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Autore: Evil Ulquiorra    07/07/2016    1 recensioni
Nel 2010,una spedizione in Antartide per lo studio dei giacimenti di elio nella calotta glaciale finisce in tragedia, quando un'enorme creatura non identificata attacca la base scientifica,uccidendo gran parte dei presenti. Cinque anni dopo, Shinji Ikari ,che perse la madre a causa dell'incidente in questione,viene contattato dal padre Gendo...
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Rei Ayanami, Shinji Ikari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'ho fatto. Cavolo,ho deciso di riprender questa storia. Per tutti coloro che avevano letto il primo capitolo e si erano aspettati un aggiornamento,mi dispiace,ma la suddetta fic non aveva ricevuto l'attenzione che speravo e,in più,ero stato molto impegnato con l'esame e altri lavori. Ora,posso affermare senza ombra di dubbio che,considerando l'ottimo punteggio di ricevuto a fine anno( mi hanno accettato all'Università di Biologia Marina di Aberdeen,in Scozia),ho finalmente il tempo per riprendere questa storia e la continuerò in contemporanea con The Dark Lord Rising. Merito anche dell'ultima notizia ricevuta: il regista di Evangelion sarà anche il regista del nuovo film di Godzilla che uscirà in Giappone ad Agosto. Aspettatevi un capitolo a settimana e vi consiglio di rileggervi l'inizio,nel caso ve lo foste dimenticati. Spero di ricevere molte recensioni :)

 

Il mostro alla fine del libro

L'evoluzione doveva essere molto soddisfatta. Così soddisfatta da farsi un bel sonnellino durato 3 miliardi di anni.
Forse ha anche ammirato la sua opera con orgoglio, senza sentirsi chiamata a fare nulla di più nobile. Certo, quel sacco membranoso con una supermolecola nel nucleo era un'impresa di cui andare molto fieri.
Ma com'è stato possibile che, per 3 miliardi e mezzo di anni, non ci siano stati che organismi unicellulari? E che dire di almeno una forma di vita più complessa? Di zampe, denti e occhi o, almeno, di qualcosa di strisciante con un davanti e un didietro distinguibili? Perché mai l'evoluzione ha aspettato così tanto prima di procedere nell'esperimento della vita, decidendo poi di progettare in tutta fretta organismi sempre più complessi, come se si fosse ricordata all'improvviso di essere in ritardo sui tempi di consegna?
Ecco qui la bolla dell'ordine: c'è scritto che, per l'inizio del Cambriano, dovevo ricevere un Tyrannosaurus rex. Come? Sono arrivati soltanto le cozze e le lumache? Si sbrighi!
Bhe,mio caro lettore,se deciderai di continuare questa storia...sono certo che le risposte non tarderanno a farsi vive. E la nostra storia...comincia proprio da qui.

 

Il 13 settembre 2010 un violento cataclisma colpisce l'Antartide , causando il completo scioglimento della calotta australe e una variazione di inclinazione nell'asse terrestre. I successivi cambiamenti climatici, l'innalzamento del livello del mare e lo scatenarsi di conflitti globali per aggiudicarsi le poche risorse rimanenti, portano alla morte di circa tre miliardi di persone. Secondo la versione ufficiale, l'esplosione, denominata Second Impact, è stata determinata dallo schianto di un meteorite con il polo Sud. Questo,almeno,è quanto riportato dai giornali...

10 Ottobre 2015

Neo-Kyoto 2

Minato trattenne il respiro.
Vieni,dai. Facci questo favore.
Era la sesta volta che il beluga nuotava davanti allo specchio. Il piccolo gruppo di giornalisti e studenti che si era radunato nella sala d'osservazione dell'acquario si bloccò in un silenzio reverente. Attraverso la gigantesca vetrata potevano vedere per intero la vasca.
Raggi solari obliqui danzavano sulle pareti e sul fondo e,dato che la sala di osservazione era nell'oscurità,il gioco di luci e ombre si riverberava sui volti dei presenti. L'uomo aveva marcato il beluga sulla mandibola con un cerchio tracciato grazie a una vernice atossica. Il punto era stato scelto in modo che il cetaceo potesse vederlo solo se osservava la propria immagine riflessa nello .
Sulle pareti di vetro riflettenti della piscina erano stati sistemati due specchi,e adesso il beluga stava nuotando lentamente davanti a uno di essi. Lo faceva con una consapevolezza tale da non lasciare a Minato il minimo dubbio sull'esito dell'esperimento. Il corpo bianco si girava leggermente nel passare davanti alla vetrata,come se il cetaceo volesse mostrare agli astanti la sua mandibola segnata. Poi l'animale scese più in profondità,finchè non arrivò alla stessa altezza dello specchio.
Si fermò,si sollevò e mosse la testa prima in una direzione,poi in quella opposta. Evidentemente cercava di scoprire da quale angolazione si vedeva meglio il cerchio. Continuò a muoversi così per un bel pezzo davanti allo specchio,agitando le pinne e voltando la piccola testa con la caratteristica bombatura della fronte.
Era davvero inquietante : un essere così diverso dall'uomo,eppure con un comportamento incredibilmente simile a quello umano...a differenza dei delfini,che avevano un repertorio limitato,i beluga erano capaci di dare molte espressioni al volto. Per un istante,sembrò quasi che facesse un sorriso.
Gli uomini tendono ad attribuire stati d'animo a beluga e delfini proprio a causa di quei presunti sorrisi. In realtà,gli angoli della bocca sollevati sono frutto di una serie di peculiarità fisiognomiche utilizzate per la comunicazione. I beluga potevano anche abbassare gli angoli della bocca,senza per questo esprimere tristezza. Sapevano addirittura sporgere le labbra come se fossero di buon umore e stessero fischiettando.
Poco dopo,tuttavia,il beluga sembrò perdere ogni interesse. Forse aveva esaminato a sufficienza la propria immagine riflessa...a ogni buon conto,nuotò verso l'alto con una curva elegante e si allontanò dalla vetrata.
<< è tutto>> disse Minato,a bassa voce.
<< E questo che vuol dire?>> chiese una giornalista.
<< Già. Lui sa chi è. Torniamo su>>
Dal sottosuolo risalirono alla luce del sole. Alla loro sinistra c'era la piscina e tutti la fissarono. Appena sotto l'increspatura delle onde videro scivolare i corpi dei due beluga.
Minato aveva volutamente evitato di spiegare agli osservatori l'esatto corso dell'esperimento. Voleva raccogliere le impressioni dei partecipanti con la certezza che non avessero letto nel comportamento dei cetacei quello che lui desiderava leggerci. Le sue osservazioni furono confermate in pieno.
<< Mi congratulo>> cominciò
<< Avete appena partecipato a un esperimento che è entrato nella storia delle ricerche del comportamento: la coscienza di sé allo specchio. Sapete di cosa sto parlando?>>
Alcuni degli studenti lo sapevano. I giornalisti un po' meno.
<< Non fa niente>> disse Minato.
<< Ve la riassumo io. L'idea della coscienza di sé allo specchio è nata negli anni 70. per decenni i test si sono limitati quasi esclusivamente ai primati. Non so se il nome Gordon Gallup vi dice qualcosa...>>
Circa la metà dei presenti annuì,gli altri scossero la testa
<< Va bene. Gallup è uno psicologo della State University of New York. Un giorno gli venne un'idea folle : mise a confronto diverse specie di scimmie con la loro immagine allo specchio. La maggior parte la ignorò,altre cercarono di aggredirla,perchè pensavano si trattasse di un intruso. Alcuni scimpanzè,invece,si riconobbero nell'immagine e la utilizzarono per studiarsi. Era una cosa straordinaria ,perchè la maggior parte dei membri del regno animale non è in grado di riconoscersi allo specchio. Gli animali esistono,provano sensazioni,agiscono e reagiscono. Ma non hanno consapevolezza di sé. Non riescono a percepirsi come individui a sé,diversi dai loro simili>>
Proseguì spiegando che Gallup aveva segnato col colore la fronte delle scimmie e le aveva messe davanti allo specchio. Ispezionando il segno ,ne determinavano la posizione con le dita e annusavano. Gallup aveva proseguito l'esperimento con altre scimmie,pappagalli ed elefanti. Ma gli unici animali ad aver avuto quel comportamento erano stati gli scimpanzè e gli orangutan, cosa che portò Gallup a concludere che essi avevano la percezione di sé e quindi una certa coscienza di se stessi.
<< Ma Gallup andò oltre. Da tempo sosteneva l'ipotesi che gli animali non potessero condividere la psiche delle altre specie. Ma il test dello specchio gli fece cambiare idea. E,oggi,non si limita a credere che determinati animali abbiano coscienza di sé,ma anche che tale condizione permetta loro d'immedesimarsi negli altri. Gli scimpanzè e gli orangutan attribuiscono opinioni agli altri individui e sviluppano compassione. Sono in grado di scindere le loro condizioni psichiche da quelle degli altri. Questa è la tesi di Gallup,che ha trovato molti sostenitori.>>
Fece una pausa.
Sapeva che poi avrebbe dovuto mettere un freno ai giornalisti- non voleva ritrovarsi aleggere che i beluga erano i migliori psichiatri, che le focene avrebbero fondato un'associazione per il salvataggio dei naufraghi e gli scimpanzè un club scacchistico.
<< In ogni caso,è significativo che fino agli anni 90,per il test dello specchio,siano stati usati esclusivamente animali terrestri>> proseguì.
<< Inoltre è vero che si speculava già da tempo sull'intelligenza di delfini e balene,benchè fornire la dimostrazione non suscitasse di certo l'interesse delle industrie alimentari. La carne di scimmia e la sua pelliccia interessano solo una minima parte dell'umanità. Al contrario,la caccia alle balene e ai delfini ha ben altre dimensioni e subirebbe un duro colpo se si dimostrasse l'intelligenza e la consapevolezza di sé di tali animali. Molti sono stati tutt'altro che entusiasti quando,alcuni anni fa,abbiamo iniziato i test dello specchio con le focene. Abbiamo rivestito le pareti della piscina in parte con vetri riflettenti,in parte con specchi veri e propri. Poi abbiamo segnato le focene con un pennarello nero. Ed è stato già piuttosto sorprendente notare come i nostri soggetti ispezionassero le pareti finché non trovavano gli specchi. Evidentemente avevano capito che potevano vedere meglio il segno se l'immagine riflessa era più definita. Ma siamo andati oltre: abbiamo marcato alcuni animali con un pennarello che conteneva inchiostro e altri con uno che conteneva solo acqua. Temevamo solo che le focene reagissero solo allo stimolo tattile; invece si fermavano a lungo a esaminarsi davanti allo specchio solo i soggetti col segno visibile>>
<< Le focene ottenevano una ricompensa?>> chiese uno degli studenti.
<< No,non le abbiamo neppure allenate per il test. Durante l'esperimento abbiamo addirittura segnato diverse parti del loro corpo,per evitare gli effetti dell'apprendimento e dell'abitudine. Da alcune settimane stiamo facendo lo stesso esperimento coi beluga. Abbiamo segnato sei volte i cetacei,due volte col pennarello finto. Li abbiamo osservati. Ogni volta nuotavano verso lo specchio e cercavano il segno. Per due volte non l'hanno trovato e hanno interrotto subito la ricerca. A mio avviso,abbiamo ottenuto la dimostrazione che i beluga hanno lo stesso livello di autoconsapevolezza degli scimpanzè. Per alcuni aspetti,i cetacei e gli uomini possono essere considerati molto più simili di quanto pensavamo>>
Uno studente alzò la mano.
<< Vuole dire...>>
esitò
<< I risultati vogliono dire che delfini e beluga hanno intelletto e coscienza ,giusto?>>
<< è così>>
<< Come può dimostrarlo?>>
Minato era allibito
<< Non ha sentito? Non ha visto cos'è successo?>>
<< Certo. Ho visto che un animale ha registrato la propria immagine allo specchio,quindi è come se dicesse : questo sono io. Ciò dimostra necessariamente la coscienza di sé?>>
<< Si è dato la risposta da solo,affermando: quindi è come se dicesse “ questo sono io”. Ha coscienza di sè>>
<< Non credo>>.
Lo studente fece un passo avanti e Minato lo osservò,aggrottando le sopracciglia. Aveva una corporatura magra,capelli castani e occhi blu scuro.
<< Il vostro tentativo evidenzia attenzione consapevole e coscienza dell'identità fisica. E ,a quanto pare,lo fa con successo. Ma non basta per dimostrare che questi animali possiedano una coscienza permanente dell'identità. Da esso non si possono fare speculazioni sul loro atteggiamento nei confronti degli altri essei viventi.>>
<< Non ho detto questo>> si difese l'uomo.
<< Certo. Ha difeso la tesi di Gallup secondo cui determinati animali sono in grado d'individuare se stessi rispetto agli altri...>>
<< Ho parlato di scimmie>>
<< ...Cosa che, sia detto tra parentesi,è controversa. In ogni caso,lei non ha posto nessun limite quando si è messo a parlare di focene e beluga. Oppure mi è sfuggito qualcosa?>>
<< In questo caso non c'è nessun limite da porre>> ribattè Minato,contrariato.
<< Che gli animali si riconoscano è dimostrato>>
<< Alcuni esperimenti lo lasciano pensare,certo>>
<< Dove vuole arrivare?>>
Il ragazzo lo fissò,con una faccia impassibile,prima di stringersi nelle spalle
<< Non è evidente? Lei può vedere come si comporta un beluga. Ma come fa a sapere che cosa pensa? Conosco il lavoro di Gallup. Crede di aver dimostrato che un animale può immedesimarsi in un altro. Ciò presuppone che gli animali pensino e provino sensazioni come noi. Quello che oggi ci ha mostrato è un tentativo di umanizzazione>>
Minato era senza parole. Quello studente gli stava ritorcendo contro i suoi stessi argomenti.
<< Ha davvero questa impressione?>> domandò.
<< Lei ha detto che i cetacei potrebbero essere più simili a noi di quanto abbiamo creduto fin'ora>><< lei non ha ascoltato bene signor...>>
<< Ikari. Ikari Shinji>>
<< Signor Ikari. Ho detto che i cetacei e gli uomini potrebbero essere più simili di quanto pensavamo>>
<< E dov'è la differenza?>>
<< Nel punto di vista. Non vogliamo dimostrare che la scoperta di tratti comuni rende i cetacei più simili agli uomini. La questione non è mettere l'uomo come figura ideale,ma vedere parentele sostanziali...>>
<< Comunque non credo che la consapevolezza di sé di un animale sia paragonabile a quella dell'uomo. Le premesse di fondo sono troppo distanti. A cominciare dal fatto che gli uomini hanno una consapevolezza permanente di sé ,attraverso cui...>>
<< Sbagliato>> lo interruppè Minato.
<< Anche gli uomini sviluppano una consapevolezza permanente solo a determinate condizioni. È dimostrato. Dai diciotto ai ventiquattro mesi,i bambini cominciano a riconoscere la propria immagine allo specchio. Fino a quel momento non sono in grado di riflettere sul loro essere se stessi. Rispetto al cetaceo che abbiamo visto poco fa,sono ancora meno consapevoli della loro condizione intellettuale . E la smetta di fare continuamente riferimento solo a Gallup. Noi ci stiamo sforzando di comprendere gli animali. Perché non ci prova lei?>>
<< Comprendere è una cosa,un'altra è quello di paragonare queste creatura alla razza più distruttiva della terra>>ribattè Shinji,stringendo ambe le palpebre degli occhi.
Minato sembrava ormai sul punto di esplodere.
Dopo circa un minuto buono,tuttavia,volse la propria attenzione nei confronti della folla,ignorando completamente la figura del quindicenne.
<< Naturalmente questi test sono solo all'inizio. Nessuno che faccia ricerche serie su delfini e balene rinverdire l'ameno mito degli amici dell'uomo. Verosimilmente,delfini e balene non hanno un particolare interesse per l'uomo,soprattutto perché abitano un diverso spazio vitale,hanno altri bisogni e derivano da una linea evolutiva diversa dalla nostra. Ma se il nostro lavoro può portare a trattarli con maggiore rispetto, e quindi proteggerli al meglio,allora ne vale la pena>>
Minato rispose ancora ad alcune domande e lo fece il più velocemente possibile.
Shinji si tenne in disparte,prima di fuoriuscire dall'attrazione,seguito da un ragazzo poco più basso di lui. Aveva i capelli neri e il volto chiuso in un sorriso divertito.
Volse la propria attenzione nei confronti del compagno.
<< Cavolo,quest'oggi hai davvero superato te stesso>>commentò,ricevendo una scrollata di spalle da parte dell'amico
<< Cercavo solo di mettere in evidenza gli errori della sua stessa tesi,Hamazura>>
<< Sì,sì,come no,la verità è che ti stavi annoiando a morte ,così hai cercato di vivacizzare un po' la situazione>>continuò l'altro,prima di scoppiare in una risata.
Shinji non potè fare a meno di alzare ambe gli occhi al cielo
<< Mi conosci troppo bene>>borbottò,con aria colpevole.
Hamazura si portò le braccia dietro la testa,assumendo una posizione rilassata
<< Credo proprio che ci meritiamo una birra>>
<< Siamo ancora minorenni>>
<< E succo di frutta sia>>

                                                                                                                       * * *
Altrove

Ritsuko Akagi appoggiò i suoi appunti e guardò fuori.
Il CH-53 Super Stallion si abbassava velocemente.
Una forte brezza scuoteva l'elicottero lungo trenta metri. Sembrava quasi cadere sulla piattaforma in mezzo al mare,e la donna si domandava come un affare tanto gigantesco potesse stare a galla. Ma,nel frattempo,si chiedeva: come si può atterrare su una cosa così piccola?
Più di cinquecento miglia marine a nord-est di Neo Tokyo 3,sopra la piana abissale del Kanto,c'era la USS Marine LDH-8,una città galleggiante,strana e irta di strutture,col fascino di un mezzo spaziale uscito da Alien. Due ettari di liberà e novantasettemila tonnellate di diplomazia,così la definiva la Marina giapponese.
L'elicottero virò .
Con un movimento circolare,il Super Stallion si mosse verso il punto di atterraggio e si posò.
Attraverso i finestrini laterali,Ritsuko vide un uomo con una tuta da lavoro gialla che dava indicazioni al pilota.
Qualcuno dell'equipaggio la aiutò a slacciarsi la cintura e a indossare il casco,cuffie,jacket e occhiali protettivi. Il volo era stato sgradevole e la donna si sentiva mal messa sulle gambe. Con passi incerti scese dall'elicottero,passò sotto la coda del Super Stallion e si guardò intorno. Sulla pista d'atterraggio c'erano poche persone. Quel vuoto aumentava l'impressione di un posto surreale: una distesa asfaltata,pressochè infinita,punteggiata di fortificazioni ,lunga 257 metri e larga 32.
Ritsuko lo sapeva con precisione.
Era una scienziata col debole per i numeri,quindi aveva cercato di sapere tutto il possibile sulla USS Marine,ma in quel caso la teoria capitolava di fronte alla realtà.
La vera nave non aveva nulla a che fare coi disegni dei progetti e i dati tecnici.
Nell'aria aleggiava un intenso odore di petrolio e kerosene,cui si mischiava quello di gomma calda e sale.
Il ponte era spazzato da un vento violento che sembrava strapparle la tuta. Non era un luogo per i viaggi di piacere.
C'erano uomini con giubbotti colorati e cuffie antirumore che correvano da tutte le parti. Uno le andò incontro,mentre alcuni soldati scaricavano l'elicottero. Avevano un giubbotto bianco.
Ritsuko cercò di ricordare. Il bianco era il colore dei responsabili della sicurezza. Quelli in giallo dirigevano il traffico degli elicotteri sul ponte,quelli vestiti di rosso si occupavano del carburante e delle armi. E in marrone non c'era nessuno? E in lilla ? Di che cosa si occupavano quelli in marrone?
Il freddo le entrò fin sotto la pelle.
<< Mi segua!>> gridò l'uomo ,per sovrastare il fragore dei rotori che si stavano fermando.
Indicò l'unica costruzione della portaerei. Pareva un condominio ed era sormontata da antenne e da enormi parabole.
Mentre seguiva il suo accompagnatore,Ritsuko si toccò meccanicamente il fianco con la mano destra. Poi le venne in mente che,con indosso la tuta,non poteva prendere le sigarette. Non aveva potuto fumare neanche sull'elicottero.
Volare sul oceano pacifico col vento forte per lei non era un problema,ma l'astinenza da nicotina non riusciva a reggerla.
L'uomo aprì un portellone e lei entrò nell'isola ,come veniva chiamato quell'edificio nel gergo della Marina.
Dopo aver oltrepassato una doppia paratia,si trovò a respirare aria fresca e pulita,ma non riuscì a cancellare la sensazione di soffocamento che quel luogo le comunicava. L'uomo della sicurezza la affidò a un giapponese alto e magro,caratterizzato da una benda nera che ne percorreva la parte sinistra del volto. Costui era il dottor Serizawa.
Entrambi si strinsero la mano. Nelle ultime settimane,Ritsuko aveva spesso parlato con lui,ma solo per telefono.
La donna volse la propria attenzione nei confrontI dello scienziato.
<< Allora ,che cos'hai per me?>>domandò,ricevendo un sorriso da parte del collega
<< Ora te lo mostro>>
e,detto questo,l'uomo cominciò a frugare nelle tasche del camice da laboratorio.
Dopo circa una decina di secondi,estrasse un vecchio registratore nero di forma rettangolare,poco più grande della sua mano.
Fatto questo,girò la testa in direzione della costa, che si stagliava al di fuori dell'unica finestra presente nella camera.
<< Vedi quegli edifici laggiù? Quella è la centrale atomica di Fukushima,pre-second impact. Collassata su se stessa circa un anno fa>>cominciò,intimando Ritsuko a seguire il suo sguardo.
<< Ho sprecato sei mesi della mia vita oltre quel filo spinato. Era un errore militare o qualche difetto di progettazione che ha causato il tutto? Me lo sono domandato ogni giorno>>
<< Dovresti trovarti un hobby>>commentò l'altra,con un tono di presa in giro.
Serizawa le inviò uno sguardo di traverso,prima di riprendere a parlare
<< L'altro ieri conosco un uomo che ha una barca a motore. Ogni giorno, lui passa accanto al sito del reattore, mi fa il favore di piazzare un paio di rilevatori di frequenza sulle boe. Dieci ore fa, perchè io li controllo un giorno sì e uno no, tanto per farmi del male... Dieci ore fa, mi sintonizzo e, oh mio Dio... è lì!>>esclamò,suscitando un'espressione visibilmente confusa da parte dell'amica.
L'uomo non sembrò farci caso e chiuse il volto in un sorriso estatico
<< Qualunque cosa fosse è lì dentro. La cosa che ha causato tutto questo ha cominciato a parlare. Letteralmente “parlare”>>continuò,per poi pigiare il tasto d'accensione sul bordo del registratore.
Un crepitio iniziò a rieccheggiare per tutta la lunghezza della stanza. Pareva quasi l'incrocio tra il chiacchiericcio di una cicala e l'ululato di una megattera.
Senza perdere tempo,Ritsuko incontrò gli occhi del giapponese
<< Portami laggiù >>

                                                                                                                      * * *
Mezz'ora dopo

La nebbia divenne meno densa, il cielo si rischiarò, e, esattamente trentatré minuti dopo l'ordine di restare a terra, uno dei piloti diede il via. ... ritrasmise la comunicazione a Conklin, e i Chinook, pronti al decollo, sollevarono densi veli di polvere ,trasformandosi momentaneamente in fantasmi. Poi si alzarono sopra la cima degli alberi, allineandosi dietro a Underhill e puntando a ovest, in direzione di Kineo.
Il Kiowa 58 di Ritsuko volava sotto di loro, leggermente a destra, cosa che alla donna ricordò l'immagine di un film di John Wayne, una colonna di uniformi blu dietro a uno scout indiano che, in groppa al suo pony, si teneva a un lato della pista.
Pur non potendo vederlo, immaginava che Serizawa stesse ancora leggendo il giornale. Forse l'oroscopo.
« Pesci: questo è un giorno in cui ti coprirai d'infamia. Resta a letto».
I pini e gli abeti sottostanti apparivano e sparivano come bianche fumate.
La nebbia volava contro i due parabrezza anteriori del Chinook, danzava e spariva.
Il volo era molto turbolento - come stare in una lavatrice – ma Ritsuko non si era aspettata nulla di diverso.
Si rimise la cuffia.
Un altro gruppo, forse i Matchbox Twenty. Niente di entusiasmante, ma meglio dei Pearl Jam. Quello che la donna temeva era l'inno della squadra. Ma avrebbe ascoltato anche quello. Senza dubbio.
Sotto le basse nubi, a tratti comparivano scorci di una foresta apparentemente infinita.
<< Blue Boy Leader, qui Blue 2 >>
<< Ricevuto, Due >>
<< Contatto visivo con Blue Boy. Confermato?>>
Per un istante il pilota non fu in grado di dare conferma, poi ci riuscì.
Ciò che Ritsuko vide le mozzò il fiato.
Una cosa era guardare una foto, un'immagine delimitata da un bordo, una cosa che potevi tenere tra le mani. Questo era ben diverso.
<< Conferma, Due. Blue Group, qui Blue Boy Leader. Rimanete nelle vostre posizioni attuali. Ripeto: rimanete nelle posizioni attuali.>>
Uno per uno, gli altri elicotteri confermarono di aver ricevuto l'ordine.Solo Serizawa non lo fece, ma restò dov'era.
I Chinook e il Kiowa si tennero a circa un chilometro dal corpo estraneo, in direzione del quale si vedeva un'enorme striscia di alberi caduti di lato, come se fossero stati falciati da un gigantesco taglia erba. Alla fine di questa striscia c'era una zona paludosa. Alberi morti si levavano al cielo, quasi volessero lacerare le nubi.
C'era una pista zigzagante di neve semisciolta, che, giallastra, penetrava nel terreno. In altri punti c'erano vene e capillari di nera acqua ruscellante.
Il corpo sconosciuto, un gigantesco sacco grigio del diametro di circa 30 metri, spuntava al centro della palude radioattiva, spezzando alberi e lanciandone i frammenti in tutte le direzioni.
L'elicottero si posò sull'altra sponda, dove si levava una ripida parete rocciosa, in gran parte franata nel terreno instabile.
Sulla superficie del corpo erano ricaduti terra e resti di pini spezzati.
Quando si avvicinarono all'oggetto,Ritsuko non potè fare a meno di spalancare la bocca,in stato di shock.
<< Che cos'è? Una specie di uovo? Una spora dormiente?>>domandò,prima di posare una mano sul corpo estraneo.
<< Le parti esterne sono fossilizzate, ma questa... formazione... sembra perfettamente conservata.>>sussurrò,il tono di voce ornato da un a lieve punta di sorpresa.
Affianco a lei, Serizawa si limitò ad inarcare un sopracciglio.
<< Sembra rotta. È come se ne fosse uscito qualcosa. >>commentò,volgendo lo sguardo in direzione degli alberi abbattuti.
Fu allora che si rese conto di un fatto cruciale.
Quel sentiero di tronchi spezzati...conduceva direttamente al mare.

                                                                                                                   * * *
Neo Kyoto - 2

Il bar dava direttamente sul marciapiede.
All'esterno,sotto una vecchia vite rinsecchita che offriva un'ombra irrisoria,si trovavano tavoli e sedie .
Si trattava quindi di un locale per metà all'aperto e per metà al coperto,al quale si accedeva attraverso un muro che non c'era.
Shinji immaginò che esistesse una sorta d'inferriata con cui sbarrare l'apertura quando il bar chiudeva. Sempre che chiudesse...in effetti,non l'aveva mai visto chiuso,benchè ci avesse trascorso parecchie ore.
L'interno aveva un soffitto basso,costruito con vecchie assi di colore scuro,che sembravano essere appartenute ad antiche barche a vela,alle quali erano inchiodati vari oggetti nautici: strumenti di ottone,sfere di vetro,vecchie reti.
Attrezzatura da pesca,pensò Shinji,sebbene non avesse mai preso un pesce in vita sua,ne guidato una barca a vela.
Ogni centimetro delle pareti,soffitto compreso,era ricoperto da biglietti da visita.
A pochi metri da lui, Hamazura stava cercando di flirtare con una ragazza dai capelli neri.
<< Ci sono ! Ho fatto un corso con te>>
<< A sì ? Quale corso?>>domandò l'adolescente,il volto chiuso in un 'espressione visibilmente annoiata.
Il quindicenne sembro pensarci su
<< Storia>>
<< Davvero?>>
<< Bhe,magari non ti ricordi di me ,ma...>>
<< Scusami >>
una voce sconosciuta interruppe la conversazione della coppia.
Hamazura si voltò,appena in tempo per incontrare gli occhi azzurri di un ragazzo poco più alto di lui,dai lineamenti stranieri,con il capo adornato da capelli biondo platino.
<< Sì?>>domandò il giovane,con un sorriso civettuolo.
Il nuovo arrivato si portò una mano al mento
<< Quale corso hai detto che era?>>
<< Storia>>ribattè l'altro,senza un attimo d'esitazione.
L'adolescente imitò uno sguardo sorpreso
<< Solo...storia ? Dev'essere stato un corso generale>>commentò,ricevendo un piccolo cenno da parte di Hamazura
<< Sì,esatto,generalissimo. Dovresti iscriverti,è davvero un buon corso>>
<< Ti è piaciuto?>>domandò il nuovo arrivato,apparentemente incuriosito.
Il giapponese sembrò esitare
<< Francamente l'ho trovato piuttosto...elementare>>terminò,con aria di sufficienza.
Al sentire tali parole,il ragazzo non potè fare a meno di ridacchiare
<< Elementare? Sai,non ho dubbi che lo fosse. Me lo ricordo bene quel corso,credo fosse proprio tra...la ricreazione e il pranzo>>continuò, con un sorriso di scherno.
Hamazura rimase fermo e immobile,prima di stringere ambe le palpebre degli occhi.
<< Sta per nascere un problema?>>
<< No, no, no, non c'è nessun problema>>ridacchiò l'altro,scuotendo rapidamente la testa
<< Speravo solo che tu potessi darmi qualche ragguaglio sull'evoluzione dell'economia di mercato nelle colonie del Sud. La mia convinzione è che, prima della Guerra di Indipendenza, il modello economico, soprattutto nelle colonie del Sud, sarebbe più appropriato definirlo come agrario pre-capitale...>>
<< Certo che hai questa convinzione: sei uno studente di primo anno>>commentò una voce affianco al trio.
Di fronte al gruppo di adolescenti,infatti,aveva appena preso posto la figura di Shinji Ikari,il volto adornato da un cipiglio infastidito.
<< Hai appena finito di leggere qualche storico marxista... Pete Garrison, magari. Ne sarai convinto fino al mese prossimo, quando arriverai a James Lemon, e poi parlerai di quanto l'economia della Virginia e della Pennsylvania fosse imprenditoriale e capitalistica nel 1740. Ti durerà fino all'anno prossimo, ti ritroverai qui a rigurgitare Gordon Wood parlando, sai, dell'utopia pre-rivoluzionaria e degli effetti formativi sul capitale della mobilitazione militare>>conitnuò,ricevendo un piccolo bagliore da parte dell'istigatore.
<< A dire la verità non lo farò, perché Wood drasticamente sottovaluta l'impatto...>>
<< Wood drasticamente sottovaluta l'impatto delle distinzioni sociali basate sulla ricchezza, soprattutto quella ereditata. L'hai preso da Vickers: "Lavoro Nella Contea di Essex"; pagina 98>>mormorò Shinji,suscitando un'espressione visibilmente sorpresa da parte dei presenti
<< Sì, l'ho letto anch'io. Volevi attribuirti tutta la cosa o hai un pensiero tutto tuo sulla faccenda? O il tuo trucco è questo: entri in un bar, hai letto qualche oscuro passaggio e poi fingi, lo fai passare come una tua idea per colpire le ragazze e imbarazzare il mio amico?>>domandò,il tono di voce ornato da una lieve punta di scherno.
Quando l'altro non rispose,il quindicenne si limitò ad arricciare ambe le labbra in un sorriso divertito
<< La cosa triste per uno come te è che, tra 50 anni .comincerai a pensare per conto tuo, capirai che ci sono due certezze nella vita: una, non fare queste cose; e due, hai sborsato 150.000 dollari per un'istruzione che potevi avere per un dollaro e 50 in sovrattasse alla biblioteca pubblica.>>
<< Sì, però io avrò una laurea.>>ribattè il biondo,con aria di sfida.
Shinji annuì un paio di volte
<< Sì, può darsi>>commentò,per poi stringersi nelle spalle
<< Però sarai banale>>
e,detto questo,si voltò ,seguito da Hamazura,lasciandosi dietro una folla leggermente scioccata.
Una volta fuori dal bar,la coppia di adolescenti si trovò davanti la figura di un uomo alto e tarchiato,indossante un paio di occhiali neri,così come un completo color pece.
<< Shinji Ikari?>>domandò l'uomo,avvicinandosi al suddetto giovane.
L'adolescente aggrottò la fronte
<< Chi lo vuole sapere?>>
<< Ho una lettera per voi>>continuò l'altro,porgendogli una busta.
Il giovane l'afferrò senza esitazione e cominciò a squadrarla da cima a fondo.
Hamazura si porse in avanti,visibilmente incuriosito.
<< Da parte di chi è?>>domandò,il tono di voce colmo d'aspettativa.
Shinji rimase fermo e immobile per circa un minuto buono.
Quando quel breve lasso di tempo giunse al suo termine,prese un respiro profondo
<< Mio padre>>



Com'era? Spero bello !!!
Quando avevo detto che Shinji sarebbe stato OOC...intendevo questo. è una persona fredda,cinica e intelligente. Hamazura e l'unico ragazzo disposto a stare con lui.Spero che vi piaccia. 
Serizawa è un personaggio comparso nel film di Godzilla del 1954. Per chi ha visto l'ultimo film ( quello del 2014) non sarà difficile capire quale sia il kaiju che vedremo nel prossimo chappy. 
A presto !!!

  
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