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Autore: OurladyofSorrow    08/07/2016    6 recensioni
[STORIA AD OC] Iscrizioni Aperte - gli OC verranno selezionati, l'ordine nelle recensioni non viene preso in considerazione.
L’oscurità è da sempre parte integrante dell’ uomo, c’è chi resiste ad essa e chi invece viene inevitabilmente consumato.
Tre ragazzi emergono da quella stessa oscurità ed insieme decidono di fondare una gilda per dare il loro contributo alla sua estinzione. Un segreto però si cela nel loro passato di fuoco e sangue, verità ancora tutte da svelare, avversità da combattere ed un grande male da annientare.
Ma in tutto questo non saranno soli: nasceranno legami, amicizie, dissapori e forse perfino amore, come solo in una grande famiglia, una Gilda, può succedere.
Seguite le gesta di ragazzi che lottano per il proprio destino nelle articolate strade di Fiore, seguite le vicende della neo-gilda: Dragon Wing!
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO 5
 
 
Vorakh infilò la chiave nella toppa del portone e fece scattare la serratura con un movimento secco della mano, poi entrò ed accese le luci per rendere ben visibile l’interno: ancora non ci credeva, era riuscito a coronare il suo sogno e fondare una sua gilda, si era fatto in quattro ma alla fine c’era riuscito.
Era ancora molto presto, il sole era appena spuntato dalle montagne, per cui non sarebbe arrivato nessuno per almeno altre quattro ore, l’orario stabilito il giorno prima con gli altri dopo aver fatto fare loro un giro veloce del posto.
Lentamente, si diresse ad uno dei tavoli e si sedette sospirando contento, poggiando nel frattempo lo scatolone con all’interno documenti importanti che si era portato da casa: intorno a lui, tutto era pulito ed ordinato esattamente come l’aveva lasciato il giorno prima, così surreale che ancora gli riusciva difficile credere che quel posto fosse finalmente divenuto “casa” sua dopo tanti sforzi.
Il pavimento in parquet scuro era lucido e, come i banconi, i tavoli e le sedie in legno, profumava di cera d’api, la pelle che ricopriva gli sgabelli del bar era di un caldo bordeaux che si sposava perfettamente con la tonalità delle decorazioni sulla parte alta delle pareti e con il battiscopa, spezzata dalla tenue spugnatura panna sulla parte centrale dei muri a rendere l’ambiente più accogliente e familiare.
L’angolo bar era alla sinistra dell’ingresso, mentre dinanzi ad esso si trovavano i vari tavoli che avrebbero fatto accomodare i membri del gruppo; a destra, invece, una pedana rialzata metteva in risalto la parte forse più importante di tutta la costruzione, la bacheca missioni, di fianco alla quale si trovava il suo studio personale, l’ufficio del Master.
Un bagno all’estremità sinistra del casale delimitava l’accesso, tramite una porta segreta, alla scala che portava al piano superiore, una sorta di larga terrazza alla quale solo pochi eletti potevano accedere e dove si trovava un’altra bacheca missioni, espositrice di incarichi di altissimo livello e di elevata difficoltà.
Da una porta centrale si poteva accedere al giardino posteriore dove si trovava la piscina e due panchine in pietra su cui riposarsi in mezzo al verde e rilassarsi in pace.
Vorakh sospirò ancora, estasiato dalla bellezza che quel posto, giorno dopo giorno, aveva acquisito: ogni tanto era venuto ad aiutare la società che aveva assunto per i lavori, per cui quel posto riusciva a sentirlo pienamente suo quando, con lo sguardo, incontrava un punto su cui lui stesso aveva messo mano.
Alzò gli occhi fino ad incontrare l’orologio posto sulla parete vicino al bar: erano le 07:00.
<< Accidenti! Sono rimasto un’ora seduto a far nulla?! >> Il blu si alzò di scatto e si diresse verso il suo ufficio, ma si fermò udendo il quieto battere di uno dei battenti in ottone sulla porta; stranito dall’arrivo di qualcuno a quell’ora presta, si diresse al portone e lo aprì lentamente rivelando a poco a poco un volto familiare.
<< Buongiorno Signor Yagyu >> Org, il membro del Concilio, accompagnò il suo saluto con un sorriso appena accennato.
<< Buongiorno a lei, Signore. Prego, si accomodi pure… >> Sorpreso, il ragazzo si fece da parte, aprendo la porta all’anziano mago che con garbo entrò all’interno dell’edificio.
<< A cosa devo la sua visita così mattiniera? >> La curiosità vinse sull’autocontrollo, per cui il blu cedette e si decise a porre quel quesito.
<< Sono qui per due motivi: il primo è vedere con i miei occhi il cambiamento di questo posto, come già ti avevo accennato ieri;  ero curioso, per cui ho approfittato della seconda motivazione della mia visita e sono venuto di persona >> Ridacchiò l’anziano, un velo d’imbarazzo a colorargli le guance pallide e in parte celate dalla barba candida.
<< Il secondo è per consegnarti la copia degli incarichi da sottoporre ai tuoi membri: la procedura la conosci, dato che hai letto e firmato i documenti in sede. Ti chiedo cortesemente di farci avere tempestivamente le comunicazioni di accettazione degli incarichi, in modo da avvertire le altre gilde che non c’è più bisogno dei loro servigi.
Ho fiducia nelle vostre capacità...spero sia ben riposta… >> Mormorò infine l’uomo a voce bassa, lo sguardo serio puntato in quello dell’altro.
<< Può contarci, signore. >> Il blu ricambiò con decisione, al che l’anziano gli pose fra le mani una busta estratta dall’interno della tunica e contenente le prime missioni da offrire a quella gilda appena creata.
Infine, i due si congedarono rispettosamente e, subito dopo, Vorakh si diresse nel suo studio: accortosi di aver dimenticato lo scatolone nell’altra stanza, tornò a prenderlo per iniziare a riordinare e sistemare con cura tutti i fogli che sapeva avrebbe tenuto in grande considerazione.
Fra atti di proprietà, ricevute di pagamenti, contratti sottoscritti e schizzi di regolamenti, il blu passò le tre ore successive chiuso in ufficio, sommerso da pile di fogli.

Alle 10:00 in punto Xeno, Byron e Homura con Miku in braccio fecero il loro ingresso dal portone di legno.
<< Vorakh? >> La voce ancora assonnata di Xeno attirò la sua attenzione, costringendolo ad affacciarsi sulla soglia dell’ufficio.
<< Oh, siete arrivati… scusate, non vi avevo proprio sentito entrare… >> Si scusò il ragazzo, facendo spallucce ed un sorrisetto imbarazzato.
<< Già a compilare scartoffie? >> Chiese Byron divertito, sistemandosi il colletto della camicia.
<< Eh si, mi toccherà fino alla fine dei tempi >> Rispose il blu, ridacchiando di buon umore.
<< Beh, dato che almeno loro sono qui, direi che potremmo già apporre il marchio della Gilda prima di fargli fare qualsiasi altra cosa… >> Homura s’intromise, mantenendo uno sguardo serio nonostante la sua aria apparentemente tranquilla nell’atto di cullare la piccola ancora dormiente.
<< Sono d’accordo con te, per cui, ragazzi miei, seguitemi nel mio ufficio per favore… >> Il Master li invitò a seguirlo con un cenno della mano; “Seguitemi nel mio ufficio… ho sempre sognato di dirlo!” Gongolò mentalmente il blu, entrando nella stanza con un sorriso sulle labbra.
Una vocina proveniente dall’altra stanza testimoniò il risveglio della rosata, che subito corse nello studio con eccitazione.
<< Onii-chaaan! >> Esclamò con gioia, sorridendo contenta al suo fratellone adottivo.
<< Buongiorno Mimi >>  Rispose l’altro, illuminandosi alla sua vista.
<< Che fate tutti qui? >> Chiese la giovane con curiosità, portando una ciocca di capelli rosa dietro l’orecchio.
<< Gli zii stanno per essere marchiati, principessa >> Disse Byron ridacchiando, allentando il nodo della cravatta e iniziando a sbottonarsi la camicia.
<< Ovvero, Vorakh sta per timbrarci con il simbolo della Gilda >> Concluse Xeno, facendo altrettanto.
<< Ooh… allora torno di là >> Concluse la piccola, un velo d’imbarazzo per il fatto di essere entrata mentre i due si stavano spogliando.
Il blu scosse la testa divertito mentre la rosata se ne andava, togliendo intanto il timbro dalla scatola con un lieve tremore causato dall’emozione di apporre i primi marchi da Master.
Xeno e Byron si tolsero camicia e cravatta, restando con solo i pantaloni scuri addosso e a torso nudo; << Dove volete il simbolo? >> Chiese quindi Vorakh, portandosi davanti a loro.
<< Sulla scapola destra/sinistra >> Risposero in coro i gemelli, dandogli le spalle nello stesso momento.
<< Ok allora. Solo per essere chiari: con questo simbolo vi assumete importanti responsabilità che vanno dal proteggere il singolo ad essere parte di un organizzazione per il quieto vivere collettivo, sia interno che esterno a queste mura. Dovrete essere leali, rispettosi dei compagni e impegnarvi negli obiettivi a voi affidati. Qualora un giorno dovreste lasciare questo gruppo, sarete tenuti al segreto su eventuali informazioni di cui verrete messi al corrente nel periodo che trascorrerete con noi, non potrete contattare vecchi clienti e trarne profitto, ma soprattutto non dovrete dimenticare la vostra esperienza ed il periodo vissuto insieme nonostante le nostre strade siano separate. Siamo intesi? >> Spiegò Vorakh deciso e in tono solenne, elencando quella sorta di regolamento semplice ma dal contenuto molto rilevante.
<< Sì >> Risposero nuovamente all’unisono i fratelli, consci che quella specie di cerimonia sarebbe stato un simbolo di coronamento della loro vita da quel momento in poi.
<< Molto bene, allora. >> Il blu poggiò il timbro sulla scapola sinistra di Xeno: da esso scaturì un bagliore bianco che una volta sparito lasciò il simbolo marchiato magicamente sulla pelle del ragazzo; la stessa operazione venne ripetuta per Byron che, invece, se lo fece fare sulla scapola destra.
<< Da questo momento fate parte di Dragon Wing, congratulazioni >> Sorrise il blu, allontanandosi da loro per riporre il timbro magico nella sua scatola.
Quando i ragazzi si furono rivestiti, il blu precisò un’ultima cosa:
<< Dato che lavorerete qui alla gilda, voi sarete i responsabili del bar e della gestione del registro missioni: dovrete annotare l’incarico, chi andrà a svolgerlo ed infine contattare il Concilio affinché possa comunicare con le altre Gilde del paese e avvertire dell’accettazione della missione da parte nostra. Pensate di esserne in grado? >>  Domandò, portando lo sguardo ad incrociare i loro:
<< Senza dubbio >> Risposero in coro gli Steinher, annuendo seri e composti.

Terminato quell’importante momento, si riunirono nella hall dove Miku stava disegnando in tranquillità su un quaderno portatole da Homura che, nel mentre, stava leggendo un libro al suo fianco.
Pochi istanti dopo, si udì bussare al portone che si aprì rivelando le figure di Sean, Zaion e Gala.
<< Buongiorno a tutti! >> Gala salutò i presenti con un sorriso e un cenno della mano, seguita a ruota dagli altri due; Sean si sedette poi di fianco a Miku, osservando con curiosità il disegno che stava facendo.
<< Ma sei bravissima! >> Disse con dolcezza, guardando la rosata cancellare e ridisegnare alcune parti del corpo delle persone soggetto del disegno.
<< Davvero ti piace? >> La ragazzina alzò il volto dal foglio per sorridergli tutta contenta.
<< Ma certo… io non saprei fare di meglio >>  Commentò il grigio, rafforzando la sua affermazione annuendo.
<< Allora Vorakh, hai fatto i compiti? >> Lo stuzzicò Zaion, con una nota ironica nella voce e nello sguardo.
<< Non so a cosa tu ti stia riferendo… >> Rispose l’altro, sinceramente confuso da quelle parole.
<< Non te la caverai facilmente, hai perso la gara e devi pagare da bere a tutti! >> Continuò l’altro, indicandolo con scherno.
<< Io non partecipavo ad un bel nulla, stupido razzo! >> Ribatté il blu, sporgendosi in avanti in segno di sfida.
<< Ed invece si, caro il mio pervertito mano lesta! >> Esclamò il ragazzo dalle braccia bendate, fronteggiandolo a sua volta.
<< Ohi, voi due… >> Gala provò ad interromperli, mentre questi già si trovavano con i volti schiacciati l’uno contro l’altro a borbottare insulti con la frequenza di una pentola a pressione.
Proprio in quel momento, anche i fratelli Lancaster fecero il loro ingresso dal portone, completando quindi il gruppo dei membri attualmente affiliati...ma senza essere minimamente notati dai due rivali.
<< Un attimo di attenzione, prego >> Homura salì sulla pedana, richiamando gli sguardi su di sé; dato che Zaion e Vorakh sembravano non capire l’importanza del momento, l’albina si voltò verso Byron che provvide a creare una pistola illusoria come per la gara e a sparare un colpo in aria, strappando i due al loro conflitto e zittendoli in un lampo.
<< Grazie. Dunque, vi do innanzi tutto il benvenuto ufficiale alla Gilda. Io qui rivesto, come sapete, il ruolo di vice Master e avrò pertanto potere decisionale in assenza del nostro leader. Vorrei cogliere l’occasione per illustrare a voi tutti, insieme a lui, poche e semplici regole da rispettare in quanto Gilda, oltre ad alcune procedure da seguire per quello che riguarda gli incarichi presi. Se volessi raggiungermi… >> La ragazza dai capelli color neve spiegò tutto in tono solenne, rivolgendo poi l’attenzione al suo giovane superiore, lanciandogli uno sguardo di semi-rimprovero per la mancata serietà.
Percorso da un brivido di terrore a causa di quell’occhiataccia, Vorakh quasi si precipitò sulla pedana rialzata sulla quale torreggiava la sua vice, affiancandola;
<< Sì, ehm...dunque… Ho creato questa Gilda con l’intento di renderla una famiglia, un luogo dove poter contare sui propri compagni e lavorare in maniera produttiva anche per la comunità, questo è un messaggio che voglio sia chiaro sin da subito.
Il nostro simbolo dovrà essere per voi un monito di rispetto, lealtà ed impegno nelle proprie decisioni e nell’aiuto verso gli altri. >> Il blu assunse un tono solenne, portandosi in avanti di un passo per essere ben visibile a tutti, quindi riprese: << Qualora un giorno dovreste lasciare questo gruppo, avrete da rispettare pochi e semplici punti focali:
Per prima cosa, non dovrete in nessun modo divulgare informazioni interne al nostro nucleo collettivo, in secondo luogo non potrete contattare vecchi clienti e trarne profitto personale, in particolar modo spacciandovi ancora per membri appartenenti a noi; in terzo luogo, ma non per questo meno importante, non dovrete dimenticare la vostra esperienza con noi e le amicizie che avrete formato nonostante le strade si separino.
Se qualunque cosa dei punti illustrati dovesse contrastare con le vostre intenzioni, siete pregati di lasciare questo posto, poiché non abbiamo bisogno di perditempo. >>
Vorakh tacque, incrociando ad uno ad uno gli sguardi dei presenti che non si mossero di un passo e rimasero in religioso silenzio.
<< Detto questo, passiamo ad altro: gli incarichi. >> Il blu si spostò di lato, cosa che fece anche l’albina, per mostrare la bacheca alle loro spalle.
<< Come potete vedere, qui abbiamo una grande bacheca vuota: questa mattina mi sono già state recapitate le prime missioni disponibili per la nostra gilda, lavori che a breve affiggeremo e per cui riceverete una ricompensa che spesso, ma non sempre, sarà monetaria. Troverete i lavori qui sulla bacheca, per cui quando vorrete andare in missione vi basterà semplicemente salire su questa pedana e prendere dalla bacheca quella che vorrete accettare; dopodiché, dovrete andare al bar da Xeno e Byron e consegnargli il foglio della missione per poter consentire loro di registrare l’incarico preso ed il nome di chi andrà a svolgerlo. Per quanto riguarda la ricompensa, il cliente farà recapitare la somma o l’oggetto in questione alla Gilda che la girerà direttamente al mago o ai maghi che hanno svolto l’incarico, sottraendone una minima percentuale che non supererà il 5% per eventuale risorsa di pagamento in caso di danni da risarcire. Avete domande? >> Concluse Vorakh, riportando lo sguardo sui compagni.
<< Ne ho un paio, banali, ma sono domande >> Sean fece un passo avanti, attirando su di sé l’attenzione di tutti.
<< Anche tu andrai in missione, o resterai relegato qui? >> Domandò il grigio, sinceramente curioso.
<< Anch’io potrei partire, certo. Non sarà solo per missione, ma anche nel caso di convocazioni al Concilio o riunioni di Master di Gilda, insomma, in veste ufficiale e non. >> Il blu sorrise tranquillo, rispondendo alla domanda dell’amico.
<< Per quello che riguarda Miku? Partirà anche lei? Ha almeno dei poteri? >> Aggiunse il Dragon Slayer del ghiaccio, dando voce alla domanda che probabilmente tutti quanti stavano pensando in quel frangente.
A quelle parole, Homura trattenne il fiato, mentre i lineamenti del Master si indurirono lievemente: << Sì, partirà anche lei, ovviamente insieme ad Homura o a qualcuno di voi. Nonostante la giovane età, è bene che inizi a vedere com’è il mondo e la vita di una Gilda di maghi. >> Una risposta incompleta e all’apparenza pacata ma in cui era possibile scorgere una venatura d’ansia da parte del giovane, facendo dubitare tutti, chi più chi meno, della serietà di quelle parole.
<< Direi che possiamo procedere alla marchiatura: ragazze, siete pregate di venire con me, dopodiché verranno tatuati anche i ragazzi. Da questa parte, prego. >> Homura riprese il controllo della situazione, portando nuovamente l’attenzione sull’argomento principale che stavano trattando; avendo deciso di procedere subito con il suggellamento dell’unione, l’albina fece quindi strada a Gala ed Alexis verso l’ufficio di Vorakh dove avrebbe apposto loro il marchio, luogo in cui, a suo dire, nessuno sarebbe potuto entrare senza permesso poiché avrebbe rischiato la morte per sua mano.
Non ci volle molto perché l’operazione venisse completata, quindi le ragazze lasciarono subito posto ai maschietti che fra baruffe amichevoli e cavolate varie ottennero il beneamato simbolo della Gilda.
A voler suggellare l’inizio dell’attività, Vorakh infine affisse le missioni in bacheca, trovandosi costretto a congedarsi per finire di sistemare le varie scartoffie in ordine e assicurarsi che tutto fosse sotto controllo.
 
Zaion lanciò uno sguardo alla bacheca, ritrovandola piena di fogli scritti e su cui, in fondo, troneggiava la parola “Ricompensa”; sgranò gli occhi, alzandosi lentamente da una sedia su cui si era precedentemente seduto, attirando così lo sguardo di Sean che ancora guardava la piccola disegnare.
<< Dove vai? >>  Gli chiese repentino, facendolo sussultare per la sorpresa.
<< I-io? Da nessuna parte, volevo solo dare un’occhiata in giro… >> Rispose lui, fingendo ingenuità.
Sean strinse gli occhi a fessura, per nulla convinto; si scusò con Miku e si alzò a sua volta per andargli dietro.
Anche Gala e Alexis, sedute al bar e impegnate in chiacchiere con Xeno e Byron notarono del movimento, decidendo di muoversi al loro seguito.
Quando Zaion si accorse di essere seguito, scattò in avanti gridando: << Quella più ricca è mia!! >> Frase che subito venne coperta dal vociare di tutti gli altri accorsi in massa davanti alla bacheca per ricavarne un lavoro.
Homura sbuffò e scosse la testa sconcertata, osservando il gruppo scalpitante ed intento a strapparsi di mano i fogli per accaparrarsi il lavoro migliore, mentre Miku se la rideva battendo il pugno sul tavolo per la scena pazza che gli si presentava davanti.
Alla fine dello “scontro”, Sean riuscì ad accaparrarsi un lavoro da niente ma, si disse, almeno avrebbe iniziato a far qualcosa: lesse con attenzione la richiesta e lentamente si diresse verso il bar dai ragazzi. “Chi ha visto Mr. Purr...?...Mr. Purr...Che orrido nome per un gatto, santo cielo. “ Rifletté il Dragon Slayer del ghiaccio, scuotendo il capo tristemente.
Byron, intento a lucidare un bicchiere nemmeno fosse il tesoro più inestimabile del mondo, lo vide arrivare con una strana espressione delusa sul volto, per cui abbandonò la sua momentanea occupazione rivolgendogli tutta la sua attenzione: << Qualcosa non va, Sean? >>
<< Niente di che, un lavoro da nulla. >> Rispose il grigio, porgendo il foglio al biondo; il barista afferrò un registro nuovo di zecca da dietro il banco e l’aprì quasi solennemente, annotando subito il tipo d’incarico e il nome di chi l’avrebbe svolto.
<< Andrai da solo? >> Chiese il giovane, più per prassi che per la preoccupazione della non riuscita del lavoro.
<< Vorrei chiedere a Miku di venire con me...in fondo, che male può farsi a cercare un gatto? >> Replicò il Dragon Slayer, passandosi una mano dietro la nuca con nonchalance.
Il biondo smise di scrivere per qualche istante al nome della piccola ma, cercando di non darlo a vedere, riprese ad annotare con cura gli ultimi particolari come se niente fosse.
<< Va bene allora, chiediglielo e la registrerò. >> Concluse Byron, rialzando poi lo sguardo verso di lui.
Sean, allora, si voltò verso il tavolo su cui la ragazzina stava disegnando e gridò: << Miku! Ti va di cercare un gatto con me?! >>
Alla parola “gatto” le orecchie della piccola scattarono come un radar. << Gatto?? SI! Sisisissisi! Andiamo! Ciao Onee-chan!! >> La rosata si alzò di colpo dal tavolo e corse dal giovane senza nemmeno degnare di uno sguardo l’albina che a quelle parole s’irrigidì in disappunto; prese per mano il giovane manipolatore del ghiaccio, saltellando e scalpitando all’idea di cercare una creatura coccolosa e morbidosa come un gatto (o almeno era l’idea che ne aveva lei), mentre Byron aggiunse il nome della bimba sul registro con un mezzo sorriso divertito sotto lo sguardo quasi pentito dell’altro. Fatto questo, i due salutarono i compagni ed uscirono alla volta del loro primo lavoro come membri di una gilda.

Non passò molto tempo che anche Gala ed Alexis si presentarono al bancone con un foglio in mano. << Anche voi al lavoro, signorine? >> Xeno si fece avanti, poggiando i gomiti sul bancone e ammiccando alle due con velata malizia.
<< Direi di sì...è un impiego per tre ragazze, ma siamo in due...credi che se chiedessi ad Homura accetterebbe? >> Rispose Gala, abbassando la voce soprattutto per pronunciare la domanda.
<< Provate a chiederglielo...sembra scontrosa, ma non è così...una volta che l’avrete imparata a conoscere sono certo che capirete. >> Xeno parlò col sorriso sulle labbra, puntando lo sguardo sull’albina nuovamente immersa nella lettura.
Le due ragazze si guardarono per alcuni attimi in silenzio, poi presero coraggio e si diressero dalla giovane dai capelli color neve.
<< Homura… >> Gala sembrò titubare un po’; non aveva paura di lei, ma visto l’accaduto non aveva ancora idea delle sue probabili reazioni ad un invito. Studiandone i comportamenti aveva dedotto un carattere solitario e poco tollerante verso gli altri, eccezion fatta per Miku ed in parte per Vorakh, nonostante la guancia arrossata di quest’ultimo dopo il loro ricongiungimento ancora avvolto nel mistero.
L’albina alzò lo sguardo dal libro per incrociare i loro sguardi in silenzio, attendendo che parlassero.
<< Ti va di venire in missione con noi? >> Alexis le porse il foglio dell’incarico con tranquillità, portando poi le mani sui fianchi in paziente attesa.
Homura prese il foglio e lo lesse velocemente; era un semplice ingaggio come cameriera presso un locale cittadino, dove per quel giorno avrebbero dovuto sostituire tre delle impiegate: paga nella norma da spartire fra le tre e la gilda. “Non ho granché voglia di indossare un’uniforme...ma vabbè, non ho niente di importante da fare, quindi… “ Rifletté la giovane, riconsegnando il foglio alla mora e chiudendo il libro con gesti meccanici.
<< D’accordo, andiamo >> Rispose semplicemente, accennando con fatica un sorriso che voleva essere tranquillo.
 
Mentre le tre si dirigevano verso l’uscita, un uomo ben vestito armato di un trasportino per animali ed una coppia di buste da lettera fece il suo ingresso in gilda; Xeno e Byron si guardarono interrogativi prima di rivolgergli la parola.
<< Possiamo esserle d’aiuto? >> Chiesero in coro i gemelli, sporgendosi dal bancone come un sol uomo.
<< Sto cercando delle persone, ragazzi che hanno partecipato al torneo di ieri e che hanno dimenticato di ritirare i premi…conoscete per caso Zack Vernon, Homura Shinya ed i loro compagni di squadra? Sull’iscrizione, i primi due hanno dato questo indirizzo >> Domandò lo sconosciuto con cortesia, poggiando a terra il carico e facendosi loro vicino.
<< Ah sì! Certo, fanno entrambi parte di questa gilda, ma attualmente Homura è in missione e Zack non è ancora venuto in gilda oggi. >> Rispose Byron, mentendo soprattutto per quello che riguardava la falsa identità di Vorakh.
<< Questo mi rallegra. Ho da consegnare loro i premi che hanno vinto, ma dato che non sono riuscito a mettermi in contatto con gli altri due, potreste provare a farlo voi? >> L’uomo diede le buste a Xeno, per poi tornare a prendere il trasportino e darlo a Byron; estrasse poi dalla giacca un foglio ripiegato con cura e lo sottopose alla loro visione.
<< Dovreste firmare questo foglio come attestazione di ricevuta del premio...sapete, la burocrazia. >> Continuò l’impiegato del torneo, dando una sfumatura scocciata alle ultime parole.
Byron si liberò dell’oggetto e diede una rapida scorsa al foglio, apponendo poi la propria firma a pié di pagina.
<< Ecco a lei >> Pronunciò tranquillo il biondo, riconsegnandogli il documento con nonchalance.
<< Bene…Vi ringrazio infinitamente. Arrivederci. >> Detto questo, l’uomo accennò un saluto con un movimento educato del capo ed uscì dal portone della gilda per tornare al suo impiego.
Xeno prese tutti i premi e  si diresse verso lo studio di Vorakh: bussò un paio di volte alla porta ed entrò dopo aver sentito la parola “avanti” pronunciata con scarso interesse dal blu.
<< Come procede? >> Chiese il biondo con un sorrisetto sulla faccia.
<< Mah...non c’è male. A breve avrò la possibilità di prendermi una pausa. Di là? >> Rispose il blu, stiracchiandosi.
<< Sean e Miku sono insieme in missione, così come Gala, Alexis e Homura. >>  Spiegò l’altro, mantenendo il sorrisetto divertito di prima.
<< Homura e Miku sono in due missioni diverse?? Sicuro di star bene? Non è che hai già iniziato a bere là dietro il bancone bar? >> Vorakh lo guardò scettico, inarcando un sopracciglio ad accentuare la cosa.
<< Ah! povero sciocco... Non hai idea di quanto alcool possa reggere...comunque non sono impazzito, Miku è con Sean a cercare un gatto e Homura è con le altre a fare la cameriera. >> Ribatté il biondino con sicurezza, lasciandosi sfuggire una risatina.
<< Questa si che è bella...Homura che fa la cameriera... deve essere proprio nervosa per la missione di Miku se si è messa a lavorare… >> Il blu ridacchiò sovrappensiero, poi riprese: << Non resisto, devo vederla. >> Il giovane quasi scattò in piedi, rischiando di rovesciare a terra tutti i fogli da lui impilati con tanta cura qualche ora prima.
<< Prima che tu corra a fartele dare, devo avvertirti che è passato un impiegato dello staff del torneo di ieri per consegnare i premi a Zack Vernon, Homura Shinya e i rispettivi compagni di squadra… >> Riprese parola Xeno, sventolandogli davanti le buste da lettera.
<< Ahhhh...il profumo dei soldi...dopo le spese di costruzione, questa vincita è stata un miracolo dal cielo. Da’ qua… >> Il blu allungò una mano aperta verso il biondo, che subito gli pose la busta su cui era possibile leggere il suo falso nome.
<< L’altra la darò a Gala al suo rientro, non sia mai che tu ti intaschi di già la tassa di gilda… >> Borbottò il giovane, facendogli la linguaccia e sollevando il trasportino da terra per poggiarlo su una delle sedie davanti alla scrivania.
<< Non potrei mai...così mi offendi... >> Ribatté l’altro, l’aria teatralmente offesa, avvicinando il volto alla retina per osservarne il contenuto. << E lui? >> Domandò poi stranito, riportando subito lo sguardo sul biondo.
<< Non ricordi? È il premio di Sean ed Homura...voglio dire, il tuo nuovo familiare e animaletto di Miku >> Rispose l’altro ghignando, lasciando Vorakh a contemplare un tenero cagnolino dal pelo morbido ancora addormentato.
 
La giornata trascorse serena in gilda: Zaion, nonostante l’iniziale interesse per le missioni affisse, decise di rimandare la giornata di lavoro e di dedicarsi alla ricerca di un appartamento che non fosse troppo distante dalla sede, cosa in cui venne seguito da Alèk.
Proprio mentre i due stavano chiacchierando con i baristi di alcuni appartamenti che avevano visto assieme, le ragazze rientrarono dalla loro missione lavorativa.
<< Hey, ben tornate! Com’è andata? >> Domandarono i ragazzi in coro, sinceramente curiosi.
<< È andata, è stato stancante ma alla fine ce l’abbiamo fatta… >> Rispose Alexis, portandosi vicino al fratello per ordinare un’aranciata fresca.
<< Miku non è ancora tornata? >> La venatura ansiosa nella voce di Homura era quasi tangibile da quanto era forte.
<< Ehm...N-no...ma sono certo che rientrerà a momenti, è con Sean dopotutto...e poi sta solo cercando un gatto, quanto vuoi che ci voglia ancora? >> Rispose Alèk, cercando di sdrammatizzare.
Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che proprio Miku rientrò dal portone della gilda.
<< Siamo tornati!! >> Esclamò la piccola pimpante, correndo ad abbracciare Homura con gioia.
<< Ahh, bene…ti sei divertita? >> Le domandò con sollievo l’albina, prendendola in braccio più per controllare che non fosse ferita che per il piacere di farlo.
<< Si! Voglio tornare presto in missione con Sean-nii! >> Ridacchiò la rosata, scendendo poi dalle braccia dell’amica per sedersi ad uno degli sgabelli del bar.
<< Zio Xeno, potrei avere un succo di frutta per favore? >> Chiese la ragazzina, estraendo di tasca alcune monete per pagare.
<< Ma certo, tesoro.. >>  Rispose subito l’altro, servendoglielo quasi fosse il nettare più prelibato e facendola ridere di gusto.
<< Queste tienile, offre la casa... >> Le disse Xeno, ridandole le sue monetine con un occhiolino d’intesa.
<< Senti piccola…ma dov’è Sean? >> Zaion s’intromise, ponendo all’attenzione di tutti una questione che in quel momento sembrava essere passata in secondo piano.
<< Sono qua… >> La voce poco entusiasta del grigio eruppe dal portone, introducendo la figura del ragazzo coperta di graffi sulle braccia e sul viso.
<< Santo cielo! Ma che hai fatto?! >> Domandò Gala, stupita e preoccupata per l’amico.
<< Quel gatto non voleva farsi prendere...e a quanto pare io non gli andavo a genio quanto lei… >> Rispose il Dragon Slayer del ghiaccio, indicando la rosata intenta a bersi il succo di frutta tutta contenta.
<< Vedo che ci siete tutti...sono contento, ho un annuncio da fare. >> Vorakh apparve dal suo studio, un sorriso sereno sul volto.
Tutti rimasero in silenzio, in attesa che lui andasse avanti.
<< Questa sera terremo una cena qui alla gilda per festeggiare la nostra “apertura ufficiale” quindi, signori miei, correte a rendervi presentabili per la serata… >> Il blu congiunse le mani, picchiettando fra loro i polpastrelli e assumendo un’espressione ammiccante (e inquietante), soprattutto all’idea di vedere le signorine della Gilda tutte agghindate. << Su, andate, ci ritroviamo qui per le 20.00 >> Concluse, tornando poi nel suo studio con tranquillità.
<< Urrà per il Master! >> Esclamò Zaion, alzando trionfante le braccia al cielo all’idea di una cena pagata.
Homura roteò gli occhi in disappunto: dopo una giornata di lavoro ed il suo pessimo ma abituale risveglio, aveva solo voglia di tornarsene a casa per riposare, non certo di una cena in compagnia...ma anche questo voleva dire “essere una gilda”, per cui sbuffò dal naso per cercare di tranquillizzarsi ed iniziò a pensare a cosa avrebbe potuto indossare quella sera.
Gala, invece, tirò fuori un block-notes dalla tasca per appuntarsi una lista di cose da fare ed essere ben organizzata senza tardare alla serata, proposito che in corso d’opera mutò, diventando uno schema diviso per soggetto di ciò che aveva carpito della personalità di ogni nuovo amico e compagno.
Più di tutti, si ritrovò a riflettere su Homura; aveva più o meno inquadrato il carattere, per cui iniziò a tracciare alcune linee che avrebbero potuto portare alla rivelazione di parte del suo passato, un modo per capire il mistero che l’avvolgeva e la legava a doppio filo alla figura di Miku e a Vorakh; questo però non sembrava riuscirle molto, per cui decise di riporre in tasca il blocchetto di appunti e le sue preoccupazioni e di riprenderli in un secondo momento, tornando invece sulla sua preoccupazione iniziale, ovvero l’outfit che avrebbe indossato alla cena.
 
 
<< Kanpai!*1 >> Esclamò Vorakh, alzando nel mentre un boccale ricolmo di birra; in risposta, gli altri fecero altrettanto per poi perdersi in chiacchiere con il vicino una volta bevuto un lungo sorso di buon augurio.
Due tavoli erano stati uniti a formarne uno solo, in modo da poter contenere tutti gli attuali membri senza difficoltà; svariate pietanze imbandivano la tavola ricoperta da una tovaglia di lino bianco, accompagnate da numerosi bicchieri e boccali ricolmi.
Ad un certo punto Alèk prese parola, voltandosi verso sua sorella e Gala, intente a discutere riguardo a moda e affini: << Allora ragazze...raccontate un po’, come è stata la vostra prima missione? >> Domandò il moro, attirando l’attenzione di tutti i presenti.
<< Niente di anomalo, abbiamo sostituito tre ragazze in un bar come cameriere… È stato impegnativo, dato che dovevamo tenere a mente le ordinazioni e chi aveva ordinato cosa, stancante per certi versi, ma non credo ci si possa lamentare come primo incarico… >> Rispose Gala, punzecchiando una fetta di carne con la forchetta.
<< Per certi versi è stato divertente, soprattutto per via dei clienti che sembravano particolarmente attratti dalla “signora dei ghiacci” >> Commentò Alexis con un sorriso sghembo, volgendo un ironico sguardo verso Homura che, per la prima volta nella serata, sembrò ricordare di non essere sola a tavola.
<< Avete detto qualcosa? >> Chiese innocentemente la giovane, non essendosi minimamente accorta di essere il centro del discorso.
<< Oh niente, dicevamo che oggi hai ricevuto parecchie attenzioni al tavolo tre… >> Continuò Alexis, sottolineando la questione con velata malizia.
<< Ah… sì… è vero… >> L’albina roteò gli occhi infastidita, riprendendo a mangiare come se niente fosse.
<< Dovresti essere contenta delle attenzioni degli uomini, amica mia… Prima o poi per tutti arriva il momento… >> Ammiccò Xeno, sistemandosi gli occhiali sul naso con un ghigno divertito sul volto.
<< Non mi interessano. Non ho tempo per queste cose. >> Rispose l’altra in tono asciutto, prendendo un sorso d’acqua.
<< Sentito Vorakh? Non ha tempo per queste cose… >> Lo punzecchiò Zaion, ridendo ed indicandolo con scherno.
Vorakh rimase in silenzio, limitandosi semplicemente a dargli un pugno sul capo che costrinse Zaion con la faccia nel piatto, per poi tornare a mangiare quasi non fosse stato interpellato.
<< Cos’è, fa male perchè è vero? >> Continuò l’altro, cercando di ripulirsi il viso, suscitando nel blu la medesima reazione di prima con conseguente risata generale.
<< Ma che modi… >> Borbottò di rimando la vittima, pulendosi nuovamente il volto con un tovagliolo.
<< Beh, anche Gala ha ricevuto qualche complimento oggi… >> Homura sollevò appena lo sguardo dal suo piatto per rivolgerlo alla glicine che arrossì un poco al ricordo.
<< Che ne pensi Sean? >> Byron colse la palla al balzo, lanciando subito una frecciatina al Dragon Slayer del ghiaccio che fece finta di niente.
<< Perché lo chiedi a me? >> Rispose lui con nonchalance, ingoiando un boccone.
<< Beh, dato quel che è successo ieri fra voi mi stavo solo domandando la tua opinione… >> Continuò il biondo, deciso a non mollare la presa.
<< Non è successo proprio niente ieri, è stato solo un incidente dovuto ad un momento di debolezza di Gala a causa dell’incantesimo subito… >> Borbottò l’altro, inarcando le sopracciglia scetticamente e liquidando così la questione.
<< D’accordo, se lo dici tu… >> Ghignò ancora Byron, decidendo infine di lasciar perdere, anche se in un modo o nell’altro sarebbe riuscito prima o poi nel suo intento di farlo imbarazzare.
 
 
La cena continuò fra chiacchiere e risate fino al suo termine, dove Vorakh propose ai compagni di uscire in città per un gelato o un caffè, idea accettata da tutti quasi istantaneamente; Miku però iniziava a sentirsi stanca, per cui Homura la prese in braccio perché le si potesse accoccolare contro e riposarsi un po’ durante la passeggiata in centro.
Proprio mentre stavano mangiando un gelato seduti sul bordo di una fontana, una voce femminile attirò la loro attenzione urlando: << Ma voi siete...quelli forti del torneo! >>
Homura, cercando di non svegliare la piccola che le dormiva in braccio, voltò il capo di lato per cercare la fonte della voce; una ragazza dai capelli rosa, formosa e dall’aria sognante che li fissava con ammirazione mentre un ragazzo alto, snello e dai capelli viola lunghi fino alle spalle cercava di trascinarla via bofonchiando un << Lasciali stare Dunlaith, non vedi che stai disturbando? >>
<< Non credo di conoscervi >> Disse Homura, parlando direttamente ai due sconosciuti.
<< Chi sareste? >> Sean inclinò il capo con curiosità, ponendogli la domanda con schiettezza.
<< Oh ehm… io sono Dunlaith e lui è mio fratello gemello Ciel! >> Rispose la ragazza con emozione, divincolandosi dalla presa del fratello per esibirsi in un veloce inchino di saluto.
<< Dovete scusare mia sorella e la sua pressante emotività...mi ha detto di aver assisto a parte di un torneo cittadino ieri e credo che si riferisca a voi come alcuni dei partecipanti… >> Disse il viola, abbozzando una scusa per l’impulsività della ragazza.
<< Capisco...beh sì, abbiamo partecipato...io e lei abbiamo vinto, alla fine. >> Disse Vorakh, indicando una Gala tutta intenta a bearsi del suo gelato al cioccolato. << Mentre io e lei siamo arrivati secondi… >> Intervenne Sean, indicando Homura con un cenno del capo.
<< Sì, sì! Mi ricordo della tua velocità! Sei così abile! Ma come fai? >> Chiese Dunlaith all’albina, la voce colma d’ammirata eccitazione.
<< Oh...ehm...credo sia frutto del mio allenamento… >> Rispose Homura, distogliendo lo sguardo ed irrigidendosi un po’ pensando alla vera motivazione delle sue capacità.
<< La vuoi smettere? Lasciamoli soli a godersi la serata per favore! >> Sbottò Ciel, contrario all’insistenza della sorella nei confronti di quel gruppo di ragazzi.
<< Taci Ciel...ehm, sentite… >> La giovane zittì il gemello, per poi rivolgere la sua attenzione al gruppo ancora una volta.
<< Si…? >> Chiese Vorakh, divertito dal lieve battibecco fra i due e curioso di sapere cos’altro interessasse alla bella Dunlaith.
<< Siete forse parte di una Gilda? >> Chiese di getto la rosata, lo sguardo illuminato di curiosità ed emozione.
Ciel sbuffò: lo sapeva che non avrebbe resistito e gliel’avrebbe chiesto, conosceva troppo bene sua sorella per non poterlo prevedere.
<< Sì, siamo una Gilda...ci siamo appena formati, ma contiamo di crescere e diventare rispettati… >> Rispose Byron, incrociando le braccia sul petto per enfatizzare l’importanza di quelle parole.
<< Ohh bene allora… e cercate membri? >> Chiese ancora Dunlaith, sempre più emozionata.
<< Direi di sì, più si è meglio è, no? >> Rispose Zaion, lanciando un’occhiata a Vorakh che si limitò ad annuire semplicemente.
<< Che meraviglia! Noi stavamo cercando una Gilda a cui affiliarci, per cui...potremmo unirci
a voi? >> Domandò speranzosa la giovane, trattenendo a stento la felicità.
Gli sguardi dei presenti conversero su Vorakh che, dopo alcuni istanti, si alzò in piedi e si portò davanti ai due.
<< E perchè no? In fondo in tanti ci si diverte di più. Benvenuti a Dragon Wing, ragazzi. >> Concluse con semplicità, allungando una mano verso i due, mano che i fratelli strinsero a turno per suggellare così quel nuovo inizio.
 


*1 Kanpai =  Salute
 
 
 
Note degli autori:
 
SCUSATE! SIAMO TREMENDAMENTE DISPIACIUTI PER QUESTO ABNORME RITARDO! *si prostrano ai loro piedi*
Siamo davvero dispiaciuti, ma il mio amico era sotto esame di maturità ed io un po’ bloccata, ragion per cui ci abbiamo messo tanto tempo nello scrivere questo capitolo (è stato veramente sudato), anche se alla fine ( a esame terminato e ripresi i contatti vari per poter scrivere assieme) ce l’abbiamo fatta.
Parliamo del capitolo: descrizione interna un po’ difficile da figurare, me ne rendo conto, ma per chi volesse avere un quadro più preciso della Gilda, vi comunico che ho creato il prototipo su the sims 3 rendendola fisica, per cui se siete interessati scrivetemi tramite pm e provvederò a mandarvi le screenshots  o addirittura il file .sim3pack da installare nel vostro gioco per poterci giocare dentro ^^
In questo capitolo i nostri eroi hanno iniziato a lavorare e ad approfondire un po’ i loro legami d’amicizia con battutine, frecciatine e scambi vari...ma che ne sarà delle ship? xD
Si vedrà, si vedrà xD
Ed ecco che Dunlaith e Ciel entrano a far parte di Dragon Wing, diventando parte di una ciurma scalmanata...ci sarà da ridere più avanti, credete a noi xD
Le vostre impressioni? Speriamo di non avervi deluso troppo soprattutto per il ritardo… :(
Ancora sentite scuse, ci ritroviamo al prossimo capitolo sperando di poter tornare al vecchio ritmo di pubblicazione ^^
Ciao ciaoooo   \o/
 
 
P.s. Vi lascio con l'immagine
di Homura e del simbolo della gilda (il colore è generico, i vostri pg lo avranno chiaramente del colore da voi indicato) ^^
  
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