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Autore: RoisXIII    11/07/2016    2 recensioni
All Might sta allenando come al solito il giovane Midoriya, ma non sa che quel giorno succederà qualcosa. E quel qualcosa si farà sentire anche in altre occasioni.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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All Might non aveva tempo da perdere. Doveva salvare Midoriya da se stesso. Il piano già lo aveva, ma non sapeva come metterlo in atto.
Stupido divieto! Se solo non ci fosse... Un attimo!
Si guardò intorno e non vide nessuno.
Ma certo! Se non mi faccio vedere, posso parlare con lui.
Doveva però mantenere la calma e aspettare. Lì non c'era nessuno perché Eraser gli aveva dato il permesso, ma valeva solo per questa volta.
Se mi beccano, posso sempre dire che ero preoccupato per Izuku, visto che sono un suo insegnante. Sì, penso che possa andare.
Tutto allegro, se ne tornò a scuola.

"Hai parlato con lui?"
"Aaah! Mi hai fatto spaventare, Eraser!"
"Ritornerà sui suoi passi o lo dovremo  espellere?"
"Quanta fretta. Mi ha detto che migliorerà".
"Sono proprio curioso di vedere che Simbolo della Pace sarà".
"Shhhh! La cosa è top secret. Nessuno deve saperlo".
"Come vuoi. Da adesso ti è di nuovo vietato incontrarlo dopo le lezione. Oh, e ricordati che possiamo scoprirti senza difficoltà se fai di testa tua. Ciao".
Sul volto di All Might comparve un enorme sorriso.
Grazie, Aizawa. Il tuo aiuto è stato prezioso.
Il collega lo aveva avvisato delle telecamere. Adesso all'ex eroe non restava altro che scoprire la posizione esatta.

Passò due interi giorni a cercare dei punti ciechi, ma non ne trovò nessuno. I bagni probabilmente non ne avevano di telecamere, ma di sicuro qualcuno li avrebbe visti entrare o uscire.
Stava per avere una crisi di nervi. Izuku  aveva bisogno d'aiuto e lui faticava a farlo.
Doveva farsi aiutare da qualcuno. Sì, ma da chi? Eraser era meglio di no, aveva già fatto troppo. Forse il preside? No, era occupato a scoprire il traditore. Non poteva di certo chiederlo agli altri insegnanti, visto che il nemico era proprio tra loro.
"Sei libero. Puoi tornare da Eraser-head. Ricordati di fare attenzione. Buona lezione".
Si voltò. C'erano Recovery Girl e Kirishima, intenti a parlare fuori dall’infermeria.
Recovery Girl e il giovane Kirishima... Ma certo!
Appena il ragazzo se ne andò, All Might si avvicinò subito alla donna.
"In infermeria non ci sono le telecamere e la stanza è insonorizzata. Puoi usarla per parlare con il tuo pupillo, ma solo se ci finisce".
L'uomo rimase a bocca aperta.
"Cos'è quella faccia? Sarò pure vecchia, ma ci vedo ancora bene. Salvalo, così farai la prima cosa giusta".
Le sorrise. "Sei fantastica, Recovery Girl! E ora scusami, ma devo andare a fermare il giovane Kirishima. Ciao!"

Trovò l'allievo davanti alla porta della sua classe.
"Giovane Kirishima! Avrei un favore da chiederti. Posso?"
"Un favore? Per lei questo e altro!" rispose con grande entusiasmo.
Espose al ragazzo l'idea che gli era venuta in mente.
"Che ne dici?"
"Non lo so. Fare del male a Midoriya per mandarlo in infermeria... Non mi piace molto. Però ha detto che è per il suo bene".
"Se non vuoi farlo, non fa niente. Penserò a qualcos’altro".
"Aspetti! Midoriya è un mio amico e per gli amici si fa di tutto. La aiuterò, All Might. Posso farlo con Uraraka e Iida? Loro due hanno stretto un ottimo legame con Midoriya e sono altrettanto preoccupati".
"Ma certo! Ma non si deve far sapere agli altri, ok?"
Kirishima annuì e lo salutò, e poi si diresse verso la classe.
Kirishima, ragazzo mio, la tua lealtà verso gli altri ti porterà lontano. 

All Might stava camminando nel cortile quando Kirishima gli venne incontrò.
"Sensei! Midoriya è in infermeria. Abbiamo fatto in modo che si rompesse il braccio. Però ci dispiace per avergli fatto male".
L'uomo gli mise una mano sulla spalla, consolandolo e dicendogli di non preoccuparsi, che Midoriya avrebbe capito tutto.
Lo salutò e si diresse in fretta in infermeria.

Bussò alla porta ed entrò.
Appena chiuse la porta, Recovery Girl gli sbatté il proprio bastone sulla testa.
"Stupido di un eroe! È così che lo vuoi salvare? Mandandolo ferito in infermeria? Ma ti pare il caso?"
"Abbassa la voce! Era l'unico modo. Sta bene?"
"Sta riposando. Vai pure da lui. E cambia metodo di insegnamento! Io vi lascio soli".
Quando la donna uscì, l'uomo andò a controllare l'allievo. Vedendolo con il braccio ingessato, gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo.
"Proprio come l'incidente con i due criminali, adesso sei qui per colpa mia, con la stessa ferita".
"Prima mi ignori e adesso mi fai finire in infermeria. Davvero molto bravo".
"Izuku! Mi dispiace tantissimo. Era l'unico modo per parlarti senza essere visti. Il mio primo piano prevedeva di portarti via con la forza. Detto così, sembra un rapimento. Ah ah ah!"
"Io non voglio parlare con te".
"Invece lo farai, ragazzo mio".
"Perché ti ostini tanto? Perché non mi lasci da solo?"
"Perché voglio salvarti. Sì, voglio salvarti dal dolore che ti stai portando dentro. E sai perché? Perché ti amo!"
Midoriya si coprì la bocca con una mano, scoppiò a piangere e si voltò dall'altra parte. 
All Might lo abbracciò, stando attento al braccio ingessato.
"Non fermarti. Liberati da tutte le tue lacrime".
Stettero così per una decina di minuti.

"Dimmi tutto, Izuku. Arrabbiati con me. Lamentati. Sono qui per questo".
Midoriya lo guardò dritto negli occhi, dopodiché abbassò la testa, senza smettere di abbracciarlo.
"Credevo che tu ti fossi stufato di me. Vedevo che durante le lezioni, tu... Tu non facevi altro che ignorarmi. Sorridevi sempre agli altri, mai a me. Quando ti chiamavo di notte o ti mandavo un messaggio, tu non rispondevi.  Quando poi l'altro giorno mi hai spiegato la situazione, mi sono sentito tradito! Avresti dovuto avvisarmi subito all’inizio, invece non l'hai fatto!"
Si asciugò ancora gli occhi e riprese fiato.
"Senza dimenticare il fatto che non hai minimamente pensato che potevi inviarmi qualche messaggio. Altri lo avrebbero fatto, ma tu no. Tu proprio non ci sei arrivato. Ti credevo intelligente e furbo, invece sei solo uno stupido e inutile ex eroe!" aveva alzato la voce e tremava. "Adesso lasciami andare, All Might! Ho parlato con te come volevi e ora vattene da qui".
Ma l'ex eroe non lo lasciò andare. Anzi, lo strinse ancora di più in un abbraccio. Il ragazzo continuava a insultarlo, ma lo lasciava fare perché aveva ragione.
Continua così, Izuku. Non smettere.
 
Poco dopo il ragazzo smise di parlare. Respirava con affanno .
“Izuku, qua ti ho dato il nostro primo bacio. Ricordi?” e gli passò un dito sulle labbra, proprio come quella volta.
“Come allora, sei sveglio, anche se adesso non stai fingendo di dormire. Non dimentichiamoci i baci alla spiaggia e tutti quelli che vennero dopo. E il tempo passato nella tua stanza e su quella barca, quando ho perso il controllo e… Be’, hai capito. Durante questo tempo di divieto, non ho mai smesso di pensare a te, infatti anche il mio cuore soffriva, ma tenevo duro. È vero, sono uno stupido e inutile ex eroe per non aver pensato di scriverti, ma sono il tuo stupido e inutile ex eroe! Ma adesso sto facendo di tutto pur di salvarti, perché ti amo e non voglio vederti soffrire. Odiami pure se serve per aiutarti”.
Midoriya si arrese e si lasciò andare all’abbraccio. Era esausto. Alzò la testa e lo baciò, ma fu un bacio breve.
Significa che mi ha perdonato?
All Might lo liberò dall’abbraccio e lo mise bene a letto, dopodiché gli spettinò i capelli, dicendogli di risposare. Il ragazzo però gli prese la maglietta e lo fece avvicinare.
Senza dire niente, lo baciò nuovamente e questa volta il bacio durò più a lungo.
 
Direi che mi ha perdonato. Ma potrebbe ricominciare tutto da capo.
All Might decise: era il momento di affrontare il preside. Doveva cancellargli il divieto e lasciargli rivedere l’allievo ogni volta che voleva. Dopotutto, il ragazzo sarebbe diventato il nuovo Simbolo della Pace e questo il direttore non poteva dimenticarlo!
“Il preside vuole vederti nel suo ufficio”.
“Eraser! Dannazione, ma lo fai apposta a spaventarmi?”
“Non so di cosa tu stia parlando. Comunque ti sta aspettando. Non farlo aspettare”.
L’ex eroe sorrise, in volto un’aria determinata. Era giunto il momento.
   
 
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