Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    30/06/2016    3 recensioni
Gli avvenimenti di Arendelle dopo il lieto fine trovato al termine della storia che tutti conosciamo.
Tanti fatti simpatici e avventurosi stanno per arrivare! Un matrimonio, la simpatia di Anna, la "freschezza" di Elsa, il simpatico Olaf, l'impacciato Kristoff, Jack Frost, chi lo sa magari anche un bambino e tanti tanti nuovi personaggi.
Un crossover interessante per chi ama le favole, ma... non è tutto rose e fiori: qualcosa succederà alla nostra amata Anna...e non solo...
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Qualche mese dopo…
 
Quella mattina Elsa si alzò più presto del previsto, sapeva che sarebbe stato un giorno speciale, o almeno, ci teneva a renderlo tale: era il compleanno di Anna. Elsa aveva intenzione di trascorrere con lei tutta la giornata, per questo aveva cancellato ogni impegno. Non aveva preparato chissà quale sorpresa, ma voleva vivere quel compleanno, con sua sorella, in modo speciale.
 
Kristoff, come sempre, si svegliò all’alba quella mattina e si soffermò, ancora assonnato, ad ammirare il volto della moglie che riposava tranquilla immersa in fantastici sogni. Lui adorava osservarla senza che lei se ne accorgesse, perché riusciva ad assaporare tutto di lei. Amava i suoi lineamenti, le sue lentiggini, il suo respiro, i capelli  ramati spettinati, le labbra semi aperte, ma amava, più di ogni altra cosa, assistere al suo risveglio, soprattutto quel giorno: il suo compleanno.
Appena la luce del sole si posò sul viso di Anna, la fanciulla stropicciò gli occhi e li aprì lentamente trovandosi davanti il volto del marito.
“Per tutte le renne che spavento!” affermò lei di colpo mettendosi una mano sulla fronte.
“Hey! Non sono mica così brutto!” disse lui incrociando le braccia.
“Non dire così! E’ che stavo facendo un sogno abbastanza strano e mi sono ritrovata il tuo viso che mi guardava e mi sono agitata, ma non perché tu sia brutto, perché non lo sei assolutamente, però sai all’inizio faceva impressione, ripeto non perché tu facevi impressione, ma…”
“ Che sogno hai fatto stanotte? Non dirmi di nuovo le renne e i pupazzi di neve che lanciano carote sul lago ghiacciato, in attesa dell’arrivo di un’aquila pronta a mangiare cioccolato con loro!” interruppe lui alzando gli occhi al cielo, ormai era abituato a troncare i lunghi monologhi disordinati della moglie.
“Ehm…quasi! Questa volta l’aquila non c’era però.” disse lei sorridendo.
“ Ah, ora la mia giornata può sicuramente essere migliore, comunque…buon compleanno, principessa” sussurrò lui dolcemente percorrendo sinuosamente i lineamenti del viso della moglie con un dito.
“Grazie, uomo ghiaccio” rispose lei gioiosa.
“ Sempre gentile mi dicono!” rispose burbero lui.
“ Ho semplicemente detto la verità!” disse lei sbuffando e incrociando le braccia.
“ Ecco! Piccino mio, ti auguro di non ereditare questo atteggiamento scorbutico da tuo padre! Sai è veramente noioso…. però… devo ammettere di amarlo tantissimo e anche tu dovrai amarlo perché è il tuo papà! Lo so, spesso odora di renna, ma non possiamo farci niente so che adora Sven, ma ci vuole comunque bene a me e a te e…”
“Oh! La vuoi smettere?!” sbottò lui scherzoso.
“ Cosa gli insegni poi?!” continuò Kristoff, appoggiando una mano sul ventre della moglie che, ormai, era cresciuto molto.
“ Senti! Ti sta rispondendo!” fece notare lei spostando la mano del marito nel punto in cui il loro bambino scalciava.
“ Probabilmente ti starà facendo gli auguri anche lui” affermò lui.
“Sì, li apprezzo, ma… un po’ di dolcezza non guasterebbe! E’ fastidioso, bello per carità perché mi rendo conto che sta bene e vuole farsi coccolare, ma potrebbe essere più delicato ecco!” esclamò tutto d’un fiato lei.
“ Per la tenerezza ci sono io…” concluse lui dandole un dolce bacio sulle labbra e la invitò ad alzarsi e recarsi da Elsa perché pure lui sapeva che lei stava preparando qualcosa di speciale per Anna.
Anna scese velocemente le scale e trovò la sorella vestita in modo molto semplice, con un abito leggero e comodo. Imbracciava un cestino da picnic ed era pronta ad uscire con sua sorella.
“Dove vai?” chiese Anna stupita chiedendosi il perché di quell’inaspettato comportamento di sua sorella.
“ Dove andiamo piuttosto. Oggi stiamo insieme tutto il giorno, coraggio! Tranquilla il luogo non è per nulla lontano ed è in pianura, cosi siamo sicuri di non stancarti. Sono certa che quest’aria primaverile farà bene sia a te che al bambino” rispose la sorella ringraziando la guardia che le aprì la porta.
Anna scese gli ultimi gradini, prese a braccetto la sorella e si fece guidare da lei.
 
 

Le due sorelle camminarono ridendo e scherzando osservando la bellezza del paesaggio, lo sbocciare della primavera caratterizzato dal canto melodioso degli uccellini, o dal vento che giocava con i loro capelli. Dopo poco tempo giunsero in un grande prato con quattro grossi alberi, un ruscello che sfociava in un piccolo laghetto e disseminato di fiori dai vivaci colori.
Anna capì all’istante che luogo era quello! Gli occhi si imperlarono di lacrime e gettò immediatamente le braccia al collo della sorella ringraziandola ripetutamente.
“ E’ il regalo migliore che tu potessi farmi! Quanti ricordi in questo luogo Elsa! Mi ero quasi dimenticata della sua esistenza!” disse la sorellina commossa.
“ So che tu tieni a questo luogo. E’ da tempo che chiedo ai nostri servitori di ripulirlo da erbacce o altri effetti dannosi. Da quando mamma e papà non ci sono più questo posto era stato dimenticato, ma quando erano ancora in vita…”
“ Davano sempre ordine di tenerlo curato per la nostra famiglia.” Disse Anna concludendo la frase della sorella, con un sorriso sulle labbra.
 

Le due sorelle si sedettero e consumarono il pasto preparato e contenuto dal cestino ed iniziarono a raccontarsi tutto quello che avevano vissuto in quel giardino, così semplice, ma che assorbiva, come una spugna, la loro vita. Il dolore provato negli ultimi anni lo aveva distrutto. Il tempo lo aveva corroso privandolo della sua bellezza naturale e, nelle menti delle sorelle, era stato dimenticato per colpa di tutti gli avvenimenti che turbavano i loro pensieri.
“ Sai, questo giardino è stato importante per tutta la storia della nostra famiglia. E’ stato qui che i nostri genitori mi hanno detto che avrei avuto una sorellina.”  disse la maggiore guardandosi intorno e, vedendo Anna incuriosita dalla storia, continuò il racconto: “ Avevo solo due o tre anni mi sembra, ma ricordo tutto perfettamente. Quella mattina papà aveva cancellato i suoi impegni proprio per stare con me tutto il giorno, sai, era il mio compleanno. Era stato uno dei momenti più dolci della mia vita! Nostro padre mi raccontò la storia dei quattro alberi che segnano il perimetro del giardino, giocammo con l’acqua del laghetto che, spesso, ghiacciavo e molto altro che purtroppo non ricordo bene. Al pomeriggio arrivò anche mamma. Ci sedemmo sul prato e fu allora che papà disse: “ Mamma ha il tuo regalo di compleanno” e lei, indicandosi il grembo confermò: “Esatto. Piccola Elsa, tra qualche mese avrai una sorellina o un fratellino così potrai sempre giocare con lei o lui e non ti lascerà mai sola.” A quell’età non capivo il valore di una vita, o come fosse possibile che, il mio fratellino crescesse dentro la mia mamma, ma capii benissimo il fatto che in famiglia ci sarebbe stato un altro bambino, un nuovo amico con cui poter giocare e mi si illuminarono gli occhi di gioia.”
Anna rimase lì, incantata, guardando la sorella che, attraverso quel ricordo, dimostrò ancora una volta l’amore smisurato che nutriva nei suoi confronti.
“ A me viene in mente quel giorno in cui papà ci fece piantare dei fiori e ci insegnò a curarli e, anche quando lui non poteva venire, qualcuno ci accompagnava qui per vederli crescere. Arrivò il giorno in cui finalmente sbocciarono e accompagnammo mamma, con gli occhi bendati, a vedere il nostro lavoro. Lei ne rimase molto colpita e ne assaporò il profumo facendoci i complimenti e disse: “ Oggi avete imparato una grande lezione. Avete coltivato con cura e pazienza i vostri bellissimi fiorellini ed ora vi dirò una cosa molto importante: questo interessamento per la vita dei vostri fiori, lo dovrete sempre coltivare anche per le persone. Prendetevi sempre cura di tutti, anche dei nostri servitori! Quando, un giorno, sarete voi i sovrani di questo regno, scoprirete che solo con l’amore verso i sudditi riuscirete a governare nel modo giusto. Mi raccomando amate voi stesse, la vostra essenza e non lasciatevi mai! Promettetemi che resterete le mie bambine unite…” io e te ci prendemmo per mano come per promettere quello che mamma ci aveva chiesto e ci abbracciammo.”
Era Elsa quella commossa adesso. Anche nella sua mente era impresso quel ricordo, ma le faceva sempre male perché non era riuscita a proteggere la sua sorellina e per molti anni l’aveva esclusa.

Nel pomeriggio le sorelle si distesero all’ombra osservando il cielo e cercando di plasmare, con la loro immaginazione, le nuvole che si rincorrevano, spinte qua e là dal giocoso vento primaverile.
“Guarda! Quello sembra un delfino che si tuffa in una brocca!” Esclamò la minore indicando una nuvola.
“Ma dove lo vedi Anna?! La tua fantasia è veramente strana” rispose la sorella ridendo non vedendo quello che la sorella aveva elaborato.
“ Anche Kristoff lo dice sempre, ma per me è una cosa normale” si difese la principessa mettendo le mani dietro la testa, ma le spostò subito sul pancione nel punto in cui il suo bambino scalciava.
“ Tutto bene?” chiese Elsa preoccupata.
“ Certo tranquilla. Ultimamente si muove molto, probabilmente sarà agitato come me! Spero di no perché quando nascerà se piange troppo la notte mi arrabbio, sai quanto amo dormire!” spiegò Anna.
“ Sono sicura che sarà un bambino bellissimo che porterà una grande gioia nei nostri cuori” affermò la regina abbozzando un sorriso, molto strano di cui Anna si accorse.
“ So cosa ti fa stare male Elsa. Hai paura di restare sola. Io sto per avere un figlio che occuperà le mie giornate, ma tu sarai la sua zia preferita!... Ehm…in effetti sarai la sua unica zia, ma non importa! Anzi che notizia meravigliosa! Sarai unica, quindi speciale e sarai sempre al suo fianco. In più sono sicura che troverai anche tu l’amore sorellona…il platinato per esempio eh” intervenne Anna dando una gomitata ad Elsa.
“Cosa stai dicendo?! Assolutamente no! E’ fuori questione!” si difese la maggiore nascondendo l’imbarazzo.
“Perché?! Hai visto come ti guarda?! In questi mesi vi siete legati e anche Kristoff è riuscito a vederlo!” sbottò Anna non capendo la smentita della sorella.
“ Anna, anche se Jack mi piacesse, sarebbe una storia impossibile! E’ immortale! Ed io?! Io sono una persona comune, nonostante i miei poteri, ma non potrei mai stare con lui! Ora andiamo al castello, si sta facendo tardi.” Concluse la sorella alzandosi ed aiutando Anna a mettersi in piedi. Ormai la principessa aveva capito il punto debole della regina, aveva intuito la causa del suo dolore, ma non voleva che lei ne soffrisse e, per questo, Anna cambiò argomento anche se sapeva perfettamente di dover scavare a fondo nella questione: avrebbe fatto di tutto per ottenere la felicità della sorella.
 
 

La sera, al castello, dopo la cena, Anna decise di raggiungere la biblioteca per trovare un libro da leggere. Kristoff, invece, si recò nella camera da letto preparando il regalo di compleanno per la moglie. Elsa e Jack rimasero soli nello studio della regina, stavano per iniziare una conversazione, quando un urlò squarciò l’atmosfera tranquilla che regnava nel castello.
Tutta la famiglia si precipitò fuori alle stanze, corse per i corridoi fino a trovare Anna, tremante che si appoggiava alla parete.
“ Anna! Cosa succede?!?” Domandò Elsa, il cuore le esplodeva nel petto.
“ Non mi sento per niente bene” rispose lei con un filo di voce e svenne, tra le braccia di Kristoff. Il viso era pallido, gli occhi, un attimo prima di perdere i sensi, erano spaventati e deboli, come se avessero perso la loro vitalità.
“ Cosa ti succede?! Anna svegliati! Sarà il bambino in arrivo?!” chiese tremando lo sposo provando a rinvenire la sposa.
“ No, è troppo presto per nascere! Manca ancora tempo! Chiamate il medico subito!” ordinò la regina e i loro servitori si inchinarono e corsero via per obbedire agli ordini.
Jack e Kristoff portarono la principessa nella sua stanza ed Elsa le prese la mano, mentre il marito continuava a scuoterla cercando di svegliarla. Nemmeno il bacio del vero amore funzionò: la principessa dava segno di non riuscire a riprendersi.
 
 

 
Angolo Autrice:
Salve a tutti!! Lo so è incredibile da credere e dovrei solo sparire dalla faccia della terra. Non mi sono fatta sentire per ben due anni! Non ho più aggiornato e non effettuavo nemmeno l’accesso.
Questo perché per prima cosa la scuola mi ha occupato molto tempo e io faccio un liceo davvero difficile e, secondo, non sapevo più cosa scrivere.
Appena iniziate le vacanze, mi è venuto un momento di nostalgia e ho riaperto EFP. Ho sbirciato le storie di Frozen e mi è dispiaciuto vedere che la mia storia sia ormai dimenticata, in fondo. Due anni fa era una delle prime, ma non mi lamento assolutamente, la colpa è mia che non ho continuato. Tra le storie ho trovato Evy1991 e le sue ff mi hanno ispirato ad andare avanti con la mia. La ringrazio moltissimo perché dopo due anni mi ha fatto tornare la voglia di scrivere. Ringrazio molto tutte le persone che, nonostante i due anni passati senza andare avanti, hanno avuto fiducia in me mantenendo la storia tra le seguite o addirittura tra le preferite. Mi aspettavo di avervi persi tutti!
Che dire… questo capitolo non so come sia uscito perché dopo due anni le cose cambiano e anche io sono diversa. Ora ho diciotto anni e tra un anno termino il liceo.
Le idee che avevo sono scomparse. Qualcuna c’è ancora, infatti mi ricordo il taglio che volevo dare alla storia, ma per esempio so che per questo capitolo avevo intenzione di descrivere qualcosa in particolare di Elsa ed Anna, ma ho finito per inventare il dettaglio del giardino.​
Avrete notato che Anna non si sente bene... vi posso dire che adesso la famosa quiete si è rotta.
Spero vi piaccia e scusatemi ancora moltissimo! Ora faccio una promessa che DEVO mantenere: prometto di finire la storia in questi tre mesi perché comunque sia a me che a voi piaceva e mi pare giusto finirla e non lasciarla in sospeso.
GRAZIE A TUTTI DI CUORE!
Un bacio
Anna
  
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