: KissMe    16/04/2009    2 recensioni
La sera del Diploma la Darbus ha annunciato che Sharpay e Chad frequenteranno l'Albuquerque University mentre tutti gli altri saranno lontani. Ma Sharpay continuerà ad essere la reginetta ora che tutto cambia? E soprattutto cosa succederà se questi due personaggi così diversi, anzi proprio opposti si trovassero a costruire una solida amicizia? Nascerà qualcosa di più? Una narrazione dal punto di vista di sharpay che si trova catapultata in una realtà che aveva creduto completamente diversa, è come seguire il flusso dei suoi pensieri mentre racconta attimo per attimo quello che le succede...buona lettura ^^
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Chad Danforth, Sharpay Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ proprio come il sogno che ho fatto questa notte, è esattamente come tornare agli anni spensierati del liceo…sto ripercorrendo a passo spedito il lungo corridoio principale della East High e senza nemmeno rendermene conto riaffiorano i ricordi…Dio quanto mi sentivo onnipotente, avevo la scuola ai miei piedi e mi bastava uno schiocco di dita per ottenere quello che volevo, erano tutti al mio servizio. Tutti tranne quei ragazzi chiassosi dalle giacche rosse…i Wildcats…ricordo ancora lo sguardo timido e adorante di Zeke, non gliel’ ho mai detto, ma andavo matta per le sue attenzioni anche se io, autolesionista come sono, avevo ormai abbandonato il mio cuore nelle mani del capitano dagli occhi di ghiaccio, Troy, che puntualmente lo aveva ridotto a pezzi. E poi c’era Chad, al solo pensiero non riesco a nascondere un lieve sorriso, quella pelle color cioccolato, i suoi riccioli ribelli, le sue labbra e la sua voce che si prendevano perennemente gioco di me…mi torna in mente di nuovo il sogno di questa notte e scuoto la testa con decisione per scacciare via il senso di soffocamento che mi provoca. Non voglio più pensare a quello che è stato.

Realizzo solo ora che senza pensarci i miei passi mi hanno condotta nel punto in cui c’era il mio armadietto, il mio piccolo mondo in una scuola che non mi capiva. Non riesco ad evitare di fare una smorfia seccata, ora sulle doppie ante, una volta rosa acceso, c’è dipinta una bandiera inglese…certo mi ero dimenticata di quella piccola, insulsa, parassita di Tiara Gold…quella biondina che, per sua fortuna, non era riuscita a rovinare la mia uscita di scena dal grande palco che era la East High.

-Hey ciao bellezza-

una voce alle mie spalle mi riporta alla realtà, mi volto con un sopracciglio sollevato e l’aria piuttosto seccata per trovarmi davanti quel ragazzetto secco e dritto come un fuso del secondo anno…Jimmy Zara! L’aria attorno a lui è impregnata del solito odore nauseante della sua acqua di colonia di cui è sempre andato fiero. Apro bocca per replicare, ma come al solito mi scappa uno starnuto, è impossibile stare vicino a quel ragazzo

-Zara! Ancora non hai capito che così le respingi le ragazze?-

gli faccio notare con un sorrisino strafottente e riesco a malapena a trattenere una risata nel vedere la sua espressione trasformarsi non appena mi riconosce

-Sha…Sharpay!!?? Scusa io non…voglio dire tu sei…ok tolgo il disturbo-

farfuglia rendendomi ancora più difficile non mettermi a ridere, scuoto la testa e mi metto una mano sul fianco automaticamente

-E devi anche lavorare sull’approccio…certo che come erede di Bolton hai ancora parecchio da imparare-

gli dico critica, ma senza acidità riuscendo a farlo arrossire per l’imbarazzo.

-Signor Zara! La campanella è suonata da parecchio tempo, la voglio vedere in classe nel giro di tre…due…uno…-

Al solo suono della voce trillante della Darbus il ragazzo sembra scattare sull’attenti e prima che lei potesse finire il suo conto alla rovescia è già schizzato in classe senza fiatare. Seguo per un attimo con lo sguardo la sua sagoma con un sorriso divertito stampato in volto per poi guardare la Darbus che dall’espressione sembra voler rimproverare anche me. Come mi vede bene in viso si porta una mano alla bocca e sgrana gli occhi sorpresa…rimango un attimo allibita dalla sua reazione e istintivamente mi guardo nel riflesso di una vetrata

-Ho qualcosa che non va?-

le chiedo confusa. La Darbus mi fissa e scuote la testa

-Dei del cielo Sharpay…sei così…così…diversa-

mi risponde guardandomi dalla testa ai piedi. Già certo, dimenticavo che non sono più la biondina altezzosa che tutti conoscevano…scrollo le spalle

-Sono i capelli-

dico con un velo di modestia nella voce che sorprende persino me. La guardo divertita e un po’ imbarazzata mentre mi gira attorno studiandomi in ogni particolare, non credevo di essere cambiata così tanto…si ferma e pensierosa mi dice

-No c’è qualcos’altro, ti vedo più…serena ecco! Ma bando alle ciance, forza vieni con me, i nuovi ragazzi del Drama club non vedono l’ora di conoscerti-

esclama e, prima che io possa dire qualsiasi cosa, mi prende per un braccio e con insolito entusiasmo mi porta verso il teatro…quello che una volta era la mia seconda casa.

Arrivate davanti al teatro la Darbus mi fa cenno di precederla e con calma apro il portone centrale, entro cercando di non far rumore mentre osservo la scena che mi si presenta davanti agli occhi. Una decina di studenti tutti seduti scomposti, chi per terra, chi appoggiato alle scenografie, alcuni sbadigliano, altri lanciano occhiatacce furiose alla biondina che a furia di strilli e insulti è convinta di motivarli a darsi una mossa visto che il tempo a disposizione sta per scadere. Vedo la Darbus che apre bocca per dire qualcosa, probabilmente vuole interrompere Tiara e presentarmi, ma le faccio cenno di non dire nulla. Ancora nessuno si è accorto della mia presenza e io sono pur sempre la Drama Queen, le entrate in scena sono la mia specialità. Avanzo a passo spedito lungo il passaggio centrale, i tacchi rimbombano lievemente ovattati sulla moquette del pavimento e solo in quel momento Tiara finalmente si azzittisce e tutti si voltano verso di me. Vedo con soddisfazione l’espressione della biondina cambiare da superba ad allibita…eheh non se l’aspettava! Salgo sul palco con i miei soliti modi come se fossi sempre su una passerella e mentre osservo pensierosa i ragazzi che mi fissano a loro volta, con un gesto impercettibile faccio ondeggiare i capelli…che ci posso fare? Mi piace tornare a darmi arie.

-Bene, ora che Tiara ci ha deliziato con il suo intenso e profondo discorso…-

inizio a parlare con vena decisamente sarcastica

-…mi presento per chi ancora non mi conosce sono Sharpay Evans, assisterò la signora Darbus durante la preparazione di questo Musical-

dico tutto con un sorriso dolce, ma appena finisco la frase il sorriso si spegne e torno per un po’ ad essere la spietata regina di ghiaccio

-Ora tu, tu e…tu! In quell’angolo preparate la parte recitata…voi quattro di lì, coreografie. E quelli che rimangono subito in aula musica a preparare le canzoni. Vi alternerete ogni mezz’ora e finchè non avrete imparato tutto alla perfezione rimarrete qui…anche oltre l’orario delle lezioni se è necessario-

non c’è bisogno che aggiunga altro, il tempo di schioccare le dita e sono già tutti al lavoro. Non posso fare a meno di guardare Tiara con un sorrisino trionfante mentre lei mi fissa attonita

-Ci vuole polso, ma non scene isteriche ed insulti…a meno che non siano strettamente necessari-

le faccio un cenno secco con la mano come se volessi scacciare una mosca

-E ora trovati qualcosa da fare anche tu-

le dico secca e quando schizza via noto che è quasi sull’orlo delle lacrime…uhm avrò esagerato? La Darbus mi si avvicina, in viso un’espressione di totale orgoglio

-Devo dirlo Sharpay non ha perso nemmeno un grammo della tua verve…non li ho mai visti impegnarsi così da quando è iniziato l’anno scolastico-

le sorrido compiaciuta delle sue parole

-Esperienza…forse un giorno anche Tiara ci riuscirà-

le rispondo con una scrollata di spalle

-Prima che i ragazzi tornino a casa mi piacerebbe che tu raccontassi loro qualcosa sui tuoi anni qui nel Drama Club…qualcosa che li possa motivare-

inclino la testa di lato pensierosa, ma alla fine dopo qualche secondo annuisco

-Certo, mi farebbe piacere-

@@@@

La giornata è stata più lunga e faticosa del previsto, per tutto il tempo ho girato tra i vari gruppetti aiutandoli dove era necessario…alla fine devo dire che mi sono anche divertita! Hanno fatto tutti un ottimo lavoro, ed ora sono qui seduta su una delle poltroncine rosse del teatro con attorno tutti i ragazzi in attesa del discorsetto che mi aveva chiesto questa mattina la Darbus. Ho pensato a lungo a cosa poter dire a quei ragazzi e l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata quella di raccontare la mia storia lì dentro dall’arrivo di Gabriella.

-Vi dico già che non è facile per me ammetterlo, ma non è stato il Musical a farmi crescere, bensì le persone…lo spettacolo era un contorno. E’ da quando sono piccola che con mio fratello partecipo a spettacoli e sempre da protagonista, ma è in questa scuola che ho imparato l’importanza di ogni singolo ruolo e che uno spettacolo non è fatto solo dai protagonisti. I primi anni qui ero la reginetta indiscussa, acclamata, se volete anche temuta, ero la presidentessa del Drama Club, nulla veniva fatto senza la mia approvazione e ovviamente il ruolo principale era mio di diritto. E’ bastato però l’arrivo di una persona in questa scuola per sconvolgere tutti gli equilibri…da quel momento tutto quello che credevo ovvio e scontato non lo era più. Ne avrete sicuramente sentito parlare, mi riferisco a Gabriella Montez…ecco lei e tutta la squadra dei Wildcats hanno rotto gli schemi e sono riusciti a partecipare per la prima volta ad un Musical della East High, togliendo ovviamente a me e mio fratello il ruolo principale. Come potete immaginare non l’ho presa con quella che si definirebbe sportività e ho cercato in tutti i modi di riprendermi quello che credevo fosse mio. E’ la prima volta che lo dico, ma in realtà non ero invidiosa di quei ragazzi perché avevano il loro musical, ero invidiosa perché sapevano lavorare tutti insieme senza prevaricare uno sull’altro e alla fine anche la fatica diventava divertimento. Solo quando gli anni del liceo sono finiti ho capito che avrei potuto viverli diversamente e per questo vi dico che per fare bene uno spettacolo bisogna che lavorate sì sodo, con attenzione e dedizione, ma soprattutto dovete lavorare insieme…ogni ruolo è importante, senza ognuno di voi il Musical non esisterebbe e non avrebbe senso. Vi assicuro che la soddisfazione di vedere il proprio lavoro finito, prendersi gli applausi alla fine dello spettacolo, sapere di aver dato tutto di voi è la sensazione più bella che esista…sia che siate i protagonisti, sia che facciate solo i tecnici delle luci…-

mi fermo un attimo prima di concludere, li vedo fissarmi rapiti, wow ho fatto centro! Il mio sguardo si sposta sulla Darbus che mi guarda commossa come una madre che guarda la propria figlia che ormai è cresciuta

-…io l’ho scoperto troppo tardi, non fate il mio stesso errore-

finisco continuando a guardare la Darbus che con mia sorpresa soffoca un singhiozzo.

-Beh forza adesso andate a casa…non vorrete farci notte qui??-

dico dopo qualche secondo per rompere l’imbarazzo. Tutti si alzano, mi salutano calorosi e in un grande vociare se ne vanno, compresa Tiara che nemmeno si azzarda a guardarmi in faccia.

-L’ho detto io che non sono solo i capelli-

sento dire la Darbus, mi volto verso di lei con un sorriso imbarazzato, ma non riesco a dirle nulla

-Meglio tardi che mai Sharpay…devo ammetterlo, ti credevo troppo presa da te che non avrei mai creduto di sentirti dire quelle cose-

sorrido appena mordicchiandomi nervosamente il labbro inferiore

-La sa una cosa? Nemmeno io lo credevo-

le rispondo tenendo lo sguardo basso. La vedo avvicinarsi a me, mi prende le mani e mi fissa dritta negli occhi

-Credo che tu e questo teatro abbiate bisogno di stare un po’ soli…sei stata lontana da qui per troppo tempo. Ricordati di spegnere le luci quando esci-

sapevo che me l’avrebbe detto e in cuor mio lo speravo…sono rimasta tutto il giorno in teatro, ma mai da sola e non vedevo l’ora che arrivasse questo momento, è come rivedere un vecchio amico…silenzioso, che ti sa ascoltare. Aspetto che la Darbus sia fuori e dopo qualche secondo mi alzo dalla poltroncina, salgo i gradini che portano sul palco e mi metto esattamente al centro. Chiudo gli occhi e sento il brusio delle persone che aspettano l’inizio dello spettacolo, sento me e Ryan mentre scaldiamo la voce, sento l’agitazione dietro le quinte, il fruscio della stoffa pesante del sipario che si apre, gli applausi del pubblico alla fine dello spettacolo. Sospiro riaprendo gli occhi e un nodo di delusione e malinconia mi si stringe in gola. Con la coda dell’occhio vedo il pianoforte, è ancora lì, lucido e perfetto come sempre. Mi ci avvicino a passi lenti e indecisi, sfioro i tasti e accenno una melodia, ma non canto…troppi ricordi, mi verrebbe solo da piangere. Un attimo dopo mi ricordo del mio piccolo rifugio, lassù in galleria, il punto più lontano dal palco, dove puoi vedere tutto senza che il tutto veda te…ci andavo quando ero troppo giù per affrontare i corridoi della scuola. Salgo fino a là in cima e sprofondo in una delle poltroncine rosse che sanno di polvere e di antico, chiudo gli occhi…ma solo per un attimo perché lievi note mi giungono all’orecchio, qualcuno sta suonando e un attimo dopo sento una voce molto familiare, ma che non avrei mai creduto di sentire di nuovo lì dentro

She can kill with a smile
She can wound with her eyes
She can ruin your faith with her casual lies
And she only reveals what she wants you to see
She hides like a child
But she's always a woman to me

Mi si illuminano gli occhi quando lo vedo lì, seduto al pianoforte, le sue dita che sfiorano delicate i tasti, la sua voce dolce, ma allo stesso tempo un po’ ruvida che si diffonde nel teatro, la sua pelle che scintilla alla luce dei riflettori, i suoi riccioli scuri che si muovono appena quando ondeggia lievemente il capo. Mi precipito di sotto, attenta a non fare rumore, non voglio che smetta, lo voglio sentire cantare fino all’ultima nota.

She can lead you to live
She can take you or leave you
She can ask for the truth
But she'll never believe you
And she'll take what you give her as long as it's free
She steals like a thief
But she's always a woman to me

In silenzio mi nascondo dietro le quinte, lo ascolto cantare e sbircio alle sue spalle per non farmi vedere. Ascolto le parole, adoro quella canzone, ho sempre pensato che in fondo parlasse di me e forse anche lui se ne è accorto

Oh, she takes care of herself
She can wait if she wants
She's ahead of her time
Oh, and she never gives out
And she never gives in
She just changes her mind

E chi l’avrebbe mai detto che un giorno il più scapestrato dei Wildcats sarebbe stato solo (secondo lui) in un teatro a suonare e cantare una delle più belle canzoni mai scritte? La tentazione di correre ad abbracciarlo è fortissima, ma ancora più forte è l’emozione di sentirlo cantare così…allora anche lui sotto sotto nasconde un lato sensibile.

She will promise you more
Than the Garden of Eden
Then she'll carelessly cut you
And laugh while you're bleedin'
But she'll bring out the best
And the worst you can be
Blame it all on yourself
Cause she's always a woman to me

Sorrido persa mentre lo ascolto e a bassissima voce canto con lui, tanto non può sentirmi…l’ho sempre saputo che prima o poi la magia del palcoscenico cattura tutti, anche le persone più distanti da questo mondo.

She is frequently kind
And she's suddenly cruel
She can do as she pleases
She's nobody's fool
But she can't be convicted
She's earned her degree
And the most she will do
Is throw shadows at you
But she's always a woman to me

Dolcemente termina la canzone e lo vedo restare imbambolato davanti al pianoforte come se quello che avesse fatto poco prima fosse solo il risultato di un momento di trance. Sorriso intenerita quando lo vedo grattarsi la nuca imbarazzato seppure, per quello che ne sa lui, non c’è nessuno nel teatro. Lo osservo ancora per qualche istante e alla fine esco allo scoperto arrivandogli da dietro

-Dovrei essere gelosa?-

chiedo avanzando verso di lui a braccia incrociate e un lieve sorriso furbo. Soffoco una risatina quando lo vedo sobbalzare colto alla sprovvista, mi guarda stupito e infastidito come un bambino scoperto con le dita nel barattolo di marmellata

-Che…che ci fai tu qui??-

mi chiede balbettando. Lo guardo divertita mentre mi siedo sulla panca accanto a lui davanti al pianoforte

-E’ il mio teatro ricordi? Io qui sono ancora la reginetta-

gli rispondo e in cambio ricevo una smorfia contrariata, ma niente parole.

-Bella la canzone che stavi cantando…è una delle mie preferite sai?-

gli dico mentre scosto un ricciolo che gli cade appena sopra l’occhio…lo vedo scrollare le spalle con sufficienza e l’imbarazzo gli si legge chiaramente in volto

-Eh ci credo, parla di te-

mi risponde offrendomi così su un piatto d’argento l’opportunità di rivolgergli la domanda che mi frullava in testa da un po’

-Per quello che la stavi cantando?-

Chad di colpo arrossisce, non riesce nemmeno a guardarmi in viso e vedo comparire sulla sua espressione quel broncio da bambino che mette quando viene punzecchiato un nervo scoperto. Rido lievemente e mi alzo dalla panca andando verso il centro del palco, mi giro verso di lui e sorrido

-Avanti Wildcat, il palcoscenico piace a tutti, non devi vergognarti è normale esserne attratti-

il sorriso strafottente è tornato ad increspare le sue labbra scure mentre muove qualche passo verso di me

-Tanto non lo dirai a nessuno-

mi dice ghignando mentre mi osserva a braccia incrociate. Lo guardo scettica sollevando un sopracciglio

-Perché? Altrimenti mi ucciderai?-

gli chiedo soffocando una risatina. Lo vedo pensare per un attimo per poi rivolgermi un altro sorrisino da sbruffone

-Aspetta, com’era? Ah sì: non ero invidiosa di quei ragazzi perché avevano il loro musical, ero invidiosa perché sapevano lavorare tutti insieme senza prevaricare uno sull’altro e alla fine anche la fatica diventava divertimento-

resto a bocca aperta quando lo sento ripetere le mie stesse parole

-Da quanto tempo sei qui Chad?-

chiedo sconvolta

-Da un po’-

mi risponde con una scrollata di spalle e l’espressione vittoriosa. Pesto un piede a terra e questa volta sono io ad essere imbronciata

-Se ti azzardi a dirlo a qualcuno giuro che ti strappo quei riccioli uno ad uno-

ecco lo sapevo che si sarebbe messo a ridere…Dio quanto sa essere irritante!

-Su dai non farmi quel faccino…adesso siamo pari no?-

mi dice più dolcemente quando ormai è arrivato ad un palmo di distanza da me. Cerco di trattenere un sorriso mentre resto a fissarlo imbronciata…un attimo dopo sento le sue mani sui fianchi e lui che mi sussurra

-Vuoi vedere che riesco a farti ridere?-

non faccio in tempo a replicare che inizia a farmi il solletico…no! Io odio il solletico, lo soffro da morire. Cerco invano di allontanarmi da Chad, ma lui mi tiene stretta a sé e inevitabilmente un attimo dopo finiamo a terra…io distesa sulla schiena con lui sopra di me…ha smesso di farmi il solletico e ora mi guarda con un leggerissimo sorriso, siamo così vicini che i nostri respiri si uniscono. Mi accarezza una guancia con l’indice per poi dire

-Anche tu piaci a tutti ed è normale essere attratti da te…di questo mi devo vergognare?-

apro bocca per rispondere, ma le sue labbra si stanno già scontrando con le mie, le cercano, ci giocano e come le schiudo appena il contatto si approfondisce e il bacio da casto e leggero si fa sempre più intenso e passionale. Ho il cuore che batte a mille mentre passo le mani tra i suoi riccioli fitti, le faccio scivolare lungo la schiena tesa di lui e sento il suo respiro farsi affannoso…si stacca da me solo quando intreccio le mie dita con le sue

-Assolutamente no-

mormoro in risposta alla sua domanda di prima per poi sorridergli osservando i dolci lineamenti del suo viso.

-E’ tardi…è ora di andare-

mi sussurra posando un altro bacio lieve sulle mie labbra…si alza e mi porge la mano che subito afferro e con un solo piccolo strattone mi ritrovo in piedi tra le sue braccia. Non dico più nulla e tanto meno lui, ci avviamo silenziosi verso l’uscita del teatro…spengo le luci prima di chiudere la porta e solo quando siamo fuori mi accorgo che è buio pesto. Apro la bocca per parlare, ma come se mi avesse letto nel pensiero Chad mi anticipa

-E’ mezzanotte…e a proposito…Buon compleanno Sharpay-

RINGRAZIAMENTI:

LA CANZONE E' "SHE'S ALWAYS A WOMAN TO ME" DI  BILLY JOEL

Leia_the_Witch: Ecco appunto il ritorno di Sharpay alla East High...non l'ho voluta fare troppo stronza, però ogni tanto un po' della vecchia "verve" spunta fuori, se no non sarebbe la Sharpay che tanto adoriamo no? Spero ti sia piaciuto il capitolo...a me piace soprattutto quanto tratta male Tiara muhauahuahau...e sono stata ancora buona xD

armony_93: Lo so lo so sono in ritardo...in schifosissimo ritardo...però in questo chappy ti ho messo Chaddino visto? Secondo me è pucciosissimo e terribilmente da sbavo...se hai pazienza ancora un po' dopo il prossimo capitolo c'è quello promesso ^^

mileybest:  Come dicevo ad Armony ci sarà un altro capitolo ancora sul compleanno di sharpay...poi in quello dopo farò entrare in scena tutta gli altri...e a proposito di Taylor ce ne saranno delle belle...è già tutto nella mia testolina malsana.
  
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