30.06
Vi sento
chiamarmi dai recessi della mente.
Affiorate da morbide volute
di grigio velluto,
lambite le guance
fino alle orecchie mute
che vi assorbono senza ritegno, senza ritrosia.
Vi adoro e vi bramo.
Il vostro suono rotola sulla lingua,
sbatte sui denti,
riverbera nella fronte.
Apro gli occhi con ancora il vostro sapore sul palato,
ma vi ho gią dimenticato
sinfonie e parole dei miei sogni.
Tornate a riposare sotto le coperte dell'inconscio
in attesa che il buio bussi alla vostra porta
e vi inviti a nozze:
una danza senza spettatori
eccetto i timpani e le iridi al contrario.
chiamarmi dai recessi della mente.
Affiorate da morbide volute
di grigio velluto,
lambite le guance
fino alle orecchie mute
che vi assorbono senza ritegno, senza ritrosia.
Vi adoro e vi bramo.
Il vostro suono rotola sulla lingua,
sbatte sui denti,
riverbera nella fronte.
Apro gli occhi con ancora il vostro sapore sul palato,
ma vi ho gią dimenticato
sinfonie e parole dei miei sogni.
Tornate a riposare sotto le coperte dell'inconscio
in attesa che il buio bussi alla vostra porta
e vi inviti a nozze:
una danza senza spettatori
eccetto i timpani e le iridi al contrario.