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Autore: Chasity22    18/06/2016    0 recensioni
Sigyn si era appena laureata in medicina, prima del suo corso, con un futuro brillante davanti a sè. Il suo destino, però, si incrocia con le vicende di esseri sovrannaturali in guerra fra loro, scoprendo che il mondo come lo conosceva era solo una piccola parte di ciò che realmente c'era là fuori. L'incontro con Klaus cambierà per sempre la sua vita. Cosa accadrà a questa ingenua umana catapultata in un mondo dove i mostri delle favole diventano reali? Leggete e lo scoprirete! Pairing: Klaus/nuovo personaggio.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La donna condusse Sigyn in una capanna sul limitare di quello che le sembrava un villaggio primitivo, uno di quelli che studi sui libri di scuola. Era chiaro ormai che questo era reale, ma nonostante lo avesse accettato, ciò non le rendeva le cose più semplici. Era sempre stata una persona in grado di razionalizzare, ma a tutto c'era un limite! La prima cosa che notò, all'interno della capanna, erano le varie erbe che tempestavano quasi tutte le pareti. Notò il calderone sul fuoco in quello che sembrava una specie di camino; notò il semplice tavolo in legno di fronte ad esso e notò le pelli poggiate su un letto di paglia. “Dio mio!”. La donna le fece segno di accomodarsi e la ragazza lo fece in silenzio, ancora sotto shock.
-Io sono Ayana…- iniziò la donna senza tanti giri di parole. - Puoi definirmi come una strega, nonostante io lo consideri un temine dispregiativo per la mia gente.-
La risate isterica di Sigyn interruppe la donna, che la guardava seria, quasi offesa.
-Una strega? Sì, certo! Ed io sono mago Merlino!- disse la giovane continuando a ridere. Era tutto troppo assurdo.
Ayana la fissò e con un gesto della mano fece innalzare le fiamme al di sotto del calderone, facendo terminare efficacemente le risate della fanciulla che ora la guardava sconcertata.
-Bene, ora che ho di nuovo la tua attenzione…- disse la donna soddisfatta. - Sono una strega, serva della natura. Il tuo arrivo in questo mondo ha agitato gli spiriti, nonostante non abbia influito sull'equilibrio della natura.-
-Spiriti, equilibrio...non riesco a seguirti, non capisco nulla di quello che stai dicendo.-
-La natura ha in sé stessa un equilibrio che in nessun modo deve essere alterato, poiché ciò comporterebbe la distruzione di tutto ciò che è vita. Gli spiriti guidano le serve della natura, dette anche streghe, in modo che il loro operato non sbilanci mai l'equilibrio. Gli spiriti sono i nostri antenati, coloro che dimorano nell'altro lato, il luogo in cui le creature sovrannaturali dimorano per l'eternità dopo la morte.-
Sigyn la guardava come se le fosse spuntata una seconda testa, a bocca aperta e senza parole. Cercava di seguire il suo discorso, ma era troppo assurdo e a quanto pareva non faceva che peggiorare.
-Deduco dalla tua espressione che tu non abbia idea del mondo sovrannaturale che ci circonda.- Disse la donna come dato di fatto.
-No...non ho mai creduto a tutte queste stronzate, io sono una persona di scienza, non una chiromante di strada!- Replicò sconvolta, ma pentendosi subito.- Mi dispiace, davvero, non intendevo mancarti di rispetto ma...è tutto troppo strano e non capisco dove mi trovo e tu sei qui di fronte a me a raccontarmi tutto questo e una parte di me continua a dirmi che sto sognando.- Ecco, aveva iniziato a perdere la testa ancora una volta!
-Sh, sh, sh…- la donna prese la fanciulla per le spalle. - Lo capisco, capisco quanto tutto ciò possa sembrarti strano, ma non è un sogno, è la realtà e prima riuscirai ad accettarlo, prima potrai andare avanti.-
Sigyn la guardò negli occhi e prese un respiro profondo, cercando di calmarsi. Non le serviva a nulla dare di matto.
-Bene figliola, adesso arriviamo al punto cruciale.- Si sedette di fianco alla giovane, prendendole le mani. -Qualcuno ti ha inviata indietro nel tempo, gli spiriti non hanno risposte sul perché o sul come potrai tornare al tuo tempo, ma ti aiuterò io, non temere.-
-Stai dicendo che non potrò più tornare a casa?Che dovrò restare a mille anni lontani da casa?- Urlò presa nuovamente dal panico.
-Mille anni…- Ripeté Ayana, sorpresa. - Figliola, ogni incantesimo ha un suo scopo. Sono sicura che una volta compiuto ciò per il quale sei stata mandata qui, allora tornerai a casa. Fino ad allora resterai con me, non temere.-
-Ma quale scopo? Io non ho idea di chi mi abbia fatto questo , né perché! Perché io? Cosa avrò fatto di male?-
-Queste sono domande alle quali non ho risposta temo, mi spiace.- Ayana abbassò lo sguardo dispiaciuta.
Sigyn si resse il capo fra le mani, con i gomiti sul tavolo e chiuse gli occhi, inspirando ed espirando ripetutamente. Era bloccata nel passato, con una strega, senza sapere né come , né quando e né se sarebbe mai riuscita a tornare a casa. “Ok, ce la posso fare, ce la posso fare. Sono una tosta, ce la posso fare!”.
-Quale è il tuo nome?- Ayana le chiese ridestandola dai suoi pensieri.
-Sigyn.-
-Sigyn. Devi essere una nostra discendente dunque.- Ayana notò l'espressione interrogativa sul volto della fanciulla e continuò. - Molti degli abitanti del villaggio, anzi della zona, vengono dalla Scandinavia. Siamo tutti nati lì, eccetto le nuove generazioni , ovviamente. Abbiamo sangue vichingo in noi, come te. Il tuo è il nome della dea Sigyn, moglie di Loki, dea della lealtà. Mi chiedo se questa non sia una coincidenza.- Spiegò lei, bisbigliando l'ultima frase.
-Sò da dove viene il mio nome e da dove viene la mia famiglia. Probabilmente i miei antenati sono qui…- Questa poteva essere l'unica nota positiva in tutto questo caos.
-Resterai con me, sotto al mio tetto. Ti istruirò su come comportanti in quest'epoca.- Ayana la scrutò da capo a piedi.- E ti darò degli abiti con cui coprire il tuo corpo.-
-è la seconda volta oggi che qualcuno mi addita come una poco di buono!- Esclamò Sigyn. - Vorrei far presente che, da dove vengo io, il modo in cui sono vestita viene considerato molto casto! C'è gente che mostra molto di più!- Sbuffò la fanciulla, stizzita.
-Per gli dei, il mondo deve essere andato in rovina dunque.- Rispose Ayana con il sorriso sulle labbra.- Se ti riferisci al ragazzo che era con te, egli è Niklaus, terzo figlio di Mikael ed Esther. Esther è mia discepola ed amica, ma gradirei discrezione da parte tua. La tua condizione deve rimanere conscia solo fra me e te, nessun altro, sono stata chiara?-
-Chiarissima, non voglio alterare l'equilibrio o che so io.-
-Vedo che hai capito ciò che ti ho spiegato, sei una fanciulla forbita.-
-Sono un medico laureato, non sono una sciocca qualsiasi.-
-Un medico laureato?- Chiede Ayana confusa.
-Si, un medico, quelli che curano le persone, hai presente?-
-Conosco il concetto di medico, Sigyn, è laureato che non capisco.-
-Vuol dire che ho studiato molto per diventare dottore, che vengo riconosciuta come un dottore adesso che sono laureata. Ah, lasciamo stare.-
-Di dottori donne ne abbiamo molto bisogno, in questo villaggio ne siamo sprovvisti. Da oggi sarai una levatrice, poiché dire che alla tua giovane età tu sia un dottore attirerebbe troppi sospetti. Inventeremo una storia in modo da spiegare il tuo arrivo. Diremo che i briganti ti hanno aggredita e derubata, in modo da spiegare il tuo stato nel momento in cui Niklaus ti ha conosciuta.-
Restarono a parlare fino a sera, in modo da poter iniziare la normale routine del villaggio dalla mattinata successiva. Ayana le spiegò come comportarsi nel villaggio, le spiegò il suo ruolo come donna e le sue mansioni, le promise che le avrebbe insegnato la medicina del tempo, fatta di rimedi ed erbe più che medicinali come lei conosceva. Misero a punto una storia credibile, lei sarebbe stata la figlia di una cara amica di Ayana nel vecchio mondo, mandata dalla madre per essere istruita nelle arti magiche, nonostante non fosse una strega. Avrebbe detto di essere stata istruita come levatrice nel suo vecchio villaggio ed avrebbe aiutato Ayana in caso di necessità. Ayana le diede una veste simile alla sua, il tessuto era tremendo, prudeva ed era ruvido, le copriva tutto il corpo ma a quanto pareva di questi tempi, se avesse tenuto il suo vestitino, sarebbe stata scambiata per una prostituta. E non era quello che voleva, affatto. Le fu preparato quelle che sarebbe diventato il suo letto, un giaciglio paglia e pelli dall'odore discutibile. Sigyn si stese e fissò il soffitto, lasciando uscire le lacrime e tutto lo stress che aveva tenuto dentro in quelle ore, promettendo a sé stessa che, dalla mattina successiva, sarebbe stata forte ed avrebbe affrontato tutto questo come suo solito, con raziocinio e senza dare di matto.

 
La mattina successiva Ayana la veglio dopo l'alba, decisamente troppo presto per i suoi gusti, ma qui funzionava così. Le diede un secchio e le disse di raccogliere l'acqua, in modo da poter preparare la colazione che a quanto pare era fatta di uova e una specie di brodaglia di cui preferiva non conoscere il contenuto.
La sera precedente Ayana le aveva mostrato come arrivare al fiume che scorreva poco lontano dal villaggio, fiume che finiva nel lago dove era stata trovata. Arrivata al fiume vide che non era sola, c'era una ragazza che stava riempiendo il suo di secchio e decisi di avvicinarsi. Avere un'amica non poteva poi essere male, no?
-Buongiorno…-Disse Sigyn notando di aver spaventato la ragazza. -Mi dispiace, non volevo spaventarti, scusami.-
-No, non fa nulla, buongiorno a te.- Replicò la ragazza. Era molto carina, sembrava più giovane di lei, una teenager decisamente. Era bionda con due penetranti occhi azzurri, il viso a cuore e dall'espressione dolce. -Non ti ho mai vista al villaggio…-
-Si, sono arrivata ieri. Sono Sigyn, piacere di conoscerti.- Allungò la mano verso la ragazza, sorridendole.
-Rebekah, piacere mio.- Rispose l'altra col sorriso. -Tu e la tua famiglia da dove venite?- Chiese curiosa.
-Oh, beh...da un villaggio molto più a nord, ma sono solo io. Mia madre mi ha mandata qui per perfezionare il mio apprendimento da levatrice…-Ricordare tutta la storia era già difficile, era meglio iniziare a dirla e a finirla il prima possibile.
-Sola? Una fanciulla sola in un villaggio?-Rebekah era sconvolta.
-Oh no, no, alloggia da Ayana, un'amica di mia madre, sono sotto la sua tutela.-
-Ayana? Dunque avremo occasione di vederci spesso. Mia madre è Esther, discepola di Ayana ed anche io sto apprendendo l'arte della magia.- Sembrava entusiasta di imparare “L'arte”. A quanto pareva in questo periodo storico ancora non erano iniziate le cacce alle streghe. Poverina non sa cosa l'aspetta in futuro.
-Aspetta se tu sei figlia di Esther allora sei…-
-Rebekah, Madre si chiede che fine tu abbia fatto, quanto ti ci vuole a raccogliere l'acqua?- Sentirono la voce di un uomo ed entrambe si voltarono, guardando l'intruso alle loro spalle.
-Si, Nik, ho finito, arrivo.- Rebekah prese il secchio e si tirò su, avanzando verso il fratello. -Voglio presentarti Sigyn. È nuova nel villaggio, è sotto la tutela di Ayana.- Spiegò contenta al fratello.
Niklaus e Sigyn erano fermi a guardarsi negli occhi, nessuno dei due proferiva parola.
-Nik?- Rebekah ridestò il fratello.
-Oh, si, scusa. Piacere di conoscervi, Sigyn, il mio nome è Niklaus.- Disse con un inchino lui, continuando a fissarla.
Rebekah guardava i due incuriosita dalla loro reazione. “Bene, promette veramente bene. Potremmo liberarci da quell'arpia di Tatia!
   
 
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