Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _crucio_swag_    07/07/2016    1 recensioni
Sesto anno ad Hogwarts. Draco si ritrova a dover ingannare Harry oltre ad uccidere Silente. Sembra facile ma un sentimento mai provato prima a cui neanche il re delle serpi sa dare un nome gli impedirà di portare a termine ciò che il Signore Oscuro gli ha ordinato. Riuscirà a cambiare la sua anima? Riuscirà a distinguere ciò che è giusto da cio che non lo è? Riuscirà a sciogliere il ghiaccio che avvolge i suoi occhi e il suo cuore?
Questa storia non sarà delle più felici ma vi posso assicurare che avrà un bel lietofine.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 6

non eravamo solo amici?



Draco e Zabini spinsero la porta ed entrarono ai Tre Manici Di Scopa.
Era piuttosto piacevole il calore che aleggiava nell’aria di quel posto rispetto al freddo pungente di quei giorni di Novembre, all’esterno.
Presero posto ad un tavolo in fondo al locale in modo da parlare tranquillamente senza essere sentiti da orecchie indiscrete e attesero l’arrivo di un barista. Quello non ci mise molto a presentarsi.
“Prego ragazzi, cosa ordinate?” chiese gentilmente.
Zabini parlò per primo “Io prendo una Burrobirra – rivolse lo sguardo verso il biondo – tu Draco?”
Il biondo ci pensò su un attimo poi rispose “Un bicchiere di idromele”
Il barista scrisse le ordinazioni su un foglietto. “Perfetto e… gradite qualcos’altro?” chiese poi.
“Per il momento nulla, grazie” rispose Blaise per tutti e due.
L’uomo fece un cenno e si diresse verso il bancone.

 
“Allora Draco, raccontami un po’ della questione ci-resto-male-per-Potter” disse Blaise mentre sorseggiava la sua TERZA Burrobirra e le guance cominciavano ad arrossarsi per la sbronza.
Il biondino rimise un attimo in ordine tutti i pensieri, poi rispose “Allora, mettiamo subito in chiaro che del piccolo Potty non me ne frega niente. Nonostante questo però è sempre una persona e io ho rischiato di ucciderlo…”
Zabini lo interruppe “Si certo! Non te ne frega niente eh? E allora come spieghi l’altro giorno a lezione con Piton quando l’hai difeso?”
Draco aprì la bocca come per voler dire qualcosa ma poi la richiuse. Si mise più composto sulla sedia e appoggiò i gomiti sul tavolo, solo dopo si decise a parlare “Vedi, sarò pure stronzetto certe volte ma ciò non significa che non sia leale. Volevo solamente pareggiare i conti con lui così non mi avrebbe potuto ricattare. Quindi, visto che l’ho quasi ucciso, per farmi perdonare ho voluto fargli un piccolo favore. Nulla di così strano o complicato!”
Zabini non ne era poi così convinto “Tu sei matto! Porco Godric, è Potter! Non un’altra persona, è il nostro peggior nemico! Dovresti essere triste per non averlo ucciso definitivamente!”
Il biondo sospirò, la realtà era che neanche lui sapeva cosa gli era preso quando aveva visto il Grifondoro in quelle condizioni, semplicemente aveva sentito il bisogno di aiutarlo. Aveva provato un sentimento del tutto nuovo a cui non sapeva dare un nome. Si trattava forse di compassione? Beh, non poteva saperlo.  “Pazienza, quel che è fatto è fatto – disse – ma guardiamo il lato positivo, ora Potter si fiderà di più di me e se magari cerco di farci amicizia dopo potrei convincerlo a fare qualsiasi cosa io voglia” sorrise compiaciuto.
Blaise batté forte una mano sul tavolo facendo prendere un colpo al biondino “Pazienza? Prima fai un favore a Potter e poi dici pazienza?”
Draco lo sguardò con gli occhi sgranati “Blaise, stai bene?” gli chiese.
“No che non sto bene Draco! Non puoi dire una cosa del genere! E vorresti anche farci amicizia, questa è buona! Sei forse innamorato di lui?” urlò facendo girare tutte le teste nella loro direzione.
Draco li poggiò una mano sulla spalla e con quel gesto Zabini sembrò rilassarsi “Calmati per favore. Sei forse… geloso?”
Blaise arrossì violentemente “No… però io… insomma io… io sono tua amico dal primo anno di Hogwarts, ti ho sempre aiutato e ti sono sempre stato accanto e ora vuoi dirmi che preferisci lui a me?” una lacrima li scivolò sulla guancia.
“Blaise, io non preferisco nessuno a te, sei il mio migliore amico e lo sai benissimo! Non ti permettere mai più di pensare una cosa del genere, io… - fece una faccia schifata per la cosa sdolcinata che stava per dire, non l’aveva mai detta a nessuno, forse solo a sua madre ma se si trattava di far star meglio il sua amico l’avrebbe fatto volentieri - …io, ti voglio bene ok?”
Il viso di Zabini si illuminò “Dici veramente?” chiese.
“Sì” rispose il biondo.
Blaise si avvicinò pericolosamente a Draco e con le guance rosse sia per l’imbarazzo sia per la sbronza sussurrò “Ti amo Draco” e prima che il biondo potesse reagire in qualunque modo l’altro ragazzo lo afferrò per la cravatta verde e argento e lo attirò a se poggiando le labbra sulle sue. Il primo istinto di Draco fu staccarsi da lui schifato ma il suo amico non glielo permise e fu costretto a rispondere al bacio. Per fortuna Zabini fu il primo a staccarsi “Allora? Che ne dici?” gli chiese gentilmente.
Il biondo lanciò un’occhiata intorno a se, tutti gli occhi erano puntati su di loro. Certo non si vedevano tutti i giorni due maschi che pomiciavano. Il suo amico doveva proprio aver bevuto troppo o almeno così preferiva credere. Era impossibile che si fosse innamorato di lui! Era impazzito sicuramente!
Doveva inventarsi subito qualcosa, e alla svelta. Per fortuna la sua astuzia non mancò di sorprenderlo un’altra volta.
Si chinò sul volto di Zabini e gli sussurrò all’orecchio “Io dico che dovresti venire in bagno con me, devo mostrarti una cosa”. Era sicuro che avrebbe pensato male.
Blaise fremette per l’impazienza.
Draco lo prese per mano e lo trascino dentro il primo gabinetto che gli capitò a tiro poi chiuse la porta a chiave “Ecco – disse – così nessuno ci disturberà”.
Zabini lo inchiodò contro il muro e lo attirò di nuovo a se mentre infilava una mano sotto alla sua camicia facendolo rabbrividire.
Il biondo prese le mani di Zabini e le staccò dai suoi fianchi, così proprio non andava. Doveva giustificarsi con lui per quel gesto di rifiuto. Sparò la prima cosa che gli venne in mente cercando di farlo pensar male un’altra volta “Aspetta, ora tirò fuori la bacchetta…” disse in modo suadente infilandosi una mano nella tasca dei pantaloni mentre continuava a recitare la sua parte. Prima che il suo amico potesse reagire in qualunque modo estrasse la bacchetta (quella magica) e puntandogliela alla tempia esclamò “OBLIVION!”.
Il viso del suo migliore amico si trasformò in una maschera di stupidità e confusione.
“Blaise mi senti?” chiese.
“Sì” disse il suo amico.
“Dimentica ciò che è successo negli ultimi 10 minuti” gli ordinò il biondino.
“Sì” rispose l’altro.
“La conversazione di oggi è stata normalissima e noi abbiamo parlato del più e del meno da buoni AMICI” e sottolineò in modo particolare quella parola.
“Sì” ripeté l’altro.
“Non dirai a nessuno di essere stato con me a Hogsmeade se te lo chiederanno, a qualunque costo”
“Si” rispose ancora Zabini.
“Molto bene. Finite incantatem!” esclamò il biondo per poi riporre di nuovo la bacchetta nella tasca dei pantaloni.
L’espressione di Blaise tornò alla normalità. Guardò Draco in modo piuttosto confuso “Che è successo? Perché mi trovo qui con te?” chiese con una certa preoccupazione nella voce.
Draco arrossì lievemente, non aveva pensato a cosa dirgli una volta finito l’incantesimo. Inventò qualcosa al momento. “Ehm… tu hai bevuto troppa Burrobirra e… e sei stato veramente male così io ti ho portato in bagno perché mi hai detto che dovevi vomitare e poi tu sei… sei svenuto, ecco!”
“Veramente?”
“Oh, sì. Davvero non ricordi niente? Niente di niente?”
Blaise si poggiò una mano sulla fronte e tento di ricordare qualcosa ma non ci riuscì “No, nulla.” rispose infine.
“Beh, allora hai veramente bevuto troppo!” il biondo non riuscì a trattenere un sorriso. L’incantesimo era riuscito e anche molto bene a quanto pareva. Il suo amico sembrava credere a tutta la storia.
Zabini non poté fare a meno di notare la felicità del biondino “Perché sorridi?” chiese.
“Oh, niente. Sono solo felice che ti sia ripreso!”
Blaise si grattò la testa a disagio. Dio quanto gli piaceva quel ragazzo! “Grazie!” sussurrò soltanto.
Draco guardò il suo orologio da taschino in oro bianco. “Molto bene. Si è fatto tardi, meglio che usciamo!” esclamò. Detto questo aprì la porta e invitò il suo amico ad uscire.
Zabini annuì e seguì il biondino.
 
Draco era ancora imbarazzato e sconvolto per ciò che era appena successo. Ringraziò Dio Salazar che il piano che aveva escogitato in quattro e quattr’otto fosse andato per il verso giusto. Almeno ora Zabini non si ricordava nulla e lui non era certo così stupido da andare a sbandierarlo ai quattro venti, se lo sarebbe tenuto per se e avrebbe aspettato che quel ricordo si cancellasse definitivamente dalla sua memoria.
Non riusciva ancora a crederci, non se l’aspettava proprio. Non gli era mai neanche passato per la mente che il suo amico potesse essere innamorato di lui. Sperava con tutte le sue forze che avesse reagito in quel modo alla sua frase solo perché aveva bevuto troppo o aveva avuto le allucinazioni, la realtà lo sconvolgeva troppo.
Era molto meglio così. Non ce l’avrebbe mai fatta a sostenere una relazione con il suo migliore amico, lui non era omosessuale. E poi l’avrebbe sicuramente fatto star male, anche se era piuttosto stronzetto questo non significava che non volesse bene ad alcune persone.
 
Il biondino si torturò le labbra mentre usciva dal bagno con Zabini subito dietro di lui.
Forse si sbagliava.
Forse la realtà non era come immaginava.
Doveva ammettere che quel bacio, anche se gli era stato dato da un maschio, era stato migliore di tutti quelli che aveva ricevuto fino ad adesso.
La verità era che gli era piaciuto.
E anche tanto.
Ora dubitava persino dei suoi gusti.
Non era possibile che fosse gay, o almeno così sperava.
Una risata fin troppo conosciuta e odiata però lo distrasse dai suoi pensieri. Voltò la testa in quella direzione e sorrise malignamente quando scoprì la fonte del rumore. Pel-di-carota-Femmina era seduta in braccio a Dean Thomas e rideva di gusto per una sua battuta.
“Tu mi piaci” disse all’improvviso Dean a Ginny.
“Anche tu a me” rispose lei.
Poi i loro volti si avvicinarono pericolosamente.
Draco non rimase a guardare, semplicemente uscì dai Tre Manici Di Scopa trascinandosi dietro Blaise.
Lo sapeva tutta la scuola che Pel-Di-Carota-Femmina stava insieme a Potter ma quello che aveva appena visto di sicuro non se l’era immaginato. Avrebbe aspettato il momento giusto per dirlo al moro. Era vero che ci stava male per averlo quasi ucciso ma non resisteva alla tentazione di vedere come avrebbe reagito.
Gliel’avrebbe detto.
Gliel’avrebbe detto eccome.




 

Note dell'autrice: Come vi sembra questo capitolo? Lasciate una piccola recensione se ne avete voglia, per favore.
Ringrazio ancora chi ha seguito, recensito la mia storia ma anche chi la legge in silenzio, nella speranza che vi stia piacendo.
Di nuovo scusate per eventuali errori, avvisatemi se ce ne sono troppi.
Detto questo non preoccupatevi se la storia non è partiolarmente felice, presto arriveranno i capitoli in cui scriverò scene e conversazioni comiche. Ovviamente contando che Draco è un mangiamorte e invece Harry deve sempre affrontare le solite rogne da Prescelto è difficile cominciare già da subito con le parti divertenti.
Un bacio a tutti.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _crucio_swag_