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Autore: Bishoujo Tensai Madoushi    28/06/2016    1 recensioni
Lina, Gourry, Amelia e Zel si stanno dirigendo verso Saillune... ma sarà un cammino molto, molto lungo! Ex fidanzate, vendette, eventi passati e futuri... di tutto e di più affliggerà i nostri protagonisti ma soprattutto... si chiariranno i sentimenti di una certa maga verso lo spadaccino che si è autoproclamato sua guardia del corpo? Leggete e scoprite...
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“No!”
 
Spalancai gli occhi boccheggiando. Stringevo le coperte con violenza, madida di sudore, il cuore martellante in petto. La foresta era tutta intorno a me, buia, alla mia destra un basso fuoco scoppiettava.
 
E’ una illusione.
 
“Tutto bene, Lina?” Zelgadiss entrò nel mio campo visivo, squadrandomi con aria perplessa.
 
Avvicinò la mano, forse per appoggiarmela sulla spalla ma scartai di lato. Non… non volevo che mi toccasse. Quello non poteva essere Zel. E io non ero definitivamente all’accampamento. A che gioco stavamo giocando?
 
La mano di Zelgadiss era ferma a mezz’aria mentre nuove rughe solcavano la sua fronte.
 
Le illusioni potevano essere molto convincenti e io avevo avuto diversi esempi negli ultimi tempi- Zel sembrava Zel, la faccia pietrosa, i capelli rigidi, gli abiti dismessi eppure… ero appena stata costretta a toccare la sfera rossastra (Dark Bible?) da una proiezione di Zel, insieme a quelle di Posel, Eloise e… Louis!
 
“Louis!” Ruggii.
 
Zel trasalì, allontanandosi. “Lina, perché accidenti hai urlato? Ma stai bene?”
 
Lo sciamano poteva anche guardarmi perplesso ma io sapevo che Zel era stato dentro quella specie di melma. E ne era uscito incorporeo.
 
“Louis! Vieni fuori!”
 
Zel si riavvicinò, stranito, senza tentare ancora di toccarmi.
 
Un secondo fa ero nelle profondità della villa, ci ero arrivata con Zelgadiss ed Eloise. Tutto quello che avveniva in quel posto era falso e da lì non eravamo usciti. Quindi…
 
‘Puoi dire con certezza quello che ti è successo? Puoi dirlo con assoluta certezza?’
 
Strinsi i denti, strizzando gli occhi. Non dovevo cedere al dubbio, non in una circostanza simile anche se l’unica cosa che avrei desiderato fare era mettermi le mani nei capelli e gridare. Rabbia, frustrazione… paura.
 
Presi un respiro, poi richiamai con la mente la formula della palla di fuoco, stendendo le mani per poi bloccarmi a metà, spaventata. Non potevo usare la magia! Quel dolore… quel dolore allucinante non volevo,  non potevo, più provarlo. Eppure… La palla di fuoco si stava formando tra mie mani aperte, ancora incompleta, e brillava di allegra luce arancione.
 
La mia magia non era stata negata?
 
“Lina,” mi richiamò cautamente Zel, “qualsiasi cosa tu voglia fare, NON farla.”
 
Girai la testa nella sua direzione, smettendo di fissare le fiammelle che si sprigionavano fra i miei guanti e lasciai morire l’incantesimo.
 
Lo sciamano era adesso in ginocchio davanti a me, l’aria preoccupata.
 
Quello che stava avvenendo sfidava ogni possibile logica. Eppure sembrava proprio Zel, non c’erano sfumature rossastre intorno al suo corpo, segno che dietro la figura del mio amico non ci fosse Louis. E che quella potesse anche essere la realtà. Ma quale realtà? Dov’ero? Come ci ero arrivata? Era vero o nella mia testa?
 
Mi presi il capo tra le mani.
 
“Zel…” mi azzardai a sfiorargli il braccio, solido e freddo come sempre. Sotto la pietra scorreva il suo sangue, caldo, rosso come quello di ogni essere umano. Era Zel… era Zel? Gli afferrai il polso, avvicinandolo a me. Gli occhi grigio-azzurri mi fissavano attoniti. Come faccio a capire…?
 
“Zel. Perché siamo qui?”
 
Lo sciamano mi mise una mano sulla fronte, facendomi sussultare. “So che non è un gesto che mi caratterizza, d’altra parte sono l’unico sveglio…  ti è venuta la febbre? Stai DELIRANDO?”
 
Lo scacciai, allontanandogli il braccio con uno schiaffo.
 
“Zel… tu… tu e io” balbettai, “siamo stati attirati nella botola, insieme ed Eloise.” Volsi lo sguardo verso la coperta nella quale la ex piccola ex elfa pareva giacere addormentata, come se nulla fosse accaduto. Non puoi essere lì, come non può Zel e non posso io. Niente ha più senso.
 
Lo sciamano scosse la testa. “Questo non è mai successo.”
 
Non avevo la forza di sorprendermi, non sapevo più neanche io a cosa credere. Iniziai a tormentarmi le mani. Ferious Breed? Se la mia magia non era stata negata… potevo richiamare una colomba per spezzare…?
 
“Lina.” Lo sciamano attirò di nuovo la mia attenzione, “Vai avanti a raccontare. Affermi che siamo stati nella botola.”
 
“Questa notte… ti ho beccato ad andartene e ti ho seguito ed Eloise ha seguito me. Siamo arrivati alla villa di Aleksander e c’era la botola… tu avevi cercato di entrare in precedenza ma senza successo. Mi hai chiesto di usare il Laguna Blade ma Eloise ha battuto sulla botola e quella si è aperta di colpo attirandoci al…”
 
Zelgadiss mi interruppe, scuotendo la testa. “Tutto questo è davvero strano.”
 
Aprii la bocca per intervenire ma mi zittì con un gesto. “Aspetta, senti…  Io ieri… ehm…” gli scese una gocciolona, “visto che Amelia se la cavava bene con gli incendi sono andato a dare un occhio al laboratorio ed ho effettivamente trovato una botola. Ma era impossibile da aprire e quindi ho deciso di lasciar perdere, in quel momento. Volevo poi tornare con voi per vedere se funzionava qualche altro tipo di magia che io non sono in grado di castare ma poi tu e Gourry siete saltati in aria…”
 
Chiusi gli occhi, massaggiandomeli con le mani. “Tu sei stato alla botola, non sei entrato ma volevi portarci per aiutarti ad aprirla. Però poi c’è stata l’esplosione e hai rimandato.”
 
“E’ quello che ho detto.”
 
“Quindi da qui non ti saresti mosso, magari per provare da solo ancora una volta… visto che il mio incidente ti ha rallentato?”
 
“Non nego che mi sia venuto in mente. E che se non ti fossi svegliata quando fosse finito il mio turno di guardia avrei potuto anche…”
 
Mi alzai in piedi di colpo, lanciando la coperta. dovevo chiedere ad Eloise, lei avrebbe potuto confermare? Mi diressi verso di lei mentre Zel lasciava andare un’esclamazione di sorpresa.
 
Un attimo…
 
Mi ero alzata in piedi?
 
Zelgadiss mi fissava esterrefatto. Ero in piedi. E… stavo camminando!
 
Cazzo.
 
Scattai verso Eloise, con una terribile sensazione di angoscia che mi stringeva la bocca dello stomaco. Se stavo vivendo nella realtà e mi reggevo sulle gambe…

C’è una sola maniera in cui la tua maledizione possa essere spezzata.’ La piccola elfa storse la bocca in una brutta smorfia.
 
“Eloise!” strillai.
 
Le strappai la coperta di dosso, afferrandola per le spalle. La testa le ciondolò di lato, mollemente. “Cos…? No!”
 
Vicino a lei, un’assonnata Amelia si alzò a sedere. “Che cosa succede? Lina… san?”
 
Non aveva senso. Nulla aveva più senso.
 
‘Questa è la casa dei desideri.’
 
“Eloise!”
 
“Lina-san!”
 
Amelia corse al mio fianco, afferrandomi una mano ghiacciata. Le gambe smisero di reggermi. Con scatto felino Gourry era passato dal sonno alla veglia ed era in ginocchio al mio fianco.
 
“Lina!”
 
Gourry vicino a me, Amelia china su Eloise. La luce magica della… guarigione? Sul serio, Amelia? Mi premetti una mano sulla bocca, mentre un urlo saliva dal centro del mio petto. Alzai gli occhi verso la principessa e la piccola ex elfa. Chiusi gli occhi. Non era vero. Non dopo tutto quello che era successo, non dopo.. . Non… Ma come DIAVOLO era successo?
 
Ero veramente nel posto in cui mi trovavo? Era veramente Gourry quello che mi stringeva forte?
 
Ero nel nostro mondo? Ero da Louis?
 
Ero nel mare del Chaos?
 
Mi liberai di Gourry con una spallata, che lo sbilanciò cogliendolo di sorpresa e, mettendomi le mani sulle orecchie, gridai.
 
"STATEMI LONTANO!" esplosi.
 
Mi guardavano sconvolti, Amelia ancora vicina ad Eloise, Zel a suo fianco e Gourry... Gourry disperato, con le braccia abbandonate lungo i fianchi.
 
Non riuscivo a capacitarmi, il mio cervello aveva smesso di connettere e l'istinto aveva preso il sopravvento. L'unico impulso era scappare, lasciarmi alle spalle tutto in attesa di svegliarmi o di scoprire DOVE fossi e come ci fossi arrivata.
 
Forse non mi rimaneva che dirigermi nel luogo dove tutto era cominciato, tornare alla botola... e rientrare. O entrare. Sperando non si trattasse di un loop infinito nel quale avrei rifatto sempre gli stessi gesti, finendo negli stessi posti. Ma così non poteva essere, giusto? Eloise non era con noi e io sarei andata da sola. 
 
Non sarei andata da sola.
 
Non sarei riuscita a seminare ben tre persone che volevano starmi accanto. Sempre se quelle persone erano reali. Se fosse stato un sogno, incubo, allucinazione, illusione... magari sarei riuscita a farlo… Ma le braccia di Gourry sembravano così solide e l'odore che emanava era esattamente il suo. Eppure Louis mi aveva giocata più di una volt...
 
"Lina..."
 
Lo sciamano si stava avvicinando cautamente, come se fossi una bestia pericolosa. O una pazza sull'orlo di una grave crisi. In effetti mi sentivo un misto tra le due.
 
Era stato l’unico ad avere quel coraggio, Amelia sembrava sull’orlo delle lacrime mentre Gourry vestiva una espressione terribilmente confusa.
 
Indietreggiai. A questo punto la nostra incauta protagonista sarebbe inciampata rimanendo alla mercè dei suoi “nemici”. Io, però, non inciampai. Continuavo a ricambiare i loro sguardi, saettando dall'uno all'altra, occhieggiando anche (il corpo di) Eloise in attesa della luce rossastra. O di vedere pulsare i colori prima che tutti svanisse nel mare del Chaos.
 
Ma la conversazione con Zel è stata sensata. Non potresti aver sognato?
 
Io AVEVO TOCCATO la sfera rossa. Ed ero stata in QUELLA CASA!
 
Eppure la mia vista diceva altro. C'erano i miei amici, pallidi e spaventati, c'era Eloise, apparentemente morta. E io camminavo.
 
Dove era il senso?
 
"Come..." mi schiarii la voce, la gola stretta dalla marea del panico che montava, "come è morta... Eloise?"
 
Puntai gli occhi su Zel, che avevo visto chino su Eloise mentre Amelia tentava di usare la magia sulla piccola ex elfa.
 
Lo sciamano alzò le mani, per poi lasciarle ricadere lungo i fianchi. "Sembra sia morta nel sonno. Non ho visto segni di lotta e non ho sentito odori associabili ad avvelenam…”
 
Lasciai andare il fiato emettendo un lieve fischio mentre uno spiacevole calore mi imporporava la guance.
 
"Come diavolo è possibile?" Presi a sbraitare, i pugni chiusi. Sapevo che non era una reazione rassicurante ma non me ne curai. Di cosa dovevo preoccuparmi adesso che stavo impazzendo?
 
"Bè..." Zel si mise una mano sul mento con fare riflessivo, "non la trovo una cosa così strana. Non dopo il tipo di magia oscura alla quale era stata sottoposta. Ti pare?"
 
Era una domanda molto interessante della quale mi sarebbe piaciuto disquisire IN QUALSIASI ALTRO MOMENTO.
 
"Io ci ho provato... " sussurrò Amelia, gli occhi bassi e la bocca piegata all'ingiù. "Ma non ho mai imparato per bene il Resurrection e ho lanciato la formula incompleta... prima avevo provato il Dicleary ma..." la sua voce divenne ancora più sottile.
 
"Amelia," la interruppe Zel, "sai bene che non avresti potuto fare nulla. Neanche se fossi stata capace di lanciare il Resurrection..."
 
"… avresti potuto portare indietro Eloise dalla morte." Conclusi io.
 
Sembravano i miei amici. Gourry zittito dagli eventi, serio, triste. Amelia disperata per non essere stata utile e Zel, razionale, quasi stoico nella sua calma.
 
Se anche fosse stato tutto un sogno (ma che sogno? Quale sogno nel sogno, nel sogno, nel sogno poteva essere?) potevo andare alla botola con... loro.
 
Se erano una ennesima illusione… non mi avevano aggredita. Mi misi una mano sul retro della testa, trovando i capelli corti. Non era come in quello che avevo vissuto, in cui riavevo la mia chioma e potevo camminare mentre eventualmente Eloise era ancora viva. Eloise era morta, camminavo, i capelli erano stati tagliati. A causa del fuoco.
 
“Il fuoco!” Esclamai.
 
“Lina… san?” Amelia tentennò. Poi sembrò riprendere forza. “Lina-san, ti bruciano le ferite?”
 
Mi toccai istintivamente il collo e la schiena. Non provavo quel genere di dolore… sia Amelia che Zel avevano usato il Recovery sulla mia povera pelle ustionata. Il dolore che provavo era più profondo, una pietra dura che mi premeva sul petto.
 
Se esisteva una casa dei desideri e se il desiderio di camminare avesse ucciso...
 
"A cosa pensi, Lina?" Erano forse le prime parole di Gourry, che sembrava trattenersi dal correre verso di me.
 
Corri, Gourry, corri tra la mie braccia, dove sarai al sicuro. Corri nel mare del Caos a riprendermi dopo che io ho dato la vita per te… e butta quella stessa vita che sono riuscita a salvare per afferrare un’illusione che si dissolve tra le tue mani…
 
Per sempre nel mare del Caos…
 
Calde lacrime iniziarono a scivolarmi sulle guance. Lina Inverse non piange mai. Ma Lina Inverse esiste ancora? Il suo essere arrogante e sfacciata, la sua testardaggine, il segreto buon cuore… fanno ancora parte di questa terra? O tutto quello che ha vissuto è un’illusione, un sogno nel sogno nel sogno, dove le persone che ha amato sono ancora con lei e la supportano?
 
Caddi in ginocchio.
 
“Lina!”
“Lina-san!”
 
“Tsk, tsk, Lina-san… cosa stai facendo?”
 
 
 
  
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