PAURA
Ho paura di vivere,
dato che ho paura di camminare
sulle strade polverose di un deserto
in grado di stordire, col suo
concerto.
Un concerto di voci
dalle tonalità dolci,
ma tutte solitarie, abbandonate
nel bel mezzo della sabbia, ormai
disidratate.
Ho pure paura di respirare,
vi prego, smettetela di aiutarmi a
camminare!
Io, anche da solo, ce la posso fare,
me la sento, lasciatemi stare!
Ho paura di attingere
alla fontana della vita, e lì di
bere,
sorseggiando, una sorta di linfa
neutrale,
trasparente, pura e naturale.
E allora, di cosa non ho paura?
Non lo so, mi servirebbe una cura
che mi aiutasse a prendere della vita
mia le redini
e poi, d’involarmi come le rondini.
Ma io ho paura anche di volare,
non mi servirebbe la cura miracolosa
di un dottore,
mi basterebbe solo cercare un po’ di
spessore
all’interno della mia coscienziosa
identità, per poi lasciarmi andare.
Ma se poi mi lasciassi andare,
cadrei,
e cadere proprio non vorrei,
ho paura dei baratri bui e oscuri,
e le cadute sono solo per ossi duri.
Ecco, alla fine allora forse esiste
solo la paura di cadere
dal flebile ramo su cui la vita ci ha
posto fino allo scadere
del nostro percorso, umile e tortuoso
che però ha un valore inestimabile,
anche se a tratti è molto doloroso.
NOTA DELL’AUTORE
Ciao a tutti, carissimi lettori e lettrici!
Ecco a voi un piccolo componimento… non so bene cosa mi abbia
spinto a scriverlo, ma mi è parso gradevole da leggere fin da subito. Spero che
vi sia piaciuto.
Grazie per continuare a sostenere e a supportare la raccolta!
Ve ne sono infinitamente grato.