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Autore: LaVampy    05/07/2016    1 recensioni
Un piccolo Max Lightwood alle prese con la magia, con la famiglia e con l'arrivo di un nuovo fratello. *spoiler* delle Cronache dell'Accademia. e spoiler " La signora della mezzanotte"
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Malec's family'
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Magnus era arrivato appena saputo, aprendo un portale, non prima di avere lasciato Max nelle mani sicure di sua cognata. Aveva il cuore a mille, le notizie erano frammentarie ma da quello che aveva capito, durante una battuta di caccia , Jace e Alec erano rimasti vittima di un’imboscata. Nonostante regnasse la pace da alcuni anni, ogni tanto qualche episodio isolato ancora succedeva e come sempre le vittime predesignate erano i Nephilim.  E questa volta in mezzo vi erano capitati i due Lightwood. Era preoccupatissimo. Quando Izzy l’aveva raggiunto per spiegargli cosa era successo, era andato in pezzi. Aveva evitato di urlare solo per non turbare Max, che stava guardando la televisione. 

“Vai in istituto Magnus, per favore” gli aveva chiesto Izzy . “A Max penso io, sotto c'è Simon che ti sta aspettando”.

“Mirtillo, resta con la zia io devo andare da Papà Alec, ve bene?”. “Con zia” ripeté diligente Max.

E detto ciò si avviò giù dalle scale, chiamò Simon aprì portale e si diresse all’istituto con il cuore in gola.

Jace era quello che aveva più danni e un evidente taglio da cui fuoriusciva un liquido bluastro . Era stato contaminato da un veleno di una pianta rara. Magnus subito pensò alle fate. Le avrebbe sterminate se solo avesse potuto. Uccise una per una, ma conviveva con un cacciatore e aveva votato a favore degli accordi. Anche se in quel momento si trovò a maledire la sua posizione di rilievo.

Alec gli ando’ incontro zoppicando. Aveva escoriazioni in tutta la parte alta del busto. La maglietta nera strappata in più punti . “Sto bene!Pensa a Jace” disse appena vide lo sguardo preoccupato di Magnus .
“Va bene” rispose Magnus e guarì le ferite di Jace e riuscì a togliere totalmente il veleno dal Sangue del cacciatore, grazie anche all’aiuto di Clary, che diligentemente seguiva le sue indicazioni.

il problema sorse quando si alzò e vacillò, non era più allenato e perse quasi totalmente le forze salvando Jace.
 “Amore, prendi le mie mani” disse Alec ma lo stregone rifiutò. “Ne hai bisogno te. Io mi riprendo, tu pensa a guarire. Ora andiamo a casa. Ho solo bisogno di lavarmi e coricarmi”, disse Magnus, guardandosi bene dal toccare Alec. Con le ultime forze aprì un portale e una volta a casa, congedarono Isabelle  . 
 
Magnus andò a controllare Max e Alec si diresse in bagno. Una volta dentro sentì la tensione abbandonarlo. Si tolse lentamente la maglia, trattenendo il respiro laddove si era incollata alle ferite. Aveva male alle costole e dietro la schiena sentiva bruciare come se avesse una lama rovente appoggiata alla carne viva. Si guardò allo specchio e vide un lungo e profondo taglio  a metà schiena. Il sangue usciva copioso macchiando il vano doccia, ora che la maglia non c'era più.  Non voleva che Magnus si preoccupasse e decise di non chiamarlo, perché aveva bisogno di riprendere le forze,ma stava veramente male. A fatica si infilò sotto la doccia e riuscì a lavarsi lo sporco e la tensione dalla pelle, e a contatto con l’acqua calda la ferita riprese a sanguinare copiosa.  

Sentiva le forze venire meno e decise di uscire dalla doccia prima di svenire. Prese lo stilo e si disegnò una runa di guarigione, cercando di non urlare per il dolore. Chiamò Clary per sapere come stava Jace ed ottenute le risposte che voleva, posò il cellulare vicino al lavandino e prese una salvietta per tamponare la ferita che grazie al suo Irazte aveva smesso di sanguinare.
 
Uscì dal Bagno infilandosi solo un paio di pantaloni. Mettere la maglia era fuori questione . Aveva troppo male, faceva fatica a respirare. Aveva certamente qualche costola incrinata, se non addirittura rotta. Si diresse in camera e vide lo stregone che stremato  era crollato sul letto. Il cuscino di Alec stretto a se. 
 
Udì Max piagnucolare dalla sua camera. “Papà Alec” disse Max e fece segno con le braccia di essere preso in braccio . Alec si abbassò e lo prese .

Ma non riuscì a trattenere un gemito di dolore.

Max stava osservando attentamente il padre . “Papà Alec Bua ?” chiese innocentemente il piccolo stregone. “Sì Max, Papà Alec Bua, ma parla piano perché papà Magnus fa la nanna”. E detto questo si sedette sulla poltrona. Max sembro’ pensare un attimo ed infine esclamo’ “Brutta bua.”

Max si addormentò quasi subito . Mentre una sensazione di pace circondava il cacciatore. Non aveva più dolore , pensò mentre si alzava . E solo allora, quando staccò Max dalla sua maglia  vide le fiammelle gialle che avvolgevano le manine del piccolo.
 Lo aveva guarito pensò baciandogli la testa. Il suo piccolo ometto si disse orgoglioso.
 
Si diresse in camera e scostando le coperte si unì a Magnus che gli si strinse contro.
“Perché non mi hai detto che stavi male?” biascico’ Magnus.
“Come lo sai?” chiese stupito il cacciatore.
“Perché sai di Mirtillo. Ogni stregone ha la sua magia e il suo odore”, spiegò Magnus crollando immediatamente in un sonno profondo, il viso appoggiato al petto del compagno. 
   
 
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