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Autore: Hunnie_94    24/06/2016    4 recensioni
Essere innamorata del tuo migliore amico non è una cosa facile da nascondere.
Soprattutto se il tuo migliore amico è Kim Jongin, l'unica persona che ti conosce meglio di quanto tu conosca te stessa.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Traduzione | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Note:
I'M BAAAAAAACK!
Ok, sono in super ritardo ma, per farmi perdonare, vi avviso che questo capitoletto è tutto incontrato su quel funghetto di Jongin u.u
Buona lettura! :3


 
♦  Autore POV 
 
Jongin era sdraiato sul letto e guardava il soffitto, un soffitto bianco e vuoto che non aveva nulla di particolare. Anche se su quel soffitto non c’era nulla, c’erano definitivamente molte cose nella sua testa. Rimaneva sul letto, immobile. Era confuso, con se stesso, con gli altri e, più di tutto, con le sue emozioni.
I ragazzi della sua età uscivano, bevevano oppure stavano felicemente con la persona di cui erano innamorati. Lui, invece, ancora non aveva neanche avuto la sua prima ragazza.
Era un adulto ormai, appena diplomato. Faceva male al suo orgoglio vedere che alcuni ragazzi già alle scuole medie avevano sperimentato cose come il primo amore, il primo bacio e tutte le altre cose. Era ancora sdraiato sul letto, ripensando solamente a tutto quello che era accaduto prima.
 
*
<< Jongin oppa >>, lo chiamò Chohee.
 
Jongin la guardò e si sentì improvvisamente irritato. Non le era chiaro che era uscito con i suoi amici? Perché doveva sempre dargli fastidio in quel modo?
 
<< Possiamo parlare per un secondo? >>, gli chiese la ragazza.
 
Jongin guardò Kyungsoo e Minhee, che stavano facendo una passeggiata sul bagnasciuga. Voleva stare con loro, ma finì per annuire. Iniziarono a camminare per la spiaggia in silenzio, il che stava infastidendo Jongin; non era perché odiava il silenzio, ma perché era imbarazzante. Dato che aveva trascorso la sua intera vita con Minhee e Kyungsoo, non provava più imbarazzo ormai.
 
<< Hyeri unnie mi ha parlato l’altro giorno >>, iniziò Chohee, << anche se non andiamo molto d’accordo, in realtà ha pianto. >>
 
Jongin improvvisamente si sentì in colpa. Non aveva risposto alle chiamate ed ai messaggi di Hyeri per un po’ di giorni; quando la dovette affrontare a lezione di ballo, danzava con lei in silenzio. Ogni volta che c’era qualche parte in cui doveva sollevarla, entrambi perdevano sempre un po’ l’equilibrio; solo allora biascicava qualche “mi dispiace” e tornava a ballare nuovamente.
 
<< Davvero? Perché? >>, Jongin finse di tossire.
<< Per te. Piangeva per te >>, rispose lei.
 
Jongin andò un po’ nel panico, non era sicuro come poter rispondere. Non aveva mai spezzato il cuore a qualcuno e non sapeva come rifiutare i sentimenti di Hyeri. Era un vigliacco, ecco cos’era. Preferiva scappare dai suoi problemi, piuttosto che affrontarli. Era troppo innocente per sapere cosa fare: non aveva mai sperimentato l’amore, non sapeva cosa significava avere le farfalle nello stomaco o il cuore che batte all’impazzata appena senti il nome di quella persona. Era una punizione da parte di Dio? La punizione di non poter sperimentare cosa significasse amare qualcuno? Non meritava di conoscere l’amore?
 
<< Sto facendo questo solo per la mia unnie, e so che probabilmente non provi qualcosa per lei. Ma so per chi provi qualcosa e, ti sto solo avvisando, se non farai qualcosa finirai per pentirtene e non perdonerai mai te stesso >>, disse Chohee.
 
Jongin era sconvolto, aveva gli occhi spalancati e guardava la ragazza che era in piedi davanti a lui. Qual era il suo problema? Perché tutto d’un tratto gli stava dicendo quelle cose?
 
<< Non riesco a capire esattamente cosa tu stia cercando di dirmi >>, rispose lentamente Jongin.
Chohee sorrise. << Questo è un tuo problema. Sei troppo ignaro. >>
<< C-cosa? >>, gracchiò il ragazzo. Si sentì un po’ vulnerabile quando vide Chohee sorridere, perché era un sorriso molto più maligno e furbo rispetto a quello innocente e puro che le altre ragazze avevano di solito.
<< Minhee, la tua migliore amica? Sto per dirti il suo segreto >>, disse la ragazza.
Gli occhi di Jongin si spalancarono ancora di più. << Y-yah! Cosa stai dicendo? Perché racconti i segreti degli altri in giro? Non sai fare altro che immischiarti negli affari degli altri? >>
Chohee rise. << Fidati di me, oppa. Vorresti conoscere questo segreto. >>
 
Jongin indietreggiò un po’, non era sicuro di cosa fare. Stava avendo dei ripensamenti. Un lato di lui gli stava dicendo di tornare semplicemente indietro, ma questo lo avrebbe fatto sembrare un codardo. L’altro lato di gli diceva di rimanere fermo lì e ascoltare, perché era realmente interessato a scoprire il segreto di Minhee. Erano migliori amici, come poteva avere qualche segreto con lui? E, ancora più importante, come faceva Chohee a sapere qualcosa che klui non sapeva della sua migliore amica?
 
<< Lei ti vuole bene, più di un semplice migliore amico >>, sputò Chohee.
 
Jongin deglutì, forse lo sapeva già. Se quello era il suo cosiddetto segreto, lui l’aveva scoperto già un po’ di tempo fa. Non era un segreto per lui.
 
<< Grazie per avermelo detto, ma lo so già >>, mormorò lui.
Quell’affermazione fece spalancare gli occhi alla ragazza. << Lo sai già e la tratti in quel modo? Forse è qualche tua strana abitudine questa? Negare i sentimenti di una ragazza semplicemente ignorandola? La mia unnie forse non è qualcosa di speciale per te, ma adesso stiamo parlando di Minhee. Tutti sanno che siete migliori amici. Se conosci quello che lei prova per te, allora perché non fai nulla? >>
Jongin sbatté le palpebre una volta, due volte, e deglutì. << Forse perché non provo nulla per lei >>, la sua gola si seccò e il suo corpo si stava intorpidendo. Come poteva mentire così facilmente?
Chohee si sedette sulla sabbia e rise. << Non ti capisco. Se non provi nulla per lei, allora perché ti comporti in quel modo? Le tue azioni la portano a pensare che tu provi qualcosa per lei e così facendo le stai dando una speranza. Perché fai così quando sai che ha dei sentimenti per te? >>
<< Perché stai cercando di risolvere i problemi di qualcun altro, quando questi non ti riguardano neanche? >>, Jongin rispose.
 
Aveva le risposte alle domande di Chohee, ma non era ancora pronto ad aprirsi con lei. In realtà, era sul punto di sputare tutto fuori. Se lui non otteneva abbastanza risposte da lei, perché lei doveva ottenere invece più risposte da lui?
 
<< Sto solo cercando di risolvere i problemi di Minhee perché è lei stessa il problema. A causa di Minhee, Hyeri non ha alcuna possibilità con te. O sei ovviamente innamorato di Minhee ed hai anche paura di ammetterlo, oppure ti stai solo appoggiando a lei e ci stai giocando >>, gli gridò contro Chohee.
 
Jongin si sentì il cuore bruciare. Come poteva quella ragazza chiamarlo giocatore? Non era neanche lontanamente vicino ad essere un giocatore. Che cavolo, non aveva ancora avuto il suo primo bacio e lei gli parlava in quel modo!
 
<< Me ne vado adesso >>, Jongin iniziò ad allontanarsi, ma Chohee lo afferrò e lo costrinse a sedersi sulla sabbia con lei.
<< Prima di andartene, ascolta con attenzione >>, lo pregò la ragazza. Era come se tutta quella malignità che poco fa le aveva visto negli occhi fosse scomparsa ed era lei quella vulnerabile. << Non ho altre domande per te, è più un favore >>, disse Chohee.
Jongin spalancò gli occhi. << Mi hai praticamente gridato contro e ora mi stai chiedendo un favore?! >>
<< Se ami Minhee, fermami. Fammi almeno questo favore. Fammi sapere che quello che provo per te, quello che la mia unnie prova per te, quello che tutte le altre provano per te, non potrà mai essere ricambiato perché il tuo cuore è già di qualcuna >>, dichiarò Chohee, ignorando quello che Jongin disse prima.
 
Prima che il ragazzo riuscisse a comprendere tutto ciò che Chohee disse, si accorse che la ragazza gli si stava avvicinando. Con gli occhi chiusi e le labbra socchiuse, si stava avvicinando al suo volto. Il corpo di Jongin era congelato e, in realtà, non sapeva cosa fare. Se lei l’avesse baciato, sarebbe stato il suo primo bacio. Che speco sarebbe stato! Restavano solo pochi centimetri e Jongin stava ancora lì, non facendo nulla. Rapidamente, poi, afferrò Chohee per le spalle e l’allontanò.
 
<< Fermati >>, Jongin era in preda al panico. Si alzò e si tolse la sabbia che aveva attaccata addosso.
<< Lo sapevo >>, sussurrò Chohee. << Sapevo tu l’amassi. >>
<< Adesso me ne vado >>, disse Jongin e iniziò a camminare.
 
I suoi occhi cercavano Minhee e Kyungsoo per la spiaggia, ma non riusciva a trovarli. Chohee camminava proprio accanto a lui e Jongin si sentiva sempre più infastidito. Non solo lo aveva forzato a rivelare il suo segreto, ma lo stava facendo sentire terribile. Come poteva un essere umano comportarsi in quel modo senza sentirsi in colpa? Intanto continuava a guardarsi intorno, ma non c’era alcun segno dei suoi migliori amici. Guardò Chohee, che si trascinava dietro di lui come un cagnolino.
 
Il ragazzo sospirò. << Mi seguirai per molto ancora? >>
<< Non vuoi? >>, chiese Chohee di rimando.
<< Ovviamente no >>, Jongin mormorò sottovoce, nella speranza che la ragazza avesse sentito.
*
 
Jongin uscì da quel flashback quando si accorse che erano ormai le 22 e lui non si era preso neanche la briga di farsi la doccia o di cucinarsi qualcosa. Di solito, Minhee o Kyungsoo gli cucinavano qualcosa o, comunque, gli portavano qualcosa da mettere sotto ai denti. Stava davvero morendo di fame, e non c’erano tanti posti ancora aperti lì vicino. In realtà non aveva voglia di andare da nessuna parte. Era in uno stato confusionale; guardava il tempo passare e sospirava.
Aveva avuto una lunga giornata. Dovette prendere il bus per tornare a casa, ricevendo occhiatacce dalle persone più grandi perché era un disastro. Non sapeva dove fossero i suoi migliori amici, il che lo rendeva triste; si chiedeva il motivo per il quale se ne fossero andati. Forse perché entrambi si erano annoiati e lui si era fermato troppo a parlare con Chohee, o forse non gli piaceva la spiaggia. Non ne era sicuro, ma non ci aveva neanche pensato dato che non era stato un problema fino a poco tempo prima. Sapeva che Minhee non voleva davvero andare in spiaggia.
Pigramente, Jongin prese il telefono e compose il numero di Kyungsoo, sperando e pregando che il più grande rispondesse.
 
<< Jongin? >>
<< Che fine avete fatto? >>, sbottò furiosamente Jongin.
<< Ah, Minhee non si sentiva bene, così l’ho portata a casa. Scusaci se non ti abbiamo avvisato >>, si scusò il più grande.
 
Jongin sentì subito la rabbia svanire non appena Kyungsoo pronunciò il nome della ragazza. Invece di essere arrabbiato, adesso era preoccupato.
 
<< L’hai portata a casa? Le hai dato qualche medicina? Cos’aveva? >>, sputò a raffica una serie di domande.
<< Sì, l’ho portata a casa. No, non le ho dato nulla. Aveva solo un po’ di mal di testa, quindi la madre le ha fatto un po’ di zuppa >>, rispose Kyungsoo.
<< Adesso sta bene? >>, chiese il più piccolo.
<< Sì, sono appena andato via >>, la sua voce suonava arrabbiata.
<< Hyung, ho bisogno del tuo aiuto >>, piagnucolò Jongin.
<< Veramente >>, sospirò Kyungsoo, << possiamo parlare in un altro momento? Sono un po’ occupato. Scusa per averti messo da parte, Jongin. Sto cercando di mettere a posto i pacchi nell’appartamento. >>
<< Va bene, Soo. Ho capito. Notte >>, sospirò Jongin riattaccando. Fissò il soffitto e sentì qualche timida lacrima formarsi agli angoli dei suoi occhi.
 
Il suo cuore stava veramente male.
Aveva sempre desiderato confessarsi a Minhee, ma aveva paura. Non era bravo ad esprimere i suoi sentimenti a parole, così si era sempre espresso a gesti. Darle il bacio della buona notte, farle le coccole e tenerla fra le sue braccia. Tenere l’amica fra le braccia era, fondamentalmente, il suo modo di dirle che lui ci sarebbe sempre stato. Era lì per consolarla, per proteggerla e per essere lì quando Minhee ne aveva più bisogno. Pensò che quel messaggio non doveva esserle arrivato nel modo corretto, perché la ragazza andava sempre da Kyungsoo quando aveva qualche problema. Quel comportamento, in relatà, faceva bruciare di gelosia il cuore di Jongin. Era sempre stato geloso di Kyungsoo quando si trattava di quelle cose. Voleva disperatamente avere quel tipo di legame che avevano quei due, ma in fondo ogni amicizia era diversa dall’altra.
 
Minhee andava sempre da Kyungsoo quando aveva bisogno d’aiuto, piangeva sempre sulla sua spalla e gli raccontava tutto quello che la preoccupava. Non è che Jongin non potesse farla sentire meglio, infatti sapeva che poteva. Ecco dove si confondeva il ragazzo. Se, a quanto pare, Minhee provava qualcosa per lui, allora perché non era mai andata da lui a chiedergli aiuto? Se sarebbero stati in una relazione, come avrebbe potuto sopportare la visione della propria ragazza che piangeva sulla spalla di un altro ragazzo? Lui non era abbastanza affidabile?
 
Gli ci era voluto un po’ di tempo prima di accorgersi di tutti i suggerimenti, ma alla fine li aveva notati. Ogni volta che uscivano insieme, che si davano baci sulla guancia che non significavano nulla, che si abbracciavano come in un semplice rapporto tra fratello e sorella, ad un tratto tutte quelle cose iniziarono a diventare qualcosa di più.
Ogni volta che uscivano, per Jongin iniziò a significare qualcosa. Iniziò a costruire ricordi e aggiungere un po’ di felicità nel suo cuore. Cominciò a preoccuparsi di più, e cominciò a rendersi anche conto di quanto gli piacesse la compagnia di Minhee, gli piaceva la sensazione di stare semplicemente insieme a lei. Anelava sempre a stare con lei, perché era semplicemente fantastico starle vicino; quella ragazza aveva portato felicità e gioia nella sua vita.
Ogni bacio, cominciava ad essere qualcosa di più.
Ogni bacio sulla guancia, sulla spalla, sul collo, era solo una piccola parte per farle capire l’affetto che provava per lei. Anche se non l’aveva mai baciata sulle labbra, ci pensava spesso. Ogni bacio iniziò ad essere accompagnato sempre da più sentimenti; alcune volte doveva controllarsi perché sapeva di non poterla baciare così dal nulla. Minhee, dopotutto, non era sua.
Ogni abbraccio che si scambiavano, in un primo momento, era solo qualcosina in più di un banale abbraccio tra fratello e sorella. Ma, con il passare del tempo, ogni abbraccio significava qualcosa di più. Ogni abbraccio che Jongin condivideva con lei, un secondo prima era la sorella e un secondo dopo era il suo tutto. Un secondo dopo aveva fra le braccia tutto il suo mondo.
 
Anche se suonava arrogante, si rese conto che quei sentimenti erano reciproci. Ma era troppo codardo per affrontare le sue emozioni e accettarle. Per quanto sapesse che gli piaceva Minhee, non riusciva ad ammetterlo neanche con se stesso, figuriamoci con qualcun altro.
Il giorno in cui finalmente accettò quella verità, fu il giorno in cui Hyeri si dichiarò a lui. Si rese conto che non importava quanto piacesse ad un’altra ragazza o che questa lo baciasse: per lui non sarebbe mai stato lo stesso in confronto all’amore che Minhee provava per lui, ai baci che lei gli dava.  Alla fine quella notte riuscì a dire a Kyungsoo  che gli piaceva qualcuno. Non gli disse di chi si trattasse, ed era davvero grato di non aver avuto quel tipo di conversazione con l’amico. Kyungsoo non chiese mai indizi o qualcos’altro riguardo quell’argomento, perché quello fu il giorno in cui Minhee scappò a Pechino.
Quel giorno fu anche uno dei giorni più stressanti per Jongin, perché non era mai stato così preoccupato. Tutto sembrava quadrare, ma c’era qualcosa che mancava. Perché Minhee scappò a Pechino? Perché lasciò Seul? Perché svenne?  Cosa successe davvero? Perché si lasciò morire di fame? In relatà mancavano ancora tante cose. Perché la ragazza andava sempre da Kyungsoo e mai da lui? Perché si fidava più di Kyungsoo che di lui?
Poi c’erano ancora altre domande di cui desiderava avere risposta. Perché a Minhee piaceva lui? Quando iniziò tutto quanto? Gli piaceva sul serio, oppure era solo un’illusione nata da quello che gli altri dicevano? Aveva capito che lei gli piaceva? Aveva capito che, quando la teneva stretta a sé, era per farle capire che voleva proteggerla e farla sentire al sicuro?
 
Alla fine, tutte quelle domande assorbirono la capacità di Jongin di stare sveglio e scivolò lentamente nel sonno. Non sapeva dov’era Minhee, non sapeva dov’era Kyungsoo. Si addormentò, non sapendo neanche che i suoi due migliori amici stavano per partire. Forse, era meglio se non sapeva nulla.



 
Note pt.2:
Devo dire che questo Kim Jongin tutto puccioso, dolce e innamorato me piasa!
Alloooora, cosa ne pensate? Finalmente si svelano tutti gli ingranaggi che ci stanno dentro quella testolina xD
Ringrazio tutte quelle personcine belle che seguono questa storia e, se volete sapere come andrà a finire questa situazione, se Jongin avrà il coraggio di dichiararsi, CONTINUATE A SEGUIRMIIIII!
Al prossimo capitolo :)


 
  
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