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Autore: Yasha 26    10/07/2016    5 recensioni
- E quindi pensi di fare del tuo meglio per impedire che Ren venga a conoscenza dei tuoi sentimenti, giusto? -
- Sì! Userò tutta la mia forza e la mia capacità! -
- Anche se ciò significasse vedere Ren innamorarsi di un'altra donna e sposarsi? Daresti comunque la tua benedizione con un sorriso? -
- Certamente. Raccoglierei tutto il mio orgoglio di attrice e tirerei fuori il migliore sorriso di cui sia capace. -
*
Da queste parole, tratte dal capitolo 202, nasce l'idea di questa storia talmente mielosa da cariare i denti, ma spero vi piaccia ^.^ (in caso contrario scapperò a Guam a cercare sirene e fate come Kyoko XD)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoko Mogami, Ren Tsuruga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Ruscello delle Fate '
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Kyoko si gettò stremata sul suo futon. Le era costato uno sforzo sovrumano sorridere per tutto quel tempo. Quando Tsuruga-san le aveva chiesto se avesse problemi col suo personaggio, si era sentita morire. Come poteva dirgli che non riusciva a interpretare una felice ragazza innamorata, perché il suo cuore soffriva terribilmente nell’immaginarlo tra le braccia di un’altra donna? Sarebbe stata una cosa assolutamente impossibile.
Rannicchiata su se stessa, provò ad addormentarsi, ma senza riuscirci. La sua mente era affollata dalle immagini di Ren.
“L’amore fa schifo! Perché deve esistere una cosa talmente terrificante? É come un veleno che ti logora dentro fino a ucciderti! Non potevo semplicemente andare avanti con i miei propositi di vendetta contro quell’asino di Shotaro, impegnando le energie nel mio lavoro? Finirò col distruggere tutto quello che ho ottenuto finora continuando così! Stupida Kyoko! Sei una stupida!” si rimproverò, tornando a odiare se stessa come faceva un tempo.
In quei due anni non aveva imparato proprio un bel niente. Avrebbe dovuto concentrarsi solamente nel diventare una brava attrice, così come si era prefissata. Eppure ci aveva provato. Aveva tenuto duro negli ultimi mesi, cercando di controllare i suoi sentimenti.
Forse, pensò, se si fosse trattato di un altro uomo, le cose sarebbero state più facili per lei. Avrebbe potuto sperare di essere ricambiata, invece, si parlava di Ren Tsuruga, che non solo vedeva come un Dio del paradiso dell'industria, l’attore numero uno di tutto il Giappone, ma era anche un uomo eccezionale sotto ogni punto di vista ai suoi occhi. Qualcuno talmente perfetto da essere irraggiungibile per una come lei. Non era bella, non era famosa, non era nulla di eccezionale; una ragazza noiosa e ordinaria insomma, come aveva sostenuto Sho. Era solamente brava a recitare, questo lo aveva capito, ma negli ultimi giorni non le riusciva nemmeno quello. Si sentiva una totale nullità, immeritevole di pensare anche lontanamente di poter attirare l’attenzione di uomo come quello. Oltretutto, cosa non meno importante, lui aveva confessato di essere già innamorato e, forse, lo era proprio della ragazza con cui lo avevano fotografato.
- Dannazione! – imprecò, sentendo nuovamente le lacrime agli occhi. Ormai era diventato un vizio piangere. Non lo sopportava. Non voleva essere una ragazza debole. Soprattutto non voleva mostrarsi debole davanti a lui.
La mattina arrivò troppo in fretta per Kyoko, che non volle saperne di alzarsi dal letto. Sarebbe dovuta andare a scuola, ma non le importò. Per quanto riguardava il lavoro agli studi era libera, alla Love Me non aveva nulla da fare visto che avrebbe dovuto essere impegnata col drama, quindi si riaddormentò dopo aver spento l’allarme della sua sveglia.
Era pomeriggio inoltrato quando il suo cellulare squillò, svegliandola di malumore. Sbuffando, lo afferrò irritata per vedere chi fosse. Nemmeno quando stava male poteva avere un momento di pace? Rimase però sorpresa quando sullo schermo lesse il nome di Tsuruga-san. Che cosa voleva ancora?
- Pr-pronto? – rispose la ragazza, quasi timorosa.
- Buona sera Mogami-san. Tutto bene? – le domandò Ren, con disinvoltura.
- Bu-buona sera a te Tsuruga-san. S-sì, t-tutto bene. E tu? –
- Sto bene anch’io, grazie. –
- Ne sono felice. A cosa devo la tua chiamata? – chiese lei, cercando di calmare la propria voce che sentiva tremante.
Non voleva parlare con lui. Ogni volta che lo faceva, temeva di tradirsi in qualche modo. Se avesse capito che nascondeva qualcosa, avrebbe sicuramente iniziato a farle un terzo grado, al quale sarebbe certamente morta per arresto cardiaco.
- Volevo solamente sapere se oggi ti senti meglio rispetto a ieri. Hai riposato come si deve? – mentì lui, che aveva chiamato solamente per controllare la reazione della ragazza alla sua chiamata.
L’intuito gli diceva che ce l’aveva con lui, ma non capiva il perché. Per quel che ricordava, non le aveva fatto alcun torto in quei giorni. Non si erano nemmeno visti. Eppure, entrambe le volte che l’aveva incontrata, si era comportata stranamente, così si chiese come avrebbe reagito se l’avesse chiamata al telefono. Come aveva previsto, la sua voce era incerta, quasi incrinata. Non era la solita voce squillante a cui era abituato.
Il dubbio diventò così certezza: Lui c’entrava qualcosa con i suoi strani comportamenti.
- Ho dormito tutto il giorno, quindi direi di... – s’interruppe lei, portando una mano a coprirsi la bocca. Aveva appena ammesso di essere stata tutto il giorno a dormire, cosa che non era assolutamente da lei. Si maledisse, temendo che l’attore iniziasse a farle domande sul perché avesse saltato anche la scuola e lei, a quel punto, non avrebbe saputo cosa dire.
- Non sei andata a scuola quindi? – le chiese stupito. Lei ci andava anche con la febbre. La questione era perfino più grave di quanto pensasse.
- Ecco… io… -
- Beh, suppongo che per una volta si possa anche fare. Mi fa piacere sapere che stai meglio Mogami-san. Ora ti saluto. Ti auguro una buona serata. – la salutò sbrigativo, sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta a chiamare Ten-san per chiedere il suo aiuto.
- G-grazie Tsuruga-san. Buona serata anche a te. – ricambiò Kyoko, sorpresa. Si era aspettata il peggio, invece, era stato solamente gentile.  “Oltre che sbrigativo.” aggiunse un po’ dispiaciuta. Evidentemente doveva essere impegnato, e lei immaginava anche con chi.
- Finirà mai questa tortura? Possibile debba pensarci ogni secondo? Accidenti! – esclamò frustrata, risprofondando a letto, nonostante le raccomandazioni della proprietaria di mangiare almeno qualcosa. Di tutte le cose terribili che provava, la fame non era nemmeno l’ultima dell'elenco, così si riaddormentò, stringendosi disperata al suo cuscino e sperando che il giorno dopo il suo cuore stesse un po’ meglio.
“Passerà. Tutto passa col tempo.” si ripeté per autoconvincersi, mentre una lacrima scivolava nuovamente via dai suoi occhi.
 
Con non poca fatica, Ren si arrampicò fino ai balconi del piano superiore del Darumaya. Erano le tre del mattino e tutto era silenzioso. Guardò dentro le varie finestre, scorgendo subito quella di Kyoko. Grazie all’illuminazione del lampione posto proprio di fronte al ristorante, la vide rannicchiata su se stessa, abbracciata al cuscino. Si stava già preparando a forzare l’apertura della finestra, quando invece l’anta scorrevole si aprì al suo semplice tocco.
“Quell’incosciente!  Non sa che è pericoloso dormire con la finestra aperta?” pensò infastidito, ricordandosi di rimproverarla.
Entrò, cercando di non fare rumore e si avvicinò al suo futon. Le si inginocchiò accanto, scostandole una ciocca di capelli umidi dagli occhi. Doveva aver pianto, come immaginava.
“Chi o cosa ti ha ridotto così?” si domandò, sentendo un immenso fastidio al pensiero che il responsabile potesse essere quell’imbecille di Fuwa. Con tutto il suo cuore, si augurò di no.
- Kyoko-chan. – la chiamò dolcemente, accarezzandole il viso. – Kyoko-chan, mi senti? – insisté, poiché sembrava profondamente addormentata.
- Mmmh… Corn… - mormorò lei, muovendosi leggermente.
“Incredibile mi abbia già riconosciuto solo per averla chiamata Kyoko-chan.” sorrise soddisfatto. Corn era sempre stato la persona più importante per lei. Di questo ne era orgoglioso. Almeno amava qualcosa anche di lui.
- Kyoko-chan, svegliati. Sono qui. – la chiamò ancora, ma abbassandosi a sussurrarlo al suo orecchio.
Kyoko aprì appena gli occhi, convinta di avere sognato il suo amico Corn, ma non ricordando nulla del sogno. Poi le sembrò di intravedere qualcosa di fronte a sé, ma pensò fosse il riflesso dovuto al passaggio di qualche auto, dato che aveva dimenticato di tirare le tende quella sera. Stava per riaddormentarsi, quando sentì una risata.
- Ma che… - scattò seduta la ragazza, spaventata e completamente sveglia.
- Certo che hai il sonno pesante Kyoko-chan. – rise Ren, divertito dalla situazione.
- Co-Corn? Sei davvero tu? Ma come… Che ci fai qui? – domandò sbalordita, intravedendo solo la sua sagoma, poiché dava le spalle alla luce proveniente da fuori. Ne riconobbe però subito la voce, che ancora una volta era quella di Tsuruga-san. “É diventata un’abitudine temo. Non serve nemmeno chiedergli perché ha usato quella voce. Non faccio altro che pensare a lui.” si disse sconfortata, ricordando che l’amico prendeva voce e forma dell’ultima persona a cui lei aveva pensato.
- Ho sentito che piangevi, così sono venuto. – le disse il ragazzo, iniziando a recitare la parte del principe delle fate. Forse, con lui si sarebbe confidata, per questo era ricorso all’aiuto di Ten-san, qualche ora prima, chiedendole di riportarlo all’aspetto di Kuon. Kyoko stava male e voleva assolutamente sapere perché, ma soprattutto voleva capire perché tenesse a distanza il suo senpai, nonostante lo avesse sempre stimato fino allo stremo.
- Corn… tu… mi hai sentito piangere? Davvero? – domandò incredula.
- Ho sentito che soffrivi. Chi è stato a ferirti ancora, Kyoko-chan? – le chiese, accarezzandola dolcemente.
A quelle parole, la ragazza si gettò tra le braccia dell’amico, iniziando a piangere a dirotto, proprio com'era accaduto il giorno in cui sua madre l'aveva rinnegata come figlia alla tv, ma stavolta sapeva di essere tra le braccia giuste, quelle del suo amato Corn, quindi poteva dare libero sfogo al dolore senza timore di doverlo nascondere.
- Corn! É… è terribile! Io… io non… non credo di farcela stavolta! – singhiozzò, aggrappandosi disperata alla camicia del ragazzo, che la strinse forte a sé.
- Non fare così, prendi fiato. Cos’è successo? – cercò di calmarla, sentendo il suo cuore lacerarsi sempre più a ogni lacrima che gli inumidiva la camicia.
- É troppo doloroso! – esclamò Kyoko, col viso premuto contro il suo petto.
- Cosa? –
- L’amore! – rispose lei, continuando a piangere. Non voleva parlare a nessuno dei suoi sentimenti, ma Corn era diverso. Lui l’avrebbe capita e consolata, così come faceva quando erano piccoli. Magari parlare con lui l’avrebbe aiutata.
- A-amore? Kyoko-chan tu… sei innamorata? – domandò Ren, temendo di conoscere anche di chi lo fosse. "Quindi non lo odia? Lo ama ancora?" si chiese turbato il ragazzo. Lei annuì solamente, continuando quel pianto disperato per altri minuti, finché, senza più forze, si calmò, restando stretta a lui, che riprese a parlare. – Che cosa ha fatto quel tipo per ridurti così? – le chiese, cercando di non far trapelare la rabbia e la delusione che provava. Qualcosa gli diceva che, in seguito, sarebbe stato lui ad avere bisogno di una spalla su cui piangere, dopo averla sentita parlare di quel cantante da strapazzo.
- Si è fidanzato. E con una donna davvero bella. – sussurrò appena Kyoko, con gli occhi che bruciavano.
- Anche tu sei molto bella e se quel ragazzino non lo capisce, è davvero un idiota! Meriti di meglio! – disse con rabbia, odiando il fatto che lui avesse ancora tutto quel potere su di lei. Anche dopo anni, teneva in considerazione le sue parole.
- Ragazzino? Non lo definirei tale, anzi, è un uomo con la testa sulle spalle, maturo, colto, gentile, disponibile, rispettabile, amato da tutti. Forse un po’ troppo stacanovista e puntiglioso sul lavoro, ma è eccezionale anche per questo. Non ho mai conosciuto qualcuno affidabile come lui. Quindi non lo definirei affatto un ragazzino. – rispose lei, decantando le lodi del suo senpai, che l’aveva conquistata senza darle scampo.
- Uomo? Non stai parlando di Sho-san? – domandò sorpreso. Fuwa era un ragazzino, non un uomo. Di quale uomo stava dunque parlando? Chi aveva conosciuto???
- Che? Quello stupido asino egoista spocchioso decerebrato? Assolutamente no! – si affrettò a rispondere, rianimandosi grazie alla rabbia.
Shotaro non rientrava neanche più tra le sue amicizie, figurarsi se ne era innamorata. Forse non lo era mai stata a ben pensarci. Era l’unico che le stava accanto quando era piccola, di conseguenza si era affezionata in modo morboso a lui, alla sua presenza soprattutto, ma non poteva certo paragonare i sentimenti che provava per Tsuruga-san con quelli che aveva provato per Sho. Erano su un piano decisamente diverso.
- E allora di chi sei innamorata? – chiese Ren, totalmente spiazzato.
- Beh… ecco… non è facile da spiegare… - arrossì Kyoko, non sapendo come spiegarsi all’amico. L’avrebbe giudicata una stupida? In fondo, innamorarsi del proprio senpai era stata una cosa davvero idiota, si disse.
- Parti dall’inizio allora. Ti ascolto. – insisté lui.
- Io… non credo di riuscirci! Me ne vergogno terribilmente! – esclamò imbarazzata.
Sul viso di Ren apparve una smorfia infastidita. Era una ragazza davvero cocciuta. Se non si fosse confidata nemmeno con Corn, che altro avrebbe potuto fare? Voleva assolutamente sapere di chi diavolo si era innamorata. Chi era stato ad averle rubato il cuore nonostante i suoi propositi di rinunciare all’amore? Ma soprattutto, che c’entrava Ren Tsuruga in tutto questo? Perché lo evitava?
Stanco di intravederla appena, si allontanò da lei in cerca dell’interruttore della luce, che accese subito. La vide col viso completamente arrossato, gli occhi gonfi e i capelli arruffati. Era così disperatamente innamorata quindi? Lui non aveva proprio più nessuna speranza? Non ci sarebbe mai stato spazio per lui nel suo cuore?
Sospirando triste, le si avvicinò nuovamente.
- Kyoko-chan, non ti fidi più di me per caso? – le chiese Ren, addolcendo più che poté la voce e sedendosi accanto lei.
- Cosa? Certo che mi fido di te Corn! Sei l’unico con cui mi sia mai confidata! –
- Allora perché non vuoi dirmi di chi sei innamorata? –
- Pe-perché… non è che non voglia. M’imbarazza parlarne. – rispose dispiaciuta. Non voleva ferirlo, ma proprio non aveva il coraggio di raccontargli di Tsuruga-san. Poi l’illuminazione. – Perché non lo vedi tu stesso? Così non dovrò spiegarti nulla! Ti do il permesso di farlo stavolta! – dichiarò compiaciuta dalla genialità della sua idea.
- Eh? Che dovrei fare? – chiese Ren confuso, non riuscendo a seguirla.
- Il tuo potere! Usa quello per leggere i miei pensieri come hai fatto quella volta a Guam! – spiegò lei, lasciandolo del tutto esterrefatto.
“Dannazione! Lo avevo del tutto dimenticato! Come me ne esco adesso?” pensò, cercando rapidamente una soluzione.
- Ecco… vedo molta confusione nella tua mente. Non credo di riuscire a capire molto. – tentò, sperando ci cascasse.
- Tu provaci. Io tento di calmarmi un po’. Magari funziona. – propose, chiudendo gli occhi e cercando di calmarsi.
Ren la guardò a bocca aperta. Cosa avrebbe dovuto fare? Che poteva inventarsi?
- É… una persona molto vicina a te, Kyoko-chan? – provò a chiedere, sperando di arrivarci da solo. “Cosa del tutto impossibile visto che non mi racconta mai niente! Maledizione!”
- Sì. Per un certo periodo l’ho anche avuto accanto 24 ore su 24. – rispose arrossendo nuovamente, mentre i suoi pensieri correvano ai giorni in cui interpretavano i fratelli Heel.
“24 ore su 24? Vivevano sotto lo stesso tetto quindi, ma non è Fuwa. Dunque... É un uomo maturo. Impegnato con una donna. Rispettato da tutti. Dedito al lavoro... “ ricapitolò l’attore. Poi il terrore lo colse. “Aspetta... non sarà… “
- Non sarà per caso il proprietario del Darumaya? – ripeté a voce il pensiero appena formulato. “Kyoko è innamorata di un uomo che potrebbe essere suo padre?!” si chiese sconvolto.
- Ch-che??? Ma sei impazzito??? NO! Certo che no! Non si tratta di lui! – strillò sconcertata. Come poteva anche solo pensarlo?
- E allora chi? Non sarà il presidente Takarada? – ipotizzò allora Ren.
- NO! Per quale motivo dovrei essere innamorata di qualcuno tanto più grande di me? –
- Ma hai detto che è un uomo maturo, con la testa sulle spalle e tante altre cose che lo fanno sembrare un vecchio. – sostenne il giovane.
- Tsuruga-san non è un vecchio! Ha solamente quattro anni più di me! – le sfuggì, arrossendo subito dopo essersi accorta di aver fatto il suo nome. Poco male, si disse, almeno si sarebbe risparmiata di sentire il suo amico elencarle tutti gli anziani che conosceva. Per qualche strana ragione, quella sera, il suo potere non funzionava.  “E comunque, davvero dalla mia descrizione sembrava parlassi di un vecchio?” si chiese perplessa.
- Tsu-Tsuruga... san... hai detto? - balbettò incredulo, mentre Kyoko annuiva solamente. – Ma... i-il tuo senpai intendi? Cosa c’entra lui? – chiese stordito. Non voleva proprio credere all’assurda correlazione che il suo cervello stava iniziando a fare tra il suo nome e l’uomo di cui Kyoko era innamorata. Era una cosa talmente impensabile, vista la sua totale indifferenza quando s’incontravano, che avrebbe giurato che lei non lo vedesse nemmeno come uomo, ma solamente come un suo superiore da rispettare.
"O forse no?"
- Indovina… – sospirò tristemente lei.
- L’uomo che ami… - deglutì l'attore, prendendo fiato. - ... è Ren Tsuruga? – chiese nuovamente conferma. "Non è che questo è uno dei miei stupidi sogni in cui Kyoko confessa di amarmi? No, vero?" si domandò dubbioso. Era tutto troppo irreale.
- Lo so a cosa stai pensando. Lui è come un Dio ed io non dovrei nemmeno permettermi di sfiorarlo col pensiero, ma è successo e non posso controllarlo. Ho provato a non amarlo, ma non ci sono riuscita, anzi, temo che la colpa sia sua se non ci riesco. – spiegò triste, ritornando indietro con i ricordi.
“Io un Dio? Ma su quale tipo di piedistallo mi ha messo questa ragazza? E poi… è seria? Come e quando si è innamorata di me? Perché non me ne sono mai accorto? E perché sarebbe colpa mia?” si chiese turbato, non riuscendo assolutamente a credere a ciò che stava sentendo.
- Ecco! Lo sapevo che mi avresti preso per stupida! – piagnucolò lei, vedendo l’espressione esterrefatta del suo viso.
- Come? – chiese Ren, frastornato.
- L’espressione della tua faccia è talmente sconvolta che starai sicuramente pensando che sono una stupida ad essermi innamorata di Tsuruga-san. – rispose rattristata.
“Per forza sono sconvolto! Vorrei vedere te al mio posto!” pensò lui, con i pensieri ancora in subbuglio, ma dovette richiamare a sé tutte le sue doti di attore per cercare di mantenere la facciata di Corn, poiché l’unica cosa che avrebbe voluto fare era baciarla e dirle che anche lui la amava.
- Non sono sconvolto perché ti sei innamorata di lui, lo sono per le cose che dici. Il tuo senpai è un uomo come tutti gli altri; non elevarlo a qualcosa che non è. Perché dici che è colpa di Tsuruga-san se te ne sei… innamorata? – faticò a dire. Le parole “Kyoko” “innamorata” e “Tsuruga-san” suonavano strane messe insieme.
- Ma davvero non riesci a vedere nulla? É troppo imbarazzante! – ribadì, coprendosi il viso arrossato.
- Mi spiace ma non ci riesco. Hai troppa confusione in quella testolina. – le sorrise dispiaciuto, accarezzandole la testa e continuando con quella finzione.
Kyoko sospirò e si fece coraggio. Magari parlarne l’avrebbe aiutata. Di Corn si fidava.
- Ha baciato la tua pietra. – disse solamente, convinta che lui avrebbe capito.
- Eh? – fu invece la risposta del suo amico, che la guardava con aria interrogativa.
- Ha baciato la pietra che mi hai regalato quando eravamo piccoli. Gliel’avevo prestata per aiutarlo a liberarsi dai pensieri negativi che lo affliggevano quando recitava nel ruolo di Katsuki, in Dark Moon. In quell’occasione, mi restituì la pietra ringraziandomi e lasciandovi sopra un bacio. In quel momento, credo mi abbia lanciato una sorta d’incantesimo attraverso la tua pietra perché, da allora, il mio cuore non ha smesso di battere ad ogni sorriso che mi rivolge. – confessò, sentendo il viso andare a fuoco al ricordo di quel gesto.
Ren era totalmente frastornato. Non riusciva a credere alle cose che Kyoko gli stava rivelando. Aveva voglia di darsi un pugno per constatare di essere sveglio perché, di certo, un pizzicotto non sarebbe bastato. Lei lo amava. E da parecchio anche. Addirittura dai tempi di Dark Moon, periodo che coincideva anche con la scoperta definitiva dei suoi sentimenti per lei.  
Improvvisamente, come ripresosi dallo shock, il suo cuore iniziò a battere furiosamente nel petto per la felicità. Kyoko lo amava! Capiva solo in quel momento il significato di quella frase. Non era più un amore impossibile il suo.
- Lo ami da quel giorno quindi? – indagò curioso. Voleva scoprire quante più cose possibili.
- Non proprio. É partito tutto da lì, ma i miei sentimenti sono stati dolorosamente chiari quando interpretavamo i fratelli Heel. –
- Perché? Cos’è successo? –
- Questo dovresti averlo visto quella volta a Guam. Non ricordi? –
- Mi hai fermato prima che potessi arrivarci. Ti sei arrabbiata così tanto che non ho guardato oltre. Chi sono i fratelli Heel? – continuò a improvvisare. In teoria, Corn non avrebbe dovuto conoscerli.
- Sono i personaggi che io e Tsuruga-san abbiamo interpretato quasi un anno fa. É nato tutto dall’idea bislacca del regista Konoe di nascondere la vera identità dell’attore che avrebbe interpretato il personaggio principale nel suo film. Doveva esistere solamente Cain Heel, un attore straniero venuto a interpretare quel personaggio, poi è stata aggiunta Setsuka dal presidente Takarada, in modo da essere un supporto per Tsuruga-san nel periodo in cui interpretava Cain Heel. Abbiamo vissuto insieme diversi giorni, recitando anche in privato la parte di quei due fratelli dal rapporto, come dire, incestuoso. - si fermò, arrossendo ancora per quel che era accaduto quella notte. Poi riprese. - Spesso, mi sono ritrovata gelosa di lui e non come Setsuka, ma come me stessa. In quel momento ho capito di essere persa. Quel giorno è iniziata la mia distruzione. – spiegò, ricordando quei giorni come qualcosa di tremendo.
- Distruzione? Per quale motivo? – le chiese il ragazzo. Era così terribile che si fosse innamorata di uno come lui?
- Perché sono destinata a soffrire amandolo. Non ho la minima possibilità che si accorga della mia misera esistenza. Lo ritengo già un miracolo che sia sempre così gentile e disponibile ad aiutarmi quando ne ho bisogno. E poi… - s’interruppe, abbassando tristemente lo sguardo. - ... mi ha detto di essere già innamorato, quindi non ho davvero nessuna speranza. – gli confidò, sicura che il suo amico non l’avrebbe tradita spifferando a qualcuno quel segreto rivelatole dall’attore.
- Cosa? Quando te lo avrebbe detto? – domandò disorientato il ragazzo. Non le aveva mai detto una cosa del genere. L’unico a cui avesse confidato di essere innamorato, era il pollo conosciuto agli studi della TBM.
- Non l’ha detto propriamente a me, ma a Bō, la mascotte del programma Yappa Kimagure Rock, che ero io, ma questo lui non lo sa. – rivelò Kyoko, inconsapevole di aver appena scatenato le ire del ragazzo al suo fianco.
“Bō??? Lei… lei era quel dannato pollo? Gli ho confidato cose che nessuno sa! Cose che nemmeno io sapevo! In realtà è stato solo grazie a lui se ho capito di essere innamorato di Kyoko, però… è più che imbarazzante, dannazione! Se solo potessi agire come Ren, la farei tremare solamente guardandola, come accade ogni volta che fa qualcosa che non deve! E poi che tonta! Le ho praticamente confessato di amarla e lei neppure lo ha capito!” inveì contro di lei mentalmente, lottando contro se stesso per non dire nulla che potesse farlo scoprire. Prendendo un grosso respiro, provò a calmarsi per continuare a farla confessare. “Però questa gliela farò pagare un giorno. Può starne certa.” ghignò maligno il giovane, immaginando anche come fare. Forse ci avrebbe messo un bel po’ per giungere a quel punto ma, in fondo, la vendetta era un piatto che andava servito freddo.
- Perché hai nascosto di essere quel pollo? -
- Perché era diventato una specie di confidente per Tsuruga-san. Credo che lui non si confidi mai con nessuno. Non so perché, forse non si fida. Pensa che, nonostante lo conosca da due anni, non so ancora quale sia il suo vero nome. É una persona molto riservata. Invece, con Bō si è aperto, ha chiesto a lui dei consigli ed io sono stata davvero felice di poterlo aiutare, cosa che non sarebbe stata possibile se avesse saputo che sotto quel costume c’ero io, un’umile kōhai che sa ancora pochissimo del mondo dello spettacolo. –
“In effetti ha ragione. Non mi confido con nessuno. E ora capisco perché con quel pupazzo gigante ci sia riuscito facilmente. Kyoko riesce a farmi stare bene anche quando non so che sto parlando con lei.” pensò, sorridendo divertito.
- E di questa ragazza di cui è innamorato, cosa sai? – indagò, per capire cosa avesse capito.
- Nulla, a parte che è più piccola di lui e va ancora al liceo. –
- Che coincidenza. Proprio come te, Kyoko-chan. – le fece notare, sperando capisse.
- Già… una coincidenza. – sospirò lei, invidiando quella ragazza.
Ren scosse la testa disperato. Ovviamente non aveva capito. Poi, una frase gli ritornò in mente.
- Prima hai detto che il tuo senpai è fidanzato con una ragazza bellissima. Perché? – chiese curioso, non riuscendo a spiegarsi quella frase. Lui non aveva mai detto a Bō di essersi fidanzato.
- Li hanno fotografati insieme in questi giorni, quindi non ci vuole un genio per capire che finalmente si è dichiarato e ora si stanno frequentando. Buon per lei! – spiegò, imprimendo però rabbia nelle ultime tre parole pronunciate. Il suo cervello iniziava nuovamente a pensare altri malauguri per quella splendida e perfetta chioma dorata.
- Oh! – esclamò Ren, riuscendo finalmente a capire cosa avesse scatenato il tutto. Kyoko aveva collegato le due cose, pensando che la ragazza di cui aveva parlato a Bō, fosse la stessa con cui lo avevano fotografato qualche giorno prima. Il pensiero che si fosse dichiarato, l’aveva scombussolata fino a quel punto?
- “Oh”, cosa? –
- Sei gelosa! É per questo che adesso reagisci così? Perché lo hai visto insieme ad un’altra? –
- E-ecco… beh… sì. Ammetto che è nato tutto da lì. Pensavo che se anche lo avessi visto con un’altra donna al fianco, sarei riuscita a sopportare la cosa, augurandogli ogni bene, invece non faccio altro che soffrire e lanciare maledizioni contro quella ragazza. Sono una persona orribile, lo so! – ritornò a piangere, provando sdegno per se stessa per quei pensieri terribili verso qualcuno che non le aveva fatto nulla alla fine. Ma era più forte di lei, la detestava perché la invidiava.
- Kyoko-chan, chi ti dice che la ragazza con cui l’hanno visto, sia la stessa di cui è innamorato? – le chiese intenerito, asciugandole gli occhi pieni di lacrime.
- Perché… lui le sorrideva felice e… lei faceva lo stesso. Devono amarsi molto. – rispose lei, continuando a piangere.
- Ma non è detto che sia il tipo di amore che intendi tu. Perché non parli con Tsuruga-san? –
- Che??? Stai scherzando Corn? Vuoi che scoppi a ridermi in faccia? – gridò quasi, terrorizzata anche all’idea di vederlo.
- Perché mai dovrebbe riderti in faccia? – chiese lui, infastidito dalla sua reazione. Che diavolo d’idee si era fatta su di lui?
- Perché sono una ragazzina rispetto a Tsuruga-san! Sono una semplice kōhai, nemmeno tanto famosa. Anche solo ambire alle sue attenzioni è irrispettoso da parte mia, figuriamoci andare da lui e dirgli “Ehi, ciao Ren! Lo sai che sono innamorata di te?”. È assurdo anche solo pensarlo! – replicò Kyoko, scuotendo la testa al solo pensarci. Di sicuro, lui le avrebbe detto di essere deluso da com'era caduta nuovamente nella trappola dell’amore. Aveva anche giurato di non innamorarsi più e invece aveva fallito. L’avrebbe giudicata sicuramente come una ragazza frivola e questo non lo voleva assolutamente.
Ren, invece, che sentì per la prima volta il suo nome pronunciato da quelle labbra che desiderava baciare da mesi, era al settimo cielo. Non era il suo vero nome, però, il fatto di immaginarla ad abbandonare le formalità con lui, gli riempiva il cuore di gioia. Gli sarebbe piaciuto sentirlo nuovamente.
- Io penso che tu sia troppo critica nei tuoi confronti. Per cominciare, non sei una ragazzina, ma una giovane e attraente donna. Nessun uomo, quando ti guarda, rimane indifferente. – disse con fastidio, pensando a tutti quelli che le giravano continuamente intorno ma che lei, per fortuna, sembrava non vedere nemmeno. Cercando di non pensarci, riprese a parlare. – Il fatto che tu non sia famosa, non è rilevante quando si ama e comunque non è vero che non lo sei. Basta vedere tutte le richieste che ricevi per i vari dorama. Anzi, sono sicuro che il tuo senpai sia molto fiero di te. Come ultima cosa, Kyoko-chan, non credo proprio che quell’uomo ti riderebbe in faccia. Tutt’altro. – le spiegò, sperando capisse le sue parole.
- Eh? Che intendi? –
- Che non è detto tu sia indifferente al tuo senpai. –
- Come puoi dirlo Corn? Non lo conosci nemmeno. –
- É vero, non lo conosco, ma conosco te e so che sei una ragazza speciale. Solo uno stupido ti rifiuterebbe. – le spiegò, accarezzandole il viso umido.
- Tu credi? – chiese incerta. Sho l'aveva rifiutata, ma lui era un idiota, appunto.
- Sì, ne sono sicuro. Quindi smettila di giudicarti così negativamente. Smetti di piangere e pensa a come poter conquistare quel Ren. – le disse, facendole l’occhiolino, mentre lei arrossiva.
- Non credo ne sarei capace. – rispose imbarazzata.
- Perché no? –
- Perché non sarebbe da me essere tanto audace da provarci. –
- E se fosse lui a tentare di conquistarti? Lo accetteresti? – si fece attento.
- Non lo so. Continuo ad aver paura di essere abbandonata nuovamente. Anche ammettendo di avere una possibilità, se un giorno capisse che non sono adatta ad un uomo come lui? Non credo sopporterei di essere lasciata anche da Tsuruga-san stavolta. - ammise, rattristandosi nuovamente. In fondo, le persone che più amava l’avevano sempre abbandonata. Perché con Ren avrebbe dovuto essere diverso?
- Lui non lo farà, ne sono certo. –
- Da come parli, sembra tu conosca i suoi sentimenti. –
- E se ti dicessi che li conosco? – le sorrise, osservando i suoi bellissimi occhi ambrati sgranarsi stupiti.
- Tu… li conosci? Davvero? – chiese improvvisamente agitata.
- Diciamo che non condivido con lui solo aspetto e voce. – le rivelò, accarezzandola nuovamente. – Quindi smetti di piangere e di pensare negativamente. Le cose non sono sempre come le immaginiamo. –
- Dici che quella ragazza non è la sua fidanzata? – domandò con speranza.
- Dico che adesso dovresti metterti a dormire, così da far sgonfiare questi poveri occhi e poi, domani, fare quattro chiacchiere col tuo senpai. – rispose, restando evasivo, non volendole confessare tramite le parole di una “fata” di amarla.
- Ma io… -
- Niente ma. Mettiti giù e riposa. Domani vedrai tutto sotto una luce diversa, Kyoko-chan. –
- La fai facile tu! Sono troppo agitata per dormire! –
- Vuoi che mi stenda al tuo fianco a coccolarti finché non arriva il sonno? – scherzò, vedendola arrossire.
- Non prendermi in giro! -
- Non ti prendo in giro. In effetti, non mi dispiacerebbe l’idea di dormire al tuo fianco, ma suppongo di non essere io la persona che vorresti accanto. Magari preferiresti il tuo senpai. – la canzonò divertito, godendosi il suo sguardo infuocato.
- Corn! Smettila! Non è divertente! – fumò la ragazza, sia per l’imbarazzo sia per la rabbia di essere presa in giro.
“Per me lo è eccome, mia piccola Kyoko!” pensò Ren, cercando di contenere la felicità che sentiva quasi esplodere nel petto. Sapere la sua Kyoko innamorata di lui, era stata una vera e propria sorpresa. Forse sarebbe stato più corretto chiamarlo miracolo.
- Ok la smetto. Ora però dormi. Ci vediamo Kyoko-chan. E spero di vederti sorridere felice la prossima volta. – la salutò, dandole un bacio sulla fronte e avviandosi verso la finestra.
- Vuol dire che verrai di nuovo a trovarmi Corn? – chiese entusiasta.
- Certo che sì, Kyoko-chan. – le sorrise dolcemente per l’ennesima volta. – Ah… e non dimenticare di chiudere la finestra stavolta! – la rimproverò, saltando velocemente fuori da essa e poi giù dal balcone, prima che la ragazza lo raggiungesse.
- Aspetta Corn! – lo chiamò Kyoko, sporgendosi dalla finestra, ma non trovandolo. – Uffa! Non sopporto questo suo modo di scomparire! – sbuffò, chiudendo la finestra e dirigendosi verso il suo futon.
 
Diciamo che non condivido con lui solo aspetto e voce.
Le cose non sono sempre come le immaginiamo.
Domani vedrai tutto sotto una luce diversa, Kyoko-chan.
 
Le parole di Corn riecheggiarono nella mente di Kyoko a lungo.
Cosa voleva dirle? Forse Tsuruga-san provava qualcosa per lei? Forse aveva una piccola speranza? Poteva davvero crederci?
Con quelle domande, vinta dalla stanchezza, si riaddormentò, riuscendo finalmente a riposare tranquilla.








Ed ecco il secondo capitolo ^_^ il prossimo sarà l'ultimo e scopriremo chi è la ragazza con cui è stato fotografato Ren :3 e non è la madre, come sperate XD (povero Ren su, è un uomo è ha le sue esigenze dopotutto ^_^)
Grazie per aver già inserito la storia tra le preferite *^* e grazie soprattutto per le recensioni :*
Baci Faby <3 <3 <3 <3 





 
   
 
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