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Autore: QueenVLondon    20/06/2016    6 recensioni
Quando a Sarah viene affidata un’intervista con George Wellington, uno dei suoi attori preferiti da sempre, la ragazza non riesce a credere alla propria fortuna. Ma durante il loro primo incontro l’uomo si mostra totalmente diverso dall’idea che lei aveva costruito di lui e, dopo una serie di sfortunati eventi, Sarah sembra pronta a metterci una pietra sopra.
Tuttavia, cosa succederebbe se il fato decidesse di farli incontrare di nuovo? Sarah sarà capace di resistere al suo fascino e a non permettere a se stessa di lasciarsi coinvolgere da lui?
Dopotutto ogni sogno ha il suo prezzo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Una volta all’interno Sarah diede un’occhiata curiosa all’ambiente circostante.

Per quanto tempo aveva fantasticato, chiedendosi dove fosse cresciuto George? Adesso aveva più risposte di quante non avesse mai cercato e non sapeva come si sarebbero evolute le cose…

Sperava soltanto che lui non si fosse già pentito di quella confessione.

 
«Io devo andare a sistemare alcune cose in giardino», le disse Patrick. «George dovrebbe essere in cucina».

Dopo aver fatto vagare lo sguardo per qualche altro secondo sul raffinato tavolino in legno che ornava l’ingresso della villa, Sarah seguì le indicazioni del padrone di casa e raggiunse senza difficoltà la stanza.

Non aveva pensato a cosa gli avrebbe detto non appena si fossero rivisti, o forse sarebbe stato più corretto affermare che aveva soppesato talmente tante ipotesi da non ricordare neanche quale potesse essere la più adatta.

Tuttavia, quando lui alzò gli occhi dalla rivista che stava sfogliando e la vide accanto alla porta, le sue labbra si incurvarono in un tenue e timido sorriso.

Sembrava che niente fra loro fosse mutato e Sarah si sentì immediatamente sollevata nel vederlo più sereno.


«Ciao», la salutò, chiudendo la rivista.

«Ciao».

«Sei stata a fare una passeggiata?», le chiese.

Lei annuì.

«Una rivista d’arredamento? Veramente?»

George sorrise di nuovo, leggermente in imbarazzo.

«Pensi che le case si arredino da sole?», replicò in tono ironico.

«Non lo so. Forse?»

«È rilassante sfogliarle. È una cosa che facevo insieme a mia madre e… non ho mai smesso di farlo», ammise. «È così strano essere di nuovo qui», aggiunse poco dopo.

Sarah si avvicinò a lui e gli sfiorò con delicatezza l’avambraccio.

«Mi sembra che con tuo padre le cose siano andate bene», mormorò.

Lui annuì.

Era ancora incredulo della direzione che aveva preso la loro conversazione, ma per la prima volta da quando ne conservasse memoria nessuno di loro aveva gridato, o aveva offeso l’altro.

Stavolta suo padre sembrava veramente disposto ad ascoltarlo.

 
«È stato strano, nella migliore delle ipotesi, ma… Per la prima volta è stato come se parlassimo la stessa lingua».

«Mi fa davvero piacere, George», gli disse sincera.

«Non so se ce l’avrei fatta senza di te», dichiarò lui. «E… Non mi riferisco soltanto a mio padre. Non ce l’avrei mai fatta a sopportare questi ultimi mesi se non avessi avuto te e Stephen».

Sarah rimase colpita da quelle parole, non perché fossero di difficile comprensione, ma perché adesso sarebbe stato ancora più complicato dirgli che presto, molto presto, non avrebbe più lavorato per lui.

Tuttavia, non poteva nemmeno lontanamente immaginare ciò che avrebbe udito poco dopo.

«Mi mancherai quando sarai tornata a Inside», mormorò George.

La ragazza lo fissò allibita.

Aprì la bocca per cominciare a parlare, ma lui fu più veloce.

«Stephen non è abile nel mantenere segreti con me e credo volesse saggiare la mia reazione per primo. In fondo conosce piuttosto bene il mio caratteraccio», disse in tono leggero.

«Sono… morticata, George. Io… Volevo esserne sicura prima di parlarti di quell’eventualità e quando stavo per farlo, tu mi hai annunciato che la bimba di Stephen era nata e poi…».

Sapeva di starsi arrampicando sugli specchi, che non aveva nessuna scusa che potesse giustificare una simile omissione, eppure lui non pareva arrabbiato, né irritato.

«E poi ti ho chiesto di accompagnarmi a New York», concluse lui.

«Mi dispiace davvero».

«Non voglio neanche sentirle le tue scuse, Sarah! Ho accumulato una serie talmente infinita di pessimi comportamenti con te che questo è veramente una sciocchezza», affermò. «Solo… Mi mancherai».

Quando Stephen gli aveva accennato a quell’eventualità non aveva capito quanto lei fosse diventata importante, ma in quel momento lo comprese. Non voleva dirle addio, non voleva che diventasse l’ennesima persona ad allontanarsi da lui, non poteva perderla.

«Quando devi cominciare?», le domandò, cercando di scansare quel pensiero.

«Il prossimo mese», rispose lei, impacciata.

«Okay. Beh, farai un lavoro magnifico. Non ho dubbi in proposito».

Vorrei esserne sicura anch’io, pensò lei.

«Quindi riceverò un trattamento di favore quando verrò a Inside?», le chiese per allentare la tensione che sentiva crescere a dismisura intorno a sé.

«Non contarci», rispose, facendogli l’occhiolino.

Lui sorrise.

Sì, gli sarebbe mancata davvero. Forse più di quanto gli era mai mancato qualcuno.

«Questo non cambierà niente, George. Fra noi. Siamo amici e ti costringerò a vederci molto spesso. Non riuscirai a liberarti di me, è chiaro?»

«Certo. Non cambierà niente», ripeté lui. «Ti spiacerebbe tornare da sola a Los Angeles? Credo di dover restare qui qualche altro giorno».

«Mi pare un’ottima idea», acconsentì lei, guardandolo con dolcezza. «Forse dovrei tornare in città adesso, o rischio di perdere il volo».

Lui annuì di nuovo.

Era talmente concentrato su di lei da non essersi accorto che suo padre era tornato nella stanza.


Sarah lo salutò con garbo, dopodiché l’attore l’accompagnò alla porta.

Nelle ultime ore erano cambiate molte cose. Quando le aveva chiesto di andare insieme a lui a New York non si aspettava nulla da quel viaggio ai limiti dell’autolesionismo: era più che certo che suo padre gli avrebbe sbattuto la porta in faccia.

Non aveva preventivato di raccontare ogni cosa a Sarah; non aveva mai creduto che un giorno sarebbe riuscito a fidarsi di qualcuno a tal punto da rivelargli le proprie debolezze.

Non avrebbe mai creduto di poter trovare qualcuno che fosse in grado di volergli bene conoscendole e non avrebbe mai immaginato di innamorarsi di una donna che rappresentava tutto questo.


Non capì di essere innamorato di lei finché non la guardò quel pomeriggio.

Era in piedi di fronte a lui. Era una scena che aveva visto tantissime volte, ma in quel momento comprese che il solo motivo che l’aveva spinto a domandare proprio a lei di accompagnarlo era che inconsciamente provava qualcosa di più e, in cuor suo, desiderava disperatamente che lei potesse amarlo anche e soprattutto conoscendo la verità.

Non l’aveva mai raccontata a Stephen, perché non voleva deluderlo, non l’aveva mai neanche menzionata con Lindsay, perché non aveva mai voluto che lei lo vedesse com’era. Gli andava bene quello che poteva dargli, si era accontento del suo quasi amore, poiché non riteneva di essere degno di bramare qualcosa di più.


Tuttavia, con Sarah…

In qualche modo era riuscita a farsi spazio nel suo cuore. Quando era insieme a lei non voleva essere qualcun altro. Per la prima volta 
con lei desiderava soltanto essere se stesso.

«Vuoi che ti sposti io il volo?», gli domandò lei, riportandolo bruscamente alla realtà. «George?»

Non si era neanche accorto che gli stesse parlando.

«Come? Sì, sì. Scusa. Mi ero distratto un attimo», balbettò.

Lei lo guardò comprensiva.

«Beh, hai avuto una giornata impegnativa», gli ricordò.

«Già, hai ragione».

Fu l’unica cosa che riuscì a dirle, perché qualunque altra sarebbe troppo.

«Beh, io dovrei proprio andare adesso», gli disse Sarah.

Poi si sporse verso di lui e senza alcun preavviso lo abbracciò. George non si aspettava quel gesto e sulle prime si sentì molto impacciato, ma alla fine le restituì l’abbraccio, concedendosi di sfiorarle con tocco leggero almeno i capelli. Tenne gli occhi chiusi per tutto il tempo. Durò soltanto pochi istanti, ma per lui… parvero infiniti e non gli piacque lasciarla andare, anche se non era e non sarebbe mai potuta essere sua.

Come aveva fatto a essere tanto cieco?! Come aveva potuto non accorgersi che i sentimenti nei suoi confronti stavano mutando giorno dopo giorno, sorriso dopo sorriso? Come aveva fatto a non rendersi conto che la donna che fino a pochi istanti prima era fra le sue braccia era la sola che avrebbe desiderato stringere a sé.

Sebbene dentro si sentisse fremere, mantenne un’apparenza composta persino quando lei si alzò in punta di piedi e lo baciò sulla guancia, per salutarlo.

Non era un gesto nuovo fra loro, ma fu nuovo il sentimento che suscitò in lui.


«Chiamami se hai bisogno di qualcosa, okay?»

Lui annuì, frastornato.

«Sì, certo», disse. «Ci vediamo fra qualche giorno e… Salutami Will», aggiunse, cogliendo da solo l’ironia intrinseca in quelle parole.

Lei gli sorrise di nuovo.

«D’accordo. A presto, George».

Così dicendo chiuse la porta dietro di sé, lasciandolo a fissare lo spazio che fino a pochi istanti prima aveva occupato lei.

Fu la voce di suo padre a riscuoterlo dal torpore. George si girò verso di lui e trovò il suo vecchio impegnato a fissarlo con un’espressione incredula e indecifrabile, che non ricordava di avergli mai visto prima.

I suoi occhi grigi sembrano brillare di una luce nuova, più vitale.


«Soltanto un’amica?», gli domandò Patrick.

Lui non replicò. Non ce n’era bisogno: la risposta sembrava dipinta sul suo viso e non era qualcosa che avrebbe mai potuto cancellare.


Ciao!
Dopo aver affrontato suo padre, George è costretto a prendere coscienza anche di qualcos'altro e ad ammettere con se stesso che l'affetto che prova per Sarah ormai è più di questo. E' innamorato di lei ed è la sola persona con cui riesce e soprattutto vuole essere se stesso. 
Quasi fin dal principio si era sentito a suo agio insieme a lei e aveva trovato la ragazza interessante, ma l'amore per Lindsay era troppo forte per permettere la nascita di qualcosa di più; tuttavia adesso le cose sembrano essere mutate. 
L'unico problema è che lei pare più che convinta di sposarsi... George cercherà di mettersi in mezzo o rispetterà il legame di Sarah con Will? Vincerà l'amicizia o l'amore?
Lo saprete molto presto, in ogni caso a George non può fare che bene cercare di ristabilire un rapporto con la sua famiglia. :)
Baci
Vale


 
 
 
  
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