In momenti come questi l'intraprendente ed inqueta Tanya avverte tutta la fatica del suo lavoro. Non è soltanto una stanchezza fisica ma, soprattutto, una paura ancestrale e una sensazione di impotenza a farla arrabattare perché il suo lavoro di infermiera aiuti a salvare più vite possibile.
Davanti alle brutterie della guerra, delle quali è spettatrice in Afghanistan, è difficile mantenere l'ottimismo e l'entusiasmo che la contraddistinguono.
Vorrebbe immergersi nelle meraviglie della natura americana, che tanto ama, e sentirsi come un filo d'erba portato dal vento: spirito libero.
Ma qui nel deserto, tra sabbia e devastazione, può solo obbedire. E reprime le sue ambizioni e il suo spirito combattente.
Ha cestinato l'email, densa di un amore putto, di quel giovane soldato sempre sorridente. Nonostante tutto.
Non resisterebbe nel vedere anche lui cadavere, il giorno dopo.
Eppure non riesce a togliersi dalla testa il sorriso canzonatorio di Jeremy Sharwood. E quando lui le si presenta davanti, con un anello improvvisato con il cavo del paracadute, capisce che è quello giusto.
In barba alla razionalità.