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Autore: piccola_Calliope    05/07/2016    1 recensioni
Storia teach and love, tema più che trattato, ma ognuno lo tratta a modo suo.
Gloria si sta per laureare se non fosse per Alessandro, lo stronzissimo assistente del prof che si imbatte nel cammino della povera Gloria.
Odio è quello che scorre fra i due, ma i loro sguardi dicevano altro, dicevano tutto tranne che odio.
Dal testo:
-Se ha smesso di scrutarmi potrebbe anche passarmi la carta d'identità e iniziare con l'argomento a piacere-sbotta,classico, tanta bellezza non può essere accompagnata a gentilezza e intelligenza.
-Non la scrutavo-dico.
Spero di avervi incuriosito.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Non ci posso credere

POV. ALESSANDRO
Erano le 16:00 passate quando avevamo finalmente concluso con tutti gli esami.
-Te ne eri accorto vero?-mi chiede il professore, mentre stiamo uscendo dal edificio.
-Cosa?-domando.
-Che Gloria era la ragazza che tenevo d'occhio da tanto tempo-afferma.
Io non so cosa rispondere, non so se dire la verità o fare il finto tonto.
-La sua bravura non passa inosservata-affermo e decido di non mentire, il professore aveva una certa fiducia in me...
-Hai fatto quella domanda proprio per farla cadere vero?-mi domanda.
-Professore io...-qui non so che dire, non penso che dire la verità possa aiutarmi.
-E' scorretto quello che hai fatto, però la mia assistente non sarebbe dovuta cadere in una domanda simile, quindi hai fatto bene-mi sorride.
-Non la prenderà più come assistente?-domando fin troppo entusiasta.
-Non è ancora pronta, ma al prossimo appello sono sicuro che sarà impeccabile-afferma.
-Ah certo-dico.
-Alessandro la prossima volta non voglio che la metti in difficoltà volontariamente, per la voglia di far cadere il tuo nemico, sei ambizioso, ma sai ha ragione Gloria la sua presunzione non la porterà da nessuna parte ma nemmeno la tua, non farmi pentire della scelta fatta qualche anno fa-mi dice.
-Non la deluderò professor Vinci-affermo.
-Un'altra cosa, cerca di non sedurre le alunne, sono stato giovane anche io, ho visto ragazze avvenenti anche io, ma sono sempre stato professionale, so benissimo che ti intrattieni con qualcuna di loro e ti pregherei di smettere-mi ammonisce.
-Sarà fatto-affermo, non lo credevo cosi sveglio il caro professor Vinci.
-Almeno che non pensi possa essere qualcosa di serio-mi dice.
-Non si offende se le dico che non sono fatto per i rapporti seri? Comunque eviterò di intrattenermi con le alunne-dico.
-Non hai incontrato quella giusta, per quello non sei fatto per le cose serie-afferma lui sorridendo.-Adesso caro Alessandro vado che mi aspettano a casa mia moglie, mia figlia e il mio cane-mi da una pacca sulla spalla e va via.
Anche io decido di tornare a casa e passare la restante giornata a poltrire sul divano, ero stanchissimo.
Apro il portone del mio appartamento e a differenza del professor Vinci io non trovo nessuno.
Va bhe non è un problema, in 28 anni non ho mai desiderato avere una moglie, dei figli o dei cani...
Adoro la mia solitudine.
Mi libero di quel completo fin troppo scomodo, per sostituirlo con una tuta e una maglia e poi mi rilasso sul mio divano.

POV. GLORIA
Arrivata a casa non trovo nessuno, Greta era di turno...
Mi libero dei tacchi, mi butto sul divano e ricomincio a piangere, avevo cosi tanti progetti dopo quest'esame, ma Alessandro quel assistente stronzissimo, ha distrutto tutto.
Sento il lontananza il mio cellulare squillare...
E' mia madre.
-Mamma-rispondo.
-Com'è andata tesoro? Quando arrivi con il treno? Papà è andato a comprare i dolci-afferma allegra.
Io singhiozzo.
-Piccola che succede?-mi domanda.
-Mi hanno rimandata-dico.
-Tesoro smettila di scherzare, stasera vuoi che la mamma ti prepara il suo polpettone?-mi domanda.
-Mamma dico davvero, il professore ha fatto di tutto per mettermi in difficoltà, non mi laureerò a Dicembre-affermo.
-Ma come piccola?-mi domanda.
-Non mi ha interrogato il prof, ma l'assistente, che voleva bocciarmi dal primo istante in cui mi sono seduta-dico.
-E non potevi farti interrogare dal prof?-mi chiede lei.
-Non ha voluto-sospiro.
-Ma che stronzi-afferma rabbiosa mia madre.
-Andrò fuori corso e mi laureerò probabilmente verso marzo se non direttamente l'estate prossima-sbuffo sonoramente.
-Va bhe piccola non preoccuparti-dice lei, grazie a Dio i miei non erano genitori opprimenti, credevano in me e soffrivano con me quando qualcosa mi andava male.
-Mamma penso di rimanere qui considerando che lunedi dovrò seguire le lezioni di quello stronzo del prof-sbuffo, quanto lo odiavo quel Alessandro Castelli.
-Va bene tesoro ci sentiamo più tardi allora e stai tranquilla, tu sei forte e non sarà uno sciocco professore a rovinarti-afferma dolcemente, vorrei tanto poterla abbracciare un secondo.
In quei cinque anni quello che mi era mancato di più di Napoli era proprio la mia famiglia, mio padre cosi burbero ma allo stesso tempo dolcissimo, mia madre cosi paziente, premurosa e dolce e il mio fratellone, aveva solo un anno più di me, ma mi proteggeva e mi diceva sempre che ero la sua piccola e mi faceva sentire tale, lui viaggiava molto e nemmeno quelle poche volte che tornavo a Napoli lo incontravo, per adesso si trova a New York e non so cosa sta facendo, sicuramente starà inseguendo qualche ragazza.
Quanto mi manca Cristian...
Decido di farmi una doccia e di mettermi a letto, Greta sarebbe rientrata dopo le 21:00.
Erano le 22:00 quando il portone di casa si apre.
-Vestiti e usciamo-urla Greta dalla cucina.
Io mi copro il viso con un cuscino e nemmeno rispondo.
-Non coprirti il viso con un cuscino so che lo stai facendo-afferma aprendo la porta di camera mia.
-Non sono in vena di uscire-affermo.
-Vuoi passare il venerdi sera, il sabato e la domenica rintanata a letto?-mi domanda sedendosi sul letto.
-Voglio morirci in questo letto-sbuffo.
-Tesoro lo so che avevi tantissimi progetti, che per te quest'esame era importantissimo, ma il mondo non finisce qui, esci da quel letto, indossa un bel vestito, truccati ed esci a divertirti, al prossimo appello andrà alla grande-dice lei convinta, Greta era cosi, positiva, vedeva il bicchiere sempre mezzo pieno invece io ero più realista, anzi per lei ero proprio pessimista, ma io ero fatta cosi non potevo farci nulla.
-Dove vorresti andare?-le domando, liberandomi del cuscino sulla mia faccia.
-A trovare ragazzi non credi che sia tanto che non faccio sesso?-mi chiede aprendo il mio armadio.
-Greta Dio Santo!-esclamo.
-Da quando mi ha lasciato quel bastardo non sono più uscita con nessuno-afferma.-Carino questo me lo presti?-mi domanda osservando con gli occhi a cuoricino un mio vestitino verde scuro tempestato da brillantini.
-Voglio morire-esclamo.
-Sei catastrofica, indossa questa-mi lancia una di quelle tute intere, eleganti che vanno molto di moda, questa era davvero molto bella, era semplicissima, fine, di un nero leggermente opaco.
-Gre ti scongiuro fammi restare qui-quasi la supplico.
-Preparati forza-lei esce con in mano il mio abito verde.
-Si comunque prendi il vestito come se fosse tuo-le urlo.
-Lo so tesorino-mi urla lei di rimando.
Io decido di indossare quello che lei mi ha lanciato in faccia, non avevo voglia di cercare altro, tiro fuori dei sandali rossi con il tacco vertiginoso, una pochette dello stesso colore, un filo di matita nera e un po' di rossetto rosso.
Mi metto in salotto e attendo la mia migliore amica, che esce dalla sua camera qualche minuto dopo, indossa il mio abito, le decoltè nere che mi aveva prestato quella mattina, i suoi meravigliosi capelli rossi, avevano dei boccoli nelle punte, lucidalabbra color pelle e uno smokey eyes verde che si abbinava perfettamente con tutto.
-Andiamo splendore-mi prende per mano e mi costringe ad uscire da casa.

POV. GRETA
Gloria era più che avvilita a causa di quel esame, l'avevo trovata a letto come quando si era lasciata con il suo ex e questo era davvero grave, lei si comportava cosi solo quando stava davvero male.
Volevo farla uscire e svagare, alla fine era solo un esame che al prossimo appello avrebbe superato brillantemente.
-Non puoi capire che stronzo quello-sbuffa mentre guido verso un localino carino.
-Tesoro gli assistenti hanno il brevetto per la stronzaggine-affermo, anche a me poco prima della laurea era capitato un assistente stronzissimo che mi aveva rimandato.-E' successo anche a me, ma guardami adesso, faccio il lavoro dei miei sogni-esclamo contenta, si fare l'infermiera era il mio sogno, fin dal liceo adoravo le materie scientifiche, mi avevano rapito il cuore, le trovavo cosi interessanti.
-Con che presunzione poi...-vedo Gloria stringere i pugni.
-Sarà il solito cesso represso-affermo.
-Non parliamone più ti prego-sbuffa lei.
Arriviamo in un localino, lontano dal centro di Roma gestito da un amico di un mio collega, era sempre molto frequentato, il posto perfetto, per trovare qualche ragazzo carino per far distrarre la mia migliore amica e passarmi il tempo io.
-Quanto odio la confusione quando sono cosi giù di morale-sbuffa Gloria mentre stiamo per entrare nel locale.
-Dov'è finita la regina delle discoteche?-le chiedo ridendo, Gloria in discoteca era una vera pazza un tempo, ballava notti intere senza fermarsi un attimo, era quasi sempre l'ultima ad andare via...Diciamo che crescendo questo suo lato folle è un po' svanito.
-E' morta tempo fa, voglio bere qualcosa di forte-afferma e senza dire altro si dirige verso il bancone.
-No dai balliamo-la tiro a centro pista.
Lei inizialmente non si muove e sbuffa, ma poi appena parte la canzone giusta, inizia a scatenarsi...
-Eccola qui la mia regina-rido di gusto.
Anche lei ride e sembra molto più serena, all'improvviso io mi rendo conto che dal bancone un figo pazzesco ci fissa.
Alto, muscoloso, barba incolta di un giorno, capelli perfettamente tagliati tra il nero e il castano scuro, camicia bianca aperta fino al terzo bottone e jeans aderenti.
-Non puoi capire che figo pazzesco che ci sta fissando-dico alla mia migliore amica.
-Prendilo tu, non fa per me, non mi va-dice.
-Tesoro con uno cosi ti va e come se ti va-la faccio voltare nella direzione del misterioso ragazzo.
-Non ci posso credere-afferma Gloria.
Il ragazzo nel vederla sorride apertamente...

POV.ALESSANDRO
Io ero un tipo abbastanza abitudinario, il venerdi sera frequentavo il solito locale, dove a fine serata non tornavo mai solo, il sabato cena con gli amici e poi pub e la domenica chiuso in palestra, il mio weekend era uguale ormai da quasi 5 anni.
Quel venerdi diventa un po' più divertente nel momento in cui nel mio solito locale vedo entrare la signorina Gloria Forti mano nella mano con una rossiccia.
Le osservo, si mettono a ballare e ridono come delle scalmanata, classico atteggiamento da ragazzina...
Ad un certo punto la sua amica mi nota, mi fissa e dice qualcosa a lei...
Due secondi dopo gli occhi di Gloria si posano su di me, io sorrido apertamente appena la vedo e le alzo il bicchiere a mo' di saluto.
La vedo sbuffare.
Non è felice di vedermi, come farà a seguire i prossimi due mesi di lezione con me?
La sua amica non mi toglie gli occhi di dosso.
Lei invece mi ignora, non adoro essere ignorato, se a farlo poi è un insulsa ragazzina.
-Ha un bigliettino?-domando al banconista.
-Si certo-mi risponde.
-Può passarmelo? Con una penna cortesemente-dico.
-Ecco a lei-mi passa cosa gli ho chiesto.
Io scrivo un bigliettino per la cara Gloria.
-Potrebbe portarlo a quella ragazza bruna accanto alla rossa con il vestitino brillantato?-chiedo.
-Certamente-il ragazzo mi sorride e porta il bigliettino a destinazione.

POV. GLORIA
-Tesoro che succede?-mi domanda Greta, mentre io fisso ancora quello stronzo di Alessandro Castelli.
-Quel figo pazzesco lo sai chi è?-domando un puntino acida.
-Non mi dire che è lo stronzo?-Greta spalanca letteralmente la bocca.
-Esatto-sbuffo e mi rimetto a ballare ignorandolo, dopo che lui ha alzato il bicchiere nella mia direzione a mo' di saluto.
-Ma che figo-esclama Greta.
-Greta ti prego-sbuffo.
Lei non smette di fissarlo un secondo.
-Non fissarlo, che lo fai montare-la rimprovero.
-Scusami ma non ho mai visto tanta bellezza concentrata in un solo corpo-esclama lei sbavando...
-Stai per sbavare Greta-affermo alzando un sopracciglio.
-Mi scusi, questo è per lei-il ragazzo che poco prima si trovava al bancone mi consegna un bigliettino.
Sta per allontanarsi ma io lo fermo.
-Da parte di chi?-domando.
Lui non risponde ma guarda lo stronzo.
Io allora senza nemmeno leggerlo, mi volto verso Alessandro e con sorriso malefico lo strappo.
-Riportagli questo-consegno i pezzetti di carta al ragazzo.
-Ma nemmeno hai visto cosa ti ha scritto-afferma Greta.
-Uno come quello non merita considerazione, un invertebrato, un coglione, presuntuoso, si sente Dio sceso in terra solo perchè bello da mozzare il fiato-vedo Greta fare strani gesti con la testa.
-Non si preoccupi signorina la sua amica non è cosi furba da capire che le sta indicando la mia presenza alle sue spalle...Quindi non dà un taglio a quella sua linguaccia-dietro di me sento la voce dello stronzo.
-Ho solo detto quello che penso-affermo voltandomi.
-Bello da mozzare il fiato?-ride di gusto.
-Non si fissi ad una sciocchezza simile, si concentri su altro-sorrido malefica.
-Coglione? Presuntuoso? Invertebrato? Su cosa mi devo concentrare?-mi domanda sorridendo.
-Su ogni singolo insulto che le ho rivolto-rispondo e mi volto, per me il discorso era chiuso.
-Vedo che la delusione per l'esame di stamani è andata subito via-mi dice lui.
-Mi perdoni professore ho dimenticato un insulto-lo fisso in quegli occhi straordinari, perchè deve essere cosi dannatamente bello?.
-Mi dica signorina Forti-sorride.
-Stronzo-sbotto.
-Si rende conto che io potrei bocciarla per il resto dei suoi giorni?-mi domanda ridendo.
-Solo perchè rispetto alle altre che sono pronte a soddisfare le sue voglie sessuali io le sbatto la verità in faccia?-domando.
-Hai davvero una linguaccia-ride.
-Ricominciamo a darci del tu?-domando.
-Sei cosi sfrontata e presuntuosa-afferma.
-Un po' come te-sorrido.
-Signorina Forti avrebbe dovuto leggere il mio bigliettino-sorride.
-Ci ridiamo del lei...Mi scusi professore ma non volevo leggere qualche cavolata-rispondo.
-Magari avrei potuto suggerirle la risposta alla domanda in cui lei oggi è caduta-mi fa l'occhiolino.
-Non ne ho bisogno-dopo aver detto questo rispondo alla domanda di questa mattina, correttamente questa volta ne sono certa.
Lo vedo sorpreso.
-Sorpreso Alessandro?-domando soddisfatta.
-Non puoi chiamarmi Alessandro-mi ammonisce.
-Sennò che fai? Mi punisci?-chiedo ridendo.
-Sei una ragazzina-afferma.
-Detto da te che sei un donnaiolo incallito è un complimento-rispondo.
-Smettila di insultarmi rischi grosso-mi ammonisce.
-Dovrei avere paura?-domando fissandolo.
-Mi sto annoiando-sbuffa Greta.
-Anche io Greta, andiamo a prenderci qualcosa da bere-prendo per mano la mia migliore amica.
-Vuole portarti a letto-afferma Greta appena siamo lontane da Alessandro.
-Ma che dici?-affermo schifata.
-E tu anche-ride lei.
-Ma quando mai, smettila-la spintono scherzosamente.
-Tu lo prendi tesoro mio, la sua attenzione era tutta su di te e poi quando gli hai risposto alla domanda che ti ha fatto cadere stamattina l'hai completamente conquistato-mi spiega.
-Greta tu guardi troppe commedie romantiche-con in mano la mia birra mi volto e vedo il professorino stretto a una biondina tettona.-Guarda-lo indico.
-Guarda mentre balla con lei chi fissa-ride Greta, e in effetti Alessandro mi fissava.
Due secondi dopo vedo la lingua del professorino entrare in quella della biondina, ma i suoi occhi sono sempre su di me.
-E' una sfida la sua-ride Greta.
-Ammettilo saresti voluta essere al posto della biondina-rido.
-Tu prima di me bellezza-mi fa l'occhiolino Greta.
Restiamo un altro po' a chiacchierare e lanciare qualche sguardo al professorino e alla sua accompagnatrice e poi verso 1:30 andiamo via.

POV. ALESSANDRO
La bionda che avevo conquistato quella sera, giaceva stesa accanto a me sul letto, era una tipa violenta, mi aveva lasciato un morso vistoso sul collo.
Probabilmente mi sarebbe comparso un livido.
Indosso i boxer e vado a bere un sorso d'acqua.
Sul tavolinetto in salotto noto un libro....
Lo apro e trovo la risposta che Gloria quella sera in un locale pieno di confusione, mi aveva dato.
-Perfettamente giusta-affermo.
''-Sorpreso Alessandro?-mi domanda soddisfatta''
Quando era tornata a casa, era andata a cercare la risposta e l'aveva studiata, aveva ragione il professor Vinci era un soggetto più che valido.
Quasi quasi mi ero pentito di averla rimandata...
-Hey perchè non torni a letto?-la bionda si avvicina a me e mi bacia il collo.
-Hey perchè non torni a casa tua?-le chiedo scortese.
-Hey brutto stronzo-la bionda mi spintona.
-Senti zuccherino sparisci-sbuffo e mi butto sul divano.
La bionda prende un posacenere di grande valore e lo butta a terra.
-Ma sei pazza?-le chiedo urlando.
-A me non mi usi e poi mi saluti con un hey perchè non torni a casa-dice nervosa.
-So fare di peggio-nervoso vado in camera prendo i suoi vestiti e solo in intimo la spintono fuori da casa mia e le consegno gli abiti.
-Brutto stronzo-urla fuori dal portone.
-Ma guarda questa!-affermo nervoso osservando il mio posacenere, ormai distrutto.

POV. GLORIA
Quel sabato mattina io e Greta lo avevamo passato facendo shopping, visto che lei aveva il turno di notte...
Il pomeriggio l'ho dedicato invece al ripasso.
Di sera controllando il sito mi rendo conto che il programma del professor Castelli non è presente...
Allora in un pezzetto di carta mi segno la sua email e gliene invio una.
''Salve professor Castelli. Mi perdoni l'ora e mi scusi per il disturbo, ma notando che sul sito non è presente il suo programma, vorrei sapere che libri acquistare per integrare le mie conoscenze con ciò che lei richiede.
Attendo sua risposta.
Cordiali saluti.
Gloria Forti''
Fredda e professionale, si con quel professore dovevo essere cosi, il mio comportamento della sera prima è stato inopportuno, come ho detto a Greta quel tipo non merita importanza, io dovrò tollerarlo i due mesi di lezioni, poi mi farò interrogare e sparirà dalla mia vita.

POV.ALESSANDRO
La domenica è il giorno sacro della palestra, dopo aver trascorso una faticosa giornata lì, rientro, mi faccio una bella doccia e poi mi metto a controllare la posta elettronica...
Con mio sommo piacere trovo un email di Gloria Forti.
Un email fredda e professionale, come quelle che ricevo ogni giorno da parecchi studenti...
Che fine ha fatto il suo spirito, come dire...Focoso?
Decido di risponderle.
''Signorina Forti, mi sorprende trovarla cosi dimessa nei miei confronti...
Dov'è finita la ragazza ''focosa'' del venerdi sera? Quella pronta a chiamarmi con epiteti più che eleganti del tipo coglione, stronzo o invertebrato. Dov'è finita la ragazza con i rossi tacchi vertiginosi?
Addirittura mi ha scritto cordiali saluti e fino a venerdi sera mi ha dato del tu e chiamato per nome...
E' forse bipolare cara Gloria? ''
Sto tutta la sera ad aggiornare la posta ma non ricevo risposta.
-Ragazzina presuntuosa!-sbuffo richiudendo con una mossa violenta il mio portatile.

POV. GLORIA
Mi aveva risposto domenica sera, senza minimamente fornirmi le informazioni che gli avevo chiesto.
Aveva ripreso a stuzzicarmi...
Quel lunedi mattina alle 8:00 sono già seduta in prima fila.
Lui alle 8:22 fa il suo ingresso ventiquattrore, completo nero elegante ed espressione serissima; sembra quasi un altro.
-Buongiorno-afferma osservando i suoi alunni, fin quando il suo sguardo per un minimo secondo si posa su di me.
Accende il proiettore e poi inizia con la sua spiegazione.
Scioccante l'argomento trattato è proprio la maledetta domanda che mi ha fatto rimandare...
Spesso durante la spiegazione i suoi occhi si incontrano con i miei.
Io prendo quanti più appunti possibili.
E mi sorprendo parecchio, l'avevo giudicato male, credevo che fosse uno di quegli assistenti che poco sa, invece lui è molto preparato e ci mette passione in ciò che fa...Un po' come me.
E' quasi piacevole la sua lezione.
Finita la lezione varie ragazze si avvicinano a lui per chiedere chiarimenti, più che altro per far vedere a lui le loro vertiginose scollature, che ridicole.
Quando le ochette si allontano io mi avvicino per chiedergli nuovamente il titolo dei libri da integrare a quelli già studiati.
-Salve professore-affermo.
-La sua maleducazione signorina Forti è inaudita non ha risposto al email-risponde.
-Lei è più maleducato di me in quanto io le ho chiesto un informazione e lei mi ha risposto con le solite prese in giro, volte a stuzzicare una sua alunna-affermo.
-Stuzzicare? Secondo lei perchè la stuzzico?-ride.
-Mi dica lei-rispondo.
-Non crederà che io la voglia portare a letto con il mio modo di fare?-mi domanda non smettendo di ridere un secondo, probabilmente con il suo atteggiamento spera di ferirmi, facendomi capire che uno come lui, bello e popolare non andrebbe mai a letto con me, con una ragazzetta insulsa...
-Bhe se questo è quello che lei vuole fare sono solo problemi suoi perchè io non andrei mai a letto con un uomo come lei, non si offenda come ha già sentito pronunciare dalla mia bocca la trovo molto affascinante ma oltre questo non trovo altro e non mi sono mai piaciuti gli uomini insipidi-dico questo sorridendo, vittoriosa.-Ah professore la prossima volta si scelga un amante meno violenta, il fondotinta non copre i lividi provocati dai morsi-gli faccio un occhiolino e lo lascio lì completamente sorpreso.
Angolo autrice
Salve care :) ecco un nuovo capitolo...Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite.
Come vedete Alessandro e Gloria sono tipetti molto particolari, ma nemmeno Greta scherza.
Se vi va fatemi sapere che ne pensate della storia. Il vostro giudizio per me è più che importante.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

  
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