Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: cioco_93    02/07/2016    2 recensioni
New York è un punto di svolta per chiunque vi approdi, ed è proprio questo che Elena sta cercando: una vita diversa da quella da cui è scappata, una vita felice e senza problemi.
Damon invece è il classico cattivo ragazzo, che i problemi ama crearseli, e scappa da tutto quello che potrebbe dargli stabilità.
Due vite diverse, che però per destino si incontreranno e scontreranno, nel tentativo di viversi senza paura.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Epilogo.

18 anni dopo


Guardavo persa le onde del mare scagliarsi sugli scogli sotto i miei piedi.
Guardavo il mare e il suo orizzonte e mi chiedevo come fossi arrivata fino a qui.
Anni prima ero scappata da Mystic Fall per riprendere in mano la mia vita, ritornare a sorridere, stare lontano dai problemi e non soffrire più, invece quel lontano prima anno a New York era stato il mio inferno e paradiso in una volta sola. Ma non credo non ci sia lacrima che non riverserei per essere dove sono adesso.
- Mamma.!! – mi richiamò Faith raggiungendomi sugli scogli.
- Tesoro – le dissi sorridendole e aspettando che si sedesse accanto a me.
Era decisamente il mix perfetto tra me e suo padre. Alta, snella, con due occhioni da cerbiatta così simili ai miei, ma così azzurri e profondi come quelli di Damon, e quei capelli lunghi e cioccolato, ma naturalmente mossi e ribelli.
- Un penny per un tuo pensiero – affermò la mia bambina, oramai sempre più adulta, sedendosi affianco a me.
- Niente di che amore, mi ero persa nei ricordi. Tu cosa ci fai qui.? Pensavo fossi in giro con Jake – le feci notare perplessa.
- Zio Rick l’ha chiamato, e lui è andato via tutto trafelato. 3 su 4 si trattava del mio regalo di compleanno – disse divertita – Sono la sua migliore amica, non può mentirmi. Riesco a scoprire sempre quando mi nasconde qualcosa – aggiunse fiera.
- Ti ho fatto passare troppo tempo con zia Caroline da piccola – affermai ridente io – tuo fratello invece.?? – chiesi a seguire preoccupata. Era tutto il giorno che vagava per le spiagge senza farsi vedere.
- È tornato una mezz’oretta fa con le gemelle e il piccolo Logan – mi disse alzando le spalle, riferendosi a Catherine e Amber, le due gemelle di Caroline e Stefan della stessa età di mio figlio Alex, e Logan il figlio di Bonnie e Kol, di un anno più piccolo di loro – anche lui ultimamente è strano. Dici che è perché discutete così tanto con papà.?? – mi domandò lei perplessa.
- Può darsi. Anche zio Jer era molto chiuso da ragazzino, come Alex era un piccolo genio, ma non amava applicarsi e per quanto si volessero bene litigava un sacco con nonno Grayson - dissi rattristandomi al pensiero di quel padre che avevo tanto amato da ragazzina.
- E tu come hai fatto a riavvicinarlo.?? - chiese perplessa Faith.
- Trova un qualcosa che gli faccia capire che ci sei. Niente di eclatante, un gesto semplice, come non so, la frase di un libro, una canzone, un regalo significativo… - iniziai a spiegarle.
- Il tuo qual è stato.?? – domandò curiosa.
- Una canzone… io glie la dedicai per prima, e lui anni dopo me la ridedico quando quella che si era chiusa con il mondo ero io. Tu pensa, è diventata così tanto nostra, che l’abbiamo ballata perfino al matrimonio – le dissi sorridente cingendole le spalle.
- Hej voi due.!! – ci richiamò d’un tratto una voce impossibile da non riconoscere – ma potete sparire così, quando tra due ore abbiamo ospiti.?? – chiese fingendo toni arrabbiati l’uomo.
- Ci eravamo perse a chiacchierare – affermò semplicemente mia figlia, con i miei stessi toni da ragazzina, mentre si alzava in piedi – Dai fai un po’ il piccioncino con la mamma, io vado a prepararmi – aggiunse poi schioccando un bacio sulla guancia di Damon e correndo di nuovo sulla spiaggia verso casa.
Damon ed io negli anni, per quanto avessimo fatto carriera, e avessimo guadagnato soldi da capogiro, non ci eravamo concessi chissà quali lussi.
Un bel appartamento a New York, una bella macchina, un’ottima scuola per i nostri figli, ma niente di troppo esagerato come invece ci saremmo potuti permette. Non ci interessava. L’unico capriccio però che ci togliemmo, fu una villetta negli Hamptons. Grande, bella, spaziosa, direttamente sulla spiaggia. Non era esagerata come la residenza dei nonni Salvatore ovviamente, ma faceva comunque scena.
Fu praticamente il primo grande acquisto che facemmo un anno dopo la nascita di Faith.
Volevamo uno spazio tutto nostro dove fuggire quando New York ci sembrava troppo stretta.
- Ti sembra normale che nostra figlia ci prenda così in giro.?? – domandò perplesso Damon sedendosi dietro di me, e tirandomi tra le sue braccia.
- Ha preso l’umorismo del papà a quanto pare – risposi divertita – cerca di chiarire con Alexander comunque – aggiunsi poi facendomi più seria.
- Elena, sai meglio di me che quest’anno ha fatto quello che voleva, non l’hanno bocciato per un pelo perché si è svegliato a recuperare tutto l’ultimo mese – mi disse serio.
- Certo, concordo con te, ma li abbiamo tenuto il muso quasi tutto l’anno, e alla fine si è svegliato. Ora siamo a giugno e abbiamo tutta un’estate davanti. Godiamocela come una famiglia per favore – gli dissi girandomi verso di lui, in modo da poterlo guardare dritto negli occhi.
- Com’è che dopo 20 anni i tuoi occhi da cerbiatta mi metto ancora in ginocchio allo stesso modo.?? – mi chiese addolcendosi, sintomo che aveva ceduto alla mia richiesta – Va bene, vedrò di parlargli e sistemare un po’ la situazione. Contenta.?? – domandò poi retorico e io come sempre negli ultimi vent’anni mi fiondai sulle sue labbra a modi di assenso.
Non passò però troppo tempo che mio marito, ebbe le forze di prendermi di peso in spalla e trascinarmi sulla spiaggia per poi gettarmi divertito in mare, senza calcolare però la mia tempestiva vendetta, nell’aggrapparmi alla sua maglietta e buttarlo in acqua con me. Iniziammo così a giocare, spruzzandoci addosso, come se fossi tornati quei ragazzini che giocavano a fare la lotta sul divano di quel nostro vecchio appartamento a Manhattan.
- Mamma.!! Papà.!! - ci urlò d'un tratto dietro basito di quel nostro comportamento Alex dalla riva, con una alquanto attonita Faith al suo fianco.
Ci volle solo uno sguardo a quel punto tra me e Damon per attuare il nostro piano dell'ultimo minuto. Ci misimo a correre in direzione dei ragazzi come due forsennati, e prima ancora che i due potessero veramente intuire le nostre intenzioni, io trascinai Faith in acqua e Damon in spalle Alex.
Partì così, senza se e senza ma una lotta tra uomini e donne, a buttarci e ributtarci in acqua, dimenticandoci degli screzi, dimenticandoci del fatto che eravamo ancora tutti vestiti, dimenticandoci degli ospiti che tra poco sarebbero arrivati per festeggiare il 18° compleanno di Faith. Semplicemente fummo una famiglia.

- Mamma posso chiederti una cosa.?? – domandò con toni curiosi mia figlia.
- Certo tesoro – affermai guardandola sorridente attraverso lo specchio.
- Si bhè ecco… quando hai capito di esser innamorata di papà.?? – chiese timidamente abbassando lo sguardo.
- Quando l’ho capito, o quando effettivamente è successo.?? – ribattei io divertita.
- C’è differenza.?? – mi fece eco perplessa.
- Certo. Io ho realizzato di esser innamorata di tuo padre al matrimonio di Zio Rick e zia Jenna… ma senza che me ne accorgessi, è successo molto prima – ammisi persa in quei ricordi così lontani.
- Ovvero.?? – continuò Faith con quella sottospecie d’interrogatorio.
- Come mai tutta questa curiosità.?? – domandai divertita.
- Così… tu e papà non parlate mai di voi due prima che arrivassimo Alex ed io – mi spiegò la ragazza alzando le spalle.
- Bhè tesoro, non è che c’è tanto da raccontare prima che arrivassi tu – risposi divertita sistemandole con le dita l’ultima ciocca di capelli – fai che io ho scoperto di esser incinta di te dopo poco più di due mesi che io e tuo padre stavamo ufficialmente insieme – specificai sedendomi sul suo letto.
- Wo… - commentò perplessa – bhè comunque non hai risposto alla mia domanda – aggiunse imperterrita sedendosi affianco a me.
- Era un sabato mattina… Io e papà avevamo litigato furentemente, e non ci rivolgevamo parola da giorni, e come se quel periodo non fosse già abbastanza pesante, mi ritrovai tuo nonno alla porta, che dopo mesi di silenzio mi chiedeva di parlare davanti a un caffè. Zia Care non voleva che io andassi, ma io avevo bisogno di affrontare i miei demoni e quindi accettai. Andammo al solito bar sotto casa, e mentre sempre più nervosa parlavo con lui, notai esasperata due occhioni azzurri che mi fissavano qualche tavolino più addietro – inizia a raccontarle.
- Papà – constatò semplicemente lei.
- Esatto… mollai tuo nonno al tavolo e furente mi parai di fronte a lui chiedendogli spiegazioni sul perché fosse lì. Ovviamente tuo padre rispose nel suo solito modo di chi non aveva la più pallida idea di cosa stessi parlando, dandomi ancora più sui nervi, quando d’un tratto notai il suo cellulare illuminarsi per un messaggio di zia Caroline, e lì capì:non era venuto al nostro solito bar per farmi innervosire, o trovare un modo per parlare, ma era lì per controllare la situazione con tuo nonno, per controllare che non succedesse nulla e per tener aggiornata la zia, nonostante non ci parlassimo in modo civile da giorni. Nonostante l’ultima nostra conversazione era finita con io che lo cacciavo. Fu più altruista che mai. E in quel momento ..l'ho amato. Non volevo. Questa cosa mi terrorizzava ma… da quel momento, l'ho amato – conclusi accarezzando dolcemente il volto della mia bambina.
- Non capisco, perché ti terrorizzava.?? – domandò stranita Faith.
- L’amore è un’arma a doppio taglio. Può farti sentire in paradiso come all’inferno, e fidati con tuo padre ho provato tutte e due le sensazioni. Avevo paura perché sapevo quanto tuo padre era capace di farmi male, anche involontariamente intendo – tentai di farle capire.
- È sempre così complicato amare qualcuno.?? – mi chiese ridendo lei.
- No, tranquilla… e che io e il tuo papà siamo sempre stati complicati – replicai divertita io.
- Bhè, però alla fine è andata bene.?? Io vedo come vi guardate ancora persi l’uno dell’altra, per non parlare da quanto siate invidiati da tutti, e non parlo solo sui giornali, ma anche tipo dalle mie compagne di scuola. Olivia dice che i suoi oramai si rivolgono parola solo per litigare, mentre Amanda è convinta che due estranei si amerebbero di più rispetto ai suoi – mi raccontò incredula.
Stavo per risponderle quando Alex, dopo essersi annunciato bussando, fece capolino nella stanza.
- Donzelle non vorrei interrompervi, ma c’è nonna furibonda che gli ospiti sono già arrivati, e la padrona di casa e la festeggiata non sono ancora pronte – disse con toni finti terrorizzati.
- Oh Santo Cielo, dopo ancora 20 anni vostra nonna non mi darà mai tregua sui “buoni costumi” dell’alta società, nonostante sia una cena in famiglia – ribattei esasperata alzandomi dal letto e porgendo la mano a Faith.
Le posai un dolce bacio sulla fronte, e una volta giunta ad Alex feci lo stesso.
- Sapete che siete la mia gioia più grande.?? – chiesi retorica cingendo entrambi per le spalle, mentre arrivavamo alle scale.
- Anche quando ti facciamo arrabbiare.?? – domandò divertito il mio ometto.
- Sempre – affermai felice.

La cena trascorse serena.
Non mancava nessuno all’appello: Bonnie e Kol con la loro peste, Caroline e Stefan con le gemelle, Rick e Jenna con il più grande dei nostri figli, Jeremy con sua moglie Anna e la loro piccola principessa Lizzie, e ovviamente i miei suoceri Giuseppe e Lily.
Tutto si poteva dire, tranne che non fossimo veramente una grande famiglia.
Facemmo il barbeque, Faith aprì tutti i suoi regali entusiasta, e verso l’una finimmo i festeggiamenti.
- Hej – esordì Damon sedendosi accanto a me sul dondolo sulla veranda che dava alla spiaggia, porgendomi un bicchierino di vino bianco.
- Ciao – risposi io prendendo sorridente il calice e accoccolandomi a lui in automatico
Era oramai tradizione che le sere d’estate, dopo che avevamo messo a letto i nostri figli, ci ritrovassimo lì, con un po’ di vino, a chiacchierare ed ammirare le stelle, su quell’altalena che avevo fatto arrivare direttamente da Mistyc Falls prima di vendere ufficialmente la casa anni prima.
- Ho parlato con Alexander – proclamò l’uomo prendendo un sorso dal suo bicchiere.
- E..? – lo spronai a raccontarmi la loro chiacchierata.
- E gli ho fatto capire come nonostante lo sgridi e spesso mi arrabbi con lui, lo faccio solo perché so che è un bravo ragazzo, con un ottima testa, e che non voglio semplicemente sprechi il suo potenziale. Gli ho chiesto scusa per i modi un po’ bruschi dell’ultimo periodo, e ci siamo ripromessi entrambi di passare una tranquilla estate come padre e figlio senza urlarci contro – mi spiegò lasciandomi un dolce bacio sulla fronte.
- Grazie – replicai io rubandogli un bacio sulle labbra – Sai che siamo invidiati da tre quarti degli amici di Faith.?? – aggiunsi poi divertita.
- Questo si che è un argomento interessante – replicò divertito – come mai.?? - Domandò poi ridente.
- Perché dopo vent’anni siamo ancora belli, felici e innamorati – risposi sorridente.
- Solo uno stolto non lo sarebbe con te al proprio fianco – disse Damon dolcemente guardandomi negli occhi.
- Come siamo romantici signor Salvatore – lo presi in giro come sempre io, quando vennimo distratti da delle voci provenienti dalla spiaggia.
- Ma quelli non sono Jake e Faith.?? – chiese retorico e perplesso mio marito.
- Probabile… sono sere che nostra figlia sgattaiola fuori dalla finestra per andare sulla spiaggia a guardare le stelle con lui – gli spiegai come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
- E noi non la rimproveriamo perché.?? – domandò accigliato guardandomi in malo modo.
- Perché hanno 18 anni. Faith è una studentessa e figlia modello, e giusto che disobbedisca anche lei una volta ogni tanto – gli spiegai divertita.
- Ti dovrebbero dare il premio di madre dell’anno – commentò sorridendo lui fissando i ragazzi in lontananza.
- Su dai, anche tu non te la cavi male come padre. Diciamo che siamo una famiglia ben riuscita – constatai volgendo con una mano il suo volto verso di me.
- Ti ho mai detto che ti amo.?? – chiese lui fissandomi negli occhi e facendomici perdere come sempre in quelle sue pozze color cielo.
- In vent’anni.?? Forse una o due – risposi fingendomi scocciata io.
- Segnati allora questa terza. Ti amo piccoletta – mi disse ridendo lui, chiamandomi con quell’odioso soprannome che ogni tanto rispolverava per darmi sui nervi. Ma questa volta non glie la diedi vinta, e semplicemente lo baciai dolcemente sussurrandogli sulle labbra – Ti amo anch’io Damon Salvatore -



Buonasra mondo.!!
Quanto mi fa strano pensare che abbia finito questa storia non potete capire.
Dopo 35 capitoli mi ero affezzionata ai personaggi ahaah 
Comunque inizio con questo commento finale e poi passo ai ringraziamenti:
Ho voluto fare il salto temporale perchè credo che chiudere la stroria con il matrimonio fosse la cosa migliore, ma farvi vedere come a distanza di tempo Damon ed Elena fossero gli stessi che bisticciano, giocano e si amano mi piaceva un sacco, per non parlare del fatto di farvi vedere anche la loro famiglia composta non più solo da Faith ma anche da Alexander.
Avrei voluto anche rendr più partecipi nei dialoghi tutta la combricola, ma veniva su un romanzo, non un epilogo, quindi ho cercato in modo secondario comunque di renderli presenti.
Spero abbiate colto i più riferimenti a tutta la storia come il dondolo della vecchia casa dei Gilbert, dove Elena aveva parlato con il padre, il matrimonio, la vecchia casa di Manhattan dove si è svolta tutta la storia... e poi ovviamente il discorso della 6x02 di Elena quando parla del momento in cui è nato il suo amore per Damon ;D 
Bona basta, sull'epigolo nient'altro da dire, ora passo ufficialmente alla parte personale.
Davvero grazie a tutte le persone che mi hanno letta, seguita e commentata. Come ho detto in precedenza se non avessi avuto responsi positivi non sarei stata spronata a scrivere così a lungo. Nella mia testa la storia era nata ovviamente come una long, ma se sono arrivata a 35 capitoli è stato anche grazie al vostro supporto.
Spero davvero che quando tornerò a pubblicare, riuscirò a ritrovare il vostro stesso entusiasmo nel leggermi perchè siete state meravigliose.!!
Ora basta, sto diventando troppo smielata ahhaha
Un grosso bacio e alla prossima storia.!!
Vostra 
A.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: cioco_93