La mattina dopo i due ragazzi,
prima di scendere a colazione, decisero di non dire nulla al resto del gruppo
della loro nuova relazione. Non perché volessero tenerla segreta, semplicemente
Cassandra non vedeva la necessità di fare un annuncio in grande stile: i suoi
amici se ne sarebbero accorti da soli e al massimo avrebbero chiesto a lei una
conferma. Durante il pasto mattutino Kageyama non si sentiva più fuori posto
come prima, anche se un po’ di gelosia nei confronti di Nikolas rimaneva visto
quante volte Cassandra gli rivolgeva la parola, di solito per informarsi di
come andassero le cose in Europa o su novità in campo musicale, ma Reiji
invidiava comunque quella confidenza, soprattutto visto che si incentrava
principalmente sulla musica e lui di quello non ci capiva nulla.
Dopo la colazione si ritirarono
tutti nuovamente nelle loro stanze per lavarsi i denti ed infilarsi i costumi
prima di farsi accompagnare dal fratello di Dalila in spiaggia. Cassandra e
Kageyama si misero d’accordo per cambiarsi a turno in bagno, ma prima di tutto
dovevano trovare i loro costumi che, essendo quelli blu scuro di plastica
scadente che utilizzavano durante le lezioni di nuoto a scuola, si confondevano
perfettamente col fondo delle loro valigie. Una volta recuperati gli indumenti,
Kageyama si chiuse per primo in bagno, mentre Cassandra attendeva pazientemente
con il suo costume poggiato su un braccio. Poco dopo si udì bussare alla porta
e la castana andò ad aprire, trovandosi faccia a faccia con Abigail, già in
tenuta da spiaggia.
-Allora, a che punto siete?
-Scusa Abi, ci stiamo ancora
cambiando.
Gli occhi della corvina si posarono
sul pezzo di plastica che l’amica teneva ancora poggiato su un braccio.
-Non vorrai scendere in spiaggia
con quello addosso spero.
Cassandra guardò il suo costume,
chiedendosi cosa ci fosse di male nell’indossarlo.
-Sì, Kageyama ed io avevamo solo i
costumi della scuola in casa, quindi utilizzeremo questi.
La giovane americana guardò la
compagna come se l’avesse insultata nel peggior modo possibile.
-Cassandra Andrei, non ti
permetterò di andare da nessuna parte conciata in quel modo!
Abigail pronunciò quelle parole con
fare autoritario, attirando l’attenzione di Reiji che socchiuse la porta del
bagno per vedere cosa stava succedendo. La corvina lo notò subito e si rivolse
a lui con fare arrabbiato.
-Ti sei già cambiato?
Non capendo cosa stesse succedendo,
il ragazzo si limitò ad annuire.
-Beh, levati quell’obbrobrio che chiami
costume di dosso e sbrigati, andiamo a fare shopping!
Con grande disappunto di Cassandra,
lei ed il suo fidanzato vennero trascinati in un negozio poco lontano
dall’hotel per comprare dei costumi che Abigail trovasse accettabili. Kageyama
non era per niente felice della cosa: non aveva voglia di spendere i suoi pochi
soldi per qualcosa che non trovava necessario, ma non c’era possibilità di
scelta, quindi il ragazzo andò verso i costumi più economici e in pochi minuti
era già pronto a pagare. Alla sua compagna di viaggio non andò altrettanto
bene: Dalila ed Abigail insistettero con Cassandra perché si provasse più di un
paio di modelli prima di sceglierne uno e quindi la cosa avrebbe richiesto un
po’ di tempo. Sbuffando, Reiji cercò qualcosa da fare: visto che le fanciulle
del gruppo erano tutte occupate, l’unica persona rimasta con cui parlare era
Nikolas. Nonostante il biondino ancora non gli andasse a genio, il giovane calciatore
pensò che fosse una buona occasione per farci un po’ di conversazione e capire
un po’ quali fossero i suoi rapporti con Cassandra.
-Non mi avete ancora raccontato i
dettagli di come vi siete incontrati voi e Cassandra…
Il ragazzo austriaco sussultò, non
aspettandosi che l’altro gli rivolgesse la parola. Sfoggiando un timido
sorriso, Nikolas si apprestò a rispondere.
-Beh, frequentavamo la stessa scuola…
Durante una lezione congiunta di musica e storia stavamo ascoltando dei brani
ispirati alla guerra e, ehm, Cass scoppiò a piangere…
Reiji trattenne appena una risata, non tanto
perché trovasse la cosa divertente, ma perché immaginava l’imbarazzo che doveva
provare la sua fidanzata rievocando quella storia.
-Ma dai, davvero si è messa a
piangere nel mezzo di una lezione?
Il biondo annuì, prima di osservare
malinconicamente il camerino affollato dalle sue amiche.
-Tu e Cassandra vi conoscete da
poco, quindi dubito che te l’abbia detto… Vedi, suo nonno ha combattuto in
guerra insieme alla resistenza quando era solo un ragazzo e per questo ha
sempre cercato di insegnare a sua nipote le ingiustizie che un conflitto
comporta. La cosa ha segnato molto Cass, soprattutto quando era più piccola,
quindi ascoltando quella canzone particolarmente triste su un soldato che
perdeva la vita non è riuscita a trattenere le lacrime.
Il ragazzo fece una breve pausa per
ridere.
-Cass quel giorno sembrava
inconsolabile, neanche la maestra sapeva come farla smettere! Alla fine ci
facemmo avanti io, Dalila ed Abigail per tenerla d’occhio mentre l’insegnante
andava a chiamare i suoi genitori. Ci vollero le migliori smorfie di Dali per
strapparle un sorriso, ma alla fine ci riuscimmo. È in quell’occasione che
abbiamo fatto amicizia.
Kageyama guardò con aria torva
Nikolas: il suo obbiettivo di chiacchierare col ragazzo per diminuire la
gelosia nei suoi confronti gli si era completamente rivoltato contro,
aumentando quel sentimento malsano. In quel momento Abigail si rivolse al suo
amico di vecchia data per avere una mano.
-Nik, puoi mettermi a posto questi
costumi? Io devo assicurarmi che Cass non scappi!
Il biondo disse di sì e si addentrò
nel negozio, lasciando Reiji da solo. Il calciatore sbuffò nuovamente, scocciato,
e cercò qualcos’altro con cui intrattenersi. Sul bancone della cassa era
presente un espositore pieno di occhiali da sole ed il ragazzo decise di
provarne qualcuno in attesa degli altri. Molti modelli non gli piacevano o li
trovava scomodi, ma un paio con le lenti piccole ed ovali riscontravano i suoi
gusti: con quelli addosso era impossibile vedergli gli occhi e, di conseguenza,
capire cosa gli passasse per la testa. Kageyama apprezzava particolarmente la
cosa, ma quegli occhiali non gli erano strettamente necessari, quindi il
ragazzo decise, seppur a malincuore, di rinunciare a comprarli.
-Ti piacciono?
In quel momento sopraggiunse Cassandra
con il suo acquisto e Reiji le sorrise in maniera nervosa, colto alla
sprovvista.
-Uh sì, sono carini, ma niente di
che… Non penso di comprarli.
-Ti stanno bene, te li prendo io!
Kageyama si irrigidì e subito si
girò verso la sua compagna per rimproverarla, ma questa giocò d’anticipo e
prese il viso dell’altro tra le mani, guardandolo con aria dolce ed amorevole.
-Vedilo come un regalo per
festeggiare l’evento di ieri…
Il ragazzo arrossì e sorrise
appena, non aggiungendo altro. Normalmente si sarebbe opposto, ma per una volta
voleva evitare di fare problema ed accettare quello che era in via ufficiale il
primo regalo della sua fidanzata.
Finiti gli acquisti il gruppo passò
il resto della loro giornata alla spiaggia, in una zona isolata e tranquilla
conosciuta solo da Dalila e suo fratello. Il tempo era bello e l’atmosfera
gradevole, Cassandra e Dalila passarono tutto il tempo a scherzare e giocare in
acqua, costantemente supervisionate da Abigail, che voleva controllare che le
sue amiche non si facessero male, ma finiva per essere trascinata anche lei nei
giochi. Nikolas invece, a causa della sua pelle chiara, preferiva rimanere
sotto l’ombrellone che si erano portati dietro per evitare scottature e
Kageyama rimase a fargli compagnia, sentendosi a disagio ad essere l’unico
maschio a giocare con tre ragazze. I due giovani chiacchierarono parecchio e il
biondo finì anche per confessare all’altro di essere felice di averlo lì, in
quanto anche lui provava un po’ di imbarazzo ad essere l’unico maschio in quel
gruppo pieno di fanciulle energiche. La gita dei ragazzi si prolungò fino al
tramonto, poi tornarono all’hotel ed andarono subito a mangiare. Finita la
cena, si ritirarono nella stanza in cui dormivano Dalila, Abigail e Nikolas per
guardare un film, poi si salutarono ed i due fidanzati tornarono nella loro
camera. Dopo essersi concessi entrambi una doccia veloce, i ragazzi si infilarono
nei loro letti per la notte, ma invece di addormentarsi subito la castana
decise di fare un po’ di conversazione.
-Kageyama… Sei felice?
Il giovane non si aspettava una
domanda del genere, ma non aveva dubbi su come rispondere.
-Sì, molto.
La sua compagna gli sorrise con
aria sollevata.
-Meno male… Ero molto in ansia per
questo viaggio: avevo paura che stare così tanto fuori di casa ti facesse
sentire a disagio o che i miei amici non ti piacessero.
Reiji sorrise appena: per una volta
si sentiva amato incondizionatamente e la cosa gli piaceva un sacco.
-Sto bene Andrei, in fondo non
siamo mai in posti troppo affollati ed i tuoi amici non sono così male.
Cassandra rise, sapendo di dover
prendere come positivo quell’ultimo commento, ma era un’altra la cosa su cui si
voleva concentrare.
-Perché non inizi a chiamarmi per
nome? Vista la nostra situazione…
Kageyama arrossì pensando al suo catastrofico
tentativo del giorno prima di pronunciare il nome della ragazza, ma non voleva
deluderla, così decise di provarci di nuovo.
-Cassandora…
La castana ridacchiò nuovamente
ascoltando il suo nome storpiato dalla pronuncia giapponese.
-Devi cercare di far vibrare la
lingua, così! Cassand-rrrrr-a.
Il giovane ci provò di nuovo, ma
nulla, non ci riusciva. Andrei si aspettava questa cosa, nessun suo coetaneo
giapponese era mai riuscito a dire in modo corretto il suo nome, non ci
riuscivano nemmeno gli insegnanti a scuola, ma lei aveva una soluzione a
questo.
-Chiamami semplicemente Cass, per
te è più facile da pronunciare e a me piace di più.
Reiji annuì.
-Va bene, ma chiamami per nome
anche tu.
I due ragazzi si scambiarono uno
sguardo dolce prima di decidere di andare finalmente a dormire, quindi spensero
le luci sui loro comodini.
-Buonanotte Reiji…
-Buonanotte, Cass.
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Angolino rotondo
Oggi è il compleanno di qualcuno~ E come l’anno scorso, al compleanno di questo
qualcuno, aggiorno questa fic~ Buon compleanno Sissy, spero che il regalino ti
piaccia! Un capitolo particolarmente dolce questo, pieno di piccoli eventi poco
importanti, ma volevo far sentire il cambiamento di atmosfera dopo gli eventi
del capitolo precedente. Non mi sono dimenticata del mio fioretto al capitolo
precedente e l’anno è ancora lungo, prometto almeno un paio di aggiornamenti
prima di quello di fine anno, non preoccupatevi!
Ci sentiamo
presto,
-Lau °
3 °